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Autore: fefi97    01/10/2016    9 recensioni
[Sterek; Grey's Anatomy AU; Stiles/ Meredith e Derek/ Derek]
"-Forse sarebbe opportuno fare le presentazioni. -
Stiles lo guardò intensamente, fino quasi a metterlo a disagio, poi si risolse in un piccolo sorriso e in una scrollata di spalle.
-Non é importante. - dichiarò convinto.
L'uomo inarcò un sopracciglio.
- Non é importante che io sappia almeno chi sei? -
Stiles sorrise sghembo, alzandosi in piedi e porgendo una mano al bel sconosciuto, che lo fissava scettico ma in qualche modo interessato, come se fosse curioso di vedere dove diavolo sarebbe andato a parare.
-Sono solo un ragazzo. Un ragazzo in un bar. -
L'uomo sorrise e Stiles ebbe la netta impressione che la sua risposta gli fosse piaciuta.
-E io sono un uomo. Un uomo in un bar. - mormorò afferrando la mano di Stiles e alzandosi in piedi. "
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo undicesimo

 

Zio Peter

 

 

 

 

 

-Lo stai di nuovo fissando in modo ambiguo. E' imbarazzante, Stilinski. -

Stiles sospirò, voltandosi a gettare un'occhiataccia a Theo.

-Smettila. - sussurrò guardandolo male, mentre cercava di ascoltare con attenzione la spiegazione di Derek Hale su come procedere in quel complicato intervento al cervello.

-Smettila tu – gli sussurrò di rimando Theo, con un risolino – Gli altri specializzandi potrebbero insospettirsi e credere che il tuo interesse vada oltre alla neurochirurgia. -

-Oh, piantala.- sospirò Stiles, lasciandosi scappare un sorriso.

Derek interruppe improvvisamente la spiegazione, rivolgendo uno sguardo duro ad entrambi.

-Raken, Stilinski. Disturbo per caso la vostra chiacchierata? - domandò, inarcando un sopracciglio e facendo inevitabilmente voltare gli altri tre specializzandi nella sua direzione. Tra questi c'era anche Lydia, che roteò gli occhi al cielo, lanciando poi uno sguardo esasperato a Stiles.

-Scusi, dottor Hale. - disse piano Theo, mentre Stiles rimase in silenzio, gli occhi puntati in quelli di Derek in una muta sfida.

Derek resse duramente il suo sguardo per un istante, poi con un movimento brusco del collo riportò l'attenzione sulla lastra che stava mostrando.

 

 

 

-Okay. Spiegazioni. Ora.- ordinò Lydia, non appena Derek li lasciò liberi di andare.

Stiles la guardò, perplesso.

-Eh? -

Lydia alzò gli occhi al cielo, poi indicò con il mento la schiena di Theo che si stava allontanando per il corridoio.

-Da quando tu e Mr. Arroganza siete amici? -

Stiles la guardò, perplesso.

-Da un po'. Perché, è un problema? -

Lydia lo guardò in maniera eloquente.

-Beh, per me no. Per qualcun altro sembra esserlo, si. -

Stiles ancora la guardava senza capire e Lydia sbuffò, esasperata.

-Oh andiamo. Non dirmi che non ti sei reso conto di come Derek ha guardato Raken tutto il tempo. Sembrava volesse conficcargli un bisturi nel cuore. -

Stiles alzò gli occhi al cielo.

-Questo non ha senso. Perché dovrebbe avercela con Theo? Siamo solo amici, non facciamo niente. E anche in caso diverso, non sarebbero comunque affari suoi. -

Lydia lo guardò come se fosse scemo.

-Perché dovrebbe avercela con Theo? Oh, beh, vediamo... forse perché ti sta sempre appiccicato? Perché passate tutto il tempo insieme, a ridacchiare e parlottare? - sospirò -Non fraintendermi Stiles, sono la prima che vorrebbe che Derek soffrisse almeno la metà di quanto hai sofferto tu, ma Theo Raken non mi piace. -

Stiles roteò gli occhi, ma aveva un sorriso affettuoso sul volto.

-Lyds, se dovessi uscire solo con le persone che ti piacciono sarei ancora vergine. -

Lydia lo guardò male, offesa.

-Beh, però su Derek ho avuto ragione. - borbottò, imbronciata.

Stiles sorrise, leggermente ironico.

-Beh, non avevi previsto che avesse una moglie ma, si, in fin dei conti avevi ragione quando dicevi che non c'era da fidarsi. -

Lydia lo guardò dritto in faccia, con i suoi grandi occhioni chiari.

-Avrei voluto davvero non aver ragione, per una volta. - confessò, sincera.

Stiles sorrise e si sporse per baciarle una guancia.

-Lo so Lyds. Lo so. -

 

 

 

 

 

Col senno di poi, Stiles doveva ammettere che gridare contro il suo responsabile non era stato proprio un colpo di genio.

A distanza di settimane Finstock ancora ce l'aveva con lui e lo teneva praticamente recluso al pronto soccorso.

Peccato che lui volesse diventare un chirurgo e se avesse voluto svolgere ogni giorno le mansioni degli infermieri non avrebbe passato cinque anni della sua vita a buttare l'anima sui libri di medicina.

-... ma in fondo dovevo aspettarmelo che sarebbe finita così – continuò il suo sfogo Stiles, terminando una perfetta sutura con rabbia – Insomma, chi è così stupido da innamorarsi di un proprio superiore? E sa qual è la cosa peggiore? -

-Non lo so, ma qualcosa mi dice che me lo dirà lei... - mormorò tra i denti il paziente di Stiles, che forse rimpiangeva di non essere capitato sotto le cure di un altro medico, possibilmente non così logorroico.

Stiles gli gettò uno sguardo mortificato.

-L'ho annoiata? -

Per tutta risposta il paziente gli gettò uno sguardo implorante.

-Posso andare a casa vero? Per favore! -

-Stiles! -

Teresa, la capo infermiera, lo stava guardando con espressione semi severa, le mani puntate sui fianchi.

-Quante volte ti ho detto di non tormentare i pazienti? -

Stiles le fece un sorrisetto, ammiccando in un modo che fece ridere la donna, suo malgrado.

-Scusa, Teresa. D'ora in poi sarò muto come un pesce. - promise, sotto lo sguardo scettico dell'infermiera e quello speranzoso dell'uomo che aveva appena finito di medicare.

Molte suture e visite dopo Stiles stava svolgendo un'altra delle sgradevoli mansioni che Finstock gli aveva scaricato addosso: la compilazione delle cartelle dei pazienti.

Era chino sul banco della reception intento a compilare le varie schede, quando qualcuno dietro di lui si chiarì la gola, richiamando la sua attenzione.

Si voltò, sperando che Dio fosse buono con lui quel giorno e di non trovarsi faccia a faccia con Derek, come nei peggiori cliché.

Ma non era Derek Hale quello di fronte a lui, anche se l'impatto fu quasi uguale.

Quell'uomo era decisamente attraente, nonostante avesse più o meno l'età di Finstock.

Era alto, ben piazzato, con i capelli grigi e un paio di occhi azzurri estremamente brillanti. Erano occhi che ricordavano un po' quelli di Theo, solo più misteriosi e beffardi.

L'uomo gli sorrideva con un angolo della bocca, le mani affondate nelle tasche dei jeans, decisamente troppo attillati per un uomo di quell'età.

Stiles lo osservò un istante con sguardo critico, mettendoci meno di un istante per capire il tipo, poi buttò fuori un sorriso di circostanza.

-Posso aiutarla? - domandò, occhieggiando discretamente i moduli abbandonati dietro di lui, sperando che l'uomo capisse che era abbastanza impegnato.

Ma ovviamente il messaggio non arrivò.

L'uomo spalancò gli occhi non appena lo mise bene a fuoco e Stiles lo fissò, sorpreso e preoccupato.

-Signore, tutto... -

-Oh santo cielo. Dovrei seriamente fare due chiacchiere con Chris. Sei troppo bello per lavorare. -

Stiles lo fisso per un attimo, atterrito, poi scoppiò a ridere, sotto il sorriso accennato dell'altro.

-Oh mio Dio... ci sta provando con me? - si sincerò di aver capito bene, con le lacrime agli occhi.

L'uomo fece spallucce, continuando a rivolgergli quel sorriso decisamente sexy.

-Diciamo che sono un estimatore della bellezza. Non bado molto ai generi di appartenenza, se una persona è bella, la voglio, punto. -

Il sorriso di Stiles si fece lievemente sarcastico.

-Beh, dalla sua filosofia di vita traspare che lei ha molta sicurezza nelle sue capacità. -

-Sono sexy. Non posso farci niente. - confermò l'uomo, facendolo ridere nuovamente.

-Purtroppo credo di dover respingere il suo...mh, interessamento? - fece Stiles, fingendo un tono costernato, senza smettere di sorridere.

L'uomo fece un verso contrariato.

-Peccato, un vero peccato. Non sai cosa ti stai perdendo. -

Stiles lo fissò, divertito.

-Credo che sopravvivrò. E ora, la prego, mi dica, come posso aiutarla? -

-Oltre che accettando di prendere una birra con me, intendi? - ammiccò l'uomo, con un sorriso malizioso, avvicinandosi un po'.

Stiles scoppiò in una risata sconsolata e incredula.

-Lei non può fare sul serio! Mi ha visto per la prima volta mezzo minuto fa! -

L'uomo continuò a sorridere imperturbabile, porgendogli una mano.

-Permettimi almeno di sapere il tuo nome, se non vuoi proprio prendere una birra con me. - lo provocò, con un sorriso tra il gentile e il malizioso.

Stiles guardò esitante la mano per qualche secondo, poi si sciolse in un piccolo sorriso, allungando la propria per stringergliela.

-Sono... -

Le sue dita fecero appena in tempo a sfiorare quelle dell'uomo che Stiles si trovò prepotentemente spintonato indietro. Prima che potesse rendersi conto di ciò che stava succedendo,l'uomo era a terra e Derek imprecava tenendosi la mano con la quale lo aveva colpito.

Stiles fissò incredulo la nuca di Derek, furioso e sconvolto.

-Derek! Che cavolo fai? - urlò, strattonando il braccio dell'uomo per farsi guardare.

Pur avendo il volto sanguinante, l'uomo a terra trovò sorprendentemente la forza di ridacchiare, muovendosi piano dalla posizione fetale che il colpo gli aveva fatto assumere.

-Non me lo dire Derek... è lui? E' lui lo specializzando sexy? -

Stiles sbarrò gli occhi, smettendo per un attimo di tirare Derek per il camice. Conosceva Derek? E che voleva dire “lo specializzando sexy”?

Derek continuava a dargli le spalle, ma Stiles poteva vedere le sue spalle tremare di rabbia.

-Tu devi stargli lontano, mi sono spiegato? -

-Derek – insistette Stiles con tono duro, riuscendo finalmente a far voltare l'uomo verso di lui. Lo sguardo di Derek faceva paura da quanto era furioso – Che sta succedendo? Perché hai colpito quest'uomo? Sei forse impazzito? -

Derek irrigidì la mascella, lanciando uno sguardo pieno d'odio all'uomo ancora a terra.

-Lui è Peter. - sputò quel nome come se fosse veleno.

Stiles spalancò gli occhi, portando velocemente lo sguardo sull'uomo a terra. Peter, l'aveva già sentito quel nome.

I miei sono morti quando ero piccolo in un incidente d'auto, da allora mio zio Peter si é preso cura di noi.

L'uomo, Peter, rise di nuovo, sollevandosi leggermente dal pavimento per rivolgere un mezzo ghigno a Stiles.

-Puoi chiamarmi zio, se ti va. -

Stiles non rispose, limitandosi a fissarlo a bocca aperta, scioccato.

 

 

 

 

 

-Ahia! Brucia! -

Stiles gli rivolse uno sguardo perforante, per nulla impietosito.

-Meriteresti di peggio. -

Peter, seduto su un lettino mentre Stiles gli disinfettava la ferita allo zigomo, sorrise leggermente, per quando il dolore al volto glielo permetteva.

-Già schierato dalla parte di Derek, eh? -

Stiles lo guardò male, mentre premeva con più forza del necessario il cotone contro la ferita, facendolo sibilare. Dopo che Derek gli aveva tirato un pugno, erano sopraggiunte sul luogo decine di infermiere e altrettanti medici, tra cui un' incredula e furiosa Kate che aveva trascinato via Derek prima che Stiles potesse dirgli qualunque cosa.

-Sei suo zio e sei andato a letto con la moglie di tuo nipote. Non è facile schierarsi dalla tua parte, sai? -

Peter rise leggermente, socchiudendo un po' gli occhi per il dolore.

-Ammetto che forse quello non è stato il mio massimo momento da zio esemplare. -

Stiles cercò con tutte le sue forze di trattenersi, ma un piccolo sorriso sbuffato gli attraversò comunque il volto.

-Non lo biasimo per aver tentato di romperti la faccia. - continuò Stiles, mettendo da parte il cotone e preparando gli strumenti necessari per mettergli qualche punto sulla ferita.

Il sorriso di Peter si accentuò, facendosi sempre più malizioso.

-Oh, ma lui non l'ha fatto per via di Kate. -

Davanti alla faccia sinceramente perplessa di Stiles, l'uomo scoppiò a ridere fragorosamente.

-Credimi dolcezza, Kate è l'ultimo motivo per cui Derek voleva gonfiarmi di botte – arricciò le labbra in un sorrisetto – Pensa: Derek mi coglie in flagrante mentre mi scopo sua moglie nel suo letto e non dice niente, si limita ad andarsene sbattendo la porta. Poi, mesi dopo,mi vede sfiorarti una mano e mi becco un pugno in faccia. Non ti dice niente su quelle che sono le sue priorità? -

Stiles arrossì, non riuscì proprio a impedirselo.

Peter piegò la testa da un lato, studiandolo, sempre con quell'irritante sorrisino sulle labbra.

-Sei famoso sai? Lo specializzando sexy di Derek... persino a New York si è sentito parlare di te. -

Stiles sembrò acquisire nuovamente sicurezza, mentre rivolgeva all'uomo un sorriso beffardo.

-Beh, anche io ho sentito parlare molto di te, lo zio stronzo di Derek. Quindi si può dire che sei famoso anche tu. -

Peter scoppiò a ridere mentre Stiles scrollò la testa con un sorriso, mentre avvicinava l'ago sterilizzato alla pelle dell'uomo. Improvvisamente Peter smise di ridere, scostandosi dall'ago e guardando Stiles a sopracciglia inarcate.

-Cosa credi di fare, dolcezza? -

Stiles lo guardò male.

-Mi chiamo Stiles. E sto cercando di ricucirti, anche se sei uno stronzo e non lo meriteresti.-

Peter gli strappò dalle mani l'ago, ignorando lo sguardo sorpreso e contrariato dello specializzando.

-Senza offesa, dolcezza, ma non voglio che il mio bellissimo viso rimanga deturpato per sempre solo perché mio nipote voleva marcare il territorio. Se vuoi renderti utile reggi lo specchio, eh? -

Stiles lo fissò, incredulo.

-Cosa... vuole... vuole ricucirsi da solo? - domandò, incerto.

Peter gli gettò uno sguardo ovvio.

-Tesoro, sono un chirurgo plastico. Avanti, reggi lo specchio e lascia fare a me, mh? -

Stiles gli gettò un'occhiataccia, prima di voltarsi a prendere un piccolo specchio, con un profondo sospiro.

-Allora... - continuò Peter mentre cominciava a medicarsi sotto lo sguardo suo malgrado ammirato di Stiles – Racconta un po'. E vero quello che si dice? Derek ti ha scaricato per riprendersi Kate? -

-Detta con molto tatto, si, più o meno è andata così. - disse Stiles, guardandolo male.

Peter fece una leggera smorfia.

-Sempre detto che mio nipote è un idiota. -

Stiles lo fissò, sorpreso.

-Cosa? -

Peter roteò brevemente gli occhi.

-Oh avanti. Credo che tu abbia avuto a che fare con Kate abbastanza a lungo da convenire con me che è una stronza. -

-Ma tu ci sei andato a letto! - obiettò Stiles, con un che di indignato nel tono della voce.

-Non di certo perché mi piaceva. Anzi, non mi è mai piaciuta, sin da quando ha cominciato a frequentarsi con Derek. -

Stiles mollò di scatto lo specchio facendolo precipitare sul carrello del pronto soccorso, ignorando lo sguardo scocciato di Peter.

-Mi stai dicendo che ci sei andato a letto anche se era la moglie di tuo nipote, anche se non ti piaceva, solo per il gusto di ferire Derek? - domandò con voce a malapena trattenuta, i pugni stretti lungo i fianchi fino a far diventare le nocche bianche.

Peter lo fissò sorpreso per un attimo, stupito da quella reazione, poi sorrise.

-Oh, è così allora – disse a bassa voce con tono suadente, guardandolo da sotto le ciglia -Devi amarlo davvero tanto se il fatto che io lo abbia ferito ti basta per odiarmi. Lo ami, non è così? -

-Di sicuro più di quanto abbia mai fatto tu. - fu la risposta arrabbiata di Stiles, prima di dirigersi a passo di marcia verso la porta.

-Ehi aspetta, devi tenermi lo specchio! - cercò di richiamarlo Peter, indignato, ma Stiles lo ignorò, sbattendosi forte la porta alle spalle.

 

 

 

Non sapeva bene neanche perché, ma Stiles sentiva di dover parlare con Derek, mettere in chiaro che non aveva la minima idea che quello stronzo fosse suo zio, che se l'avesse saputo non gli avrebbe nemmeno rivolto la parola.

Sentiva la necessità di sottolineare che lui non era come Kate.

Lo stava cercando per i corridoi da alcuni minuti, quando alla fine sentì la voce di Kate provenire da una stanza dalla porta socchiusa. Stiles si avvicinò, mantenendosi un po' discostato per poter origliare la conversazione senza essere visto.

-...per la decima volta, Derek, non avevo la minima idea che fosse qui a Beacon Hills! Ho tagliato tutti i ponti con lui da quella volta che ci hai scoperto insieme! Tu devi credermi!-

-Beh, mi risulta un po' difficile fidarmi di te visto i precedenti! - fu la risposta ringhiata di Derek e Stiles si morse un labbro. Anche dopo tutto quello che il neurochirurgo gli aveva fatto passare, non poteva impedirsi di essere preoccupato per lui.

-Comunque non importa se è qui per vedere te o semplicemente per irritare me, voglio che se ne vada! Adesso. -

-E in che modo potrei convincerlo io? - fu la replica frustrata di Kate.

La risposta di Derek, fu esattamente la stessa che avrebbe dato Stiles.

-Beh, aprirgli le gambe ha funzionato la prima volta, no? -

Stiles per un attimo pensò – sperò – che Kate fosse morta, dato il disumano silenzio che proveniva dalla stanza.

-Come osi dirmi una cosa del genere! - strillò poi, lievemente isterica -Sono tua moglie Derek! -

-Credimi, lo so, anche se a volte faccio di tutto per dimenticarlo – sibilò Derek, poi prima che Stiles riuscisse a realizzare che si stava avvicinando alla porta e che avrebbe dovuto spostarsi, si ritrovò faccia a faccia con un Derek livido di rabbia.

Stiles arrossì di fronte al suo sguardo accusatorio e fece un automatico passetto indietro.

-Io... mi dispiace, non volevo origliare... cioè in realtà volevo, ma io... -

Derek non gli diede tempo di dire altro: si limitò ad afferralo per un polso e condurlo lontano.

Stiles non fece resistenza, limitandosi a guardare perplesso la nuca dell'altro.

-Derek? - chiamò incerto.

Quando vide che l'altro si stava dirigendo nella stanzetta dell'attrezzatura medica, quella che una volta era il loro posto, ( prima che ne scoprissero l'esistenza Theo, Kira e circa altri cento medici per l'esattezza) si rilassò nella presa dell'altro, capendo che Derek volesse parlare da solo con lui. Intrecciò le dita in quelle di Derek, come a dire “io sono qui”.

Io ci sono, anche se tu sei uno stronzo.

Quasi sorrise quando Derek gliele strinse leggermente in risposta.

 

 

 

 

Stiles stava appoggiato con la schiena a uno scaffale, mentre guardava Derek fare avanti e indietro, scuro in volto.

-Hai parlato con lui? - si decise a domandare Stiles, dopo interi minuti di silenzio.

-No – disse Derek, incolore, poi si voltò a guardarlo con sospetto – Tu? -

Stiles inarcò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto, senza scomporsi.

-Si – ammise tranquillamente – Dovevo mettergli i punti, ma ho lasciato perdere appena ho capito quanto fosse stronzo. -

I lineamenti di Derek si distesero e Stiles quasi sbuffò un sorriso. Un po' lo infastidiva che Derek fosse ancora così geloso di lui, ma una parte di lui, una parte considerevole, amava questo suo lato.

-Ti ha detto perché è tornato?- domandò Derek, tornando imperscrutabile.

Stiles scosse la testa, evitando di dirgli quello che l'uomo gli aveva detto su Kate.

Derek lo guardò a lungo, stringendo i pugni.

-Non voglio che ti si avvicini. - decretò, deciso.

Stiles roteò gli occhi.

-Non vuoi che parli con Theo, non vuoi che vada a letto con sconosciuti... la lista delle cose che non vuoi che faccia è lunga Derek. Tu però puoi andare a letto con tua moglie, vero? - domandò, sarcastico e ferito.

-Stiles, Peter è un bastardo – sbottò Derek ignorando volutamente le parole dell'altro – Non ti sto dicendo che non puoi andare avanti, ti sto dicendo di non farlo con Peter. -

Stiles lo guardò in silenzio.

-E' per questo che gli hai dato un pugno in faccia?-

Derek ricambiò lo sguardo, serio. Poi qualcosa si incrinò nel suo sguardo.

-Gli ho tirato un pugno in faccia perché non voglio che tu vada avanti. Con nessuno. - ammise, quasi a malincuore.

Stiles sorrise, un sorriso triste.

-Beh, almeno lo hai ammesso. -

-Mi dispiace – mormorò Derek e sembrava sincero – Sul serio, non vorrei essere così egoista, ma non ci riesco. -

-Quello che non capisco è perché non hai scelto di stare con me quando te l'ho chiesto - confessò Stiles in un impeto di rabbia, facendo un passo verso di lui – Saremmo felici insieme a questo punto. Io non sarei infelice da solo e tu non lo saresti con tua moglie, e non negare, lo so che sei infelice con lei. -

Derek esitò, poi fece un piccolo passo verso di lui.

-Stiles, io non ho mai avuto una vera famiglia. Si, avevo Peter e le mie sorelle, ma non ho mai avuto un papà e una mamma, essendo morti quando ero piccolo e Cora era una neonata. Quando non hai una cosa, quella cosa diventa importante per te, preziosa – Derek sospirò – Kate è mia moglie ed è stata la mia famiglia per molto tempo. Non potevo buttare tutta all'aria senza provare a sistemare i pezzi. -

Stiles trasalì, senza cercare di nascondere quanto fosse ferito.

-E sta funzionando? - domandò acidamente – Perchè a me sembra che queste siano tutte scuse per non ammettere quello che entrambi sappiamo, che saresti dovuto stare con me, ma ti sei cagato sotto! -

Derek si irrigidì, avanzando poi minaccioso verso di lui.

-Stiles, non osare... -

Stiles gli lanciò uno sguardo furioso, prima di scagliarsi verso di lui. Derek si aspettava un pugno, ma invece tutto quello che ricevette fu un bacio feroce e arrabbiato insieme. Rimase completamente immobile mentre Stiles gli mordeva violento le labbra, stringendogli le guance tra le mani tanto forte da fargli male e addossandosi prepotentemente al suo corpo, strusciando il bacino contro il suo.

Quando si staccò, con il fiato grosso che si infrangeva sul volto immobile di Derek, lo guardò con cupa soddisfazione.

-Ti è venuto duro solo con un bacio. Spero per te che tua moglie sia capace di farti lo stesso effetto. - sibilò, lasciandolo poi andare di scatto e indietreggiando.

Derek rimase in silenzio, lo sguardo vuoto. Le sue mani strette a pugno però tremavano.

-Ora scusa ma si è fatto tardi – continuò Stiles sempre con quel tono ferito e arrabbiato insieme – Devo andare a trovare mia madre malata di Alzheimer, quella che ti avrei presentato, per inciso, se tu non mi avessi lasciato – il suo sguardo si indurì – Forse è meglio così. A mamma non sono mai piaciuti i codardi. -

Uscì dalla stanza senza dare il tempo a Derek di dire nemmeno una parola.

 

 

 

 

 

 

ANGOLINO

 

 

Ciao!

Ho aggiornato finalmente ^^ Quindi niente più velate minacce sul gruppo, okay? :”)

Presto aggiornerò anche Complicated, promesso!

Spero che il capitolo vi piaccia, anche se non è un granché, ma dal prossimo avremo una svolta!

Vi avviso che siamo quasi alla fine, credo che non mi dilungherò più di cinque, massimo sei capitoli ^^

Grazie davvero a chiunque si interessi di questa storia!

Un bacione grande,

Fede <3

 

  
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