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Autore: thankyouzayn    26/09/2016    0 recensioni
"Zayn era sempre lo stesso, forse solamente un po’ più uomo e con un po’ più barba sulle guance. Ma era bello ed affascinante ed Irene si ricordò perfettamente del perché avesse messo da parte gli appunti della signorina Thompson per dedicarsi a lui, per prestargli l’attenzione che si meritava."
© thankyouzayn | 2016
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera dei caratteri di queste persone, né offenderle in alcun modo. Vorrei ricordare che il tutto, è solo frutto della mia immaginazione: ovviamente la realtà è ben diversa dai fatti raccontati!

02

Allie, assomigliando in generale ad una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all’altro, occupava l'unico bagno del piccolo appartamento da più di due ore. Irene aveva provato a metterci piede un paio di volte ma dopo aver visto i vestiti ammucchiati in vari angoli e i trucchi che occupavano l'intero piano davanti allo specchio, aveva semplicemente battuto la ritirata, capendo che sarebbero uscite davvero tardi, quella sera.
Il resto del pomeriggio era passato, come sempre, fin troppo lentamente e tra pagine di storia dell'arte e di letteratura aveva rischiato più di una volta di addormentarsi. Come risultato, aveva finito per bere almeno quattro tazze di caffè e, dunque, non sarebbe riuscita a chiudere occhio per le prossime ore.
Tutto sommato, quindi, non era poi una cattiva idea uscire per un po' da quella casa che sembrava soffocarla.
Sempre che Allie finisse in tempo.
L'amica in questione, apparve solo pochi secondi dopo che Irene si fu stesa sul letto, nel vano tentativo di dare un po' di riposo alla sua schiena.
I capelli neri quella sera non era dritti ma bensì mossi, come se li avesse lasciati asciugare da soli dopo la doccia. Le dita chiare di Allie stringevano un tubetto di mascara, mentre le palpebre avevano già un leggero strato di ombretto. La ragazza era sempre stata brava nell'utilizzare i trucchi, a differenza di Irene che si limitava al mascara ed, in occasioni speciali, un po' di rossetto: anche se dopo finiva per mordicchiarsi così tanto le labbra fino a toglierselo.
Lei ed il talento per il make-up si trovavano su due pianeti completamente opposti.
«Non riesco a trovare il mio eye-liner, quindi non posso metterlo», borbottò, Allie, spostando una ciocca di capelli dal viso. «E non riesco nemmeno a trovare qualcosa da mettermi. Tutti i miei vestiti li ho messi decide di volte se non centinaia», continuò poi.
Irene inarcò un sopracciglio, confusa e spaesata.
Il problema del trucco non la toccava più di tanto dal momento che non riusciva bene a capire in cosa il cosiddetto eye-liner facesse la differenza, ma arricciò le labbra in una smorfia pensierosa per quanto riguardava i vestiti.
Allie, decisamente melodrammatica, aveva un guardaroba che pullulava di capi di abbigliamento di tutti i tipi: da quelli più classici a quelli più stravaganti ma, nonostante ciò, si lamentava sempre del fatto che non avesse mai niente o che li aveva indossati più volte.
Anche Irene, a dirla tutta, poteva vantare una scelta piuttosto ampia, per quanto riguardava gli abiti vari, dato che con i soldi che sua madre le dava si concedeva almeno una volta alla settimana un'uscita per negozi, giusto per svagare un po' la mente e dedicarsi a ciò che piaceva. Molto spesso sceglieva appositamente il giorno libero di Allie cosicché l'amica potesse seguirla ed accompagnarla.
A fine giornata poteva quindi succedere che se tornassero a casa con i portafogli alleggeriti ma con mani piene di sacchettini e sacchettoni.
Restava comunque il fatto che Irene non fosse così drastica come la sua coinquilina.
«Puoi vedere se c'è qualcosa di mio che ti piace», si offrì alla fine Irene, dopo aver osservato per qualche minuto l'espressione rassegnata di Allie. Poi, però, le puntò un dito conto e con finta aria minacciosa «Ma scordati il paio di pantaloni blu. Quelli non si toccano» le disse.
Allie, in risposta, si mise dritta sul posto e con una mano ferma all'altezza del cuore fece la promessa.
L'altra sorride soddisfatta. «Ora datti una mossa perché io devo ancora fare la doccia e sono le otto.»
Allie batté la ritirata qualche secondo dopo, con un sorriso sulle labbra e una luce brillante negli occhi.
«Ti voglio bene, Re.»
Irene sollevò gli occhi verso il soffitto per il soprannome che solo la sua amica usava e che lei trovava davvero brutto e non adatto a lei. Le bastava un semplice e banale “Ire” per farla contenta. Non c'era bisogno di andare a ricercare tanti nomignoli complicati o particolari. Lei era fatta per la semplicità.
Tuttavia non si soffermò a lungo su questo particolare, anzi intimò all'amica di rendere presentabile il bagno al suo arrivo, il tutto accompagnato da uno sbuffo bambinesco che fece sorridere Irene, e recuperò un paio di slip ed un reggiseno dal secondo cassetto del suo settimanale.
«Ho quasi finito, lo giuro!» Urlò poi Allie ed Irene era sicura che l'avesse sentita tutto il vicinato.

Alla fine dopo ore interminabili di preparazione e diverse imprecazioni, qualcuna solo sussurrata e qualcuna, invece, urlata, si desidero ad avvolgere una pesante sciarpa attorno al collo ed a stringersi nel cappotti prima di mettere il naso fuori casa.
Le temperature erano ancora più basse del pomeriggio ed un leggero vento, sempre freddo, contribuiva a rendere il clima ancora più difficile da sopportare.
«Dio, ma la nostra bella estate che fine ha fatto?» Borbottò Irene mentre alzava un braccio per richiamare l'attenzione di un taxi che stava passando proprio in quel momento.
Avrebbero potuto chiamarne uno mentre erano ancora in casa, in modo da non dover attendere molto al freddo ma, quella sera, la disorganizzazione regnava nel piccolo appartamento.
«Ho chiamato Harry mentre eri in doccia», la mise in guardia Allie mentre saliva sul taxi. «Dovrebbe raggiungerci insieme a Niall.»
Irene annuì, stringendosi nella sciarpa e seguendo l'amica. Poi si sporse leggermente sul sedile e «84 Cambridge Street», disse, osservando anche il conducente muovere il capo in segno affermativo, per far intendere che avesse capito.
«Dici che la faranno? So che sono entrambi molto impegnati in questo periodo.»
Niall ed Harry erano due ragazzi conosciuti qualche mese prima al corso di storia dell'arte che Irene frequentava ed era bastato veramente poco perché stringesse amicizia con loro e presentarli, poi, ad Allie. Da allora, qualunque volta uscissero chiamate i due amici era quasi obbligatorio.
Entrambi vivevano in un appartamento non molto lontano dal loro ed alternavano le ore di studio con qualche lavoretto. Nulla di troppo invadente ma che comunque permettesse loro di arrotondare per riuscire a pagare l'affitto.
«Niall, a quanto ne so, ha iniziato un nuovo lavoro da poco. Deve ancora ambientarsi bene.»
Irene si morse il labbro inferiore e si chiese se uno come Niall Horan avesse davvero bisogno di tempo per ambientarsi dal momento che, non appena iniziato il college, gli erano bastati dieci minuti nello stesso corso per porgerle la mano e cominciare a blaterare qualcosa sottovoce con il suo marcato accento irlandese del quale andava molto fiero. Era un ragazzo troppo allegro e socievole perché necessitasse un po' di tempo per adattarsi a qualsiasi cambiamento.
«Harry, invece, sta studiando davvero tanto. A detta di Niall non si stacca dai libri nemmeno durante la notte.»
Allie ridacchiò, portando una mano a coprirsi le labbra e scuotendo il capo.
Conosciutisi all'età di sette anni, quando un piccolo Niall si trasferì dall'Irlanda alla piccola città di Holmes Chapel, i due ragazzi avevano sulla spalle un'amicizia che durava da anni e che con lo scorrere del tempo si era solidificata e mai scalfita.
Ma non per questo, spesso e volentieri, si dedicavano al loro passatempo preferito: prendersi in giro a vicenda.
Era ormai risaputo che Harry Styles, uno degli studenti più affascianti di tutto il college di Birmingham fosse più che determinato a passare tutti gli esami con il massimo dei voti: il che a volte stava a significare che non avrebbe chiuso occhio fino a quando non avrebbe imparato tutto quello che ci sarebbe stato da imparare.
«Lo so, l'ha detto anche a me», ripose Allie, osservando distrattamente fuori dal finestrino. Poi con un sorrisetto sulle labbra si rivolse all'amica e «Noto con piacere che hai messo i tuoi pantaloni fortunati. Chi hai intenzione di conoscere questa sera?»
Irene si sistemò una ciocca di capelli e si preparò a scendere dal momento che erano quasi arrivate, decidendo di lasciare solamente un occhiolino alla sua amica e di non rispondere a parole. Si ritrovò a pregare anche che presto arrivasse la primavera o addirittura l'estate perché, davvero, l'inverno non faceva per lei. Neanche un po'.
Allie, invece, borbottò qualcosa prima di tirare fuori il portafoglio e pagare la corsa. Con un sorriso appena accennato ringraziarono l'uomo alla guida e scesero dall'auto per immergersi nel freddo pungente inglese.
«Fa proprio freddo», aggiunse anche la ragazza.
Irene, accanto a lei e con le braccia strette saldamente al petto per cercare di allontanare il più possibile l'aria pungente annuì, sperando di potersi beare del tepore all'interno del pub al più presto.
Il locare, Prince of Wales, era illuminato notevolmente, caldo e discretamente affollato. Anche se, essendo le dieci di sera, avrebbero dovuto aspettare poco perché si riempisse.
Allie scosse i capelli corti e puntò i suoi occhi perfettamente truccati sul grande bancone che si estendeva poco dopo l'entrata. I tavolini in legno, poco lontani, erano però decisamente più invitanti.
«Hai un posto preferito?» Chiese la ragazza, impegnata nel togliersi la sciarpa ancora avvolta attorno al suo collo.
Irene pescò il cellulare dalla borsa, dal momento che aveva preso a suonare, e con un dito indicò il tavolo che più le piaceva prima di farlo scorrere sullo schermo e rispondere ad Harry.
«Harry, ciao.»
La voce roca e bassa del suo amico dall'altra parte della cornetta le arrivò alle orecchie qualche istante dopo.
«Dove siete?» Domandò.
Irene, che nel frattempo aveva mosso i primi passi per raggiungere la loro postazione, aggrottò le sopracciglia e poi le sollevò, in un chiaro segno di stupore.
«Non ci posso credere. Siete davvero usciti?»
Uno sbuffo da parte di Harry e la voce ovattata di Niall che recitava una sfilza di imprecazioni portarono la ragazza a sorridere ed il primo a «Ellis, dimmi dove siete. Qui fuori si gela.»
Irene alzò gli occhi al cielo ma poi rise divertita non appena si immaginò il naso rosso di Harry, come le sue guance, ed i capelli castani arruffati.
«Siamo al Prince of Wales. Voi?»
Un sospirò lasciò le labbra di Harry che «Meno male. Ho avuto paura di aver sbagliato. Accordarsi con Allie è impossibile.»
E prima ancora che la ragazza potesse ribattere la comunicazione cessò ed Harry e Niall entrarono nel pub, stretti nei loro giubbini pesanti.
Allie alzò una mano per farsi vedere ed il più alto dei due, ovvero Harry, le puntò il dito contro non appena le fu abbastanza vicina. «La prossima volta che dobbiamo trovarci vorrò parlare anche con lei», e con un gesto veloce indicò Irene, che lo stava osservando divertita. «Tu e l'organizzazione non andate a braccetto. Proprio no.»
Allie inarcò le due sopracciglia perfettamente curate e scrollò le spalle perché lei era fatta così. Non le andava quasi mai di sprecare fiato per le cose futili. Tirava fuori il carattere e la voce solo quando la situazione era davvero grave.
«Va bene», disse quindi. Poi i suoi occhi scuri si puntarono su Niall e con un cenno di mano lo salutò.
«Ok, ora che abbiamo appurato che Allie non sa organizzarsi potreste anche sedervi e prendere qualcosa.»
Niall alzò le spalle e annuì mentre si passava una mano tra i capelli e si sedeva accanto ad Allie. Harry, invece, si buttò sulla sedia vicino ad Irene con uno sbuffo ed il naso rosso proprio come la ragazza aveva immaginato.
«Ditemi che l'estate è vicina», borbottò anche e l'amica dai lunghi capelli biondi gli posò una mano sul braccio per confortarlo.
L'estate sembrava essere agognata da tutti: forse questo era uno dei motivi per cui il tempo sembrava essersi fermato in pieno inverno.
«Harry caro», lo riprese Allie con un sorrisino divertito e sarcastico suo volto, «bevi una birra e smettila di piagnucolare.»
Il ragazzo, in risposta, alzò il dito medio e le mostrò le due fossette ai lati delle labbra.




Note autore:
Ciao mie belle fanciulle! Come avevo anticipato la scorsa volta ho aggiornato dopo due settimane ed è anche un bene perché sono abbastanza indietro con la stesura della storia e ho bisogno del mio tempo per scrivere.
Tuttavia, c'è il secondo capitolo ma, prima di parlarvi di questo spero che abbiate avuto due buone prime settimane di scuola e che siate pronti per vivere l'anno scolastico che vi aspetta. Io no ma possiamo sorvolare su questo.
Vuol dire che spererò che le vacanze di Natale arrivino alla svelta. Davvero sto già contando i giorni.
Dunque, nella prima parte avevamo lasciato Irene ed Allie in caffetteria con l'idea di uscire la sera per divertirsi e dimenticarsi per un po' i libri e lo studio mentre qui, invece, si concretizza il tutto. Mi piace pensare le due ragazze come un'accoppiata che sprizza energia e divertimento. Il rapporto che si viene a creare tra due persone che  passano tanto tempo assieme è la chiave di tutto.
E, detto, sinceramente, mi immedesimo un po' in entrambe le ragazze. Sono totalmente innamorata della loro amicizia e penso che posso fare anche a meno di dire che saranno importanti l'una per l'altra per tutta la storia.
La prima metà quindi si concentra su loro due che si stanno preparando e mi vergogno un po' ad ammetterlo ma ho riso e mi sono anche divertita un sacco a scrivere quella parte. La fase prima di un'uscita è un po' una noia ed una scocciatura ma se sei in compagnia delle tue amiche tutto può essere più divertente. Ho anche cercato di delineare un po' le personalità sia di Irene che si Allie. Essere amiche non vuol dire avere lo stesso carattere e le stesse personalità.
Nella seconda parte, poi, compaiono Harry e Niall. Ve l'avevo detto che non avreste dovuto attendere molto per l'arrivo dei ragazzi.
I miei splendidi Narry sono più uniti che mai in questa storia e saranno gli amici del college delle due ragazze. Questa volta li ho voluti dividere dagli altri tre ma non temete di nulla e abbiate fiducia in me.
Sono tremendamente adorabili ed ho ragionato parecchio su questa accoppiata ma alla fine Zayn non potevo assolutamente dividerlo da Louis e nemmeno da Liam quindi mi sono detta che Harry e Niall sarebbero andati più che bene insieme.
Se ben vi ricordate i miei Ziam e i miei Zouis vanno prima di tutto ed anche in questa storia non potevano di certo mancare. Possono cambiare tante cose ma loro, proprio no.
A parte questo per il momento non c'è molto da dire visto che deve ancora entrare in scena uno dei protagonisti. Non temente nemmeno per questo: non dovrete attendere molto.
Mi spiace solo di dover farvi aspettare due settimane ma vedrò di scrivere il più possibile in modo di poter aggiornare più frequentemente. Non vi prometto niente ma ci proverò, questo lo posso dire.
Prima di lasciarvi, però, volevo ringraziarvi per essere arrivati fin qui e, come al solito, vi lascio il mio
Ask (anche se non lo uso molto) e dirvi che nel caso voleste leggere quello che ho scritto nei mesi precedenti basta che clicchiate qui.
Inoltre la pubblicità al mio baby è quasi scontata quindi vi lascio il suo canale
Youtube. Devo prepararmi psicologicamente ed emotivamente per le sue nuove foto che devo ancora salvare.
Bene, adesso me ne vado sul serio e ci sentiamo tra due settimane. Un bacio grande e spero che la storia cominci ad interessarvi sempre più e mi scuso per gli eventuali errori ortografici che provvederò a correggere il prima possibile.
All the love. xx
-Micol :)

  
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