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Autore: Lady Memory    29/09/2016    1 recensioni
Il duo perfetto, ovvero Hermione e Severus secondo fanfiction. Cosa potrebbe succedere se un giorno Hermione decidesse di sfidare il professore più temuto di Hogwarts con una scommessa? Una piccola storia spensierata, completamente AU, scritta per il piacere di giocare con le parole.
Completa. In attesa di un ultimo capitolo bonus indipendente.
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Minerva McGranitt, Severus Piton, Sibilla Cooman | Coppie: Hermione/Severus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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LA SCOMMESSA

by Lady Memory

Una piccola storia spensierata, completamente AU e OC, scritta per il piacere di giocare con le parole. Da non prendere assolutamente sul serio.

Consueto disclaimer: Ovviamente, i personaggi di questa storia non mi appartengono. Un ringraziamento a JKR per averli inventati e per averci dato il permesso di continuare a farli vivere.

Ormai consueto messaggio dell'autore: Ciao, stiamo entrando nei capitoli finali (eh sì, ormai manca poco, dato che in tutto sono 24). Spero quindi che finora vi siate divertiti, e che le vicende future vi offrano anche qualche altra piacevole emozione in più.
Come sempre, grazie a tutti coloro che mi leggono e/o mi scrivono. Buona lettura!

************************

 

19. A mali estremi, estremi rimedi

"Odio le scommesse. Odio le pozioni. Ma soprattutto, odio i gatti!", balbettò il mago in miniatura, puntellandosi al suolo con le mani nel tentativo di rimettersi in piedi.

Crookshanks reagì con un miagolio condiscendente a quelle affermazioni, frustandosi leggermente i fianchi con la grossa coda. Poi guardò la sua padroncina con quel che sembrava un sorrisetto allusivo, come per invitarla a prendersi cura del povero piccolo umano stravolto che annaspava a terra.

Intenerita, Hermione si chinò a raccogliere quel patetico mucchietto nel palmo delle mani. Disfatto, in preda ad una terribile nausea che gli colorava di verde il viso già pallido di suo, Severus si rannicchiò in quel rifugio morbido e accogliente, aggrappandosi alle dita di Hermione con commovente fiducia.

La giovane si rialzò, facendo molta attenzione e soffocando il desiderio di cullarlo come un bambino. In realtà, l'impulso che provava era qualcosa di molto più forte, e se il mago fosse stato solo un pochino più grande, Hermione l'avrebbe sicuramente abbracciato. Purtroppo in quelle condizioni non era possibile, a meno di non voler correre il rischio di stritolarlo. Ma quello strano calore che sentiva nel petto la costrinse quantomeno a baciarlo lievemente sui capelli, scompigliandoglieli tutti con un sospiro mentre rialzava la testa per guardarlo.

Severus stiracchiò le labbra in un pallido sorriso per dimostrare quanto apprezzasse quella dimostrazione di simpatia. Avrebbe voluto poter rispondere con qualche frase significativa che lasciasse la sua adorabile collega colpita ed ammirata, ma aprire la bocca poteva tramutare tutto in un disastro. Perciò si limitò ad un lieve cenno del capo, mentre cercava di tenere la respirazione sotto controllo.

Poi Hermione si rese conto della situazione.

"Si può sapere cosa ci fate qui voi due?" indagò, includendo il mago e il gatto nella stessa occhiata severa.

"Siete stati seguiti? Minerva vi ha scoperto? Devo nascondervi?" continuò in un crescendo di domande, includendo anche Crookshanks nella lista dei ricercati.

"A-aspetta, sono venuto… per chiederti… una cosa…" mormorò Severus, aggrappandosi alle dita di lei e mettendosi faticosamente in ginocchio nel tentativo di rialzarsi.

"Oh!" disse lei osservandolo con un sorriso. "Ma guarda, è proprio come l'avevo immaginato. Manca solo l'anello…"

"Che… che cosa dici… Granger?" balbettò Severus, chiaramente sconcertato.

"Be', non si sa mai", rispose Hermione, considerandolo con aria vaga. "Magari l'anello ce l'hai in tasca. Certo, forse un po' piccolo per il mio dito."

Rendendosi conto finalmente dell'assurdità di quella conversazione e non volendo ammettere di averne colto il significato sottinteso, Severus arrossì violentemente.

"Granger, siamo in pericolo. E tu lo sei quanto me! Quindi piantala con questi discorsi surreali. Sono venuto per aiutarti!"

Per qualche strano motivo però, il demonietto che stuzzicava Hermione non pareva aver voglia di mollare la presa così in fretta nonostante la serietà della situazione. Per cui, a quella dichiarazione così impetuosa fatta da un esserino così piccolo, la ragazza sorrise divertita e mormorò, "Mio eroe!"

Offesissimo, Severus scivolò di nuovo a sedere nel palmo della mano di lei, voltandole le spalle e lasciando dondolare i piedi nel vuoto. Poi incrociò le braccia sbuffando stizzito, ed Hermione si sentì reinvadere dalla tenerezza. Merlino! Se non stava più che attenta, prima o poi avrebbe finito per stritolarlo davvero in un impeto di affetto.

"Ehm, ehm… affetto?" le chiese il suo 'io interiore' con un sogghigno odioso ed una tossetta che ricordava orrendamente la Umbridge. "Sei davvero sicura che questa sia la parola, anzi, il sentimento, giusto?"

Hermione sentì le guance diventarle calde e tentò di far cambiare corso ai suoi pensieri.

"Dai, Severus," disse a bassa voce. "Stavo solo cercando di reagire allo spavento… Ero così preoccupata per te!"

Queste poche parole ebbero un effetto sorprendente sul mago.

"Da-davvero?" balbettò, e rialzò la testa per guardarla con occhi improvvisamente carichi di sentimenti inespressi.

Hermione si perse in quello sguardo per un lungo momento. Poi si riscosse, rabbrividì risvegliandosi dalla trance ed esclamò, rovinando tutto, "Ma torniamo a noi! Cosa è successo? Perché sei venuto qui?"

Severus sbuffò di nuovo. Mai che gliene andasse bene una con quella ragazza! L'occasione perduta gli fece rispondere in tono acido, "Minerva è ritornata a frugare nelle tue stanze. Evidentemente, non hai recitato abbastanza bene, e quell'impicciona si è insospettita. Ho dovuto squagliarmela di corsa per non farmi trovare, e ho pensato di venire ad avvisarti."

Crookshanks lanciò un miagolio di avvertimento e scrutò intensamente Severus, come per ricordargli qualcosa, ma il mago scosse la testa, indispettito. Nonostante quello che aveva detto al gatto per convincerlo a farsi portare lì, non era proprio il momento di parlare delle sue intuizioni sulla pozione Oppostus.

Anche perché – e sia lui che Hermione si paralizzarono immediatamente – si sentiva chiaramente un inquietante rumor di passi che si avvicinavano.

Il mago e la ragazza si guardarono negli occhi.

"Presto!" disse Hermione, reagendo a quel suono allarmante. "Qualunque cosa accada, non parlare!" intimò a Severus e lo infilò nella tasca della gonna. Poi simulò un vivace interesse per alcune mattonelle scrostate vicino al muro, mentre Crookshanks si nascondeva agilmente sotto un armadietto.

Appena in tempo!

"Ah, eccoti qui, Hermione!" esclamò una voce che risuonò come il tocco di una campana funebre.

Con aria innocente, la giovane alzò il viso, sperando di essersi sbagliata. Ma purtroppo, non si era sbagliata.

Sulla soglia era appena apparsa Minerva.

*******************

Per un momento, Hermione si sentì sprofondare il cuore in petto. Fine della recita, pensò amaramente, e inconsciamente infilò la mano nella tasca della giacca dove teneva la bacchetta. Poi inclinò la testa in un saluto educato, e allo stesso tempo, squadrò le spalle, preparandosi alla lotta.

Che diamine! Aveva pur saputo interpretare Bellatrix Lestrange alla Gringott; davvero si spaventava per quella - sia pur temibile - vecchietta che era stata una delle sue insegnanti più amate?

Ebbene sì… Minerva in quel momento le faceva molta più paura di una banda di Mangiamorte.

"S-Salve", disse infine la ragazza, esibendo un sorriso stentato e rimanendo in attesa.

"Allora, cara!" l'anziana preside entrò in argomento senza troppi preamboli, scrutandola con quello sguardo da falco che sapeva assumere fin troppo bene. "Abbiamo esaminato tutto il castello da capo a piedi, ma non siamo riusciti a trovare nulla. Tu cosa mi dici?"

Hermione aprì la bocca ma ne uscì solo un balbettio inarticolato. Minerva sorrise freddamente e proseguì con un tono falsamente spensierato, "Nessun indizio? Nessuna traccia? Neanche una di quelle meravigliose deduzioni per cui sei così giustamente famosa?"

Il balbettio inarticolato che comprendeva la ripetizione rantolante della vocale "e" si riprodusse nuovamente. Minerva incrociò le braccia.

"Decisamente, signorina Granger, sei molto peggiorata da quando facevi da spalla al signor Potter!" commentò ironica. Poi strinse gli occhi in modo molto poco rassicurante.

"Andiamo, Hermione, cosa hai da dire? Spero che non mi costringerai ad usare il Veritaserum!"

"Perché non mi credi, Minerva?" ribatté Hermione con voce lacrimevole, recitando la parte della povera innocente. "Sono venuta a cercare indizi come avevi chiesto, e non è colpa mia se non ne ho trovati."

"Ho fin troppi motivi per non crederti," ribatté seccamente Minerva, rivelando tutta la sua amarezza per quel che considerava ormai un tradimento da parte della sua protetta. "E poi te l'ho già chiesto più volte stamattina. Ti ho dato tutte le possibilità di spiegarti in via riservata, se solo tu avessi voluto. Ma tu non hai voluto. Forse preferisci farlo davanti a testimoni?"

La voce le si indurì in quel tono minaccioso che aveva sempre terrorizzato Hermione, riportandola indietro di colpo agli anni della scuola.

Per un attimo, la giovane pensò di rivelarle tutto. Per un lungo momento, il suo cervello e il suo cuore lottarono per la supremazia. Poi il cervello si arrese. Non poteva far questo a Severus. Non dopo che lui… non dopo che lei…. Insomma, non dopo!

E mentre Minerva corrugava la fronte nel tentativo di sembrare ancora più minacciosa, e Hermione stringeva i denti per resistere a quella pressione psicologica, si sentì nuovamente un rumore crescente, quasi la ripetizione di quello appena sentito. Ma questa volta con una piccola variante. I passi erano quelli di due persone.

***************

Non ci volle molto perché le due persone in questione entrassero nella Guferia e si rivelassero un'esagitata Sibilla ed una Poppy ormai ansimante che le correva dietro, cercando di raggiungerla.

"Sapevo che qualcosa stava accadendo!" declamò Sibilla, fermandosi di colpo in atteggiamento ieratico. Trascinata dalla foga, Poppy non potè che finirle addosso, protestando e scusandosi allo stesso tempo.

Chiaramente seccata per l'interruzione, Minerva impose il silenzio col solo aggrottarsi delle sopracciglia. Hermione intanto scrutava ognuna delle tre donne che aveva di fronte, tentando di scoprire su quale di loro poteva fare leva. Sibilla sembrava del tutto fuori di testa, soprattutto considerando la bandana a colori psichedelici con cui aveva legato le sue orecchie a farfalla.

Poppy invece… Poppy aveva un'aria perplessa molto promettente. Infatti, adesso si girava a parlare con la strega più anziana.

"Sibilla ha insistito per venire qui, Minerva, perché diceva che eri in pericolo. Per favore, spiegale tu che sono tutte sciocchezze, e che Hermione non ha nulla a che fare con la sparizione di Severus."

Minerva sbuffò, seccata.

"Per la verità, Poppy, stavo giusto parlando di questo con la signorina Granger prima della vostra comparsa così… tempestiva."

Incapace di cogliere l'ironia che vibrava nella voce della preside, Poppy squittì indignata, "Non penserai che Hermione c'entri davvero con questa storia, Minerva! Perché mai avrebbe dovuto farlo?"

"Hermione Granger mente!" esclamò allora Sibilla, e le orecchie legate a punta sulla sua testa fremettero a quel grido passionale. "Il mio Occhio Interiore mi dice che ha mentito fin dall'inizio!"

La veggente puntò un dito accusatore verso la ragazza. "Puoi forse negare di aver fatto tutto il possibile per trascinare il professor Snape in quell'assurda scommessa? Sei sempre stata un'opportunista. E' chiaro che volevi vendicarti di lui per qualche meschina ragione! Ma io non te lo permetterò!"

********************

Rannicchiato in una tasca scomoda e calda, Severus intanto stava ribollendo di sentimenti contrastanti. La situazione peggiorava di minuto in minuto. Decisamente, andare a trovare Hermione alla Guferia era stata un'idea pessima! Sibilla e le sue deduzioni demenziali! Poppy e i suoi tentativi di far da paciera! Perché diavolo poi Minerva si metteva sempre in mezzo? Sembrava davvero che fiutasse la sua traccia come un bracco. E se avesse deciso di usare la magia?

Severus raggelò e si augurò che Hermione compisse ancora una volta un miracolo.

***************

Hermione invece si stava riscaldando a sua volta. L'antipatia per Sibilla e la rabbia per quelle accuse assurde avevano cancellato ogni residuo di pena per gli effetti che la pozione aveva avuto sulle sembianze dell'insegnante di Divinazione. Automaticamente, la ragazza prese una posa di sfida, e senza riflettere, appoggiò la mano sul fianco, e quindi sulla tasca.

Colto di sorpresa e pressato inesorabilmente contro la stoffa, Severus si agitò nel tentativo di liberarsi. Ma grazie all'effetto cannocchiale delle sue lenti spesse, Sibilla notò immediatamente quell'insolito movimento.

"Che cos'hai lì dentro, Granger?" chiese bruscamente, interrompendo la sua tirata.

"Niente che ti interessi," ribatté Hermione forse un po' troppo in fretta mentre una vocina silenziosa dentro di lei chiedeva disperatamente aiuto.

"Davvero? Allora non avrai problemi a farci vedere cosa tieni in tasca," insinuò la veggente, scoccando alle colleghe un'occhiata trionfante.

Perplessa, Poppy guardò da Sibilla a Hermione, e poi da Hermione a Sibilla.

Minerva si accigliò.

Hermione sbiancò.

Per un momento infinito, il tempo cessò di scorrere.

********************

Nascosto sotto un armadietto, Crookshanks scosse il muso storto e rossiccio, esprimendo in quel gesto tutta la sua disapprovazione per ciò che stava avvenendo.

Eh, gli umani! Magici, ma pur sempre umani e perciò terribilmente imperfetti! Come era fortunato invece lui ad essere nato gatto, e come era fortunata Hermione ad averlo scelto come animale da compagnia! Altrimenti, chi l'avrebbe aiutata in quel frangente? Era chiaro che serviva un diversivo, e anche molto in fretta… ma grazie al cielo, Crookshanks non era tipo da tirarsi indietro.

Il miagolio penetrante che emise da sotto il mobile, prima di uscirne con passo felpato e muso da impunito, colse di sorpresa Poppy e Minerva paralizzandole sul posto, e fece stridere Sibilla di terrore. Per un istante, il gattone ebbe tutta l'attenzione concentrata su di lui intanto che, respirando affannosamente, le tre streghe cercavano di riprendersi dallo shock.

Ma quel contrattempo era esattamente quel che serviva a Hermione, la quale lo sfruttò per lanciare velocissimamente un incantesimo Non Verbale.

Purtroppo anche Sibilla fu altrettanto e insospettatamente rapida.

"Accio!" ordinò, puntando la bacchetta.

Ubbidendo a quel comando imperioso, dalla tasca di Hermione schizzò fuori un piccolo, morbido e coccoloso coniglietto nero, che atterrò zampe all'aria nelle mani protese della veggente.

Con un gridolino di disgusto, Sibilla lasciò cadere l'animaletto, che venne misericordiosamente preso al volo da Minerva con una prontezza tale da far supporre che in gioventù avesse giocato anche lei a Quidditch con un certo successo.

Poi il silenzio riempì nuovamente la stanza.

**********************

Dire che le tre streghe fossero sconcertate è dire poco. Poppy era a bocca aperta. Ma osservando il coniglietto tutto tremante, acquattato tra le dita dell'anziana preside, la Guaritrice si produsse in un largo sorriso.

"Be', signorina Granger, questa proprio non me l'aspettavo! Che ne dici, Minerva? Non è adorabile?"

Sibilla invece contemplava il coniglietto con l'espressione di un bambino che si è visto portare via la marmellata.

A quel punto, Hermione si fece risolutamente avanti e riacchiappò l'animaletto, stringendoselo al petto.

"Visto?" disse con tono vibrante di sdegno. "Adesso sarete contente!"

E spiegò freddamente al mondo, "L'ho ricevuto un paio di giorni fa, ma ha paura di Crookshanks! Ecco perché lo porto sempre con me. Per farlo stare al sicuro!"

Poi guardò Sibilla con sguardo di fuoco. "Non sai che i conigli sono estremamente impressionabili? Potrebbe avere un infarto da un momento all'altro, povera bestiolina! Sei davvero crudele!"

Sibilla deglutì. C'era qualcosa che non andava, ma non sapeva cosa. Esitando, si rivolse speranzosa a Minerva, che stava osservando la scena con uno strano sguardo. Con un rapido svolazzo, la preside mosse la bacchetta intorno al coniglio, ma non accadde nulla. Ripeté il gesto, sussurrando un incantesimo, e di nuovo non accadde nulla.

"E' proprio un coniglio… Almeno, sembra davvero che sia così," mormorò Sibilla delusa.

"Certo che è così!" scattò Hermione. Ma la veggente non mollava l'osso tanto facilmente.

E neanche Minerva.

"Dunque, Granger!" disse l'anziana strega incrociando le braccia come se stesse mettendo un punto alla situazione. "Stai tenendo in tasca un coniglio illegalmente?"

"C-cosa?" boccheggiò Hermione, stringendo ancor di più l'animaletto al petto e rischiando ancora una volta di soffocarlo.

"Tu conosci le usanze della scuola, Granger. Non per nulla sei stata un prefetto. Quali sono gli animali ammessi al suo interno?"

"Eh…oh…" Hermione diventò paonazza, ma non potè sfuggire all'abitudine inveterata che le era valsa il soprannome di sapientona emerita, e recitò tutto d'un fiato, "Gli unici animali ammessi nella scuola sono gufi, rospi, gatti e topi. Per tutti gli altri, la pena prevista è la confisca."

"Beeeeene," mormorò Sibilla strascicando la parola con sguardo sinistro, mentre Minerva chiedeva severamente, "Ti sembra che nell'elenco siano citati i conigli?"

"Io… io… ecco, no, ma vedi, è solo per qualche giorno," pigolò la ragazza cercando invano di far rientrare il coniglietto in tasca.

La preside strinse le labbra. "Spiacente, Granger, ma adesso il coniglio viene via con me. Deciderò io cosa farne."

Curvandosi insinuante con un sorriso crudele sulle labbra, Sibilla ridacchiò, "E se poi andasse male, potremo sempre metterlo in pentola!"

Quest'ultimo commento fu la goccia che fece traboccare il vaso. Con una forza impensabile in una creatura così piccola, il coniglietto schizzò via dalle braccia di Hermione e si diede a corsa pazza sul pavimento della Guferia.

Immediatamente, schiere di gufi, civette, allocchi e barbagianni aprirono le ali e si precipitarono al suo inseguimento.

"NO!" urlò Hermione vedendo gli artigli protesi di un grosso gufo grigio sfiorare pericolosamente il dorso del coniglietto. "No, no, NO!"

Ancora una volta, fu Crookshanks a risolvere la situazione. Con un balzo felino si infilò tra la marea di becchi e di piume, seguendo il coniglietto e facendogli scudo col suo corpo fino a che l'animaletto non scomparve dentro il buco di una parete. A quel punto, Crookshanks si girò a fronteggiare i pennuti inseguitori: gonfiando il pelo, si ingobbì e soffiò minacciosamente, diventando grosso il doppio.

Atterriti, gli uccelli fecero dietrofront svolazzando e stridendo irritati. Nel giro di pochi attimi, in un turbinio di piume, tutto era ritornato come prima.

Allora, con un sorriso ipocritamente desolato, Sibilla scosse la testa ed assunse un'espressione contrita.

"Che peccato, Granger! Ma se volevi proteggere il tuo coniglietto, non dovevi portarlo proprio qui tra i gufi. Povera creaturina! Speriamo che trovi il modo di uscire da quel muro… "

Minerva scoccò a Sibilla un'occhiata di profondo fastidio, poi ritornò a guardare Hermione. La voce le divenne improvvisamente dura. "E se mai ne uscisse, mi aspetto che tu lo porti direttamente nel mio ufficio. Ci siamo capite, Granger?"

Quindi, avendo chiarito definitivamente la sua posizione con tutta l'autorità del suo rango, Minerva uscì con passo pesante, seguita da Sibilla, tutta soddisfatta.

Poppy invece lanciò un'occhiata compassionevole alla ragazza, arrivando persino a darle una pacca affettuosa sulla spalla.

"Non so cosa tu stia facendo, Granger," le bisbigliò poi in tono confidenziale, "ma sono dalla tua parte. Sappilo!"

E con una strizzatina d'occhio, anche la Guaritrice uscì dalla Guferia, lasciando dietro di sé una Hermione ammutolita e psicologicamente a pezzi.

  
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