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Autore: Plando    29/09/2016    3 recensioni
Judy Hopps voleva far diventare il mondo un posto migliore, era certa che ci sarebbe riuscita, era il suo sogno, in fondo era stata in grado di diventare un agente di polizia, nessun coniglio ci era mai riuscito o ci aveva anche solo provato e quando pensò che il mondo effettivamente era migliorato si rese conto che il suo era e sarebbe rimasto un sogno irrealizzabile
Genere: Drammatico, Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Il capitano Bogo entrò nella stanza e subito tutti gli agenti si misero sull'attenti.
"Ok basta casino, tutti seduti, per oggi solo pattuglie" poi fissò i suoi agenti decidendo le coppie da assegnare ai vari distretti.
"Agenti Delgado e Hopps pattuglierete Downtown, vi voglio qua vicino per quando arriverà l'autorizzazione alla perquisizione dell'appartamento, in quel caso vi avviserò io"
I due agenti dopo aver annuito uscirono dalla stanza e si avviarono verso l'auto, quando arrivò davanti alla volante la coniglietta fece salti di gioia lasciando perplesso il leone.
"Che succede Hopps? Sembra che sia la prima volta che vedi un'auto della polizia"
A quel punto Judy si voltò verso di lui e puntò il dito sul catorcio a tre ruote che stava a pochi metri di distanza "Ti credo, mi hanno mandata in giro sempre con quel rottame, finalmente riesco a montare su una vera volante"
Il leone aveva finalmente capito il motivo della gioia della collega "Bene, quindi sarai anche contenta di guidarla, giusto?"
"Cavolo siiiii" Non se lo fece dire due volte e dopo aver preso l'auto partirono dal parcheggio della centrale per controllare le strade di Downtown. Nulla di che a parte un grizzly che correva nudo per strada annunciando che gli alieni gli avevano predetto che Zootropolis sarebbe caduta in rovina da li a poco, insomma i soliti sclerati che si vedevano di tanto in tanto
"Dimmi una cosa Delgado, ma tutti quanti avete dovuto arrestare pecore con manie di potere per avere rispetto?"
"Cos...ahahahah no certo che no, semplicemente Bogo nei riguardi dei conigli aveva lo stesso problema che molti di voi hanno con le volpi, anzi che molti mammiferi hanno con le volpi, lui compreso"
Judy a quella rivelazione abbassò le orecchie e chiese con voce sommessa "Pregiudizi?"
"Non vederla come una cosa troppo negativa, il lavoro del poliziotto è pericoloso e mandarti a fare pattuglia vuol dire esporti a rischi che potrebbero essere anche criminali da sessanta quintali, ha già perso agenti della tua statura perchè hanno fatto più di quello che potevano, quindi è arrivato alla conclusione che non è un lavoro per piccolini e da allora non ne vuole più sapere di agenti più bassi di Wolfard, e il fatto che sei un coniglio non ha aiutato, vi ha sempre visto come animali che hanno paura anche della propria ombra, ma a quanto pare qualcuno gli ha fatto cambiare idea" La parte finale la disse volgendo lo sguardo a lei "E chiamami pure Mufasa, altrimenti mi fai sentire vecchio"
Judy pensò a quest'eventualità, non era sbagliata e mentre rifletteva sulla cosa arrivò la chiamata che aspettavano dalla radio "Delgado, abbiamo il via libera ma non abbiamo le chiavi, dovrete sfondare la porta, cercate qualunque cosa sospetta, tu Hopps segui le sue indicazioni e impara come si perquisisce un'abitazione" Quando la chiamata cessò Judy si voltò verso il leone sorridendo.
"Quindi tu sarai il mio istruttore se ho capito bene, sfonderai la porta a spallate per fare colpo sulla tua allieva?"
"Si certo, poi mi dovrai portare all'ospedale per fratture multiple, oppure potrei usare te come ariete, ho come l'impressione che quando vuoi hai la testa più dura del cemento" Finita la frase rise fragorosamente trascinandosi dietro anche Judy che poi divenne seria di colpo.
"Cosa pensi che troveremo la dentro?"
"Chi lo sa, la Bellwheter è pazza, in casa sua potrebbero esserci piani di cospirazione come niente di niente"
Arrivati davanti l'appartamento Mufasa prese l'ariete dal baule e fece per porgerlo a Judy con un sorriso ironico dato che era più grande di lei e pesava più del triplo, dopo aver strappato i sigilli della polizia messi qualche giorno prima con un colpo secco sfondò la porta, posò l'ariete ed entrarono nell'appartamento.
"Allora Hopps, cerca bene e non toccare niente, se vedi qualcosa anche solo minimamente sospetto chiamami, se vuoi aprire cassetti o armadi fallo ma poi osserva e basta"
Judy annuì e poi si avventurò dentro l'appartamento della pecora che era stata arrestata qualche giorno prima, un bilocale con sala e cucina unite, sui mobili qua e la c'erano cornici con foto che ritraevano la Bellwheter con la famiglia, vicino la tv una boccetta con dentro un pesce rosso stecchito, probabilmente morto di fame dopo tre giorni di abbandono, la camera era piccola con un letto singolo e un armadio, il bagno era stretto e aveva si e no l'indispensabile, wc, lavandino e doccia, niente di che, era un normalissimo appartamento come tutti gli altri, cominciò a cercare dalla camera, aprì l'armadio, dentro non vi erano altro che vestiti e non gli parve di vedere qualcosa che la insospettisse, nel cassetto del comodino accanto al letto trovò una pistola, anche li niente di sospetto visto che era legale detenere armi da fuoco per legittima difesa, comunque lo avrebbe fatto notare al collega, passò in sala, vicino al telefono stava un post-it con scritto il nome Doug e il suo numero di telefono, probabilmente il montone che gli creava quel siero infernale, era già stato catturato assieme ai suoi due colleghi quindi passò oltre, poi l'attenzione di Judy andò ad una valigetta grigia sopra di una mensola troppo alta per lei, aveva delle scritte in una lingua straniera che non riconosceva.
"Mufasa, ho trovato qualcosa, credo" Quando il leone arrivò lei punto la valigia col dito e quando lui gli posò sopra gli occhi rimase inorridito sapendo leggere quella lingua e quindi capendo cosa contenesse e da dove arrivasse.
"Va tutto bene?" Judy notò il cambiamento nel viso del collega al solo vedere quella cosa.
"No agente Hopps, non va affatto bene" detto questo si mise i guanti e prese la valigetta mostrandola alla collega "Sai che lingua è questa?" Gli chiese indicando la scritta.
"No, non l'ho mai vista prima"
"Velkano, la conosco bene perchè era il luogo che un tempo chiamavo casa, prima di venire a Zootopia"
"Velka? Se non sbaglio è uno stato dall'altra parte dell'oceano sul continente Oseano, cosa c'è dentro?"
Lentamente fece scattare le serrature e tirò fuori quello che pareva essere un collare con un dispositivo attaccato munito di un led.
Il leone lo fissò a lungo come fosse arrivato direttamente dall'inferno "Questo collare serve a tenere a bada i predatori Velkani, viene messo per legge all'età di dieci anni e non può più essere rimosso, le prede dicono che serve per limitare gli istinti aggressivi dei predatori, ma in realtà è uno strumento di tortura"
Prese fiato continuando a fissare il collare per poi posare lo sguardo sulla collega "Quando viene messo al collo il collare rileva qualsiasi cambio di umore o emozione, e se diventa troppo forte infierisce una violenta scarica elettrica per riportare il predatore a calmarsi, poco importa se si parla di rabbia o amore, non c'è distinzione, se il sentimento è troppo forte vieni punito"
Per Judy queste cose erano completamente nuove ed era difficile credere che potesse esistere un posto del genere "Ma, è terribile, nessuno fa niente per cambiare questa cosa?"
"Vent'anni fà non era così, ma a quanto pare non c'era nessuna Judy Hopps per fermare la Bellwheter di turno, e ormai è legge e nessuno può fare più nulla" Poi indicò il collare "Vedendo questo è ovvio che la pecora voleva trasformare Zootopia in un'altra Velka"
Il solo pensiero che fosse stato un semplice mirtillo a fermare una cosa del genere scosse Judy nel profondo, portandola ad immaginare quali orrori sarebbero accaduti se non avessero fatto quello scambio.
"Abbiamo trovato quello che cercavamo, torniamo alla centrale agente Hopps"
"C'è una pistola in camera, la portiamo via?"
"Si" Poi gli porse un sacchetto di plastica "Scaricala e mettila qua dentro"
Dopo essersi messa dei guanti prese l'arma, tolse il caricatore e si assicurò che non ci fosse il colpo in canna, insacchettò il tutto e si diresse verso l'uscita.
Chiusero la porta e ripristinarono i sigilli per poi dirigersi verso l'auto, in quel momento gli arrivò un messaggio, era Nick.
"Ciao carotina, come va? Sono qua solo da un giorno e già mi sento male, questa orsa polare non fa altro che dirmi "Sei morto, morto, morto, morto" tra poco lo penso davvero, come cavolo hai fatto a venirne fuori sana di mente proprio non lo so. Mi manchi, ciao"
Questo messaggio riuscì a strappare un sorriso alla coniglietta convinta di aver reso almeno Zootopia un posto migliore fermando quella folle, non poteva sapere che in quel momento, a quasi cinquemila chilometri di distanza, Velka cessava di essere una repubblica per lasciare spazio ad una dittatura che da li a due anni avrebbe sconvolto tutto quello in cui credeva.


Note
Esatto, iniziamo dal principio, per chi si aspettava morte e distruzione, bé dovrà aspettare, già dal prossimo qualcosa potrà accadere.
Il nome di Delgado non si conosce quindi lo ho scelto io, non a caso.
Un ringraziamento a Redferne che con una sua risposta a una recensione mi ha involontariamente aiutato a migliorare una frase nel testo.
Ne approfitto anche per ringraziare cormorant per la dedica nella sua ff, il tuo racconto mi sta appassionando non poco e non vedo l'ora che lo prosegui.
P.S. Il nome del continente e dello stato nemico li ho presi da due videogiochi, indovinate voi quali.
   
 
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