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Autore: chia1000    01/10/2016    4 recensioni
Ogni giovane mago che si rispetti colleziona le figurine delle cioccorane! Con gli amici ci si può scambiare Silente, Paracelso, Merlino! Ma nessuno si sarebbe aspettato l'effetto che ebbe una figurina delle cioccorane, quel pomeriggio, in casa Granger-Weasley
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era un tranquillo fine settimana in casa Weasley. Ron, quel sabato, non avrebbe lavorato ed Hermione, che non aveva i turni, invece, era libera come tutti i week-end. I coniugi, allora, decisero di invitare a pranzo i loro migliori amici nonché parenti, Harry e Ginny, con le loro tre piccole pesti: James, Albus e Lily.
< Mamma, Hugo mi ha preso le ciocco-rane che mi ha portato papà stamattina!> urlò Rose, dalla sua camera di sopra.
< Non è vero, sono le MIE ciocco-rane> rispose, a tono, Hugo. Quando sei il genitore di due bimbi vispi e intelligenti come Rose ed Hugo, certo non ti puoi aspettare che la quiete in famiglia regni sovrana per più di una mezzoretta.
< Ron, quante volte ti ho detto che non devi portare loro le ciocco-rane! I dolci gli fanno male> disse Hermione, girandosi verso suo marito che la stava aiutando in cucina.
< Tesoro, a cosa pensi che serva avere i suoceri che fanno i dentisti? Ora che abbiamo questa grande “fortuna”, ogni tanto possiamo anche fare uno strappo alla regola. E poi dai! Non c’è un bimbo che non le collezioni>
< Sei incorreggibile!> disse, sorridendo sconsolata.
< Ragazzi, ho preso un pacchetto di ciocco-rane per uno, anche per i vostri cugini, quindi aspettate loro ad aprirle, anzi perché non venite giù> chiamò Ron. Dopo poco i due piccoli scesero. < Lo sapete che anche il papà e gli zii collezionavano le figurine delle ciocco-rane?!?>
< Davvero papà> chiese Hugo, che a cinque anni già parlava come un ometto.
< Certo cucciolo>
< E tu mamma?> chiese Rose.
< No amore, la mamma è cresciuta in una famiglia di babbani, come lo zio Harry, e non conosceva queste cose> rispose Hermione.
< Pensate che ho dovuto spiegargli io cosa fossero. Però, voi avete la fortuna di essere due fratelli e di avere tanti cuginetti tutti maghi, quindi ognuno di voi potrà tenere la sua collezione, e potrete scambiarvi i doppioni! L’importante è che non litighiate!> disse Ron, prima che i due sparissero di nuovo d’accordo. Poco dopo suonarono alla porta.
< Hermione vai tu?> chiese Ron. La donna annuì e si apprestò alla porta.
< Ciao zia Hermione> esclamò James, che sembrava solo.
< Ciao tesoro, cosa ci fai qui da solo?!?>
< Ho corso, non vedevo l’ora di arrivare!>
< Senti ma te lo posso dare un bacio?!?> chiese Hermione, divertita. James infatti stava attraversando la fase di repulsione verso i baci.
< Te lo concedo solo perché sei tu, ma non lo dire alla zia Flebo> disse James, abbracciando la zia Hermione. Intanto alle sue spalle sopraggiunsero Harry e Ginny.
< Incredibile Harry, James sta dando un bacio a qualcuno, cosa gli è successo??>
< Ma lei è mia zia mamma!> disse James.
< Prego entrate!> fece strada Hermione.
< Grazie zia> disse la piccola Lily, che scese dalle braccia di Harry.
< Ragazzi, avete fame?> sopraggiunse Ron alle spalle di Hermione.
< Dillo Ron, che mi hai invitato per avvelenare il tuo capo> sorrise Harry.
< Certo …>rispose a tono < E pensa che la colpa ricadrebbe su Hermione, ha cucinato lei!!>
< Allora zio, mi sa che moriamo tutti avvelenati …> disse un sarcastico Hugo, che insieme a suo padre non perdeva mai occasione per far notare ad Hermione quanto la cucina fosse uno dei suoi punti deboli. Ron scoppiò in una fragorosa risata, battendo un cinque a suo figlio, seguito a ruota da tutti quanti, ma Hermione lo incenerì con lo sguardo. Così le passò un braccio dietro le spalle e prima di darle un bacio sulla guancia, cercò di risollevare un po’ la situazione.
< Ha molte altre qualità>
< Siete tutti molto spiritosi> disse sarcastica < Comunque io ragazzi ho seguito passo, passo le ricette di Molly, ma non garantisco> disse ridendo anche lei.
 Il pranzo che seguì fu inaspettatamente gradito ad ospiti ed invitati.
< Ron, io ancora mi chiedo come faccia tua moglie a riuscire in tutto quello in cui si applica! Amica mia ti devo anche fare i complimenti, era buonissimo> esclamò soddisfatto Harry. Quel sorriso vittorioso che la caratterizzava a scuola, si ridipinse sul volto di Hermione, che non si risparmiò una linguaccia a suo figlio e suo marito, il quale la ricambiò con un occhiolino di intesa.
< Hermione, c’è il gelato …>
< Oh, bravo Ron, alzati e prendilo> disse lei, facendo ridere Harry e Ginny.
< Poi dì che sono pigro> commentò alzandosi.
< Ecco qua ragazzi, chi vuole il gelato??> chiese. Hugo fu il primo ad alzare entrambe le mani, seguito a ruota da tutti i bimbi. Servì il gelato a tutti, che dopo aver mangiato si accomodarono in salotto.
< Rose, Al, James, andate su che vi ho preso una cosa …> disse Ron, alludendo alle ciocco-rane. Hugo intanto, che aveva notevolmente sonno, salì sul divano vicino ad Hermione, alla quale Ron aveva passato un braccio in vita, per tenerla vicino a sé. Ginny ed Harry, all’altro lato del divano coccolavano Lily, anche lei lì, sul punto di addormentarsi. Colsero l’occasione per parlare della questione del compleanno di Teddy. Avevano infatti deciso di fargli il regalo tutti insieme, per comprare al ragazzo qualcosa di più costoso e sicuramente di maggior impatto.
< Allora, ragazzi, cosa facciamo?> chiese Harry.
< Per un ragazzo di tredici anni, una firebolt mi sembra il più bel regalo che possa ricevere> disse Ron.
< Si, sono d’accordo, ma le ragazze …>
< Io sono d’accordo> confermò Ginny.
< Io sapevo che Andromeda non gliela aveva voluta comprare a causa del suo scarso rendimento ad Hogwarts, sentiamo prima lei …> disse Hermione.
< Certo se le cose stanno così, dobbiamo sentire per forza prima la nonna> convenne Ginny.
< Uffa! Era un regalo perfetto>
< Hanno ragione loro Ron> ma i loro discorsi sul regalo di Teddy, furono interrotti dalle urla di Albus e James, che ridestarono anche i piccolini.
< Lily, Hugo, lo zio Ron ci ha comprato le ciocco-rane!> disse James. Tutti e cinque i bimbi cominciarono ad aprire i loro pacchetti. Albus trovò un mago veramente poco noto.
< Al chiedi alla zia Hermione, io non l’ho mai sentito!> disse Harry.
< Zia?!?> Albus gli porse la figurina.
< Allora vediamo chi è> disse concentrandosi. < Ah lo sai chi è questo mago?!? Se non sbaglio è quello che ha salvato un sacco di vite grazie alle sue abilità, dall’attacco di un drago Gallese> disse Hermione, lasciando di stucco i tre adulti, che la guardarono con gli occhi fuori dalle orbite.
< E’ un genio> esclamò Ginny.
< E’ un mostro> fece eco Ron, che si rimediò un’occhiataccia da sua moglie, addolcita subito da un bacio. Rose trovò Merlino, Lily trovò Albus Silente, Hugo, Godric Grifondoro. Fu il turno di James di scartare la sua ciocco rana,la fissò per due secondi incredulo, poi un sorriso furbo si dipinse sul suo volto, egli sapeva già leggere, frequentando le elementari, quindi non chiese ai genitori o agli zii di farsi leggere chi fosse la strega o il mago sulla sua figurina, non che ce ne fosse bisogno, poi si rivolse verso sua zia Hermione con l’aria di chi la sa lunga.
< Zia tu mi sapresti spiegare come mai questa strega si trova sulle ciocco rane?> chiese, porgendole la carta. Nella stanza, inspiegabilmente era calato il silenzio. Tutti seguivano i movimenti di James, e tutti erano curiosissimi a quel punto di sapere chi rappresentasse la figurina. Ad Hermione, l’arduo compito di scoprire l’arcano. Prese in mano la carta, la girò, e poté osservare la strega strabuzzare gli occhi, inghiottire aria, prima di aprire e chiudere la bocca senza sapere che dire. Un sorriso soddisfatto si dipinse sul volto di James, mentre Ron si tirava su, per vedere anche lui la figurina nelle mani di sua moglie.
< Non ci posso credere! E’ una vita che la cerco!!>esclamò, non capendo che ora i bimbi avrebbero sicuramente chiesto maggiori spiegazioni. < Me la scambi James, per quella te ne do dieci, per favore, ci tengo!> cominciò a piagnucolare.
< Sei impazzito zio, quella è solo mia! Tu la vedi tutti i giorni! Ora zia, tu che sai perché c’era quel tale Tilly Toke, mi spiegheresti perché ci sei tu sulle ciocco-rane?!?> disse James.
< Mamma, sei sulle ciocco-rane?!?> esclamò Rose, a voce alta. L’entusiasmo fra i bimbi era alle stelle.
< Ok ragazzi e Ron, frenate l’entusiasmo> disse Harry guardando Ginny e poi Hermione. Era arrivato il momento di dire ai bimbi chi fossero i loro genitori, e che avrebbero potuto trovare sulle ciocco-rane anche Harry e Ron. Gli era piombata addosso quell’assurda situazione in cui avrebbero dovuto raccontare la loro storia e farli uscire da quella bolla che, a fatica, avevano costruito intorno a loro. Gli avrebbero detto il motivo per cui la gente li fermava, il motivo per cui i libri di storia parlavano di loro tre, il motivo per cui le ciocco-rane li annoveravano fra i maghi più famosi di sempre.
< Ragazzi, credo che questo pomeriggio vi racconteremo una storia …> disse Harry.
< Che è una storia vera …> aggiunse Ron.
< Ed è il motivo per cui hai trovato quella figurina James> concluse Hermione.
< Che bello!>
< Hermione, a te l’onore> disse Harry. Hermione si tirò su guardando titubante suo marito, che la incoraggiò stringendole la mano.
< Allora, bimbi, tutto è cominciato all’incirca quaranta anni fa, quando un mago molto oscuro, prese il potere>
< Zia, che vuol dire un mago molto oscuro?!?> chiese Lily.
< Vuol dire molto cattivo …> spiegò Rose. Ron lanciò un’occhiata eloquente ad Harry che sorrise alla bambina: era così simile ad Hermione!!
< Ecco, vedete, questo mago ha preso la via del male, tutto il male che riuscite ad immaginare!! Circa 40 anni fa, molte persone incominciarono a seguirlo, divennero suoi seguaci. Alcuni decisero di sostenerlo per paura, altri erano attratti da tutto il potere che egli riuscì a conquistare!>
< Che vuol dire “tutto il male che riusciamo ad immaginare?!?”> chiese James.
< Questo mago era un assassino?!?>  Albus era terrorizzato. A quelle parole Lily salì subito in collo a suo padre. Hermione si interruppe non sapendo quanto volesse dire Harry ai suoi figli, visto che tra le vittime di Voldemort vi erano, anche e soprattutto, i loro nonni. Così prese la parola lui, che incoraggiato dallo sguardo di sua moglie decise di raccontare la verità.
< Vedete ragazzi, naturalmente qualcuno si oppose a lui, cercò di fermarlo, ma egli lo uccise. Ora qui si arriva al punto. Diciamo che tutto è iniziato perché anche il nonno James e la nonna Lily si opposero a Voldemort. Loro erano dei maghi abilissimi. Voldemort cominciò a cercarli e la sera del 31 Ottobre venne a casa mia e uccise la nonna e il nonno> i bambini strabuzzarono gli occhi, volevano saperne di più, ma nessuno aveva il coraggio di chiedere. A quel punto fu James ad esplodere, con tutta la rabbia che provava.
< Non puoi svegliarti un giorno e dirmi che i miei nonni sono stati uccisi e che voi, non ho ancora capito perché, siete sulle ciocco rane! Vi rendete conto?!?> a quel punto Rose si portò le mani davanti alla bocca.
< Non vorrete dirci che anche lo zio Fred, il gemello dello zio George che sta in cielo, anche lui…> chiese la bimba terrorizzata.
< Sì Rose> rispose suo padre. < Sono stati anni terribili>
< Perché siete sulle ciocco rane?!?> chiese titubante Hugo, stringendo la sua copertina e salendo sul divano fra suo padre e sua madre.
< Sapete cos’è questa cicatrice che papà ha sulla fronte?!?> chiese Ginni. Tutti scossero la testa.
< Voldemort quella sera cercò di uccidere anche me, fu mia mamma che si mise in mezzo, mi salvò la vita. Io ne uscii soltanto con una cicatrice, e lui, mezzo morto, scappò via> disse Harry.
< Come è possibile papà?!? Tu eri un bimbo…> chiese Albus.
< Esiste una forma di magia, ragazzi, molto antica. E non c’è nessuna formula che sia più potente!! L’amore. Mia mamma ha dato la sua vita per me e questo mi ha protetto sempre>
< Scusami zio, se la magia più importante, quella che ha fatto scappare il mago, è l’amore, se è stata tua mamma a dare la vita per te, allora perché James ha trovato mia mamma sulle ciocco rane?!? Cioè non ci dovrebbero essere i tuoi genitori?!?> Notò, astutamente, Hugo. Ginni sorrise della domanda.
< Vedi Hugo, quella notte Voldemort non è morto. E’ solo stato molto indebolito. Poi è tornato, è tornato mentre io, tua mamma e tuo papà frequentavamo Hogwarts> disse Harry.
< Voldemort voleva uccidere una volta per tutte Harry, così ha iniziato a tormentarlo dal suo primo anno. Noi eravamo amici e ci dicevamo tutto, per questo, sin dall’inizio, siamo stati tutti e tre coinvolti> spiegò Hermione.
< Mi ricordo, una volta, la terribile professoressa Mcgranitt, ci convocò nel suo ufficio, ci squadrò e con aria severissima ci disse: “Mi domando perché ogni volta che succede qualcosa ci siete di mezzo voi tre!”> Ron fece ridere i bambini e smorzò un po’ la tensione che si era venuta a creare nel salotto di casa Weasley.
< Lui mi cercava e voleva uccidermi, ed io sarei morto dopo due minuti, se non avessi avuto Ron ed Hermione sempre con me>
< In realtà Harry, senza Hermione saremmo stati fritti> rise Ron, sorridendo a sua moglie.
< Lo credo bene> osservò, sarcastico James, facendo ridere tutti.
< Caspita James!! Che opinione che hai di tuo padre e tuo zio> commentò Harry.
< No, per carità, siete simpatici, ma chi lo avrebbe mai detto che siete degli eroi!> gli sguardi bonariamente indignati di Harry e Ron, furono catturati da Lily.
< Papà per me sei un eroe> sorrise a trentadue denti, meno quelli che gli erano caduti.
< Pensa James, invece proprio loro tre hanno ucciso per sempre Voldemort. È grazie a loro tre se voi potete vivere tranquilli> concluse Ginni.
< Ci sono molte cose, troppe cose che non mi sono chiare in questa faccenda> esclamò Rose arricciando il naso. Era proprio identica a sua madre. Cominciò a tempestarli di domande. Harry si emozionò nel raccontar loro la sua felicità quando, ad undici anni, apprese di non essere condannato alla triste vita che aveva condotto con i suoi zii babbani. Spiegò il perché della loro grande amicizia con Hagrid, il custode delle chiavi di Hogwarts, elogiò la grande intelligenza di Hermione, che in più volte li aveva tirati fuori dai guai, e il grande coraggio di Ron nel sacrificarsi per difenderli. Ron raccontò del loro ‘immischiarsi in questioni che non li riguardavano’, del ‘rischiare di farsi uccidere, o peggio, espellere’, delle loro scorribande per i corridoi, dell’esercito di Silente nella stanza delle necessità, e poi dell’ordine della fenice. Hermione cercò invece di chiarire il concetto dell’importanza dell’amore e dell’amicizia. Di come questi due sentimenti abbiano risolto la battaglia in favore di Harry. I bambini erano rapiti dalle parole dei loro genitori. Ascoltavano, ridevano, facevano domande, si scambiavano battute fra di loro, e sul fatto che fossero famosi. Era quello il motivo per cui tutti li indicavano per la strada, il motivo per cui ancora qualcuno si avvicinava ad Harry, Ron ed Hermione per ringraziarli, la ragione che aveva spinto i tre a segnare i piccoli a delle scuole babbane. Nessuno degli adulti era sicuro che i bambini avessero colto a pieno il racconto, pensavano piuttosto che avessero preso il tutto come una storia di avventure e di questo ne erano anche notevolmente soddisfatti. Quando avevano deciso di tenere i piccoli all’oscuro di tutto, lo avevano fatto per proteggerli dal turbinio mediatico che ancora li avvolgeva, ma sicuramente avevano temuto il momento in cui avrebbero dovuto affrontare la questione. Crescere con la consapevolezza di chi fossero, d’altro canto, avrebbe reso tutto più naturale. Erano preoccupati che la scelta fatta per proteggerli si sarebbe potuta ripercuotere sulla loro psicologia, ed invece quel pomeriggio era venuta fuori con naturalezza, senza preavviso, da una figurina, e si era trasformata in un racconto di famiglia, una di quelle storie che salta fuori nei momenti più insospettabili di quotidianità e che di lì ad un po’ di anni avrebbero sentito e risentito talmente tante volte che forse, un giorno, quelle straordinarie imprese sarebbero state accolte con un “Papà ancora!! Avete salvato il mondo magico lo so … adesso possiamo mangiare”.  
 
 
 
   
 
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