Questo non è un capitolo, mi dispiace.
E Emma si diverte a ribadire l'ovvio come un'idiota.
Zitto, Arold.
Vi devo delle scuse, non mi sono fatta sentire per tipo due settimane anche se quanto vedo siete in parecchi a leggere questa storia. Sono state cause di forza maggiore, sul serio.
Sta parlando della scuola. Parla sempre della scuola.
Ehi, non vedi quel brutto dizionario di greco sopra la mia scirvania? Prova a capirmi, almeno. E' terribile per me.
Non saprei. Io non vado a scuola. E la mia mente è programmata per leggere il greco antico, quindi non ho nessun problema a finire quella versione che hai lasciato a metà e che hai intenzione di copiare.
E allora aiutami.
Ehm... devo andare, adesso. Ci sentiamo più tardi, eh?
Torna qui! Tate!
Okay, niente da fare.
Parlando di cose importanti, non so quando riuscirò a continuare questa storia. Le idee non mi mancano, ho già pianificato tutto nei minimi dettagli, il problema sta nel tempo. Non ho tempo per leggere, non ho tempo per disegnare, posso ascoltare la musica solo quando vado a scuola (e solo per cinque minuti, visto che il mio accompagnatore pretende di riuscire a ripassare scienze camminando in mezzo alla strada e facendo contemporaneamente conversazione con me. Giusto questa mattina stava per finire sotto il camion della spazzatura) e... indovinate un po'? Non ho tempo per scrivere. Questa cosa mi porterà presto ad un crollo nervoso, lo sento.
In ogni caso, con grande disappunto dichiaro questa storia SOSPESA per due mesi. Giuro solennemente che a dicembre darò segni di vita, e allora non ci sarà scampo per nessuno. Giuro solennemente anche che manderò un messaggio privato a quelli che hanno i loro piccoli OC in azione, in modo di non abbandonarli a loro stessi. Sempre che vi faccia piacere, eh. Ditemelo.
Eeeee... niente. E' tutto. Mi scuso ancora con chi segue questa storia, e vado a fare i compiti.
Adieu
Emma
Arold
E Tate
Passo e chiudo