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Autore: Francy_Kid    02/10/2016    1 recensioni
Marinette rimane ferita durante l'apparizione di un akuma, dislocandosi la caviglia e procurandosi una microfrattura alla tibia, ma Chat Noir la soccorre appena in tempo, allontanandola dal luogo dell'attacco. Poco dopo, Ladybug fa la sua apparizione, sconfiggendo il nemico assieme al suo partner.
Da quella sera, Chat va a trovare Marinette ogni sera, approfittando delle tenebre per non farsi scoprire, per tutta la durata del tempo durante la quale la sua compagna di classe deve tenere il gesso.
Un mese passa velocemente e quand'è arrivato il momento di muovere i primi passi senza stampelle, Marinette avrà paura.
Chat sarà in grado di aiutarla?
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Cap. 6

 

Marinette era sdraiata sulla chaise-longue, riflettendo sulle parole che aveva usato per descrivere Chat Noir davanti ad Adrien: sembrava che fossero una coppia!

La ragazza sbuffò, strofinandosi la fronte e sentendola leggermente calda; si sentiva stordita dal troppo pensare, o forse erano gli antidolorifici che iniziavano a fare effetto, penso subito dopo.

Quel pomeriggio, delle dolorose fitte alla gamba avevano iniziato ad assillarla da quando era tornata a casa, amplificate anche dal continuo pulsare alla testa.

Il sonno l'assalì, intorpidendole i sensi, ma si riprese di colpo non appena il viso beffardo di Chat Noir comparì davanti a lei, facendola sussultare.

«Stavi già dormendo, Principessa?» chiese il felino, chinato ancora sopra di lei.
«È l'effetto degli antidolorifici per il dolore alla gamba e la testa... Tra poco inizierò a sparare cose a caso...» mugugnò la corvina, aiutata a mettersi a sedere dall'amico che, a sua volta, si sedette accanto a lei. «Mi sento già ubriaca...»
«Allora posso strapparti informazioni personali e tu non potrai fare a meno di dire la verità.» ghignò, non vedendo l'ora che la ragazza entrasse in quello stato di trance.
«Ammetto che non sarò consapevole delle mie azioni e di ciò che dirò, quindi preparati ad essere insultato come mai prima d'ora, Gattino.» ridacchiò in risposta l'adolescente, poggiando la testa sulla spalla del biondo, che s'irrigidì.

Chat sentiva la pelle calda di Marinette attraverso la tuta, pensando che forse il suo non era un semplice mal di testa; il ragazzo le poggiò le labbra sulla fronte, percependo immediatamente la temperatura alta dovuta alla febbre.

«Mari, scotti parecchio!» esclamò il felino preoccupato.
«Sei tu che mi fai scaldare, Gattino.» biascicò la corvina, abbracciandolo al torso.
Chat arrossì violentemente: «P-Principessa, ma che stai dicendo?»
«Sto dicendo che tu sei un gran bel ragazzo e mi piace la tua tuta attillata: mette in risalto le tue curve.» ammiccò, avvicinandosi pericolosamente al suo viso.

Il ragazzo si allontanò per quanto poteva, rosso come un peperone.

Ci aveva messo davvero poco ad andare fuori, pensò lui.

«Miao.» biascicò la corvina, poggiandosi nuovamente al petto del biondo.
«M-Mari, ora andiamo a dormire, va bene?» balbettò Chat, cercando di prendere in mano la situazione, non negando che essere abbracciato alla ragazza gli piaceva. «Riesci a cambiarti mentre io vado a prendere una bacinella d'acqua ed un panno per farti scendere la febbre?» chiese poco dopo, alzandosi e sorridendo quando vide l'espressione delusa di Marinette.
«Sì, ma il mio pigiama è sul letto... E non riesco a stare in piedi...» rispose, stropicciandosi gli occhi per combattere il sonno.

Chat non smise di sorridere nemmeno quando la sollevò in stile sposa per portarla sul suo letto; in quel momento sembravano esattamente ciò che Chat aveva sempre desiderato: lui il cavaliere e lei la principessa –sotto effetto di antidolorifici, ma pur sempre la sua principessa–

La corvina teneva le braccia allacciate attorno al collo dell'eroe, poggiando il mento sulla spalla quest'ultimo, canticchiando una canzone che, al momento, il ragazzo non era in grado di riconoscere.

Arrivati in cima alle scale, il felino poggiò delicatamente Marinette sulla superficie morbida, porgendole il pigiama: «Tu cambiati, io torno tra pochi minuti.» si raccomandò, facendo annuire la corvina.

Chat scese le scale che collegavano la stanza dell'amica con l'appartamento, controllando, aiutato dalla vista notturna, che non ci fosse nessuno nei paraggi; con estremo silenzio sgattaiolò fino alla cucina, recuperando una piccola bacinella di plastica poggiata sul piano cottura, controllando che fosse adatta per contenere la giusta quantità di acqua.

Preso anche un canovaccio, e riempito il contenitore, tornò nella stanza di Marinette, chiudendo silenziosamente la botola.

«Chat...» lo chiamò la ragazza da sopra il letto.

Il ragazzo poggiò la bacinella sulla scrivania, per poi salire le scale per controllare cosa avesse la sua amica.

Appena arrivato in cima sorprese la corvina inginocchiata, con indosso solo i pantaloni e con la maglietta del pigiama in mano; aveva il viso rosso –molto probabilmente per la febbre– e un velo di sudore ricopriva quasi interamente la sua figura minuta.

Chat non sapeva se quella scena era la cosa più erotica che abbia mai visto o solo la calma prima della tempesta: non osava nemmeno immaginarsi cosa gli avrebbe fatto la corvina se fosse cosciente.

«Devo sganciarmi il reggiseno e non riesco. Mi potresti aiutare?»

Sì, decisamente è la cosa più erotica che avesse mai visto, pensò il ragazzo, deglutendo rumorosamente e accettando di darle una mano.

Il felino gattonò dietro di lei, sedendosi e perdendosi per alcuni secondi a guardarle la schiena, cercando di calmarsi.

Senza troppa fatica – per sua sorpresa– aprì i gancetti dell'indumento intimo di Marinette, arrossendo maggiormente quando lei se lo sfilò e lo gettò in parte a lei.

La pelle nuda della schiena era imperlata di sudore, lucida alla luce della lampada che proveniva dalla scrivania, che produceva un gioco di luci ed ombre sul soppalco; il ragazzo deglutì rumorosamente, intravedendo la curva dei seni leggermente illuminati.

Nuovamente aiutata da Chat, ancora alle sue spalle, si mise la maglietta del pigiama, per poi sdraiarsi e mettersi sotto le coperte, lasciando che la gamba ingessata fosse fuori per poterla poggiare su un paio di cuscini e tenerla in alto.

Il ragazzo scese a recuperare la bacinella con l'acqua fredda ed il panno per bagnarle la fronte, poggiandola nella rientranza del muro che fungeva da mensolina per non bagnare il letto; strizzò il panno, per poi tamponare leggermente guance e fronte dell'amica, che sospirò a contatto con il fazzoletto umido.

«Ehi Chat. Posso dirti un segreto?» biascicò nuovamente Marinette con un sorriso ebete stampato sulle labbra.

Il felino ci pensò su: voleva davvero approfittare della sua amica per farsi dire tutto?

«Non è meglio se lo racconti ad Alya?» chiese, bagnando nuovamente il panno per ripetere l'azione di poco fa.
«Alya sa già tutto... Ma voglio dirtelo anche a te.» rispose, guardandolo con occhi lucidi e annebbiati.

Il biondo deglutì, fissando le sue labbra invitanti, che si muovevano ad ogni suo respiro.

«Vieni vicino...» gli ordinò mugugnando.

Cosa voleva fare? Baciarlo forse?

Lui si avvicinò, sentendo il cuore che gli batteva a mille nel petto.

«Ancora più vicino!» ridacchiò, mettendogli le braccia dietro al collo e farlo cadere su di lei.

I loro corpi erano premuti l'uno contro l'altro e, malgrado ci fossero le coperte a dividerli, Chat riusciva a sentire perfettamente le curve della corvina sotto di lui.

«Bravo Gattino.» si complimentò, lasciando leggermente la presa attorno al corpo dell'eroe, che si spostò di lato per non farle male, ma comunque restando accanto a lei. «Ma perché ho il piede così ciccione?» domandò, guardando la gamba ingessata con espressione triste.
Il biondo rise: «Ti eri rotta la gamba, Principessa. Te lo ricordi?»
«Ah sì! Sei intelligente oltre che bello, Gattino.» rispose, facendo arrossire nuovamente il diretto interessato. «Comunque, il mio segreto è questo: mi sono innamorata.» ridacchiò, coprendosi il volto per nascondere il rossore.
«Davvero? Di chi?» domandò interessato, nascondendo la gelosia.
Marinette scosse la testa, non volendo dire niente, ma alla fine parlò: «Adrien.»

A Chat gli si illuminarono gli occhi, non accorgendosi dell'enorme sorriso che gli era spuntato sulle labbra.

«Però...» continuò lei, facendogli raddrizzare le orecchie da gatto. «Ultimamente c'è un'altra persona che, piano piano, sta prendendo il suo posto. E sei tu.»

Il ragazzo non sapeva se esultare o essere sconcertato per la situazione: Marinette era innamorata di lui, ma di due sue personalità diverse.

«A differenza di Adrien, con te sono più aperta e da quando ci siamo baciati per la prima volta ho immaginato un secondo, un terzo, un quarto, tanti altri baci con te. Mi era piaciuto quel bacio e mi sono sentita malissimo per come ti ho rifiutato... Un po' come mi sento ora: uno schifo.» commentò, sfregandosi nuovamente gli occhi. «Io Adrien non l'ho mai baciato e penso che gli piaccia un'altra ragazza...» continuò con una nota d'amarezza.

"Ti sbagli Mari, a lui non piace un'altra." pensò tra sé e sé Chat, poggiando il panno umido sulla fronte di Marinette, ricordandosi solo in quel momento che ce l'aveva un mano da un po'.

«Oggi, siccome Adrien passa con me l'intervallo, gli ho parlato un po' di te, ma non gli ho detto che ci siamo baciati. Nemmeno alla mia "Best" l'ho detto.» ridacchiò, facendo pensare al ragazzo che si riferisse ad Alya.
«E che gli hai detto?» domandò, volendo risentire di nuovo quelle parole.
«Solo che mi vieni a trovare ogni sera e che sei parecchio gentile. Devo aggiungere anche che sei un bravo infermiere.» ridacchiò, facendo sorridere l'amico. «Gli ho detto anche che odori di formaggio, ma sai una cosa?» domandò, girandosi sul fianco e guardando il felino negli occhi, inspirando nuovamente. «Ora è il mio nuovo profumo preferito.»

Marinette si accoccolò contro di lui, sorridendo; il suo viso era ancora rosso per la febbre ed il sudore le colava lungo le tempie ed il collo, rendendole la pelle lucida.

Chat restituì l'abbraccio, inspirando il suo profumo: odorava di croissant, pane fresco e un po' di sudore.

«Anche tu hai un buon odore, Principessa.» sussurrò lui, accarezzandole delicatamente la schiena. «Possiamo essere una cheesecake.» scherzo, facendola ridere.
«Chat... Mi dai un bacio?» biascicò dopo alcuni secondi di silenzio, sorprendendo il ragazzo.
«C-Cosa?»
«Mi piacerebbe sentire ancora le tue labbra... morbide...» sbadigliò lei, alzando lo sguardo e fissando Chat attraverso le palpebre semichiuse.

Il felino esitò: per quanto fosse propenso a baciarla voleva che lei fosse lucida e che non fossero la febbre e gli antidolorifici a parlare.

«Facciamo così: se me lo chiederai quando non sarai ubriaca lo farò, okay?» chiese, accarezzandole la guancia arrossata.
«Ma non sono ubriaca... Ho solo sonno...» si lamentò, agitandosi leggermente.
«Allora dormi così ti scende la febbre e domani starai meglio.»

Marinette si sdraiò e si accoccolò nuovamente contro di lui, abbracciandolo alla vita e chiudendo finalmente gli occhi.

«Tu mi piaci Chat, anche più di Adrien...» mormorò sbadigliando, cadendo immediatamente in un sonno profondo.
Il felino sorrise, spostandole il panno dalla fronte per baciargliela: «Anche tu mi piaci, Mari.»


 

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Ve l'avevo promesso, ed ecco qua il 6º capitolo :D

Ho già in mente cosa scrivere nel 7º, preparatevi a degli scleri😏😏

Alla prossima :D

Francy_Kid

  
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