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Autore: _Cthylla_    01/10/2016    3 recensioni
| Golden Age | Young Kozmotis Pitchiner (soprattutto nel primo capitolo) | AU | OCs
L'epoca in cui era la Casa Lunanoff a governare si è distinta per la prosperità presente in ogni parte del regno. La Golden Age è stata un florilegio di grandi eroi dorati e di Case nobiliari, note come "Costellazioni", i cui componenti erano nobili di sangue quanto di cuore.
Ciò è quanto è passato alla storia, quel che la maggioranza dei pochi superstiti è in grado di ricordare. Ma se quei ricordi riguardassero soltanto la parte conosciuta della storia in questione? Se ci fosse stata una parte oscura che quasi nessuno ha potuto o voluto vedere?
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kozmotis 'Pitch' Pitchiner, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Luna Dorata'
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= Il veleno dello scorpione - parte I =
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«posticino adorabile» disse Kitah tra sé e sé, mentre percorreva lo stretto ponte che oscillava su quel lago ricolmo di una sostanza verde luminescente nel quale nessuno, nemmeno il gruppetto di ghoul del ghiaccio che si era portato appresso, si sarebbe mai augurato di cadere dentro.
 
Quel posto non aveva nulla a che vedere con la sua splendida Atlantia, o con le città soleggiate di Aldebaran I o, ancora, con le città dei Vega, bizzarre quanto i Vega stessi ma affascinanti.
I tre pianeti del territorio degli Scorpio, e in particolare quello dove sorgeva Duskfell, la capitale storica, erano tra gli ultimi luoghi in cui chiunque avrebbe voluto vivere, e quelli che nel corso della storia avevano subito meno invasioni; tanto  la popolazione indigena ben poco invitante, quanto l’enorme presenza di un metallo chiamato uranium -dagli effetti devastanti sulla salute- erano sempre state dei gran dissuasori.
Ma c’era un fatto: nel tempo, gli Scorpio avevano sia trovato il modo di proteggersi dagli effetti dell’uranium, sia il modo di utilizzare lo stesso come fonte di energia primaria, sia il modo di bonificare e decontaminare determinate aree, costruendovi sopra delle grandi città.
Ci erano riusciti così bene che al momento erano autosufficienti in tutto e per tutto, cibo incluso -che proveniva interamente da allevamenti e coltivazioni sotterranee- ed erano stati i primi a creare delle terrificanti armi, chimiche e non, di devastante potenza, delle quali in certi casi le “ricette” erano ancora un loro segreto.
 
Per fortuna quella degli Scorpio era sempre stata una famiglia di persone tranquille, per non dire ignave, che tendevano a farsi i fatti propri e non entrare troppo al dentro delle dinamiche del regno; tuttavia facevano sempre parte delle Grandi Case, e le loro risorse avevano portato lui e le altre famiglie a cercare -e ottenere- un’alleanza col compianto Lord Brandon Scorpio.
Compianto, sì, perché era morto tragicamente cadendo da cavallo due mesi prima, lasciando tutto nelle mani della sua misteriosa moglie plebea.
 
Congetture su un possibile uxoricidio a parte, il non aver mai visto Lady Vliegen di persona era una bella stranezza: di solito quando un nobile delle Costellazioni si sposava faceva le cose in grande, presentando la sua sposa a tutti i propri pari -non importava se lei fosse o meno di nobili origini- e partecipando ad almeno quattro o cinque eventi mondani immediatamente successivi con lei al proprio fianco.
Lord Scorpio invece si era sposato sei mesi prima quasi in sordina -per volere della moglie, si diceva- senza altri attorno se non la sua famiglia, e non aveva mai portato la sua signora ad alcun evento mondano, perché “le ho chiesto di venire in dieci lingue, ma mia moglie detesta queste cose! È fatta un po’ a modo suo”. Molto ironico, pensando che diverse donne del popolo sognavano di sposare un Lord proprio per partecipare a simili eventi.
 
“ma non m’interessa se evita di farsi vedere alle feste, a patto che si dimostri lungimirante quanto suo marito, e nonostante la curiosità e le richieste di Tsarina Lunanoff mantenga viva l’alleanza che io e le altre Case avevamo stipulato con lui” pensò Taurus, sollevato che il ponte fosse finalmente finito.
 
Ora doveva soltanto superare le guardie che sorvegliavano l’ingresso principale del grande palazzo in pietra nera.
 
«alt» gli intimò una delle suddette, con voce gutturale «diteci chi siete e cosa volete».
 
Quelle bestie erano dieci demoni alti come minimo due metri e mezzo, muniti di ali, di corna ricurve e di zoccoli, coperti da un’armatura leggera e armati ognuno con due grossi pugnali ricurvi avvolti da una verde luminescenza inquietante, la stessa dei loro occhi; nonostante tutto ciò, Kitah non si fece impressionare. Era il duca della Casa Taurus, serviva ben altro. «sono Lord Kitah della Casa Taurus» “che pezzi d’idioti, come se non avessero visto i vessilli!” aggiunse mentalmente «sono qui per incontrare Lady Scorp-».
 
«impossibile» lo interruppe il demone «Lady Scorpio non è disponibile. Non posso lasciarvi proseguire».
 
“non è disponibile”. Inaudito. Quella creatura forse era anche peggio che idiota, se rifiutava di accontentarlo. «forse non ci siamo intesi bene: io voglio incontrare la tua signora adesso. È una questione importante» aggiunse «non sarei venuto fin qui se così non fosse, mi sembra piuttosto logico».
 
«Lady Scorpio è disponibile dalle 15.00 alle 16.15, dalle 17.30 alle 18.45, e dalle 20.30 alle 22.10» disse un’altra guardia «questi sono gli orari. Non sindacabili».
 
«sono certo che per me, che ero un amico di Lord Brandon Scorpio -gli Dei l’abbiano in gloria- milady possa fare un’eccezione» insistette, innervosito anche se non lo dava a vedere «fate un tentativo».
 
Dopo alcuni momenti d’attesa lunghi in maniera snervante, uno dei demoni volò in alto, diretto chissà dove.
 
«è andato a sentire l’attendente della signora» spiegò una guardia al duca «passerete se egli deciderà che è il caso che passiate».
 
“ma questi sanno chi sono io? ‘L’attendente’! Ma per favore!” pensò Kitah “quando c’era Brandon Scorpio non mi avrebbero mai lasciato attendere fuori dalla porta. Se l’attendente è sempre Mindshread però non ci saranno altri problemi: è un demone, ma quantomeno sa come comportarsi in presenza di nobili”.
 
La guardia che prima era volata via tornò, e atterrò poco lontano, sollevando una grossa quantità di pulviscolo nerastro. «ha detto che potete passare, tempo di tirare giù dal letto milady e verrete ricevuto».
 
“Tirare giù dal letto”? Alle dieci e mezza del mattino? E quand’era che Lady Vliegen gestiva i suoi affari?! Un’altra stranezza, ma Kitah si disse che anche quelli alla fine erano fatti suoi, ed entrò nel palazzo, con i ghoul che si apprestavano a seguirlo.
 
«loro no» li fermarono le guardie «non entrano».
 
«come sarebbe? Sono la mia scorta!» protestò Taurus.
 
«all’interno del palazzo non avete bisogno di altra scorta, oltre a me» disse una voce profonda in avvicinamento «non ci ritenete in grado di garantire la vostra sicurezza, Lord Taurus?»
 
L’attendente non era cambiato affatto dall’ultima volta che lo aveva visto: era sempre lo stesso demone dal viso vagamente umanoide, segnato dal tempo e dalle lotte passate, e rimaneva sempre una spanna più alto di quelle giovani guardie. Aveva mantenuto anche la sua aria fiera, e l’armatura ricca di dettagli che indossava tutto sommato non stonava su di lui.
 
«non è questo il punto, è che non posso certo lasciare che i miei uomini attendano qui fuori» ribatté Kitah.
 
«se le nostre guardie attendono fuori possono farlo anche loro, milord. Ci sono ordini ai quali non posso transigere, immagino che possiate capire, quindi vi prego di seguirmi… se proprio ci tenete a incontrare la belv-ehm, Lady Vliegen».
 
Non era per nulla soddisfatto di come stavano procedendo le cose, ma alla fine il duca acconsentì a seguire Mindshread senza discutere oltre: non intendeva rimanere in quel posto un minuto di più del necessario.
Arrivato in quella che era la sala del trono, tuttavia, quel che vide lo lasciò a dir poco perplesso.
E non per i venti demoni -dieci per lato- che erano a guardia di quel luogo.
 
«…ma per tutte le divinità degli Abissi, vi avevo detto di rendervi presentabile!!!» ruggì Mindshread, muovendo grandi passi in avanti «vi pare questo il modo di presentarvi a un ospite importante?!»
 
«o senti, non è colpa mia se l’ “ospite importante” si è presentato a un’ora assurda della mattina, e io dopo intendo tornarmene a letto, quindi non rompere! La signora di questa casa sono io, quindi tu muuuuto».
 
La prima cosa di Lady Vliegen Scorpio che saltava all’occhio erano senz’altro i capelli: molti, molto lunghi, molto ricci e con sfumature che andavano dal rosso all’oro, e al castano. Peccato che fossero tutti disordinati, e che in tutta la sua piccola persona, perché certo non si poteva definire una stangona, fossero la sola cosa degna di nota.
Oltre alla taglia molto “comoda” del pigiama e la vestaglia neri che indossava, ovviamente.
Il p-i-g-i-a-m-a.
E all’espressione da “se avessi un pugnale te lo ficcherei dritto tra gli occhi per avermi svegliata”.
 
“d’accordo, non è assolutamente così che me l’ero figurata” pensò Kitah, ancora allibito “ma tant’è, cerchiamo di fare buon viso a cattivo gioco”. «Lady Scorpio, sono-»
 
«uno a cui piace disturbare a orari improbabili le persone che dormono, va bene, ma facciamola breve: cosa ci fate qua?»
 
Interrotto. Da una tizia sbucata fuori dal nulla che aveva avuto la fortuna di sposare un marchese e restare vedova. Gli venne il dubbio che milady potesse non sapere a chi si stava rivolgendo, ma avrebbe fatto in modo di chiarirlo nel corso della conversazione. «sono qui perché ero curioso di conoscervi. In questi sei mesi siete stata quantomeno misteriosa, con gli amici di vostro marito».
 
«magari perché negli ultimi tempi, nello specifico appena prima che mio marito cadesse accidentalmente da cavallo -così dicono- non eravate così tanto amici» ribatté Vliegen, lasciandosi cadere sul trono e sedendovisi a gambe incrociate «se non sbaglio».
 
«temo che invece vi sbagliate, vi assicuro che avevamo ottimi rapporti» disse Kitah, più perplesso di prima: non gli risultava affatto che Brandon lo avesse in antipatia, o che meditasse di tirarsi fuori dal complotto contro i Lunanoff. Del resto però quella ragazza non gli sembrava troppo a posto, e probabilmente tendeva a parlare a vanvera.
 
«ma davvero!...a beh! Se lo dite voi sono tenuta a credervi per forza» disse, con una leggerissima punta di ironia. «bene, ora mi avete conosciuta, quindi andate verso la porta. Quella».
 
Lo stava congedando?! Inammissibile. Doveva necessariamente tagliare corto e arrivare al punto della questione. «a dire la verità sono qui anche per un altro motivo. Ho saputo che la regina vi ha incaricato di indagare sulla colpevole della disgrazia accaduta a Kozmotis Pitchiner, e mi domandavo come procedessero le cose» disse «vedete, è una questione che a me e altri nostri pari sta molto a cuore».
 
A quelle parole Lady Scorpio se ne uscì con una risata palesemente finta, e alzò gli occhi al soffitto. «ma non mi dite! Vi sta molto a cuore!...perché non vi limitate a dire che temete che possa saltare fuori chissà quale intrallazzo che a voi e altri nostri pari “sta a molto a cuore”? Sareste un pelino più credibile» commentò la ragazza «soprattutto visto che le indagini sono a buon punto, e caso strano non ho ancora trovato nemmeno mezza Silk indigena di quel pianeta là. Lord Taurus, io sono assonnata e alquanto seccata, non deficiente».
 
No, si disse Kitah, era anche deficiente se credeva di potergli parlare così. Voleva che fosse più chiaro? Benissimo. «potreste risparmiarvi la fatica di fare ulteriori indagini, e trovare qui a palazzo dei documenti che provino l’esistenza del caporale Silk. Sono certo che se vostro marito fosse stato ancora in vita li avrebbe già in qualche cassetto» disse «vi assicuro che vi saremmo tutti molto grati se riusciste a sveltire certe pratiche, milady, mentre in caso contrario potreste incorrere nel disappunto di alcune persone» aggiunse, in tono condiscendente «ovviamente parlo per il vostro bene, siete una ragazza molto giovane, è bene chiarire determinati-»
 
«quel che mi è chiaro è che mi avete fatta svegliare a un’ora indecente per minacciarmi velatamente in casa mia» lo interruppe di nuovo Vliegen, alzandosi in piedi «però le minacce velate le so fare anche io!» disse con uno strano sorriso, avvolgendo parte di un drappo a lei vicino attorno alla testa, a mo’ di velo «tipo questa, state a sentire: TAGLIATEGLI LA TESTA!!!» gridò, indicandolo.
 
«cosa?!» esclamò Kitah, allibito.
Fu l’ultima cosa che riuscì a fare prima che, almeno dal suo punto di vista, scoppiasse il caos.
 
Diciannove su venti dei demoni presenti, Mindshread escluso, gli andarono addosso tutti insieme, togliendogli in pochi istanti ogni possibilità di fare resistenza; lo fecero inginocchiare, gli bloccarono le braccia e, incuranti delle sue grida di protesta, lo trascinarono verso un grosso ceppo di legno messo lì dal demone rimasto.
 
«mi è venuta bene, eh? Io sarei perfetta per la parte della regina mezza matta in una qualche commedia, l’ho sempre pensato» dichiarò Vliegen, perfettamente tranquilla «inizialmente mi era venuto il dubbio se dirla in modo molto signoVile o strillarlo come un’isterica, ma direi che sia meglio la seconda».
 
Lord Taurus era incredulo per quella situazione assolutamente surreale -non era così che agivano i nobili, tantomeno di quei tempi e tantomeno con i duchi della sua Casa- e spaventato a morte, ma si rifiutava ancora di credere che quella pazza facesse sul serio, soprattutto sentendo quel che aveva appena detto. «non è affatto uno scherzo divertente, ci saranno delle conseguenze!» gridò l’uomo, divincolandosi inutilmente.
 
«sicuro, prima tra tutte una testa che rotolerà per questo…La tua!» esclamò la ragazza, per poi fare una risatina «no, davvero, starei benissimo in una parte simile. Mindshread, sai giocare a croquet?»
 
«piantatela milady, le cose sono già tragiche così!» sbottò il demone.
 
Stava per morire, stava per succedere davvero, e in un modo che Kitah non avrebbe mai immaginato.
Cosa avrebbero pensato i suoi genitori? Come l’avrebbe presa sua sorella Isabeli, che era sempre stata così terribilmente fragile? Come l’avrebbero presa Shaun e Shauna, i suoi figli?!
E Nahema, lei avrebbe pianto al suo funerale? lo avrebbe vendicato? Sperava di sì, dopo una cosa del genere il minimo che potesse fare era sterminare tutti gli abitanti di quel dannatissimo castello.
Sentì la lama della spada del demone sulla nuca e poi…
 
«ahahahahiiiih!... che faccia che hai fatto!!!»
 
La risata di Lady Scorpio, che rimbombò in tutta la stanza.
 
Venne tirato su in piedi a viva forza dai demoni, mentre Vliegen, ancora scossa dalle risa, si asciugava una lacrima. «questo mi ripaga quasi dell’alzataccia. Quasi! Sentite, Lord Taurus, ve lo dico una volta sola e vedete di capirlo bene: non fatevi vedere mai più in questo palazzo, o la prossima volta finirò il lavoro, ma invece di tagliarvi la testa vi ucciderò immergendovi allegramente nel lago qui fuori, un po’per volta. A mai più!» concluse, salutandolo con un cenno infantile della mano «e buttatelo fuori come sapete!»
 
Il duca venne sollevato e trascinato via prima di poter rispondere, ma non disse alcunché durante il tragitto: meditava già la sua rappresaglia.
 
«ve l’avevamo detto che la signora non andava disturbata. Non diamo mica aria alla bocca noi, eh!» disse la guardia dell’ingresso appena lo rivide.
 
«la vostra signora imparerà presto com’è che ci si deve comportare» ribatté Taurus, per poi fare un’esclamazione soffocata quando una di quelle bestie lo spinse fuori con una zoccolata sul sedere.
 
I demoni risero, incuranti tanto del suo sguardo duro quanto dell’aria assassina dei ghoul del ghiaccio, giunti subito in soccorso del loro signore. «speriamo di no, prendere a zoccolate nobili chiappe come le vostre è un piacere!»
 
“non per molto” pensò Kitah “non per molto”.
 
 
 
 
[…]
 
 
 
 
Ripensando alla scena dei demoni che portavano via di peso il duca, Lady Scorpio si stiracchiò sogghignando, e fece scricchiolare tutti i muscoli, soddisfatta che anche quella sera la cuoca avesse fatto un buon lavoro con la pizza. «che giornatina, eh?»
 
«voi sapete che quel che avete fatto vi costerà» disse Mindshread, con la sua voce profonda.
 
La ragazza si voltò verso di lui, tornando nuovamente seria. «ci puoi scommettere che lo so. Ma non ho potuto farne a meno: lui è quello che ha fatto uccidere mio marito…vedi un po’tu».
 
«non è detto che-»
 
«Brandon meditava di uscire dal complotto contro la famiglia reale e oh, ma tu guarda, è morto!» esclamò Vliegen «e ora, dopo che la regina mi ha chiesto di fare delle indagini, caso strano arriva Lord Taurus -che non s’era mai fatto vedere prima- a minacciarmi in casa mia di disappunti e conseguenze! Ma dai! Anche un cretino capirebbe che è tutto collegato».
 
Mindshread aveva dei sospetti analoghi, ma evitò di dirlo a Lady Scorpio, che sembrava essere già abbastanza su di giri. «non c’è molto che possiamo fare a riguardo, se anche fosse, e siamo già abbastanza nei guai per quella vostra sceneggiata della decapitazione!»
 
«“non c’è molto che possiamo fare”? Stai scherzando?! Abbiamo pianeti pieni di uranium, posso far saltare in aria Atlantia e tutte le capitali del regno, se mi gira!» dichiarò Vliegen.
 
«fermate le rotative, milady: l’uranium è la nostra principale fonte di energia, quindi non potremmo affatto distruggere tutte le capitali del regno! E una guerra contro tutte le altre Case, che si scatenerebbe anche se ci limitassimo alla sola Atlantia, finirebbe per ucciderci» le fece notare il demone, vagamente allarmato: c’era la possibilità che milady desse veramente l’ordine di far saltare tutto in aria, e quindi era meglio stroncare la cosa sul nascere. «chiudete qui la faccenda, avete fatto già fin troppo».
 
«se anche io volessi chiuderla dubito che Taurus sia della stessa idea, ormai. Però non hai torto» ammise la ragazza «magari è eccessivo far saltare in aria una città intera piena di persone che non hanno colpa se il loro duca è un grande fidiputt».
 
«parole sante» borbottò l’attendente.
 
«motivo per cui voglio tutte le informazioni che riesci a trovare sui Taurus» disse Vliegen, con estrema tranquillità.
 
«sul duca?» domandò Mindshread.
 
«su tutta la famiglia. Un’innocua raccolta di informazioni, Mindshread, non chiedo altro» si guardò attorno «quando ho sposato Brandon non pensavo che mi sarei trovata a dover mandare avanti la baracca e avere a che fare con le persone, non mi interessa niente di tutto ciò, potrei mollare tutto anche domani! Io volevo solo vivere con mio marito tranquilla e senza rotture, e invece…»
 
«e difatti ci vivete: dormite, mangiate, leggete, disegnate, e qui faccio tutto io!» le fece notare il demone, pur sapendo che in effetti tanto tranquilla non era. Non aveva beghe amministrative di cui occuparsi, ma da quando Lord Brandon era morto le pressioni che stava ricevendo quella ragazza erano diverse, e quella di Lord Taurus era solo l’ultima della serie.
 
«mi hai rotto le scatole, me ne vado in camera mia» fu la sola risposta di milady, che abbandonò la sala a passo “veloce” -per quanto lei potesse esserlo. «e guai a te se vieni a bussare!»
 
Mindhsread alzò gli occhi al soffitto con uno sbuffo. Dopo sei mesi non era ancora sicuro se la detestava, e dunque le obbedisse o lasciasse fare solo perché era la signora, o se le volesse almeno un po’di bene nonostante fosse fatta molto, molto a modo suo, e dunque le desse retta anche per quello.
 
Uno strillo seguito da un tonfo interruppe il flusso di pensieri dell’attendente, che si voltò di scatto verso il corridoio in cui era sparita milady. «Lady Vliegen!» gridò, correndo velocemente nell’androne e pestando tanto forte con gli zoccoli da far tremare il pavimento. «signora!...»
 
Lady Scorpio era distesa a terra, ai piedi di una scalinata di soli quattro gradini che portava in una stanza attigua, e sul viso già pallidissimo in condizioni normali aveva un’espressione tanto dolorante quanto spaventata. Mindshread fece un salto, arrivandole immediatamente vicino. «signora, come-»
 
«non riesco…le caviglie…» farfugliò la ragazza, visibilmente sconvolta.
 
«le caviglie, d’accordo, fa male anche dell’altro? Avete battuto la testa? ...no? Meglio così» con molta cautela riuscì a tirarla su, senza neanche sforzarsi troppo «ma come è successo?!»
 
«mi hanno spinta! Mi hanno spinta giù!» esclamò Lady Scorpio «forse erano in più, o almeno credo, io sono riuscita a vederne uno ma non so, non so, porca miseria quanto fa male!…» sibilò.
 
«avete visto chi vi ha spinta?! Com’era fatto?» indagò Mindshread «ditemelo, intanto che vi porto dal medico».
 
«grande come un uomo normale. Pelle bianca o azzurro chiaro, non ricordo, ma non era liscia come quella di un uomo, e occhi azzurri, molto azzurri, sono la cosa che ho visto meglio, e poi…e poi aveva un tocco freddissimo, l’ho sentito sulla schiena».
 
«ghoul del ghiaccio, dal nord est del regno» disse subito il demone, senza riflettere.
 
«il nord est del regno è dei Taurus!» sibilò Vliegen.
 
Giusto, e ricordando la loro precedente conversazione Mindshread si maledisse per non essere stato zitto. «non è detto-»
 
«un corno, Mindshread!» lo interruppe la ragazza «quello ha mandato i suoi ghoul ad ammazzarmi!»
 
«sapevate che ci sarebbero state delle rappresaglie, ma non credo che volesse farvi uccidere: in quel caso i ghoul vi avrebbero sgozzata, invece di spingervi giù da una piccola scalinata. Questo è stato un avvertimento».
 
«Kitah Taurus può prendere il suo stracazzo di avvertimento e infilarselo nel suo stracazzo di culo fino a farlo uscire dalla sua stracazzo di bocca!!!» gridò Vliegen in tutta la sua “finezza”, ma era giustificata, al punto che Mindshread evitò di rimproverarla per il linguaggio. «ridurrò Atlantia in un’informe poltiglia di ghiaccio, pietra e cadaveri!!!»
 
«non è una buona idea, stesse ragioni di prima: capisco la rabbia e il dolore, e vi giuro che avrete le informazioni che mi avete chiesto già quando vi sveglierete domattina, ma vi consiglio di lasciar perdere. O al limite di pensare a qualcosa che non comprenda l’uso di uranium».
 
Lady Scorpio non disse altro, ma lo sguardo nei suoi occhi dall’iride verdastro non prometteva nulla di buono, e ancor meno l’accenno di sorriso che riuscì a scorgere sul suo volto livido, oltre alla smorfia di evidente dolore.
 
Mindshread iniziava a temere che presto sarebbe stato l’attendente di qualcun altro: conoscendo milady, sapeva che non le pesava perdere terreni di cui non le importava nulla -poteva sempre tornare a casa propria, ovunque essa fosse- pur di avere la vendetta che credeva di meritare.
 
“e di certo, uranium o meno, se la lascerò fare sarà qualcosa di devastante” pensò.
 
 
 
 
***
 
 
 
 
«quindi sarà domani, ho capito bene, sì?»
 
«perfettamente, milady, ma siete proprio sicura di quello che volete fare?»
 
« Mindshread, ne sono perfettamente sicura, e non chiedermelo un’altra volta perché non sono proprio dell’umore».
 
Il demone dalle grandi corna ricurve ­non fece altri commenti se non “sissignora”. Il malumore di Lady Vliegen gli era apparso evidente già prima che lei lo facesse notare, e guardandola muovere nervosamente la caviglia destra bloccata da un tutore non era difficile intuirne il motivo: la sinistra aveva preso solo un brutto colpo, ma la destra si era proprio spezzata la sera dell’ “incidente”, avvenuto ormai una settimana prima.
 
«perché stai ancora qui fermo come una statua? Che altro succede?»
 
Il demone alato indicò fuori con un cenno del capo. «una visita della regina, milady».
 
«e chi se ne frega».
 
«milady…» avviò a dire Mindshread con una certa nota di rimprovero, venendo bruscamente interrotto.
 
«ho detto di no! È quasi ora di cena, e io quando è ora di cena non voglio rotture» sbottò Vliegen «non poteva venire prima? O dopo? O non venire proprio, visto quel che sta per succedere?! E ma porca miseria, proprio di martedì!»
 
Il demone alzò gli occhi al cielo: da quando Lord Scorpio aveva sposato quella ragazza, il menù del martedì e del venerdì sera era stata pizza, fisso. Cambiarlo era fuori discussione, ed era ancor più fuori discussione che milady potesse essere disturbata durante o poco prima dei pasti. «so che è seccante, ma non potete rifiutare di ricevere la regina».
 
«sì che posso, è casa mia, quindi entra solo chi pare a me».
 
«e invece no che non potete!» ribatté Mindshread, battendo nervosamente un piede -o meglio uno zoccolo- a terra «dopo quel che è successo una settimana fa io eviterei di cercare altri guai, che vogliate portare a compimento il vostro folle progetto o meno! … sono qui da tre secoli e giuro, non ho mai visto una persona più zuccona e scostante di voi».
 
«ok, allora dopo aver sistemato quella piccola faccenda personale sfrutterò il fatto di essere la signora di questi luoghi per farti staccare la testa dal collo e tanti saluti» disse la ragazza, con fare teatrale «almeno ci sarà uno in meno a scassarmi l’anima. Da quando quelli hanno avuto la bella idea di far cadere mio marito da cavallo e rompergli il collo sono fin troppi a ronzarmi attorno».
 
Il demone la guardò severamente con gli occhi verdi brillanti privi di pupilla. «rischiate più voi di me, direi, se fatto il lavoro non abbandonerete in tempo il palazzo».
 
Capendo quel che intendeva, Vliegen non replicò. Dopo uno sbuffo indicò la porta. «falla entrare, cercherò di togliermela dalle scatole presto».
 
Alleluja, se non altro non avrebbe dovuto inventarsi scuse per congedare la visitatrice. «non volete darvi una sistemata? E riceverla altrove?» le chiese, alludendo ai capelli della ragazza, raccolti in un grosso e folto ciuffo scomposto, alla completa mancanza di trucco, ai vestiti neri veramente troppo larghi e troppo informi e al fatto che quella fosse la camera da letto.
 
«ti avverto, sto per cambiare di nuovo idea».
 
Sentito ciò, Mindshread uscì dalla stanza senza ulteriore indugio, pensando di aver ottenuto già tanto e che fosse meglio non tirare troppo la corda: meglio prendere quel che veniva e non insistere troppo. «Lady Vliegen vi riceverà nella sua stanza da letto» disse, atono, alla regina una volta che l’ebbe raggiunta «sapete che ultimamente ha difficoltà a muoversi per colpa della caviglia» aggiunse, a mo’ di spiegazione.
 
Seppur messa a disagio da quella bizzarria, Tsarina acconsentì a seguire quel demone tanto educato.
Non era felice di essere lì. Non le piacevano i territori Scorpio, la capitale le faceva quasi paura già solo per la perenne cappa di nuvole scure che avvolgeva tutto il pianeta condannandolo a una penombra eterna, e gli autoctoni, come quel demone, gliene facevano ancora di più. Comprensibile, essendosi abituata alla luce di Paradhiso -la città dove sorgeva il palazzo reale- e ai suoi abitanti indigeni tranquilli e tanto carini.
Si domandava come accidenti si potesse vivere tranquilli in un posto del genere, soprattutto se, come Lady Vliegen, non si era originari di quei luoghi.
In ogni caso, una volta arrivati a destinazione ed entrati nella stanza, quel che vide la sorprese un po’: non aveva mai incontrato Lady Scorpio prima di allora, ma non se l’era immaginata come la sciattissima ragazza -intenta a leggere un libro- che le stava davanti, di un’età apparente tra i quindici e i ventiquattro anni e che oltretutto non la stava calcolando minimamente.
 
«ah-ehm» tossicchiò il demone, con una nota di disapprovazione che la regina sentì perfettamente.
 
Vliegen alzò gli occhi. «ah, siete già qui?» disse, con “grande” entusiasmo.
 
«ssssssì, milady. Io e la regina, la quale per inciso aspetta ancora un saluto decente, siamo qui».
 
«farei volentieri un inchino se sapessi come si fa, e soprattutto se potessi alzarmi in piedi facilmente, ma considerato tutto questo mi sa che passo» commentò «se non vi spiace eh, vostra grazia».
 
«aaah…no, no, state comoda» concesse la regina, vagamente imbarazzata da quella situazione fin troppo simile a una sottospecie di commedia fatta male. «non è necessario, a questo punto…»
 
«ecco, grazie. Sentite, passiamo subito al dunque senza fare tante chiacchiere: cosa vi porta qui? Alle sette e dieci di sera? Di martedì?»
 
Non visto dalla regina, Mindshread si coprì il volto con le mani: in tutta la sua vita non aveva mai visto un caso più disperato di quello, a cui neppure la lezione ricevuta era servita a qualcosa.
Non era la prima plebea a diventare una Lady Scorpio, in un certo senso sembrava quasi che a quella famiglia piacesse mescolarsi con “forte sangue del popolo”, parole loro; ma Vliegen, munita di un livello di diplomazia pari a zero -anche quando provava seriamente a esserlo- non sapeva proprio stare in mezzo alla gente, e peggio ancora in mezzo ai nobili.
Il compianto Lord Scorpio comunque l’aveva presa proprio per quello, “quando sono a casa mia voglio avere vicino una persona che dica pane al pane e vino al vino”, diceva, e al fratello ancora celibe di suddetto Lord non importava molto del carattere della cognata, purché ella acconsentisse a sposarlo il più presto possibile.
Cosa che milady, per inciso, non era intenzionata a fare, ed era un ulteriore motivo per portare a compimento l’idea che la caviglia spezzata e le informazioni che lui le aveva fornito le avevano fatto balenare nel cervello.
 
«è per il risultato di quelle indagini che vi ho chiesto gentilmente di fare, dal momento che la colpevole del massacro della famiglia dell’High General sembra provenire da un pianeta del vostro territorio. Avrei potuto farmi inviare tutto, ma ho preferito passare e sentirvi dire di persona se avete scoperto qualcosa».
 
Lo aveva detto e lo aveva fatto: indipendentemente dal parere del marito, Tsarina aveva avviato una sua personale indagine, nei limiti delle proprie possibilità. Non era persuasa da quel che era venuto fuori al processo, né dall’atteggiamento dei nobili delle Costellazioni che erano presenti in quel momento, e dunque si era detta che forse era il caso di tentare -almeno quello!- di scavare un po’più a fondo, e il primo passo l’aveva fatto proprio con Lady Vliegen, chiedendole di raccogliere informazioni per una ragione che anche Tsar aveva trovato tutto sommato sensata.
 
«sì, però potevate pure avvertire prima, o almeno arrivare un altro-»
 
«ah-ehm, fatela-finita, eh-ehm» tossì il demone.
Non ci credeva granché, ma sperava ancora che la sua signora imboccasse la via più facile, anche se questa comprendeva un matrimonio, e desse retta all’ “avvertimento”, viste le conseguenze che c’erano già state  e l’incapacità che lui stesso aveva dimostrato nel proteggerla.
Non si era più staccato da Vliegen da dopo l’incidente, se così lo si voleva chiamare, ma ciò non significava che lei fosse al sicuro in quel palazzo, perché con i Taurus non c’era da scherzare.
 
«vabbè, comunque siaaaa…sì, i risultati delle indagini» riprese la ragazza «ve la dico stringata-stringata: in questi sette anni c’è stata una certa Silk che ogni tanto ha soggiornato in un albergo su quel pianeta di donne guerriere, mai lo stesso tra l’altro -e sì che ce ne sono pochi- ma non è nata là, nossignora. Se poi fosse o meno Lady Nahema non ve lo so dire…può darsi di no, ma può darsi anche di sì».
 
Alla fine lo aveva fatto veramente, aveva detto la verità a Tsarina mandando al diavolo l’ “avvertimento” ricevuto, il che significava che intendeva andare fino in fondo, per quanto folle potesse essere.
 
«quindi tutto quel che potete dirmi è che il caporale Silk non era originaria di queste parti. Non c’è altro?»
 
Vliegen scosse la testa. Non aveva prove concrete sulla vera identità di Silk da mostrare ad altri. Volendo avrebbe potuto fare alla regina un lungo racconto di quel che era successo una settimana prima, ma non sarebbe servito a molto: sarebbe stata la parola di un duca contro la sua, la plebea sposata da un nobile, e aveva una vendetta da compiere, per sé e per la memoria di suo marito, quindi non voleva intralci. «nah. Mindshread vi darà la documentazione relativa alle indagini…»
 
«se mi diceste dove l’avete messa, magari» borbottò l’attendente.
 
«primo cassetto della scrivania. Quella» la indicò «dicevo, Mindshread vi darà i documenti mentre voi vi dirigete verso la porta. Quella. Non è difficile da trovare, siete entrata da lì».
 
«mi state per caso congedando, Lady Scorpio?» disse, con una certa durezza. Un po’ di stravaganza e brutto carattere si potevano sopportare, ma quand’era troppo era troppo, e lei era sempre la regina.
 
«non “per caso”, sto proprio dicendo che è ora che ve ne andiate, perché la pizza
 
«perdonatela, Vostra Grazia, è che gli antidolorifici che prende per la caviglia le fanno pessimi scherzi al cervello!» intervenne Mindshread, con i fogli in mano «permettete che vi accompagni all’uscita».
 
«sì. Grazie» disse Tsarina, neutra «vi faccio i miei auguri di pronta guarigione, Lady Vliegen. Cercherò di non venire più a farvi visita all’ora di cena» aggiunse, con una punta di sarcasmo.
 
«no problem, visto che non ci rivedremo» ribatté Vliegen.
 
«cosa volete di-» avviò a dire la regina, ma venne interrotta.
 
 «e se fossi al posto vostro» continuò la ragazza «e io fossi sposata con vostro marito, prima di riferirgli tutto cercherei di avere in mano qualcosina di più di quanto voi avete ora. Se fosse stato un po’ meno pendente dalle labbra della sua ex fidanzata vi avrei consigliata diversamente, ma visto come si è svolto il processo-»
 
«Lady Scorpio, ricordate che state parlando a me del vostro re!» sottolineò la regina, punta sul vivo «e non so come voi possiate sapere del processo, dal momento che non eravate presente».
 
«io invece non so come voi possiate non capire che praticamente tutti i nobili lo sanno, ormai, perfino quelli che non escono mai di casa come me» commentò Vliegen, con una risata del tutto fuori luogo «e vi dirò di più, vista la vostra situazione direi che sarebbe il caso di tirare fuori uno straccio di erede al trono, a costo di farsi aiutare dai maghi: con le ex fidanzate non si sa mai!»
 
«questo è veramente troppo!» esclamò la regina -di nuovo punta sul vivo- a ragione.
 
«antidolorifici! È colpa degli antidolorifici, non ragiona bene e non sa quello che dice, quindi sì, forse è meglio che vi accompagni all’uscita, vostra grazia… di situazioni imbarazzanti ce ne sono state già troppe» concluse con un borbottio che Tsarina riuscì a udire perfettamente.
 
Uscì accompagnata dal demone, senza dire un’altra parola.
 
«di norma Lady Scorpio non è così, davvero: è tutta colpa delle pastiglie troppo forti. Non sapete quanto sia mortificato» si scusò Mindshread, cercando di recuperare l’irrecuperabile. A Vliegen per ovvie ragioni non importava di mantenere buoni rapporti con la famiglia reale, ma a lui, che a suo rischio e pericolo aveva deciso di restare lì dov’era nato e cresciuto, invece sì.
 
«non sei tu che devi scusarti, non sei responsabile di quel che dice la tua signora» fu tutto quel che disse Tsarina, e non aggiunse una parola di più neppure quando uscirono dal castello.
 
Accompagnata fuori la regina, dopo averla guardata allontanarsi, Mindshread volò direttamente sulla terrazza davanti alla stanza da letto di Vliegen. «perché diamine avete detto alla regina certe cose?!» sbottò, chinandosi per entrare in camera dal finestrone.
 
«perché sono vere» replicò la ragazza «e perché tanto da domani l’irritazione di sua maestà non sarà più un problema, per me. I patti che ho stretto con l’Uomo sono estremamente chiari e precisi, anche per cautelarmi da qualsiasi eventuale futuro problema da parte sua».
 
«non mi fiderei di uno che ha sterminato tutti i suoi simili perché voleva essere l’unico della sua razza. Parole vostre!» le ricordò il demone.
 
«una volta che lui accetta un lavoro si può stare sicuri che lo poterà a termine a qualunque costo, e non c’è da temere un voltafaccia: ha tanti difetti, ma non si è mai rimangiato la parola in vita sua. Ucciderà chi deve uccidere senza esitazioni, mi verrà a prendere e io, una volta arrivata illesa dove devo arrivare, gli darò la somma che abbiamo stabilito. Aaah, porca miseria, ci pensi che questa è la mia ultima notte da Lady Scorpio?»
 
«potete ancora tornare indietro. Anche se avete parlato con la regina ce la possiamo cavare con…beh, insomma, in qualche modo» borbottò l’attendente.
 
«non hai sentito quello che ho detto? “Una volta che l’Uomo ha accettato un lavoro”…non potrei tornare indietro nemmeno volendo, e non voglio: mi ha tolto il marito e rotto un osso, quindi io gli toglierò il futuro» fece un gesto teatrale  «questo è un addio, ma credo proprio che lascerò ad alcuni un ricordo indelebile».
 
 
 
 
 
 
Come potete notare questa è soltanto la prima parte, quindi potete stare tranquilli: la mazzata vera e propria non è quel che avete visto qui, è solo il preludio, ma arriverà :)
Poi, anche se non resterà per molto mi spiaceva l’idea di privarvi della presenza di quell’adorabile e socievole (?!!!) persona che è Lady Scorpio senza mostrarla giusto un pochino anche nel prossimo capitolo (anche se sarà incentrato su altre persone) quindi la ritroverete :’D
Ultima cosa: l’Uomo di cui si parla a fine capitolo, anche se non viene detto direttamente, non è altri che Lobo, personaggio della DC Comics. Se potete cercatene i fumetti, ha picchi di violenza/demenzialità/epicità che ne valgono la pena :’D
Alla prossima,
 
_Dracarys_
   
 
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