Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
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Autore: Cioccolasha    01/10/2016    1 recensioni
"Zen non sei lucido! Dimmi che è successo."
"E' tutto finito Mitsuhide."
"Che cosa intendi?"
"Che non c'è più speranza. Lei ha deciso di andarsene."
-
Fanfiction a quattro mani scritta con Hope4thefuture
||Shirazen|| - ||Mitsukiki||
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo undici
​Ma io di te non ho dimenticato niente - parte 2



La mattina seguente i caldi raggi del sole riscaldavano l'aria e una leggera brezza marina soffiava lieve; si prospettava proprio una bella giornata e per due persone in particolare sarebbe stata indimenticabile.
Zen non aveva chiuso occhio quella notte, aveva atteso con impazienza l'arrivo del nuovo giorno rinchiuso nelle sue stanze senza nemmeno presenziare a cena nonostante la presenza della principessa. E certamente non aveva alcuna intenzione di rivedere tanto presto il suo Nobile fratello, era ancora furibondo con lui anche se era davvero curioso di sapere come avesse giustificato il grosso livido violaceo che, era sicuro, ancora gli colorava la guancia; sarebbe stato un vero spasso osservarlo mentre inventava chissà quale patetica scusa, ma poco gli importava. Nessuno poteva toccare la sua Shirayuki e sperare di uscirne indenne, tanto meno suo fratello.
Un rumore di passi che si avvicinava lo scosse dai suoi pensieri facendogli sollevare la testa verso la piccola figura che si stava avvicinando a passi rapidi. Portava un cappuccio calato sulla testa che gli impediva di vederne il viso ma l'avrebbe riconosciuta tra mille: il fisico esile ma snello, il semplice vestito di cotone abbottonato con cura e il lungo mantello che oscillava a ogni passo non lasciavano alcun dubbio. La figura si fermò di fronte a lui e, lentamente, si tolse il cappuccio, rivelando una chioma rosso fuoco e due vibranti occhi verdi che lo osservavano un pochino timoroso. “Perdonatemi se ci ho messo tanto, è che volevo passare inosservata, in modo da non crearvi alcun tipo di problema e questo mantello è l'unica cosa che ho trovato che potesse coprirmi almeno un po'... aspettate da molto?” parlò tutto d'un fiato, le guance rosse e Zen la trovò adorabile. “No, per niente, sono appena arrivato. Hai riposato bene stanotte?” le chiese fissandola intensamente negli occhi.
“Si, molto, vi ringrazio per l'interessamento Zen Tenka.”
“Che cosa ti avevo detto riguardo alle formalità, uhm?” chiese Zen mentre la ragazza arrossiva. Le diede un buffetto sulla guancia e le porse il braccio dicendole: “Vogliamo andare?” Shirayuki afferrò il braccio titubante mentre il principe la conduceva fuori dal palazzo.
“Zen Tenka... volevo dire... Zen” si corresse rapidamente “Non ti causa alcun problema stare con me in questo momento? Non vorrei mai che tu possa trascurare il tuo dovere di principe solo per accompagnare me. Potrei sempre chiedere a Obi...” disse impacciata, non era abituata a chiamarlo per nome, eppure le sembrava così naturale e spontaneo che non poté fare a meno di sorridere, ben attenta a non farsi vedere dal giovane principe: se le sue attenzioni da un lato la lusingavano parecchio, dall'altro la imbarazzavano parecchio, nessuno l'aveva mai trattata con tanto affetto e dedizione, finora; avrebbe voluto conoscere tutti i segreti racchiusi in fondo al suo cuore, alla sua anima, ma non poteva farlo. Non più ormai.
“Non hai nulla da temere, volevo semplicemente passare un po' di tempo con te, nessuno avrebbe potuto fermarmi” ridacchiò leggermente mentre Shirayuki era rimasta a bocca aperta: “Io... non so cosa dire...” “Non devi dire niente, goditi questa giornata e basta. Solo per oggi voglio che ti dimentichi di tutto e io farò lo stesso: voglio dimenticare di essere un principe, solo per oggi, ed essere semplicemente Zen” le disse con espressione malinconica che però durò solo un secondo, sostituita immediatamente da un sorriso solare che cancellò ogni ombra dal suo viso. Vedendolo sorridere anche Shirayuki non poté fare a meno di sciogliersi in un dolcissimo sorriso che fece mancare il fiato a Zen, che si perse a osservarla, meravigliato dalla sua bellezza e semplicità.
Giunsero nella piazza principale gremita di gente a causa del mercato che, una volta a settimana, animava le vie e le piazze richiamando persone da ogni angolo del regno: era un tripudio di colori, suoni e profumi che per un attimo frastornarono la giovane dai capelli rossi che barcollò leggermente appoggiandosi al fianco del principe che, allarmato, le poggiò una mano sul fianco e si chinò su di lei per parlarle all'orecchio cercando di sovrastare il frastuono del mercato: “Tutto bene? Ti senti male? Hai bisogno di qualcosa?” le chiese preoccupato. Shirayuki scosse il capo e gli rivolse un'occhiata per rassicurarlo e, prendendo un bel respiro profondo, si immerse nella calca di gente, sollevando il cappuccio per evitare di attirare l'attenzione suoi suoi strani capelli rossi.
Ovunque guardasse vedeva pregiate stoffe, amuleti. Orecchini, cibi che non aveva mai visto in vita sua e le assordanti urla dei mercanti le riempivano le orecchie mentre quasi non riusciva a respirare a causa degli intensi profumi che impregnavano l'aria.
Si fecero spazio tra la folla che diventava ogni secondo più fitta e Zen, afferrata Shirayuki per il gomito la sospinse contro di sé e le disse: “Qui c'è troppa confusione, non riusciremo a vedere niente. Conosco una scorciatoia, attaccati a me, dobbiamo uscire da questa calca” la ragazza annuì e si avvicinò a Zen ancora di più mentre quest'ultimo cercava di farsi spazio per uscire dalla folla. Dopo quello che le parve un tempo infinito i due imbucarono una piccola via seminascosta e si fermarono per riprendere fiato.
“Stai bene?” le chiese Zen ansimando tenendosi il fianco con una mano mentre Shirayuki si limitò ad annuire, chiudendo gli occhi e appoggiandosi al muro alle sue spalle.
Si trovavano in un piccolo vicolo piuttosto tranquillo, dove vi era qualche piccola bancarella qua e là, ma almeno ora non si trovavano più nel chiasso infernale di poco prima. “Mi dispiace, so che non è il massimo come prima gita fuori dal palazzo, ma non potevo immaginare che...” si interruppe quando vide lo sguardo luminoso di Shirayuki, era tanto che non vedeva un'espressione del genere sul suo viso e questo lo rincuorò un poco. “Non preoccuparti, possiamo anche fare un giro qui nei dintorni, se per te non è un problema.”
Zen scosse la testa. “Assolutamente, però dopo vorrei portarti io in un posto, se me lo permetti.”
La ragazza lo guardò incuriosita ma decise di non fare domande e lo seguì lungo la strada guardando le piccole bancarelle con occhi gioiosi. Camminarono diversi minuti fianco a fianco, senza parlare ma scambiandosi qualche sguardo di sottecchi mentre l'altro era distratto.
Passarono così una piacevole giornata, godendo l'uno della compagnia dell'altro senza accennare minimamente alla loro particolare situazione; per un giorno volevano essere liberi da qualsiasi pensiero negativo, c'erano solamente loro due e niente avrebbe potuto rovinare quel momento.
Era ormai calata la sera e l'orizzonte era illuminato dagli ultimi bagliori di luce quando Zen e Shirayuki giunsero sulla sommità delle mura che circondavano il regno di Clarines: la vista era mozzafiato e il paesaggio era avvolto da una morbida luce dorata che rendeva il tutto ancora più sovrannaturale, illuminando tutta la zona circostante. Si accostarono lentamente alle mura per godere ancora di più di quella magnifica visione del regno che si estendeva sotto i loro piedi, restando vicini e godendo di quel piacevole silenzio che li aveva accompagnati durante tutta la giornata ma che non era stato motivo di ostacolo o imbarazzo anzi, aveva contribuito a unirli ancora di più. Poi Zen si schiarì leggermente la voce, preparandosi a pronunciare quel discorso che aveva elaborato la sera prima e che continuava a ripetersi nella sua mente come un mantra da quando erano partiti quella mattina. “Sai, ero impaziente di portarti qui, questo è uno dei posti che preferisco nel regno e volevo condividerlo con te” disse arrossendo leggermente. Shirayuki lo guardò sorpresa e fece per replicare ma Zen la anticipò e prendendo un respiro profondo si voltò verso di lei e continuò, una strana luce che brillava negli occhi: “ C'è un motivo per cui siamo qui, in realtà. Tu non te lo ricordi ma un po' di tempo fa abbiamo trascorso del tempo insieme e quando ti ho portata qui tu mi hai chiesto se ci fosse qualcosa che desiderassi più di ogni altra al mondo e io ti ho risposto che il tuo sorriso era il regalo più bello che potessi farmi. L'unica cosa che conta per me Shirayuki è la tua felicità. Lo so che è stato difficile per te accettare questa situazione, ricominciare da zero la tua vita circondata da persone sconosciute. Voglio solo che tu sappia che, nonostante tutto quello che è successo, nonostante tutti i tuoi continui tentativi di allontanarmi, io... ti amo. E niente, nemmeno la tua perdita di memoria, potrà impedirmi di amarti e continuare a dimostrartelo giorno dopo giorno, andrei fino in capo al mondo pur di dimostrartelo. Shirayuki...” le disse avvicinandosi e fermandosi a un soffio dalle sue labbra “Permettimi di starti accanto, permettimi di dimostrarti che solo insieme possiamo affrontare tutto in modo che quello che c'è stato tra noi non scompaia nel nulla, vanificando tutti i nostri sforzi. Lo so che ti sto chiedendo molto, e che potresti spaventarti e scappare via da me, ma ti prego, ti supplico, non arrenderti. Se tu non hai abbastanza forza ci penserò io a lottare per entrambi ma lascia che ti dimostri che il vero amore, non importa cosa possa accadere, non muore mai.” Il suo tono ora appariva disperato e aveva chiuso gli occhi, cancellando la misera distanza che li separava e poggiando le labbra sulle sue.
Shirayuki sbarrò gli occhi sorpresa, non riusciva a muovere un muscolo, era come pietrificata, le parole di Zen avevano scatenato una tempesta dentro di lei e, attraverso le palpebre che ora teneva leggermente socchiuse, vide delle immagini che non le appartenevano di una vita che era molto lontana da lei: Zen che la accompagnava, Zen che la portava sulle mura, lui che la sollevava in alto tenendola tra le sue braccia forti e la guardava dal basso con un sorriso pieno d'amore mentre lei sorrideva felice... quei ricordi le provocarono una fitta di nostalgia inaspettata, era come se ci fosse una parte di lei che scalpitasse per uscire allo scoperto, ma era tutto così incerto e confuso che per un attimo si domandò se tutta quella assurda situazione non fosse solo un brutto sogno dal quale non avrebbe voluto altro che svegliarsi.
Lentamente sollevò una mano e la poggiò sul petto di Zen, spingendolo ad allontanarsi con una leggera pressione mentre vedeva la delusione e l'incertezza farsi strada nei suoi occhi e sospirò, sentendo un grosso peso proprio sullo stomaco al solo pensiero di quello che stava per dirgli, ma non aveva altra scelta, doveva lasciarlo andare, altrimenti nessuno dei due sarebbe sopravvissuto. “Zen... io ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, il tuo sostegno e la tua pazienza sono stati molto importanti per me. Credimi, se ci fosse un modo per poter recuperare anche solo una parte dei ricordi che ho perso lo farei subito, non sopporto di vedere la delusione e l'aspettativa mancata in te, in tutti voi quando vi guardo eppure non vedo altro che un volto sconosciuto. Io... non posso più andare avanti così” disse abbassando lo sguardo mentre avvertiva le lacrime pungerle gli occhi.
“Che... che vuoi dire con questo?” chiese Zen con voce tremante mentre un orribile sospetto gli attraversava la mente ....
 “ Che non posso più stare qui. Ho deciso che lascerò Clarines per un po'. Ho bisogno di tempo per ritrovare me stessa e capire chi sono ora e quanto della vecchia Shirayuki è ancora vivo in me. Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto, ma devo andare via” disse disperata cominciando a singhiozzare mentre Zen di fronte a lei era rimasto completamente spiazzato dalla sua decisione, non poteva credere a quello che la sua Shirayuki gli aveva detto. Avvertì una dolorosa morsa al petto, avrebbe voluto urlare, mettersi a piangere e implorarla in ginocchio di rimanere ma tutto quello che riuscì a dire fu: “Dove hai intenzione di andare?”
“Pensavo di tornare a Tanbarun, magari tornando nel luogo dove sono nata potrò... non so... riprendere in mano la mia vita.”
Zen annuì gravemente anche se dentro di sé non sentiva più niente, solo un grande vuoto che lo faceva sentire ancora più solo e disperato. “Allora... spero che tu possa trovare quello che cerchi” disse con voce bassa, chinando il capo e lasciando che alcune candide ciocche gli ricadessero sugli occhi. “Sarà meglio tornare, tra un po' farà buio” Shirayuki si limitò ad annuire, asciugandosi le ultime lacrime e voltandosi in direzione del castello, senza avere il coraggio di voltarsi indietro verso il principe che era rimasto immobile, osservandola allontanarsi sempre di più mentre un'unica solitaria lacrima gli percorse il volto mentre lui pronunciava sottovoce l'ultima frase che fino a quel momento era rimasta imprigionata tra le sue labbra

'Eppure io non mi dimenticherò mai di te, amore mio'


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​Ma ......
​*occhioni tristi*
*labbruccio che trema*
​*scoppia in lacrime*
​BUHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Oddio questo è troppo per i miei feels!
​Shirayuki perchè?! Un principe bello, dolce, gentile, premuroso ... e tu lo respingi!
​La friendzone colpisce ancora.
​Chissà cosa succederà ora.
​Zen ha ormai perduto ogni speranza che lei lo ricambi, Shirayuki se ne andrà per forse non tornare mai più.
E noi .........
​Noi ci vediamo martedì!
Puntuali mi raccomando ;)
​Cioccolasha e Hope.
 

   
 
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