Autore:
Shizue
Asahi
Titolo: Dragonfly
Genere: Romantico, Introspettivo
Personaggi: Shino Aburame, altri.
Paring scelto: Shinoxsorpresa
Rating: giallo
Presentazione: Piccola ficcy senza pretese su Shino e una
sua potenziale
partner, spero di essere rimasta nel carattere dei personaggi e che sia
leggibile, anche se non credo…( vai con
l’auto-demoralizzazione!!!)
Note dell’autore: Perdonatemi…lo so che
la troverete orribile, ma non
linciatemi… ecco a voi l’ultima classificata del
contest *-*
°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø,¸Dragonfly°º¤ø,¸¸,ø¤º°`°º¤ø,¸
In silenzio ti osservo
camminare
al mio fianco e chiacchierare con quel tonto di Kiba. Ogni tanto ti
giri verso
di me e mi sorridi dolcemente, poi arrossisci e ti volti subito
dall’altro lato
per non farti vedere.
Le vie di Konoha stasera
sono
stracolme di gente. Tutti gli abitanti del villaggio si sono recati in
strada
per festeggiare, anche se non so cosa visto che non mi interessa, anzi,
se
fosse stato per me me ne sarei stato tranquillamente a casa a badare ai
miei
adorati insetti, ma quando, con quegli occhi terribilmente belli, mi
hai
chiesto se potevo accompagnati non ho saputo dirti di no, ma non potevo
immaginare e che ci sarebbe stato anche quel tonto…
Continuiamo a vagare senza
meta
ancora per un po’, fino a quando la tua attenzione non viene
catturata da una
bancarella di pesci rossi, alla quale, incuriosita ti avvicini.
Osservo la tua immagine
riflettersi nelle bocce di vetro contenenti i pesciolini che vi si
muovono
agitati. Poi la mia attenzione viene attirata dal cartello della
bancarella,
sul quale è scritto che se si riesce a fare centro in una
delle bocce si vince
il suo contenuto – il pesce rosso.
Con la coda
dell’occhio vedo
Kiba avvicinarsi al bancone e allungare una banconota ad un ragazzo che
gli
porge tre palline.
Ti sorride con la sua solita
espressione da buffone e comincia a lanciare le sfere di plastica, che
sfiorano
le aperture delle bocce, ma che non vi entrano. Sconfitto abbassa la
testa
(probabilmente ferito nell’orgoglio) chiedendoti scusa e tu
gli sorridi
dicendogli che non importa. Sento come un nodo alla bocca dello
stomaco,
possibile mai che io sia geloso?
Approfitto della vostra
distrazione per avvicinarmi alla bancarella e porgere al venditore dei
soldi e
lui mi sorride con l’aria di uno che la sa lunga e mi da tre
palline di
plastica. Prendo in mano la prima e capisco subito il motivo per il
quale Kiba
a fatto cilecca: sono leggerissime e danno l’impressione che
ad una minima
pressione si accartoccino.
Non sento più le
vostre voci,
così giro leggermente la testa e vedo che mi state fissando
entrambi con
sguardo interrogativo. Beh, come darvi torto, certamente non
è da me prestarmi
ad un giochetto così infantile, ma sono sicuro che per te ne
vale la pena…
Mi concentro e lancio la
prima
pallina, che cade indecorosamente a terra e sento sghignazzare alle mie
spalle.
Non ho bisogno di voltarmi per sapere che è
quell’idiota di Kiba.
Al primo tiro ho fatto
cilecca,
ma al secondo e al terzo faccio centro. Il venditore mi porge due
sacchetti di
plastica trasparente contenenti ognuno un pesciolino rosso.
Quando mi allontano dal
bancone
con le due bustine nelle quali i pesci mi venite in contro, tu allegra
e lui
con una faccia da funerale.
Con delicatezza ti porgo il
sacchetto contenente il pesciolino più bello: è
maculato, con le pinne più
lunghe del normale, che ondeggiano ad ogni suo movimento.
Vedendolo il tuo viso si
illumina, come quello di una bambina. Mi sento strano e senza che me ne
accorga
il mio viso si contrae in un sorriso lasciandomi sorpreso, poi mi volto
verso
Kiba e gli allungo il secondo sacchetto. Lui mi guarda interrogativo.
<< Tieni, il
premio di
consolazione. >> gli dico ghignando.
Si acciglia, probabilmente
non
ha gradito la mia battuta, ma prende comunque il sacchetto col
pesciolino e se
lo porta davanti al viso scrutandolo attentamente, poi fa un suono
simile ad un
grugnito e bruscamente allontana la bustina da se, facendo agitare il
pesciolino che viene sbalzato violentemente.
<< Non mi
piacciono i
pesci, preferisco i cani. >> asserisce per poi rivolgersi
a te <<
Prendilo tu. >> e te lo porge.
Visibilmente stizzito ci
saluta
e se ne va. Finalmente.
Riprendiamo a camminare,
solo io
e te…
In breve tempo ci
allontaniamo dalla
folla e arriviamo a villa Hyuuga. Varchiamo l’enorme cancello
e ci avviamo per
una stradina.
Lascio che tu ci faccia
strada. Ti
seguo in silenzio e probabilmente ti imbarazzo visto che di tanto in
tanto apri
la bocca e, mo ci vuole, boccheggi
come un pesce. Sei molto tenera, ma non te lo dirò mai,
neanche se fosse Ibiki
Morino in persona a ‘chiedermelo’.
Ci fermiamo nei pressi di un
laghetto e rimango incantato dalla bellezza del luogo: siamo circondati
da una
fitta vegetazione, su una sponda c’è un salice
piangente i cui rami ricadono
leggeri sul pelo dell’acqua increspandola lievemente, il
cielo stellato si
riflette nel laghetto, la luce lunare rende la tua pelle ancora
più candida e
il mio istinto mi “urla”
di baciarla,
ma per fortuna ho un ottimo autocontrollo.
Con passo felpato ti
allontani
da me per avvicinarti all’acqua e ti inginocchi. Ti osservo
attentamente
mentre, lentamente, apri le due bustine contenenti i pesciolini e li
fai
scivolare nel laghetto, per poi alzarti e avvicinarti a me
sorridendomi, mentre
io ti guardo un po’ stranito.
Rimaniamo un per un
po’ ad
osservare le due
piccole macchie rosse
che sembrano rincorrersi allegre nell’acqua, sei serena e
sorridi, ma poi
udiamo un ronzio e qualcosa ti sfreccia vicino ad una guancia. Sobbalzi
spaventata e ti stringi al mio braccio. Alzo un sopracciglio, per
niente
contrario al contatto con la tua pelle morbida.
<< C-che
co-cosa era?!
>> mi chiedi agitata.
Tu non te ne sei accorta,
mala
piccola creatura che ti ha quasi sfiorato una guancia sta volteggiando
leggera
sopra le nostre teste. Lentamente porto una mano davanti al tuo viso e
dopo
pochi istanti l’animaletto ci si poggia elegantemente sopra.
< Una libellula!
> esclami
sorpresa e allo stesso tempo incantata dalla creaturina
<< È bellissima,
non trovi? >> dici allungando timorosa una mano, andando
a carezzare la
testolina dell’insetto.
Ti osservo e per quanto
questa
libellula sia bella ai miei occhi non può competere con te.
<<
Sì, ma sei più bella tu
Hinata.
>> sussurro e tu ti volti
spalancando gli occhi sorpresa.
Angolo Autore:
dopo più di sei
ore sono
riuscita a finire questa ficcy, che probabilmente è orribile
e che sarà causa
della mia morte prematura… mi scusa per gli eventuali orrori ortografici e per aver fatto di
Kiba il terzo incomodo *-*
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