06/10/2016
1 recensioniHe will keep his promise
Seduto a bordo della scogliera, lo sguardo fisso in un punto non ben definito, almeno così crede Rayleigh, e la mente persa in chissà quale posto.
Il Re Oscuro si avvicina al suo allievo, Rufy non si scompone quando il suo maestro si siede accanto a lui, anch'esso in silenzio.
Guarda il giovane ragazzo credendo di trovare un'espressione triste, addolorata causata da quel fatto ancora troppo vicino: la morte del fratello Ace. Invece lo sguardo dell'aspirante Re dei Pirati è sereno, privo di dolore e i suoi occhi restano fissi in quel punto preciso sul mare.
Rayleigh allora guarda meglio e la vede. Un alga verde scuro che galleggia solitaria e allora capisce.
«Ti mancano?» chiede senza esitazione, ma con quella delicatezza che appartiene solo a chi ci é già passato.
«Ogni giorno, ma ci ritroveremo e saremo pronti per conquistare il Nuovo Mondo. È una promessa.» una risposta che non ha la minima traccia di esitazione, solo una sicurezza priva di presunzione, ma colma di fiducia.
«A che cosa stai pensando?» Rayleigh chiede, Rufy sorride.
In realtà il Re Oscuro sa a cosa sta pensando il giovane ragazzo, o almeno conosce il soggetto dei pensieri. Nonostante ciò, vuole sapere (Lui sa cos'è il legame tra capitano e primo ufficiale e sa che è più forte) perché semplicemente Rayleight sa a chi Rufy stia pensando.
«A quando tutto è iniziato» un sussurro, gli occhi che si perdono ed è di nuovo in un campo di fronte al famigerato Demone Cacciatore, Roronoa Zoro.
Sorride, Rufy. Sorride perché ricorda le parole del suo primo compagno. Se lui si fosse rivelato un ostacolo alla realizzazione del suo sogno, lo avrebbe tagliato in mille pezzi. Ed era serio, cavolo Rufy sapeva con fin troppa consapevolezza che Zoro non scherzasse. Ma ora lui è lì, seduto su una scogliera senza sapere dove i suoi compagni si trovassero, senza sapere dove lui si trovasse. Sa che é vivo, lo sa per certo perché è di Zoro che stiamo parlando e Zoro non muore mai, e il capitano si lascia andare ai ricordi con accanto il suo maestro, che sorride alla sua spensieratezza.
Ma del loro primo incontro Rufy ricorda anche un'altra cosa: subito dopo la sua minaccia, Roronoa Zoro lo chiamò "Capitano" e in quel momento Rufy capì: Zoro non lo avrebbe mai tagliato a fettine. Zoro lo avrebbe protetto, Zoro avrebbe bloccato gli attacchi alle sue spalle, Zoro lo avrebbe ripescato dopo essere caduto in acqua. Zoro avrebbe dato la sua vita per proteggere il suo capitano, ma questo Rufy non l'ha visto. Rufy non ha visto che il suo primo ufficiale ha messo da parte la sua ambizione e ha dato la sua vita per salvare quella del suo capitano e non sa nemmeno che Zoro è sopravvissuto perché morire voleva significare tradire la sua promessa. Sarebbe stato sempre al suo fianco.
E Rufy non potrà mai vedere che Zoro si è inginocchiato, ha chinato la testa e ha pregato il suo nemico di allenarlo per diventare più forte, per proteggere il suo capitano mentre lui è impegnato a proteggere la sua ciurma, nonché la sua famiglia, per non vedere il panico negli occhi dei suoi compagni ancora una volta.
Ma Cappello di Paglia lo sa. Perché quando al termine dei due anni si rincontreranno, allora le loro parole, solo le loro parole perché nessun altro era già presente, potranno diventare realtà: il Re dei Pirati e lo spadaccino più forte del mondo saranno nella stessa ciurma.
Ma saranno ancora Zoro che ripesca Rufy, Zoro che guarda le spalle a Rufy, Zoro e Rufy che non ascoltano le parole della loro bella navigatrice, Rufy che cerca Zoro quando si perde, ma a sua volta si perderà e così si ritroveranno. Saranno ancora capitano e primo ufficiale.
E allora Rufy si alza, guarda il tramonto rosso come il fuoco e gli sorride sicuro.
«Manterrà la sua promessa, Ace.».
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