Sguardi monocromi, nascosti dietro finestrini chiusi di auto costose, fissano Janet.
Sguardi seri ed impersonali che racchiudono tra due palpebre socchiuse occhi di uomini, carichi di vergogna mente squadrano il corpo di Janet, ed occhi di donne, ricchi di compassione mentre osservano i suoi vestiti succinti.
Janet non prova vergogna, nei suoi stessi confronti, e nemmeno si compatisce.
È solo la vita, quella.
È solo la sua vita.
Se lo ripete senza sosta, per trovare il coraggio di camminare lentamente sui tacchi alti per la strada buia e silenziosa.
Se lo ripete come un mantra, per trovare il coraggio di guardarsi ancora allo specchio, quando il giorno dissolve la notte e può finalmente tornare ad essere una donna, e non solo una bambola, un oggetto inanimato ed abulico.
Ecco che una nuova auto si avvicina.
Janet si ripete che quella è la vita, mentre sfodera il suo sorriso più invogliante.
Janet si ripete che quella è la sua, di vita, mentre si prepara a vendere il suo Amore ad un altro uomo.