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Autore: horus    07/05/2009    9 recensioni
Sasuke è sempre stato isolato e trattato con freddezza. Quando, all'età di sette anni l'Hokage gli affida il figlio in fasce e con lo spirito di Kyuubi all'interno, Sasuke decide di andarsene dal villaggio e crescerlo lontano da Konoha. Ma gli Uchiha hanno un'ottima memoria, non dimenticano i torti subiti. La vendetta arriverà violenta ed inaspettata, con un paio di aiuti in più.
Genere: Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Io non dimentico


Li odiava. Li aveva odiati fin dal giorno in cui aveva scoperto cosa gli avevano fatto.
Scocchi arroganti e bramosi di potere. Li avrebbe volentieri ammazzati tutti, loro compresi.
Coloro che si definivano la sua famiglia, ma che lo avevano venduto per avere maggiore potere.

Non sopportava più vedere quei visi.
Il volto del padre. Un padre che lo trattava freddamente e rifuggiva il suo sguardo, dedicando ogni attenzione e complimento al fratello maggiore.
Nascondeva la colpa per un peccato enorme.

La madre che lo trattava con gentilezza. Una gentilezza che mal celava rimorso e colpa. Un sorriso che non aveva mai visto sincero e genuino. Non rivolto a lui perlomeno.
Cercava di mantenere l’immagine di una famiglia perfetta. Che famiglia per lui non era mai stata.

Il fratello cercava in ogni modo di non fargli intuire o pesare quell’atmosfera in casa. Cercava di sostituirsi al padre per rimediare al comportamento schivo e freddo di quest’ultimo. Cercava di farlo crescere sereno e forte, proprio come farebbe ogni fratello maggiore.
Lui che un fratellino non lo aveva mai voluto e non avrebbe voluto avere lui intorno.

Gli abitanti di tutto il quartiere. Non si ricordava né i nomi né le facce, loro erano solo bambole fredde che venivano a interrompere la sua quotidianità fatta di odio, colpe nascoste e freddezza.

Veniva schivato e rigettato da tutti coloro che non fossero quelle tre persone che abitavano con lui in quella grande casa. Troppo grande per lui, troppo piccola per loro quattro insieme.

Gli abitanti del villaggio non avevano idea di chi fosse. All’età di sei anni non aveva ancora messo piede fuori dal grande ed imponente quartiere Uchiha.

Il primo giorno che era uscito era stato all’inizio dell’accademia. Itachi lo accompagnava e lo veniva a prendere. Un bravo fratello maggiore che non vuole accada nulla al fratello più piccolo.
Un guardiano che controllava che tutto fosse andato per il verso giusto e che nessuno si fosse avvicinato a Sasuke.

I maestri e i bambini all’accademia lo trattavano diversamente. Erano tutti gentili e sorridevano. Sorrisi genuini, così diversi da quelli a cui era abituato, a cui non poteva avvicinarsi.

Con il passare dei giorni aveva imparato a non desiderare più quei sorrisi veri. L’aveva capito, loro non sapevano cos’era quindi lo trattavano diversamente.

Loro l’avrebbero allontanato non appena avessero saputo chi, o cosa, fosse lui.

Se non sai cosa perdi ti farai meno male. Se lo ripeteva continuamente, allontanandosi da tutti. Non voleva stare più male, non voleva provare dolore, non voleva persone false al suo fianco. Ne aveva già troppe.

Il giorno in cui la sua vita cambiò fu, assurdo a dirsi, il giorno in cui il villaggio fu quasi distrutto. Quell’avvenimento, per molti sinonimo di paura e di dolore, era per lui il giorno più felice della sua vita.

Lo aveva incontrato, quel piccolo e paffuto esserino che si muoveva tra le sue braccia e che sembrava  volesse rompergli i timpani da quanto forte piangeva. Quel bambino di nemmeno una settimana, con i radi capelli biondi e quegli occhi incredibilmente azzurri, gli era sembrata la creatura più bella e pura del mondo.

Aveva capito che questa volta non voleva né perdere né lasciare andare. Quel neonato era il suo angelo, la luce che lo avrebbe potuto portare fuori dalle tenebre in cui aveva vissuto in quei sette anni.

Quando lo Yondaime Hokage, con le ultime forze, gli aveva affidato il figlio, dopo avervi sigillato la volpe a nove code, aveva capito che quello non era il posto in cui poterlo crescere come Minato Namikaze avrebbe voluto crescesse.

In quel villaggio nessuno avrebbe trattato quel bambino in modo differente da come avevano trattato lui.

Quella notte Sasuke Uchiha sparì dal villaggio e Kyuubi no Youko scomparve senza lasciare traccia.

Nessuno seppe che fine avesse fatto Sasuke, né che il demone era sigillato all’interno del figlio dello Yondaime, Naruto. Almeno fino a quando l’Uchiha non decise di ricordare a Konoha che lui non era morto, e che non aveva dimenticato.



Questa è la mia prima SasuNaru che tento di scrivere.
Il prologo è un po’ corto, ma è un’introduzione per capire quello che succede dopo.
In questa storia Naruto sarà molto diverso, essendo stato cresciuto da Sasuke non so cosa possa venirne fuori.
Spero che vi possa piacere almeno un po’ e soprattutto di ricevere dei commenti per poter migliorare.
Grazie a coloro che avranno il coraggio di leggere.

  
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