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Autore: Ace of Spades    02/10/2016    3 recensioni
“Mio padre non era così, prima di perdere mia madre era un'altra persona. Di sicuro non una dolce e carina, ma almeno era una persona. Dopo la morte di sua moglie è diventato un mostro senza sentimenti, animato solo da ciò che ci potrebbe essere di più oscuro dentro un cuore vuoto.”
Degli occhi neri lo fissarono.
“Come se avessero aperto il Vaso di Pandora”
“Aperto? Direi più che è caduto al suolo e si è frantumato. Quando si perde una persona amata in modo traumatico è come perdere il sostegno che ti teneva sulla retta via, come la colonna su cui posava il Vaso. Senza quella, le piaghe dentro al tuo cuore prendono vita e ti divorano da dentro”
“Ho sempre trovato quel mito abbastanza insulso”
“Come mai?”
“Sai perchè esiste il detto ‘la speranza è l’ultima a morire’? Perchè è l’ultima che esce dal Vaso di Pandora. Ma perchè dovrebbe essere l’ultima se è ciò di cui si ha più bisogno?”
“Perchè le speranze le hanno le persone, ma i destini li distribuisce il diavolo.”
•••
DoflaCroc + Mihawk / AkaTaka/ KiddLaw/ KillerPenguin.
Genere: Angst, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk, Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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26) " Qualcuno ha detto che nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o meno una persona, hai già la risposta.

-Carlos Ruiz Zafón



















 

"Le regole sono semplici" iniziò il biondo posizionando davanti a loro tre bicchieri da shot "chi ne beve di più vince, chi si sente male oppure perde i sensi perde"

"Facile" concluse Mihawk guardando le bottiglie.

"Sappiate che in tutti questi anni non mi sono mai ubriacato e sono imbattuto"

Crocodile sollevò gli occhi al cielo.
"Allora vogliamo parlare tutta la notte o ci diamo una mossa?"

"Come siamo impazienti dolcezza~"

I tre ragazzi si lanciarono un'occhiata di sfida e la battaglia iniziò.

Uno, due, tre, quattro, dieci, sedici, arrivarono al diciannovesimo giro e Doflamingo dovette ammettere che stava iniziando a divertirsi.

Arrivati al venticinquesimo cominciò a sentirsi euforico, ma poi si accorse dello stato in cui versavano gli altri due.

Mihawk aveva l'indice sulla tempia e continuava a ripetere il suo numero di telefono ma incredibilmente sembrava padrone della situazione.
Crocodile invece... bhe lui non rideva affatto, anzi, aveva cominciato a girare per la stanza ripetendo di avere caldo.
Il biondo si distrasse un attimo per chiedere al falchetto se stava bene (ricevendo come risposta un biascicato "sì, ma non mi vengono in mente i nomi dei sette nani" ) e perse di vista il moro.
Quando se ne rese conto lasciò Mihawk con in mano un cuscino con cui dialogare e seguì l'altro avendo una mezza idea di dove si fosse cacciato.
Entrò nell'impianto affianco e trovò le ciabatte nere sul bordo della piscina, poi sentì il rumore dell'acqua e guardò nella direzione da cui proveniva il suono.
Crocodile riemerse passandosi una mano tra i capelli bagnati girandosi a guardarlo; aveva la camicia aperta e le goccioline gli scivolavano lungo il petto.
Doflamingo deglutì pesantemente a quella vista sentendo che il suo cervello stava elaborando possibili risvolti, e tutti quanti si concludevano nello stesso modo.

"Croco-chan esci da lì"

L'altro gli fece no con la testa e lo guardò con uno sguardo lascivo che lo lasciò senza parole.

"Sei ubriaco"

Il moro sorrise.
"Dovrai essere più convincente" disse con un tono strascicato.

Il biondo sbuffò e si avvicinò al bordo tendendogli una mano.
"Su"

L'altro sembrò soppesare l'offerta, ma essendo ubriaco si vedeva benissimo che stava fingendo, quindi quando gli afferrò la mano si sorprese.
Nel giro di pochi secondi però capì il perché ma era ormai tardi; si alzò in piedi rimettendosi a posto gli occhiali bagnati.
Quel cretino lo aveva tirato in acqua con lui e ora lo stava prendendo in giro in un modo neanche molto velato.

"Quanto siamo maldestri fenicottero~"

"E tu hai i minuti contati"

"Uhuh ma davvero"

"Ti conviene cominciare a correre perchè se ti prendo non ti alzerai domattina"

Crocodile sorrise e fece un passo verso di lui.
"Lo spero"

Doflamingo sgranò gli occhi e indietreggiò; quella versione ubriaca e perversa del coccodrillo non gli dispiaceva affatto, intendiamoci, ma sapeva che non avrebbe resistito a lungo e non voleva approfittarsi di lui.
Almeno non in quello stato.

"Sei ubriaco, ora usciamo e ci asciughiamo, poi andiamo a dormire ok?" disse continuando ad indietreggiare fino a che la sua schiena non incontrò la colonna di marmo.

Crocodile aveva smesso di rispondergli ma il modo con cui lo guardava era abbastanza eloquente sulle sue intenzioni.
Il moro gli si avvicinò e lui provò a fermarlo, ci provò in tutti i modi, tenendolo per le spalle o con le parole, ma, porca puttana, ora che la lingua ruvida dell'altro gli solleticava il collo non riusciva più a ragionare in modo coerente.
Quando poi cominciò a mordere e a lasciargli succhiotti sentì la parte ragionevole del suo cervello spegnersi e salutarlo con il fazzoletto bianco.
Ribaltò le posizioni spingendo Crocodile contro la colonna.
"Poi non venirmi a dire che non ti avevo avvertito" gli sussurrò prima di coinvolgerlo in un bacio più passionale di quello che si erano scambiati precedentemente.
Le loro lingue si cercavano ed esploravano la bocca dell'altro, mentre il coccodrillo circondava il collo del biondo con le braccia.
Doflamingo passò le mani sugli  addominali esposti e scese incontrando la chiusura dei jeans, che venne presto aperta.

Crocodile si lasciò sfuggire un mezzo gemito quando l'altro infilò una mano nei suoi pantaloni e cominciò a toccarlo, il tutto senza mai staccarsi dalla sua bocca, come se ne andasse della sua vita.
Il moro passò le dita in mezzo ai capelli biondi; era da quando li aveva visti risplendere al sole quel giorno al fiume che voleva farlo.
Aveva la testa leggera e l'unico suo desiderio al momento era che Doflamingo non si fermasse, così cominciò ad andare incontro ai movimenti della sua mano.

Il biondo si staccò dalla sua bocca solo per lasciargli un succhiotto enorme e rosso sul collo, poi appoggiò la fronte su quella del moro e si perse in quegli occhi neri e liquidi che tanto gli piacevano e che ora lo stavano fissando con un'intensità tale da seccargli la bocca. 
Aumentò la velocità della mano e si abbassò fino a raggiungere l'orecchio destro.
"Vieni" gli sussurrò mordendolo e giocando con l'orecchino usando la lingua.

Sembrava che le sue sensazioni fossero amplificate, e quel sussurro fu il colpo finale per il suo quasi inesistente autocontrollo; il corpo di Crocodile fu scosso da un tremito mentre le sue dita gli graffiavano le spalle.
Il moro gli ansimò direttamente nell'orecchio, e Doflamingo stava per mandare a fanculo tutto e prenderlo lì, in una piscina e contro una colonna, quando il rumore di un oggetto che cadeva lo fece tornare alla realtà.

"Ops colpa mia scusi" sentì dire da Mihawk nel corridoio, segno che si era alzato ed era andato a sbattere contro qualcosa, un quadro probabilmente.

Il biondo sospirò e guardò il coccodrillo che se ne stava placido e calmo tra le sue braccia; ci mancava solo che facesse le fusa.
Con un sorriso tiratissimo se lo caricò in spalla e lo riportò nell'altro impianto trascinandosi dietro anche il falchetto.
Una volta messi sdraiati entrambi sui cuscini, andò in bagno perché di certo non poteva girare con un'erezione in mezzo alle gambe.
Per quella volta passava, ma la prossima non si sarebbe fatto sfuggire Crocodile da sotto il naso.


 

-

 

Fitte lancinanti gli augurarono un buongiorno, mentre gli occhi sembravano non volerne sapere di aprirsi.
Finalmente riuscì a schiudere le palpebre compiendo uno sforzo immane e rimanendo abbagliato dalla luce del sole che entrava da una finestra.
La prima cosa che realizzò fu di essere completamente bagnato, la seconda di non essere in camera ma su qualche cuscino.
Si mise a sedere massaggiandosi le tempie; proprio non si ricordava cosa aveva fatto la sera prima.
La cena, gli impianti e poi? Ah giusto, la gara di bevute indetta da quel cervello di gallina.

Dopo il vuoto.

Crocodile si alzò in piedi e fece un passo, o almeno, ci provò dato che i pantaloni gli caddero fino alle caviglie ed inciampò, cadendo per terra e salutando il pavimento con una testata.

Ringhiando di rabbia si sollevò nuovamente e si allacciò i jeans per poi fermarsi inorridito.

Perché ho i pantaloni slacciati?

Deglutì mentre un'idea gli passava per la testa.
Lo sapeva che non avrebbe dovuto bere, l'ultima volta non si ricordava niente ma Das e Bon Clay il giorno dopo lo avevano guardato il primo con terrore e il secondo con divertimento.
Quando aveva scoperto cosa aveva fatto aveva giurato di non bere più così tanto, ma ovviamente rifiutare una sfida avrebbe destato sospetti.

Si guardò intorno e vide Mihawk che beveva un succo di frutta in un angolo; lo sguardo di puro istinto omicida lo fece desistere dal chiedere informazioni riguardo alla sera prima.

Uscì dall'impianto e trovò Doflamingo con le gambe a mollo nella piscina, seduto sul bordo con in mano un gelato.
Appena lo vide avvicinarsi gli sorrise e questo gli fece gelare il sangue nelle vene.
Perché gli sorrideva in quel modo?

"Oi Doflamingo"

"Buongiorno Croco-chan! Dormito bene?"

"Salta i convenevoli. Cos'ho fatto ieri sera?"

Il biondo, che si era distratto a fissare il gelato, tornò a guardarlo questa volta con un'espressione indecifrabile.
"In che senso?"

"Come in che senso? Nel senso che non mi ricordo niente! Mi succede sempre quando bevo troppo e ..."

Crocodile si fermò notando l'ombra scura che aleggiava sul volto dell'altro.
"Quindi non ti ricordi niente?" gli chiese di nuovo.

"Già"

Doflamingo si girò tornando a dedicarsi al gelato senza il solito sorriso di scherno sul volto.
"Non hai fatto nulla, ti sei buttato in acqua e io ti ho ripescato"

"E perché avevo i pantaloni slacciati?"

"Ho provato a cambiarti i vestiti ma ti sei addormentato e ho lasciato perdere" concluse alzandosi e incamminandosi verso l'uscita.
"Vado a sentire per la colazione"
Una volta richiusa la porta alle sue spalle buttò il gelato sul prato ed infilò le mani in tasca.

Non si ricordava niente, assolutamente nulla.
Ma d'altra parte che cosa si aspettava, che il loro rapporto sarebbe cambiato?
Che idiota.






 

Crocodile rimase qualche secondo a fissare la piscina mentre il mal di testa non accennava a diminuire.
Doflamingo aveva un'espressione molto strana, quasi triste.
Probabilmente era di cattivo umore anche lui; così tornò nella stanza ed andò in bagno mentre Mihawk aveva deciso di svuotare il frigorifero.
Entrò e si chiuse la porta alle spalle appoggiandosi ad essa; sospirando si tolse i vestiti e li stese su un mobiletto asciugandoli come meglio poteva usando il phon.
Quando si ritenne soddisfatto entrò nella doccia; la sensazione di pace che l'acqua che scorreva sulla pelle gli donava venne presto sostituita da flesh.

Improvvisamente era in piscina e lasciava succhiotti su un collo, sollevò lo sguardo e si imbatté in un paio di occhiali.

Uscì velocemente dalla doccia con il fiatone e appoggiò le mani sul lavandino; che diavolo erano quei ricordi?
Si guardò allo specchio ed impallidì.

Perché ho un succhiotto enorme sul collo?





 

-



 

Mihawk si ritenne soddisfatto quando svuotò anche l'ultima confezione di ... di qualsiasi cosa fosse quello che aveva appena ingurgitato.
Aveva una fame chimica che non si spiegava ma per fortuna l'aveva placata.
La sola cosa che non riusciva a placare era la vergogna; come aveva potuto perdere il controllo in quel modo e ripetere il suo numero di telefono fino allo sfinimento? Per non parlare del quadro a cui aveva chiesto scusa dopo che gli era andato addosso.
Non doveva ripetersi.
Mai più.
Anche a costo di allenare il suo fegato a sopportare quantità ingenti di alcool.

Annuì ai suoi pensieri mentre finiva la bottiglia di succo.
 

Brontolo, Dotto, Cucciolo, Pisolo, Eolo, Gongolo e Mammolo.
Maledetti sette nani. 





 

-






 

Doflamingo si alzò in piedi dopo circa un'ora; si era dimenticato dell'assenza quasi totale dei camerieri e si era seduto sulle scale a riflettere.
Ci era rimasto decisamente male quando Crocodile gli aveva detto che non ricordava niente.
Sperava che qualcosa del suo comportamento fosse dovuto a qualche suo recondito desiderio, ma forse era stato troppo naif.
Il problema è che avrebbe voluto evolvere la loro relazione in qualcosa di diverso, in qualcosa di più, ma non aveva nessuna idea su come si facesse.

Chi l'aveva mai avuta una storia seria?

Non aveva la minima esperienza nel campo e quindi non sapeva come affrontare la situazione, ma soprattutto non sapeva neanche che sentimenti stesse sviluppando verso l'altro, era un bel po' complesso mettere in ordine le sensazioni che lo travolgevano ogni volta che guardava Crocodile, ci parlava, gli stava vicino o solo pensava a lui.
Non aveva le farfalle nello stomaco, lui proprio non aveva più uno stomaco quando lo sguardo simile ad una pietra onice si posava su di lui.
Il suo cervello non lo aiutava affatto, fornendogli materiale degno dei peggio film porno la notte e facendogli pensare a cose non del tutto consone nei momenti meno adeguati durante il giorno.
Aveva sempre avuto una mente maliziosa, ma stava dando il meglio di sé in quel periodo.

Che quello fosse ... amore?
Ma non scherziamo, ne aveva sentito parlare in tutte le salse di quell'emozione che la gente definiva 'il Re dei sentimenti ', ma vedere come riduceva le persone, dolci, gentili e schifosamente stucchevoli e romantiche, bhe, non era molto allettante.
Non voleva certo perdere la sua capacità di giudizio per qualcun altro, ma soprattutto non voleva diventare uno di quei damerini con problemi al cervello.

Immaginò di chiamare Croco-chan 'tesoro' o 'amore'  e dovette trattenere una risata. Lo avrebbe decapitato all'istante se solo si fosse azzardato e in parte lo capiva. Le coppiette sdolcinate erano una delle piaghe che sarebbero dovute essere sterminate dalla faccia della terra.
Eppure la sola idea di farlo incazzare lo rendeva euforico, pensare di vederlo scazzato lo faceva sorridere; non poteva essere amore quindi. 
Tranquillizzato da questa conclusione, si incamminò verso gli impianti con il suo solito passo sgraziato e ghigno di scherno sul volto.

Una volta messo piede dentro la stanza si trovò spalmato contro il muro, a malapena riusciva a respirare data la presa ferrea che lo bloccava.
"Prova a dire a qualcuno quello che ho fatto o detto ieri sera e io taglio il tuo corpo in tanti piccoli pezzetti e li spargo in un campo" disse tranquillamente Mihawk fissandolo negli occhi con quelle pupille dorate che mettevano in soggezione chiunque.
Doflamingo cercò di dire che non lo avrebbe fatto ma non riuscendoci annuì come meglio poteva.
Il moro parve soddisfatto e lo lasciò andare; dato che si era reso conto che Crocodile non si ricordava nulla non aveva avuto bisogno di minacciarlo.
Il suddetto Crocodile stava fissando un punto vuoto quando lo vide e si rianimò rivolgendogli uno sguardo infiammato. Si avvicinò e lo prese per un polso trascinandolo in bagno e chiudendo la porta alle sue spalle.

"Cos'è questo?" ringhiò indicandosi il collo.

"Così su due piedi direi che è un succhiotto" rispose trattenendo un sorriso.

"Ma davvero." commentò incrociando le braccia al petto.

"Davvero davvero"  rispose prendendolo in giro.

"Puoi ritrattare. Cos'è successo ieri sera."

Doflamingo lo guardò e sogghignò.
"Te l'ho detto prima, nulla. Ti ho solo fatto un succhiotto."

"E allora perchè-" Crocodile si fermò mordendosi un labbro ed espirando pesantemente. "Perchè mi ricordo che in quella piscina abbiamo fatto altro?"

Doflamingo continuò a sembrare impassibile mentre dentro soppesava ogni pensiero gli venisse in mente.
"Non pensavo avessi sogni hot con  me come partner, sono lusingato~"

"Smettila di dire cazzate e dimmi la verità. So bene come divento quando bevo e-"

"E come diventi?" lo interruppe il biondo facendo un passo verso di lui e facendolo arretrare.

"Come non sono"

"Quindi ti sei già trovato in questa situazione." Un altro passo. Gli prudeva il retro della testa, le mani non volevano sapere di stare ferme, aveva un gran nervoso addosso.

Crocodile arretrò ancora fino ad appoggiare la schiena contro la porta.
"Già. Non hai risposto alla mia domanda"

"Già. Non l'ho fatto" disse Doflamingo stirando le labbra in un sorriso che non prometteva nulla di buono.

Crocodile digrignò i denti e lo fissò con astio.
Quindi quello che aveva visto mentre faceva la doccia era successo davvero.

"Bene la questione è chiusa" ringhiò il moro girando i tacchi ed uscendo dal bagno.

"La questione è chiusa?" domandò Doflamingo ghignando.
"Ma se ho appena iniziato."




















 

---
Salve, eccoci la fine del capitolo più scemo che ho scritto nell'ultimo periodo-
Tra ubriachi e scommesse sapevo non sarebbe uscito qualcosa di buono, e infatti Crocodile ci è andato di mezzo. Già da adolescenti sia lui che Mihawk hanno una blanda resistenza all'alcool e devono subirne le conseguenze e che conseguenze.
A quanto pare Doflamingo sta perdendo la pazienza... chissà fino a quando resiste, certo è che se i pensieri che fa sull'amore sono così scemi ne ha di strada da fare.
I sette nani...ah Mihawk! (Non li ricordo quasi mai neanche io ops)

Ringrazio sempre chi commenta o semplicemente legge la storia, e come al solito scusate il ritardo,
A presto ☆

  
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