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Autore: _Li_    04/10/2016    0 recensioni
Tutti si immaginano il Paradiso come un enorme distesa di nuvole bianche, un luogo etereo lontano anni luce dal mondo mortale.
Non è proprio così.
Il Paradiso è un enorme fortezza dorata circondata dal mare. [...] Le nuvole ci sono, è vero, ma si trovano in cielo, esattamente come le vediamo noi dalla Terra. Questo perché sono esattamente le stesse che vediamo noi dalla Terra.
Infatti il Paradiso
è sulla Terra.
Un luogo etereo più reale di quello che pensiamo. Un Paradiso che non è poi così perfetto.
E degli Angeli forse più umani di quanto possiamo credere.
[Seconda classificata al contest Fantasy styles - Mille sfumature dell'immaginario indetto da onlyfanfiction sul Forum di EFP]
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Are we human or are we angel?

CAPITOLO III
 
 
PARADISO
 
~
Le torce illuminavano a giorno l’intera stanza.
Claire si guardò attorno confusa e spaventata. Dove si trovava? Com’era finita là? Che posto era? Non riusciva a capire. Cercò di ricordare cosa stesse facendo e cosa le fosse successo, ma in testa aveva solo frammenti confusi: un caffè bevuto con Sarah, una lezione universitaria a cui doveva partecipare, un bus…
Il rumore di una porta che si apriva la distolse dai suoi pensieri. Un ragazzo con i capelli scuri e le mani nelle tasche dei jeans entrò nella stanza. La guardò per un istante prima di essere raggiunto da un altro ragazzo, biondo stavolta. Nonostante la situazione, lo trovò molto carino.
Il moro sussurrò qualcosa al compagno e Claire iniziò a spaventarsi.
“Che è successo? Dove mi trovo? Chi siete voi?”
Il moro rispose semplicemente con un “Benvenuta in Paradiso, baby.”
Il cervello di Claire si svuotò.
Che voleva dire? Era uno scherzo di cattivo gusto? La stava prendendo in giro, sicuramente.
“Che vuol dire Paradiso?”
“Esattamente quello che vuol dire.” Con le mani in tasca si avvicinò a lei. “Questo è il Paradiso. E tu sei morta.”
Era un incubo, ne era sicura. Claire sentì la gola che si stringeva ed iniziò a iniziò a respirare in modo più affannoso. Il biondo si affrettò ad andarle vicino, cercando di calmarla. Lei lo fissò quasi in lacrime, ma lui fu molto rassicurante. Si presentò e le parlò dolcemente spiegandole ogni cosa.
Raccontata da lui non suonava neppure così male. 
 
 
~
Claire scoprì ben presto che tutte le sue idee sul Paradiso e sugli Angeli erano sbagliate.
Niente nuvole fluttuanti, aureole splendenti o tuniche bianche. Niente cori angelici o luci divine che scendevano dall’alto. Lì la vita scorreva come sempre. Si abituò ben presto alla perenne luce soffusa che permeava ogni cosa e al fatto che persone provenienti da parti del mondo differenti riuscissero a comunicare le une con le altre senza alcun problema. Lesse molti libri al riguardo, compendi per giovani Angeli scritti da chi era passato prima di lei, e capì che ogni cosa era legata alla Fiamma dell’Ordine. Era praticamente una sorta di divinità.
Molto più difficile fu adattarsi all’assenza di tempo. Non c’era bisogno di darsi orari, anche perché lì di orari non ne esistevano proprio. Niente ciclo giorno-notte, niente orologi, niente ritardi. Si decideva il luogo dell’incontro e si attendeva, fiduciosi che prima o poi la persona interessata sarebbe arrivata. Che poi, anche sapere dove andare non era così facile visto che quel posto cambiava in continuazione: sembrava di essere all’interno di un libro di Harry Potter, in un enorme fortezza dorata a cui piaceva cambiare in continuazione. Tutti però erano sempre disponibili e pronti a darle una mano.
Tutti tranne Eric.
Claire non sapeva se anche i morti potessero provare sentimenti, ma era sicura di detestare nel modo più assoluto quell’idiota. Lo trovava insopportabile con quel suo sorrisino beffardo e quell’aria perennemente imbronciata. Sembrava non avesse altro desiderio se non quello di cercarla per darle fastidio.
Ne aveva parlato pure con Jeremy un giorno. Lui era scoppiato a ridere.
“Tranquilla è normale. Dà quest’idea a tutti.”
Lei sbuffò imbronciata.
“Allora forse dovrebbe cercare di migliorare.”
“Ma no. Basta solo conoscerlo. In realtà è adorabile.”
Claire gli lanciò un’occhiata scettica e Jeremy rise più forte.
“Ok, forse non è proprio adorabile, ma di sicuro è migliore di quello che sembra. Quando sono arrivato qui mi hanno affiancato ad Eric. Era burbero, è vero, ma se avevo bisogno di una mano mi aiutava e in più di un’occasione si è preso la colpa dei miei errori. Mi ha insegnato lui tutto quello che so. Quindi prova a dargli un’altra possibilità. Ok?”
La fissò sorridente e Claire annuì. Jeremy le diede un colpetto sulla fronte.
“Forza, ora andiamo.”
“Andiamo dove?”
“Nel mio posto preferito. Vado sempre lì quando sono giù. Sono sicuro che aiuterà anche te. Solo devi promettermi di mantenere il segreto.”
Le fece l’occhiolino e si incamminò verso la Stanza del Passaggio.
Claire non sapeva ancora come funzionassero le relazioni lì nel mondo degli Angeli, ma in quel momento capì di essersi presa una bella cotta per Jeremy.
 
 
~
Claire si bloccò di colpo vedendo una figura familiare seduta sul parapetto. Non aveva proprio voglia di parlargli. In silenzio fece per andarsene ma le parole di Jeremy le risuonarono in testa. Forse era davvero meglio di quello che credeva. Decise di dargli una possibilità.
“Che stai facendo?”
Eric non si degnò neppure di voltarsi.
“Che c’è, principessa? È forse proprietà privata?”
Claire sbuffò. Tutto il suo buonumore era svanito come neve al sole. Girò i tacchi e fece per andarsene, ma una presa sul polso la bloccò.
“Scusa, scusa. Stai qui. Me ne vado io.”
Eric sorrise dispiaciuto, prima di allontanarsi da lei. Claire non riuscì a trattenersi.
“Perché devi sempre essere così insopportabile? Con me in particolare?”
Lui si voltò e le sorrise sornione.
“Forse è perché mi piaci.”
Lei sbuffò irritata, andandosene verso il parapetto. Avrebbe dovuto ignorarlo. Come sempre si era dimostrato solo il solito idiota. Lui la raggiunse poco dopo.
“Forse è perché sono stupido e non so comportarmi da persona matura.”
“Questa spiegazione mi sembra più plausibile.” Claire finalmente sorrise. A quanto pare anche loro potevano avere una conversazione civile di tanto in tanto.
Rimasero lì a parlare del più e del meno per un po’ finché Eric non le propose di fare un giro. Claire lo fissò scettica.
“Giuro che non ho cattive intenzioni. Voglio solo mostrarti una cosa. Ci stai?”
Dopo un secondo di esitazione lei annuì. Con sua sorpresa la destinazione era la Terra, più precisamente nel mezzo di un bosco. Attorno a loro c’erano solo alberi. Eric le fece cennò di seguirla e la condusse ad una piccola radura con un enorme masso al centro.
“Benvenuta al Monte Olimpo!”
“Che?”
“Il monte Olimpo. Hai presente?”
Il ragazzo sorrise e poi si avvicinò al sasso, scalandolo. In due balzi fu in cima.
“Certo che da piccolo sembrava molto più alto.”
“Da piccolo?”
“Casa mia è da quella parte, oltre gli alberi.” Indicò un punto imprecisato nel fitto del bosco “Da piccoli io e mio fratello venivamo sempre qui a giocare. A turno fingevamo di essere l’eroe greco che voleva scalare il Monte Olimpo e Zeus che tentava in tutti i modi di bloccarlo scagliandoli contro saette fatte di rami e foglie.”
Claire non poté fare a meno di sorridere intenerita, mentre lui continuava. “In realtà per la maggior parte del tempo ero io a fare Zeus. Richard è sempre stato troppo buono con me.”
“È più grande?”
Eric annuì. “Aveva cinque anni più di me.”
“…Aveva?”
“È morto due anni fa. Forse tre. Non ho più cognizione del tempo terrestre… Aveva solo cinquant’anni.”
Claire trattenne istintivamente il fiato. Era stata proprio una stupida. Fece per scusarsi della sua indelicatezza, ma Eric la precedette, parlando.
“Richard è sempre stato il mio eroe. Mi difendeva e mi proteggeva continuamente: dai bulli, dai professori, dai genitori… Era il mio scudo. Per questo non si è mai perdonato di avermi lasciato andare in macchina da solo quella sera, di non essere riuscito a proteggermi fino alla fine. Era la persona migliore che avessi mai conosciuto ed ero convinto ci saremmo trovati in Paradiso.” Fece un sorriso triste “A quanto pare mi sbagliavo.”
Claire fece un passo verso di lui, volendo consolarlo.
“Vi troverete, ne sono sicura. Quando passerai oltre.”
Lo sguardo di Eric divenne improvvisamente duro.
“Non passeremo mai oltre. Per lo meno non così.”
“Che vuoi dire?”
Eric rimase zitto. Claire era sempre più confusa.
“Eric, di cosa…?”
“Tu ci credi?”
“A cosa?”
“A noi. Al Paradiso. Ci credi sul serio?”
“Beh ci siamo dentro. Come potrei pensare che non esista?”
Lui scese dal sasso e le si avvicinò.
“Non parlo della sua esistenza. Credi che questo sia davvero il Paradiso? Che sia questo il nostro destino?”
“Beh, quale dovrebbe essere altrimenti?”
“Passare oltre.”
“Passare oltre? Ma è proprio per questo che esiste il Paradiso!”
Eric la fissò dritta negli occhi.
“E se tutto questo fosse solo una finzione? Se La Fiamma e l’Oracolo stessero mentendo e ci stessero solo usando?”
Claire si stava spaventando.
“Non credo che dovresti dire queste cose, Eric.”
Lui sorrise mestamente. Sembrava quasi deluso.
“Forse hai ragione. Dimentica tutto. Direi che è ora di rientrare.”
Si incamminò verso gli alberi mentre lei restava immobile a fissarlo, confusa da quelle strane parole.
 
 
 
 
INFERNO
 
~
Claire correva senza meta con un unico pensiero fisso in testa: Eric.
Ripensò a tutti i momenti passati assieme, a tutte le risate scambiate con lei e Jeremy. Era sicura che si stessero tutti sbagliando, che avessero interpretato la situazione nel modo sbagliato. Eric non poteva assolutamente essere un rapitore e tantomeno un assassino.
Svoltò a destra e si scontrò con qualcuno. Quando si riprese vide che Eric stava a terra di fronte a lei. A fianco a lui stava l’Oracolo. Impallidì e tentò di scappare via, di trovare Jeremy, ma il ragazzo la bloccò. La schiacciò al muro ed iniziò a parlarle, facendo discorsi strani. Claire era spaventata e confusa. Paradiso, oltre, realtà, finzione… non capiva di cosa stesse parlando, voleva solo che la lasciasse.
E improvvisamente la lasciò. Claire iniziò a ragionare lucidamente solo quando si trovò il volto di Jeremy a qualche centimetro dal suo.
“Stai bene?”
Lei annuì e lui sorrise. Alle sue spalle Eric si stava rialzando e Jeremy gli fu subito addosso. Claire non poté far altro che rimanere immobile a fissarli. Le parole del ragazzo le risuonavano in testa, stranamente familiari. Forse avevano già fatto un discorso simile. Si, in una radura, tanto tempo fa.
Si riscosse dai suoi pensieri e vide che entrambi i ragazzi la stavano fissando. Claire non sapeva che fare. L’arrivo di un consigliere la trasse d’impaccio: Jeremy andò a parlargli con le lacrime agli occhi, ma bastò una semplice frase per farlo sorridere.
“Siamo riusciti a recuperare un nuovo Oracolo.”
Claire sorrise con lui.
Nonostante tutto, però, non capiva come mai quella notizia non la rendesse del tutto felice.
 
 
~
Non sapeva cosa l’avesse spinta ad andare a parlare con Eric.
Era stato sicuramente un errore: lui non avrebbe mai cambiato idea ed anche se l’avesse fatto sarebbe stato ormai troppo tardi. Quella visita era riuscita solo a renderla più triste e più confusa. Che menzogne potevano mai esistere? Quel mondo era il Paradiso, loro erano Angeli e la Fiamma era il tramite verso l’oltre. Così era.
Non c’erano dubbi.
La voce di Samuel la riscosse dai suoi pensieri. Si allontanò dalla porta della stanza in cui si trovava Eric e le si avvicinò. L’altro Angelo di guardia lo fissò per un secondo, prima di tornare al suo dovere.
“Come stai Claire? Come sta Jeremy?”
Lei si asciugò gli occhi umidi e abbozzò un sorriso.
“Diciamo che è stato un duro colpo. Non mi sarei mai aspettata che lui…”
Lasciò la frase in sospeso e Sam le appoggiò una mano sulla spalla.
“Immagino sia difficile. Lo conoscevi così bene.” Abbassò leggermente la voce “Sai com’è fatto: non avrebbe mai fatto una cazzata del genere senza motivo. Dovresti fidarti di lui.”
Claire spalancò gli occhi, ma prima che potesse parlare Sam ritrasse la mano.
“Torno a lavoro. In bocca al lupo.”
Lei lo fissò stupita un secondo, osservandolo tornare al suo posto di guardia di fronte alla porta. Cosa voleva dire con quella frase ambigua? Anche lui credeva a quello che aveva detto Eric? Faceva anche lui parte del piano? Forse avrebbe dovuto dire tutto a Jeremy e ai consiglieri. Sapeva che erano riuniti per decidere il da farsi e si diresse verso la sala in cui si trovavano. Fece per bussare, ma le voci dall’interno la distrassero.
“L’energia che era in lui ha trovato un altro corpo adatto e non è andata perduta; questo ha permesso alla Fiamma di continuare a vivere. Ha permesso a tutti noi di continuare ad esistere.”
“Senza Fiamma questo mondo sarebbe perduto e così tutto il nostro lavoro. Proprio adesso che sempre più Angeli hanno la possibilità di arrivare qui. Non possiamo permettercelo.”
“Quindi che ne facciamo del traditore?”
“Datelo a me.”
Claire trattenne il fiato. Quest’ultima voce suonava strana, quasi irreale, come proveniente da molto lontano.
“Probabilmente non è solo.”
“Intanto eliminiamo lui. Poi penseremo agli altri.”
“Dovremo agire di nascosto. Se gli Angeli vedono che lo gettiamo nella Fiamma penseranno che stia passando oltre e si chiederanno perché dovremmo concedere questo favore ad un traditore.”
“Agite più tardi.” era nuovamente la voce inquietante “Allontanate tutti ed agite in segreto. Non dite niente agli Angeli. Se qualcuno fa domande siate vaghi. Non possiamo permettere che le sue idee si propaghino e che gli Angeli capiscano. L’ignoranza è ciò che permette loro di vivere una nuova vita. Ora andate.”
Solo allora Claire si rese conto di trovarsi ancora di fronte alla porta con la mano a mezz’aria. Si spostò giusto in tempo, appiattendosi lungo il muro e guardando i consiglieri e le guide sfilare uno dopo l’altro.
 
 
 
~
Claire non sapeva che fare.
Ogni volta che chiudeva gli occhi migliaia di pensieri le vorticavano in testa. Jeremy, Eric, l’Oracolo, Sam… vari volti, varie versioni diverse della stessa storia. Non sapeva più a chi credere e non sapeva più che fare.
Doveva forse accettare la proposta di Jeremy e diventare Angelo guida con lui? Continuando a vivere in quel Paradiso che offriva una seconda possibilità a qualcuno a discapito di migliaia di anime? Oppure doveva darsi da fare per aiutare Eric, fuggire con lui sulla Terra e lottare per rivoltare quel mondo, ma costringendo tutti a vivere nell’incertezza di quello che sarebbe accaduto in futuro?
Chiuse gli occhi e si distese per terra, lì nel mezzo del loggione.
Rimase così per ore, giorni, o forse solamente per pochi secondi. In un mondo senza tempo è difficile stabilire con certezza la durata di ogni azione.
Quando però riaprì gli occhi aveva finalmente deciso che fare.
 
 
 
Are we human or are we angel?
~ Both          
 
 
 
 
 
 


 
 
Eric stava seduto ai piedi del masso.
“Ce ne hai messo di tempo.”
Claire si strinse nelle spalle, sorridendo.
“Una volta qualcuno mi ha detto che se aspetti abbastanza a lungo quello che vuoi arriverà.”
Lui rispose al sorriso.
“Sono contento di vedere che ogni tanto mi ascolti.”
“Solo quando non fai l’idiota.”
Si abbracciarono sotto il cielo notturno.
“Grazie. Senza di te non sarei qui ora.”
“Che vuoi che sia? È bastato rubare una chiave e distrarre l’altra guardia. Una cosa da nulla!”
Scoppiarono a ridere entrambi e si sedettero vicini.
“Come mai hai cambiato idea?”
“Diciamo solo che ho capito che avevi ragione. Per una volta.”
Ridacchiò quando lui le pizzicò amichevolmente una guancia.
“Quindi, come procediamo ora?”
Eric la fissò sbalordito.
“Procediamo? In che senso?”
“Beh, potremmo provare un approccio diverso col prossimo Oracolo.”
Lui la fissava sempre più stupito.
“Stai seriamente pensando di riprovarci?”
“Sei seriamente convinto di avere ragione?”
“Si.”
“Bene. Allora dobbiamo riprovare. E stavolta puoi contare su di me. Sarò il tuo infiltrato interno.”
“Infiltrato interno?” Eric alzò un sopracciglio e Claire annuì soddisfatta.
“Ora sono un Angelo guida, assieme a Jeremy. Stiamo lentamente facendo carriera. I consiglieri ci adorano e ci hanno perfino detto il nome del prossimo Oracolo. È una ragazza stavolta, una certa Nicole Dubois. Sarà francese. Potrei provare a capire dove abita e poi…”
“Frena, frena! Scordatelo. È troppo pericoloso.”
“Ma piantala! Sono più brava di quello che pensi.”
“E se ti scoprono?”
“Non mi scopriranno.”
“E se…”
Claire gli tappò la bocca con una mano.
“Piantala, ok? È una mia scelta e tu non puoi farci nulla, se non partecipare o starne fuori.”
Lo sentì ridacchiare attraverso le dita e lo lasciò libero.
“Sei proprio come Richard.”
“Stai insinuando che sono il tuo eroe?”
“Limitiamoci a dire che sei il mio scudo.”
Scoppiarono a ridere entrambi.
In cielo le stelle splendevano luminose. 
  
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