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Autore: Daniel_san    06/10/2016    0 recensioni
...Tutto iniziò una mattina quando venne chiesto a Castiel di andare all’inferno a recuperare l’anima di un essere umano...salve! Prima ff su supernatural! >__<
Ho pensato che sarebbe stato bellino raccontare la storia tra i miei personaggi preferiti da un punto di vista esterno.. non sono brava nelle introduzioni XD Se vi va di darci un'occhiata, prego, il sipario è aperto!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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“Man mano che io mi approssimo verso la zona maledetta
nella quale sono cadute nell'abisso le stelle


Questo è mio fratello, mio fratello ch
e si lascia travolgere dall’umanità, come ho fatto io.
Ancora ricordo i suoi occhi che mi fissavano, era perso e aveva bisogno di una guida. Quella volta gliela diedi, anche se in maniera celata.
Lo lascia scegliere e scelse. Quella volta imparò due lezioni…
La prima è che tutti possono tradire, e dovette impararlo ahimè nei peggiore dei modi. La seconda, è la consapevolezza delle proprie scelte e delle eventuali conseguenze.
Quando tempo dopo mi raccontò la sua versione dei fatti rimasi basita e piacevolmente sorpresa.
<< Anna, devo raccontarti una storia>>

Ricordo ancora l’odore della ruggine delle tubature e delle trappole per demoni, la luce soffusa che arrivava da una piccola ventola sul muro, e ancora più presente ricordo le urla disperate di Alastair e i grugniti sommessi di Dean.
Prima di entrare mi chiese il perché? Risposi che avrei dato qualunque cosa per non farglielo fare, ma che era un gesto necessario.
Per noi, per lui, per tutti.
Quella volta mi esposi, ancora inconsapevole della verità. Ero cosi ingenuo, Anna, cosi stupido. Ci credevo, nella fede, nella famiglia, quella da cui proveniamo. E lasciai andare Dean.
Forse è in quel momento che lo persi, in quel momento si sgretolò.
Mi avvertì: << Non ti piacerà quello che né verrà fuori >>
E no, non credevo possibile che una cosa del genere potesse succedere per davvero e così lo lasciai entrare senza muovere un solo muscolo…senza sapere poi cosa sarebbe successo.
Dopo lo scontro con Uriel, andai in ospedale.
Ero privo di molti dei miei poteri, e per questo ero debole a mia volta, lasciai vincere la mia debolezza stavo cadendo.
A causa dei miei protetti, per lui, ero in dubbio a causa di ciò che stavo provando per lui, e come uno stolto glielo dissi.
Sai, penso che per certi versi Dean sia… come si dice? Quel termine umano..
Ah si, vero Anna, ritardato.

Siamo seduti sulla panchina, Castiel è piegato con le gambe divaricate e con sopra poggiati gli avambracci, la testa che ciondola verso il basso, ogni tanto alza la testa e si perde nel contemplare i bambini nel parco giocare felici. Il suo tono di voce è lineare, ma in alcuni momenti tradisce l’emozione. Ogni tanto sorride, ogni tanto il suo viso si stravolge in una smorfia di dolore.

Arrivai in ospedale e mi trovai davanti ad una scena già vista tante volte, da tanti umani, ma mai vissuta dal mio protetto.
Dean cosi piccolo e fragile attaccato a dei tubi, e io cosi impotente da non poterlo curare.
Tante cose mi turbinarono in testa e anche nel cuore.
Quei sentimenti che ora riconosco come rabbia, verso Uriel, che lo ha ridotto cosi, che mi ha ingannato. L’odio verso me stesso, e il senso di colpa per aver permesso che tutto ciò accadesse.
E infine.. un qualcosa di più forte, il terrore. Un qualcosa che mi stringeva le budella dentro, quel bruciore allo stomaco, ebbi paura per la prima volta di perdere un essere umano.
Ho vissuto millenni in questa terra seguendo tante storie, vedendo scorrere le vite di molti di loro, e poi un giorno, mi catapulto negli inferi per raccoglierne uno solo, e non so come o il perché, qualcosa è stato.. io, Anna.

Arrossisce, oh il mio dolce, piccolo fratellino. Ahahaha ma guardalo! Cosi imbarazzato e confuso, ma soprattutto emozionato. Si gira e mi guarda, con i suoi enormi occhioni azzurri. Scuote il capo, e tossicchia, riprendendo il racconto.

Comunque, lui stava dormendo, un sonno agitato. L’unica cosa che potei dargli quella volta fù la tranquillità nei sogni. Mi misi al suo fianco ascoltando il suo respiro, ora tranquillo.
Forse un'oretta dopo, si svegliò.
<< Sono salvo..e non grazie a te>> sono state le sue prime parole rivolte a me.
La mia parte razionale prese il sopravvento. Comincia a raccontare cosa era successo, di Uriel e dei complotti.
<< È vero? È vero, sono stato io a iniziare tutto? >> mi disse…
E si, gli raccontai la verità anche su quello.
Sentii però, qualcosa nella sua voce, un inclinazione e mi voltai.
Lui stava piangendo.
Una lacrima scese, io rimasi immobile. Paralizzato. Anna non sapevo come gestirla.
Come può un robot consolare un umano mi chiesi?
<< Avete scelto l'uomo sbagliato >> continuò Dean…
Quelle parole. Quelle parole mi fecero infuriare. Come poteva essere lui l'uomo sbagliato? L'uomo che mi ha insegnato l'amore. Per cui ho cambiato me stesso, per cui ho messo in dubbio tutto.
No, lui era ed è l'uomo giusto e io lo sapevo allora come lo so adesso.
<< Ora puoi andare >>
Mi girò la faccia.
Ricordo di aver visto molti umani fare quel gesto, ricordo i visi dei bambini che sorridevano subito dopo.
Sentivo di aver sbagliato qualcosa, di averlo deluso e ferito e volevo rimediare.
Da angelo, avrei dovuto lasciare perdere, o usare la razionalità. Ma loro, loro hanno bisogno di altro. Di calore, di affetto.
Mi girai verso di lui spostando la sedia nella sua direzione e avvicinandola.
Allungai una mano aperta e gliela misi tutta sul volto. Forse.. ora fa ridere.
Gli coprii letteralmente tutto il viso.
Lui sotto si agitava, sbuffando qualcosa.
<< Togl....fff....ti di mez.....fjdj zo>>
Allora capii che non era quello il modo giusto.
Piano, spostai la mano mettendola di lato. Non più sopra tutto il viso, ma sulla guancia. E facendo un movimento leggero che partì prima dallo zigomo, poi più in basso verso il mento.
Ancora ricordo la sua espressione sbalordita.
<< Che cazzo stai facendo Castiel?>.
<< L'ho visto fare alle madri>>
Lentamente un lato della bocca tumido si alzò. Riuscii a farlo sorridere. << Non mi vorrai allattare adesso?>>
<< Il mio tramite è un uomo, Dean, non posso>>
E questa volta si scoppio in una risata rauca.
Quando si calmò, riavvicinai la mano appoggiandola al viso, questa volta in modo giusto.
Lui distolse lo sguardo quella volta. Mi lascio fare.
<< Tu sei l'uomo giusto tra tutti gli uomini della terra Dean>>
Chiuse gli occhi e un'altra lacrima cadeva.
Sempre li, piccola ma forte. Forse avevo sbagliato di nuovo.
Restammo così, in silenzio per lungo tempo, il suo calore sotto il mio.
Poi si addormentò, non lasciai la mia postazione fino al giorno dopo.

Uh UHHHHH, ragazzi!!! Quanto sono bravo a scrivere le memorie altrui! Mio Dio quanto amo la mia sorellina, ho sempre pensato che sia una bravissima oratrice!!! Comunque, a voi lettori che vi troverete immersi in queste due palle, ( ehm, ehm mi correggo ), in queste straordinarie pagine del libro di Castiel, scritte da me medesimo dico solo di prepararvi per il prossimo capitolo. P.s bye, bye gossip girl Amo le citazioni degli umani!

 
// Aw sono finalmente tornata!! Aw aw!!!!! Purtroppo i personaggi qui sotto non sono di mia proprietà ç_ç’’ Spero tanto che questo capitolo vi piaccia tanto, tanto.. alla prossima, e grazie dei commenti ( Spesso mi dimentico di rispondere, non lo faccio a posta y,y’’’ )…Bando alle ciance e buona lettura <3 //
   
 
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