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Autore: gonaprinciple    04/10/2016    0 recensioni
{ AU!Inazuma Eleven Go Galaxy › Munemasa + Sakura ( accenni Shidou + Ibuki & Sakura + Hayato ) }
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Il perché era più che semplice, per lei, per lo meno.
Ibuki Munemasa era prossimo al matrimonio.
Con Shidou, tanto per peggiorar ulteriormente la situazione.
Lei non si sarebbe certamente ridotta ad essere l' amante di una vita, non si sarebbe abbassata a piangere in un letto vuoto o magari intipidito da un calore ormai lontano, probabilmente incastrato in altrui braccia.
Si rammaricò un poco di sè stessa, quando con quella poca forza che aveva in corpo si ritrovò a ribaltare le posizioni, artigliando tra le falangi sottili i polsi del giovane uomo portandoli ai lati del capo.
               « Questa storia tra noi deve finire.   »
               « Nessuno dei due lo vuole davvero.  »
{ ... }
« Ho sempre pensato che Ibuki fosse un cretino, ma non credevo raggiungesse questi livelli.  »
« Non mi hai risposto.  » borbottò la fanciulla, prima di avvicinar nuovamente le labbra al collo della bottiglia.
« Continui a morderti le labbra da quando sei arrivata, finirai con il strappartelo.   » le rivolse un sorriso traballante, il bell' atleta, prima di sbuffare qualche parolina sconnessa che si disperse placidamente tra le scure pareti in alluminio della lattina.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Ibuki Munemasa, Matatagi Hayato, Nozaki Sakura, Shindou Takuto
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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                                                                                     Fragments 


E vi erano ricaduti nuovamente, i due giovani. 
Erano caduti nuovamente in quella trappola fatta di braccia, di membra che avide si sfioravano, si lambivano alla ricerca di una calore tanto a lungo cercato, che per tanto a lungo era mancato. 
In quel momento Sakura pensò  che erano davvero due idioti, lo pensò  nel momento esatto in cui la fronte, seppur per un istante, sfiora quella del giovane Munemasa, mentre avide le labbra del giovane lambiscono le sue. Perché, Dio ? Perché rimarcare un concetto che mal espresso continuava a ripetersi all' infinito ? 
Non si davano tempo, non c' era spazio. 
Era sempre stato  così. 
Per quanto tentasse di allontanarsi da lui, per quanto tentasse di scostarsi, di divincolarsi dalla presa forte delle sue braccia, Sakura Nozaki, notoriamente una stupida, e lo era certamente per definizione, continuava a cedere, lasciando che il cuore la facesse da padrone su ciò che la mente la pregava, la supplicava di ascoltare. 
Per Iddio, lei non era più una quattordicenne che inseguiva un pallone. Era cresciuta, era diventata adulta, non poteva certamente essere così cedevole, non con lui per lo meno.
Il perché era più che semplice, per lei, per lo meno. 
Ibuki Munemasa era prossimo al matrimonio. 
Con Shindou, tanto per peggiorar ulteriormente la situazione.
Lei non si sarebbe certamente ridotta ad essere l' amante di una vita, non si sarebbe abbassata a piangere in un letto vuoto o magari intipidito da un calore ormai lontano, probabilmente incastrato in altrui braccia. 
Si rammaricò un poco di sè stessa, quando con quella poca forza che aveva in corpo si ritrovò a ribaltare le posizioni, artigliando tra le falangi sottili i polsi del giovane uomo portandoli ai lati del capo. 

                                                                               « Questa storia tra noi deve finire. »
                                                                               « Nessuno dei due lo vuole davvero. »


Le labbra della graziosa ginnasta vennero brutalmente intrappolate tra i denti, sapeva bene anche lei che quella era la pura e semplice verità.
Lei non voleva che finisse, perché, in un modo o in un altro, svegliarsi accanto ad Ibuki la rendeva tremendamente felice, non sentiva la pressante necessità di primeggiare, di essere migliore, con lui non ne aveva bisogno. Intrappolata nel silenzio ovatto della stanza in cui la giovane soggiornava, Sakura i strinse un poco più l' esile corpo tra le spalle, non avrebbe dovuto sentirsi così, era tremendamente sbagliato.
Per questo, fasciata nei suo pensieri si lasciò condurre nuovamente tra le lenzuola disfatte, per questo lasciò che nuovamente le labbra del ragazzo di posassero contro alle sue salvandola da quel tormento che non sapeva voler giunger mai ad una conclusione. 
Le ciocche di un insolito rosa scivolarono contro al cuscino e i respiri si dispersero nuovamente.



                                                                                                               { ... }



« Dovresti davvero darci un taglio, Nozaki. »  asserì Hayato prima di gettare a terra la sigaretta, cercando inutilmente di smollare un poco lo stretto nodo alla cravatta nera, se lo scopo di Tenma era quello di condurlo ad una morte lenta e dolorosa, dopo aver annodato così la cravatta, bhé, ci stava riuscendo alla perfezione
« Di far cosa, Matatagi, sentiamo ? » lo sguardo ceruleo della giovane si andò a posare sul viso del fanciullo e uno sbuffo sonoro carezzò le carnose labbra or ora coperte da uno strato leggero di rossetto. Certo per lei non poteva esistere giornata peggiore sul pianeta, nell' intero universo si era trovata a pensare mentre con un calcio cacciava lontane le scarpe eccessivamente alte indossate all' inizio della cerimonia. Mentalmente si trovò a ringraze Hayato per averle proposto di scappare dalla noiosa processione. 
Si erano quindi lasciati andare, lasciandosi cadere entrambi, brindando, a suon di birra, ad un matrimonio di cui nessuno dei due pareva essere così entusiasta. 
 « Ho sempre pensato che Ibuki fosse un cretino, ma non credevo raggiungesse questi livelli. » 
« Non mi hai risposto. » borbottò la fanciulla, prima di avvicinar nuovamente le labbra al collo della bottiglia. 
« Continui a morderti le labbra da quando sei arrivata, finirai con il strappartelo. »  le rivolse un sorriso traballante, il bell' atleta, prima di sbuffare qualche parolina sconnessa che si disperse placidamente tra le scure pareti in alluminio della lattina. 
« Ti prego, Hayato, evitiamo questa comprensione fasulla, mi fa pensare ancora di più a quanto sia patetica. » 
« Potresti fare qualcosa all' occidentale comunque, una bella entrata d' effetto nella chiesa con tanto di ; ' MI OPPONGO '. Mi raccomando, ricordati di gridarlo, altrimenti non ha lo stesso impatto sugli spettatori. » 
« Sei un creti - »  
Fu il rumore del portone della chiesa che si apriva e la folla che precedette l' uscita degli sposi a presagire la fine del buon umore che i due fanciulli stavano provando. Matatagi e Sakura indossarono la loro maschera e ricomponendosi si fecero avanti. 




                                                                                                                { ... }

Le labbra si posarono delicate sulle guance degli sposi, e Sakura si ripromise di sembrare il più convincente possibile, quando, nell' avvicinarsi a Ibuki gli occhi si colmarono di lacrime.
Aveva perso.
Perso, mentre Matatagi, professandosi suo accompagnatore la trascinò via sotto lo sguardo freddo del giovane Munemasa, che stringeva a sè il marito.

                                                                                 Quel giorno, persero entrambi, probabilmente.
   
 
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