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Autore: _Pobluchan_    27/09/2016    0 recensioni
Sono sempre stata una bambina timida e riservata. Il primo anno della scuola materna non aprii bocca, rimanevo tutto il giorno in piedi abbracciata al mio coniglietto bianco di peluches. È stato il secondo anno che una bambina mi ha preso per mano e mi ha detto: “Giochiamo”. Niente presentazioni, niente domande, nessuna richiesta. Una sola parola. Penso che sia stato lì che ho cominciato a guardare le persone, ma non come fanno tutti. Io le vedevo a sprazzi, in certi momenti mi sentivo sola e ignorata, l'attimo dopo mi accorgevo di loro ed erano bellissimi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL PASSATO
In questi giorni mi sono ritrovata a impacchettare camera mia per trasferire un po' di cose e ho trovato il mio diario. Questo rappresenta un breve lapsus della mia vita.

Sono sempre stata una bambina timida e riservata. Il primo anno della scuola materna non aprii bocca, rimanevo tutto il giorno in piedi abbracciata al mio coniglietto bianco di peluches. È stato il secondo anno che una bambina mi ha preso per mano e mi ha detto: “Giochiamo”. Niente presentazioni, niente domande, nessuna richiesta. Una sola parola. Penso che sia stato lì che ho cominciato a guardare le persone, ma non come fanno tutti. Io le vedevo a sprazzi, in certi momenti mi sentivo sola e ignorata, l'attimo dopo mi accorgevo di loro ed erano bellissimi.

Con il passare degli anni cominciai ad osservare gli altri sempre più da lontano, sempre con più attenzione. Però rimasi sola. Erano così pochi quelli che si avvicinavano a me e io non avevo il coraggio di avvicinare qualcuno. Quei pochi che mi si erano avvicinati non li gradivo, li sentivo inferiori a me, privi di qualsiasi caratteristica interessante, erano facce senza volto. Però i visi che vedevo erano bellissimi. Lui era bellissimo, aveva un sorriso così... da copertina che avrei fatto qualunque cosa per lui. Poi un giorno, dopo avermi sorriso, improvvisamente mi ha pugnalata e mi ha dato le spalle. Da allora tutto è crollato ad una velocità spaventosa.

Tutti intorno a me erano grigi, spenti, brutti, malvagi. Io ero più sola di prima. Sentivo che la mia vita non valeva più nulla, ero sempre e solo un peso per tutti, non avevo uno scopo, non avevo niente. Così come io mi ero tenuta alla larga dagli altri ora erano gli altri a tenersi alla larga da me, abbastanza da non notare i vestiti fuori taglia, le occhiaie sotto agli occhi, gli occhi arrossati e gli elastici stretti. Per la prima volta in vita mia avrei voluto essere visibile, ma ormai ero un ornamento dello sfondo della vita altrui.

Rimasi sola.

Poi fui bocciata. Mi fu data la possibilità di ricominciare da capo. Incontrai persone che in realtà erano sempre state al mio fianco, che mi capivano. Conobbi persone a cui non importava nulla di com'ero o chi ero stata, potevo osservarle restando accanto a loro. Eppure il passato non mi ha mai abbandonata.

Ricordo il sole, ricordo gli occhi a mandorla di lei, il mio imbarazzo, la mia agitazione... poi il sorriso di questo sconosciuto in mezzo a quella sua barba folta e crespa, ricordo del verde e le sue guance paffute. Ricordo che dopo tempo mi ha preso per mano e tutto è tornato ad essere illuminato.

Ora il passato non mi ha abbandonata, però ora una sbirciatina al futuro riesco a darla.

  
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