17 settembre 2020
Caro Scorpius,
ieri è stato il tuo compleanno e anche se ci conosciamo ormai da ben otto anni non ti ho mai fatto gli auguri. Beh oggi sono qui ha scrivere un qualcosa che tu non leggerai mai, ma scrivo lo stesso perché voglio farti sapere che mentre tutti i tuoi compagi di classe ti cantavano la canzoncina io dentro di me li invidiavo. Loro potevano averti accanto tutti i giorni per nove mesi mentre io ti avevo perso per sempre, ti ho perso per sempre. Ancora non capisco come tu possa essere cambiato così radicalmente, come noi possiamo essere cambiati così anche se un vero “noi” non c’è mai stato veramente.
Probabilmente sono stupida, anzi certamente lo sono. Chi altri se non un pazzo scriverebbe ad una persona che non sa più della sua esistenza. Beh è vero sono pazza, sono pazza di te non so se sono innamorata ma sono pazza di te. Quando le altre ti guardano come ti guardavo io mi sento ribollire. Anche le amiche di una vita alle quali ho confessato di essere stata innamorata di te sembrano guardarti in quel modo in cui nulla è chiaro a chi guarda ma facile da capire da chi come me osserva.
Ho sbagliato a scrivere questa lettera è stato un errore. Soprattutto farlo con una nostra foto da piccoli affianco. Non è giusto perché ti sei messo con quella alla quale tra l’altro hai dato il tuo primo bacio. Io lo conservavo per te ma tu non mi hai aspettato. Hai sempre fretta te. Come quando a sette anni hai detto che ti piacevo e io stupida sono rimasta come un pesce lesso. Ci conoscevamo da un anno ma tu già eri sicuro. Sei sempre stato sicuro. Quando prendi una decisione è quella e basta nessuno può farti cambiare idea. Eppure… quest’anno dopo due anni di indifferenza mi rivolgi di nuovo la parola. Certo solo per stuzzicarmi ma anche quello un modo per stare nei tuoi pensieri. Quando mi guardavi mentre suonavo la chitarra i tuoi occhi così attenti e la tua bocca appena aperta. Eri tenero. Si tenero come tanti anni fa quando tutti erano convinti che fossimo fidanzati. Ero un maschiaccio ma tu mi facevi sentire speciale, unica perché non prestavi attenzione a nessun’altra.
Cosa pensavi quando ti sei messa con la ragazzina più piccola di noi tra l’altro con il mio stesso nome. Mi hai ferito moltissimo e sono arrivata al punto di pensare che fosse per ripicca. Come per dirmi :“guarda cosa hai perso”.
Spero tu sia felice con i tuoi compagni, anzi con le tue compagne.
Un abbraccio…
ti voglio bene,
Rose
N.D.A.
Salve questa è la mia prima storia. Premetto che potrebbe essere l'unica ma mi impegnerò affinché non lo sia. Grazie ha chi la leggerà.
P.s.tratto da un'esperienza personale
ieri è stato il tuo compleanno e anche se ci conosciamo ormai da ben otto anni non ti ho mai fatto gli auguri. Beh oggi sono qui ha scrivere un qualcosa che tu non leggerai mai, ma scrivo lo stesso perché voglio farti sapere che mentre tutti i tuoi compagi di classe ti cantavano la canzoncina io dentro di me li invidiavo. Loro potevano averti accanto tutti i giorni per nove mesi mentre io ti avevo perso per sempre, ti ho perso per sempre. Ancora non capisco come tu possa essere cambiato così radicalmente, come noi possiamo essere cambiati così anche se un vero “noi” non c’è mai stato veramente.
Probabilmente sono stupida, anzi certamente lo sono. Chi altri se non un pazzo scriverebbe ad una persona che non sa più della sua esistenza. Beh è vero sono pazza, sono pazza di te non so se sono innamorata ma sono pazza di te. Quando le altre ti guardano come ti guardavo io mi sento ribollire. Anche le amiche di una vita alle quali ho confessato di essere stata innamorata di te sembrano guardarti in quel modo in cui nulla è chiaro a chi guarda ma facile da capire da chi come me osserva.
Ho sbagliato a scrivere questa lettera è stato un errore. Soprattutto farlo con una nostra foto da piccoli affianco. Non è giusto perché ti sei messo con quella alla quale tra l’altro hai dato il tuo primo bacio. Io lo conservavo per te ma tu non mi hai aspettato. Hai sempre fretta te. Come quando a sette anni hai detto che ti piacevo e io stupida sono rimasta come un pesce lesso. Ci conoscevamo da un anno ma tu già eri sicuro. Sei sempre stato sicuro. Quando prendi una decisione è quella e basta nessuno può farti cambiare idea. Eppure… quest’anno dopo due anni di indifferenza mi rivolgi di nuovo la parola. Certo solo per stuzzicarmi ma anche quello un modo per stare nei tuoi pensieri. Quando mi guardavi mentre suonavo la chitarra i tuoi occhi così attenti e la tua bocca appena aperta. Eri tenero. Si tenero come tanti anni fa quando tutti erano convinti che fossimo fidanzati. Ero un maschiaccio ma tu mi facevi sentire speciale, unica perché non prestavi attenzione a nessun’altra.
Cosa pensavi quando ti sei messa con la ragazzina più piccola di noi tra l’altro con il mio stesso nome. Mi hai ferito moltissimo e sono arrivata al punto di pensare che fosse per ripicca. Come per dirmi :“guarda cosa hai perso”.
Spero tu sia felice con i tuoi compagni, anzi con le tue compagne.
Un abbraccio…
ti voglio bene,
Rose