Sì,
lo so che ogni volta che pubblico
in questo
sito probabilmente faccio un peccato mortale, ma questa ff è
rinchiusa da più o
meno 6 mesi nel mio pc, l’ho aggiustata una sola volta ma non
ho mai avuto il
coraggio di pubblicarla… Più che altro,
ammettiamo che mi scocciavo xD
E’
scritta in
prima persona, è la prima volta che mi cimento in una così grande sfida, quindi non
so proprio cosa sia venuto fuori…
Mah, speriamo bene! A me piace, stranamente >.< Credo di
essere riuscita
a caratterizzare bene Sas’ke, o almeno lo spero
>w< Non so come mai mi
venga meglio scrivere dal suo punto di vista, e non da quello di
Naruto, che di
sicuro mi assomiglia di più dell’Uchiha. Come
al solito, però, devo trovare qualche difetto xD Per esempio
mi sembra corta
>.<
Dopo questo
sproloquio, vi lascio alla ff! Come sempre, commenti, critiche, anche
insulti
se motivati (xD) sono ben accettebayo!!
Spero con tutto il mio cuore
che vi piaccia,
Kisu, eLiSeTtA
My
Sunshine, my only Sunshine…
Scatto a sedere,
sudando e passandomi una mano sul viso.
Di nuovo?!
Maledizione, da
quanto dura questa situazione?!
Da quanto non
riesco a levarmelo dalla testa?!
Da quanto sto
impazzendo per quel Dobe?!
… Da
quanto, sogno
quel dannato Naruto?!
Butto per terra
l’unica fonte di luce di quella stanza, forse con
più forza di quella che
pensavo. La fioca luce della candela trema, poi si spegne. E io rimango
al
buio, come sempre. E, questa volta, ne ho paura.
Mi viene quasi
da
ridere. Perché io, che
per anni ho
vissuto nell’oscurità, ora ne ho paura?
Perché,
da quanto
ho lasciato Konoha, sento solo freddo, e cerco disperatamente un
po’ di calore?
Sapendo che non me lo merito, questo calore?
Perché,
in queste
notti oscure, cerco sempre il Sole?
E
perché, mi
chiedo, voglio che sia Naruto il
mio
Sole, il calore che tanto bramo?
A questo punto,
penso solo a una cosa: sono pazzo. Non mi vengono in mente altre
soluzioni. La
vicinanza con Orochimaru, dopotutto, dovrebbe fare questo effetto.
Quindi, sono
pazzo. Ok, nessun problema. Almeno ho trovato una risposta ragionevole
a questi
miei pensieri senza capo né coda… Provo a
riaddormentarmi, ma sento lo stesso
un peso sullo stomaco. Rinuncio definitivamente ad una sana dormita e
torno
seduto, guardando con sguardo perso il muro di fronte a me.
…
Eppure non ci
credo neanche io. A chi voglio darla a bere? Non sono pazzo, per
niente. Sono
solo… no, non voglio pensarlo. È completamente
assurdo.
Io, Sasuke
Uchiha,
il vendicatore, innamorato? Eccome
se
è assurdo. E di chi poi?
Di Naruto? Mi
viene da ridere. E lo faccio, come non ho fatto mai, per quanto io
ricordi.
Ma il sapere che invece è
vero… mi dilania. Mi
ferisce. E io soffro. Soffro, come qualcuno che ha capito troppo tardi
la
verità. Mi sento come chi ha sempre fatto finta di niente,
chi ha sempre odiato
le persone che le stavano accanto, l’unico amico
che gli è mai stato vicino, e solo quando è
troppo tardi – quando lo ha irrimediabilmente
perso - si rende conto di come lo
vorrebbe accanto in quel momento, e nel resto della sua vita.
E io
l’ho perso.
Ho perso Naruto, il mio Sole, la mia fonte di calore. Il mio unico
amico, e
colui che amo.
… Ora
che ci
penso, mi ricordo di quante volte ha pianto, quel Dobe, la maggior
parte delle
volte per colpa mia. Al contrario di me. Non c’è
mai stato spazio per le
lacrime, da quel giorno in poi.
Come
se piangere mi facesse tornare indietro nel tempo. Come se piangere
potesse
cambiare le cose. Come se piangere servisse
a qualcosa. Non serve piangere. Odio piangere.
Però…
ora, lo sto
facendo. Sento le guance bagnate dalle lacrime. E non smettono di
scendere,
queste maledette lacrime. Si scavano un percorso sulle mie guance e mi
cadono
nel palmo aperto.
Stringo i pugni,
rimanendo immobile e in silenzio, in attesa che il mio corpo si calmi.
E
proprio in quel momento sento dei passi. Una voce. La porta della mia
stanza
che si apre, con un cigolio.
-Sasuke-kun,
Orochimaru-sama vuole vederti-
Kabuto sorride maligno, sistemandosi gli occhiali: un gesto che ormai
sono
abituato a vedere, ma che odio ogni giorno che passa.
-Arrivo-
rispondo, secco, asciugando le
lacrime come meglio posso, sotto lo sguardo attento di Kabuto. Mi alzo,
prendendo la katana e aggiustandomi lo yukata.
-Piangi,
Sasuke-kun? Per Naruto-kun, forse?-
il viscido mi fissa, con sguardo divertito.
Non è la frase in sé, ma il disprezzo con il
quale ha pronunciato il suo nome,
che mi fa scattare. Lo
inchiodo al muro, avvicinando la katana al suo collo. Ora come ora, ho
una
voglia matta di ucciderlo e darlo in pasto ai serpenti. Ma non posso.
-Prova
a ripeterlo- sibilo, visibilmente
irritato, ad un passo dallo sgozzarlo. Lui mi sorride. Un sorriso
maligno,
compiaciuto.
-Orochimaru-sama
ci sta aspettando- non
ha bisogno di conferme. Ha già capito. Tutto.
“Chi cazzo se ne frega di Orochimaru”
avrei voluto rispondergli, ma preferisco evitare, e lo lascio
bruscamente.
Inizio a camminare, sentendo il suo sguardo sulla nuca. E sorride. Lo
sento.
Istintivamente stringo la presa sulla mia katana, e affretto il passo,
andando
incontro ad un altro corridoio buio.
Eccomi, di
nuovo,
ad andare incontro all’oscurità.
Eccomi, a
sperare
che il mio Sole mi raggiunga.
Eccomi…
Ad
aspettare te, Naruto.