POV CHIARA
Perché
la vita deve essere cosi complicata? ieri sera sono tornata a casa
con Kellan e mentre lui cercava di farmi sorridere io ero in totale
confusione. Non ho la minima idea di ciò che provo, per
questo ho
disdetto l'uscita di oggi con lui, avevo bisogno di pensare e stare
un po da sola. Eric si è fermato a dormire a casa nostra. Ha
dormito
in camera di mio fratello e per fortuna perché non so se
sarei
sopravvissuta a un suo assalto. Era una situazione davvero
complicata. Per questo mi ritrovo alle 6 del mattino in piedi con
leggins sportivi, canottiera e cuffie del cellulare pronta per andare
in bicicletta. Devo schiarirmi un po le idee e questo è
quello che
più mi rilassa. Guardo il display del telefonino e i beck
mongolian
mi accolgono come prima canzone. Esco nella via e parto in direzione
della città. Mentre pedalo per le vie strette della
città penso a
Eric e Kellan.
Eric
mi piace o almeno così penso, mi piace la nostra
intimità e il
fatto che ci conosciamo da una vita gioca sicuramente a suo favore.
Capisce con uno sguardo quando ho bisogno di qualcosa o cosa sto
pensando. A volte ci fissiamo e scoppiamo a ridere insieme senza aver
detto nulla , magari perché o è passata
una persona con dei
brutti pantaloni o per dei discorsi in cui solo noi troviamo dei
doppi sensi. Mi piace questa cosa. Noi ci capiamo senza bisogno di
parlare e siamo anche molto simili anche se io ascolto sicuramente
della musica migliore. Sorride mentre imbocco la strada per le
torricelle, le colline alle spalle di Verona.
Kellan
invece è tutto un altro di scorso. Con lui è
tutta un'esperienza
nuova, non ci conosciamo molto ma in questo poco tempo ho
già capito
che è un ragazzo pieno di sorprese. E' divertente e
spassoso, oltre
che tremendamente geloso, con lui non smetto mai di ridere. Non so
proprio cosa fare. Eric alla fine starà con noi anche oggi,
ha
chiamato suo padre che gli ha detto che può benissimo
tornare al
lavoro lunedì, quindi anche questa sera rimarrà a
dormire da noi.
Solo
ora mi rendo conto di essere arrivata al santuario in cima alle
torricelle. In fondo quando devo pensare vengo sempre qui. Lego la
bici al palo e mi avvio verso il muretto che è un punto
panoramico
da cui si può osservare tutta la città. Sono le
7:00 del mattino e
la città non è ancora piena di turisti e
macchine, tutto è calmo e
istantaneamente mi rilasso osservando il panorama davanti a me.
Quando ancora facevo le superiori venivo qui con un gruppetto di
amici , ci imboscavamo nel boschetto al di sotto del muretto,
accendevamo un falò di sera e con un mini stereo portatile
ascoltavamo musica e parlavamo. Ero proprio felice e spensierata,
peccato che di quel gruppo di amici siamo rimasti in poco. Eravamo
molto uniti ma come sempre finita la scuola alcuni di noi hanno preso
strade diverse e ci siamo persi un po di vista.
Mi
viene in mente che ogni tanto fumavamo e venivamo qui per nasconderci
dai genitori.
Scendo
dal muretto calandomi come facevo una volta e percorro per una decina
di meri il muretto cercando la rientranza nel muro del nostro
nascondiglio. la trovo poco più in la e rido vedendo che
dentro c'è
ancora il pacchetto con l'accendino e una penna. Chissà da
quanto
era qua. Estraggo una sigaretta e la accendo, scrivendo sul pacchetto
un messaggio. Chissà se qualcun altro del nostro gruppo era
tornato
li.
Torno
in cima al muretto e fumo la mia sigaretta pensando. Cosa dovevo fare
adesso ? Eric era a casa mia quindi di certo non avrei potuto
evitarlo. Kellan mi aveva dato il suo numero di telefono e
sicuramente appena si sarà svegliato mi scriverà.
Mi trovo ancora a
chiedermi perché debba essere tutto così
complicato. Ieri sera
Lucia e Giulia hanno cercato di parlarmi e di avere spiegazioni ma
hanno capito subito che non era il momento adatto. Finii la mia
sigaretta e lanciando un ultimo sguardo a quel panorama mozzafiato
tornai alla mia bicicletta. Un' ora dopo ero già all'inizio
della
mia via. Quando arrivai davanti al cancello di casa scesi dalla bici
e sentii due mani familiari sulle spalle.. Mi girai e trovai un Eric
sudato, era andato a correre. Un'altra cosa in comune, io se dovevo
pensare andavo in bicicletta mentre lui andava a correre.
<<
Ciao >> mi dice togliendosi le cuffie.
<<
Ciao >> gli dico superandolo per andare a
mettere in
garage la bicicletta.
<<
Chiara aspetta non fare così >> dice
afferrandomi il polso, io
tolgo istantaneamente la mano, se ci avesse visti Kellan... e non
volevo creare ulteriori casini.
<<
Non fare come Eric ? >> Dico osservando il suo sguardo
triste
per il mio gesto.
<<
Possiamo parlare? ti prego. >> mi supplica e io gli
faccio
cenno di seguirmi in garage. Stiamo in silenzio mentre andiamo a
mettere giù la bici e ci richiudiamo la basculante dietro di
noi, lo
sento sospirare e mi volto a guardarlo vedendolo ancora triste e con
un espressione indecisa sul volto.
<<
Cosa volevi dirmi Eric? >> lo vedo alzare lo sguardo
impaurito.
<<
io... io odio vederti così. Sei distante e non lo posso
sopportare
>>
<<
Come vuoi che mi comporti. Mi dici che sei innamorato di me proprio
quando stavo cercando di iniziare qualcosa di nuovo con Kellan, mi
mandi all'aria tutto facendo riaffiorare sentimenti che avevo
dimenticato da tempo e ora non so più cosa voglio. Dimmi
come dovrei
comportarmi >> gli dico forse con un tono troppo cattivo
avvicinandomi a lui tanto sono esasperata. In un secondo mi ritrovo
stretta in un abbraccio e non capisco come da quanto è stato
veloce
il suo gesto. Lo sento sospirare e accarezzarmi i capelli tenendomi
stretta a lui, mentre il mio cuore accelera leggermente i battiti.
<<
Tu mi piaci si e sono stato stupido ad essermene accorto solo ora, se
fossi stato più onesto con me stesso un anno fa ora saresti
tra le
mie braccia senza problemi. ti prego io non voglio perderti
perché
odio non averti vicina o vederti ridere e scherzare con me facendo il
ballo del qua qua >> si allontana leggermente da me
guardandomi
negli occhi sorridendo e non posso fare a meno di ricambiare il
sorriso. Mi accarezza una guancia e io socchiudo gli occhi godendomi
quelle sensazioni, quando lo riapro mi trovo un Eric felice per
l'effetto che mi provoca una sua carezza sulla guancia. Si avvicina
lentamente e capisco immediatamente cosa vuole fare così lo
fermo
quando ormai i nostri visi sono vicinissimi.
<<
Eric non posso, io... io non ho ne ancora fatto chiarezza sui miei
sentimenti e sarebbe ingiusto >> gli dico e lo vedo
allontanarsi un po da me tenendo sempre però una mano dietro
la mia
schiena e una sulla mia guancia. Ha un'espressione triste che mi
strazia il cuore, ma a un certo punto fa un sorriso alzando le
spalle.
<<
Facciamo così, io non ti metto pressioni, ma non ce la
faccio a non
averti vicina quindi ti prego comportiamoci normalmente
finché non
hai capito ciò che vuoi >> dice sorridendomi e
io gli faccio
cenno di si con la testa. In fondo era stato un fratello per me
quindi non riuscivo a ignorarlo. Lo vedo avvicinarsi ancora al mio
viso e non capisco che intenzioni ha visto quello che ha appena
detto, ero pronta per allontanarlo e dirgli su quando mi ruba il
telefono e le cuffie e si allontana indossandole.
<<
Ascolti ancora questa musica orribile? >> Mi dice ridendo
con
una faccia schifata.
<<
Ridammi immediatamente il mio cellulare stupido di un
Eric>>
dico ridendo e cercando di corrergli dietro ma è
più veloce di me
ed entra nel condominio correndo su per le scale prendendomi in giro.
Io lo rincorro e ridiamo come pazzi fino a quando non arriviamo al
mio pianerottolo dove finalmente riesco ad acchiapparlo.
<<
Comunque è proprio una musica orribile >> dice
e ci troviamo
tutti e due senza fiato a ridere come due cretini davanti la mia
porta di casa e non ci accorgiamo che la porta dei vicini si
è
aperta e Kellan ci fissa arrabbiato. Io ed Eric ci guardiamo un
attimo e poi lui entra in casa mia lasciandomi da sola a parlare con
Kellan. Lo guardo e il mio cuore parte già a battere
all'impazzata.
<<
scimmione ti va di fare una passeggiata? >> Gli chiedo
sorridendogli e la sua espressione si addolcisce almeno un po e fa
cenno di si con la testa.
<<
mi cambio e arrivo >> gli dico ed entro in casa veloce,
corro
in camera a prendere dei vestiti e mi fiondo letteralmente in bagno
andando a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno. quel qualcuno
riesce ad afferrarmi prima di andare a schiantarmi al suolo, quando
riapro gli occhi mi ritrovo davanti Eric in mutande. Oh mio dio
perché deve essere così bello è quasi
illegale!!! Le sue spalle
larghe i suo addominali scolpiti, tutto urlava OH MIO DIO !!!
Distolsi lo sguardo imbarazzata e lui sorrise malizioso.
<<
Se volevi vedermi nudo bastava chiedere invece che venirmi addosso
>>
disse sorridendo e rialzandomi depositò un bacio sulla mia
spalla.
io diventai completamente rossa dall'imbarazzo e scappai dicendo che
sarei andata nell'altro bagno. Mi sciacquai la faccia con l'acqua
fredda più volte, mi diedi una lavata il più
velocemente possibile
e mi cambiai in fretta pensando che Kellan era fuori ad aspettarmi.
Quando uscii dal bagno corsi in camera di mio fratello a rubargli una
felpa e mi ritrovai ancora Eric davanti con un asciugamano stretto in
vita.
<<
Ma allora lo fai apposta >> Dissi esasperata prendendo
una
felpa a caso mentre Eric mi sfiorò il braccio facendomi
l'occhiolino
e dicendomi alla prossima. Corsi al pianerottolo e Kellan era ancora
più arrabbiato avendo sentito Eric che parlava della sua
nudità. Mi
rattristai immediatamente e mi maledissi di aver lasciato la porta di
casa aperta e di non aver bussato in bagno. Lo presi per mano che lui
strinse immediatamente e mi avvicinai all'ascensore. Una volta
arrivati nella via vidi che aveva con se Patty il cane di Robert .
Kellan stava per andare in direzione del solito parchetto ma io gli
indicai un'altra strada per andare in un altro parco ben più
grande
che era li vicino. camminammo un po in silenzio e io ero
agitatissima,appena eravamo usciti dalla via Kellan aveva tolto la
mano dalla mia e mentre camminavamo io volevo riprendergliela e
contemporaneamente ero triste per la situazione, a un certo punto lo
sentii sbuffare.
<<
Se volevi vedermi nudo?? adesso dorme pure a casa tua??
>>
Disse arrabbiato e io sapevo che aveva pienamente ragione abbassai lo
sguardo sulle sue mani che volevo prendere per accarezzarlo e
rassicurarlo, lui come avesse intuito i miei pensieri si mise le mani
in tasca. Era davvero arrabbiato.
<<
ti prego non arrabbiarti lui dorme da noi ancora solo per oggi, abita
sul lago e sta qui il week end, ma ha dormito in camera di mio
fratello>> dissi cercando di guardarlo negli occhi.
<<
e impara a bussare cavolo >> mi fermai sorpresa. Non lo
avevo
fatto apposta a vederlo in mutande e anche se sapevo che era
così mi
sentii in colpa terribilmente. Come potevo fargli questo, lui era
davvero una persona buonissima e io continuavo soltanto a ferirlo.
Kellan intanto era tornato in dietro accorgendosi che mi ero fermata.
mi guardò e immediatamente posò una mano sulla
mia guancia dove
raccolse una lacrima. Non mi ero neanche accorta che avevo gli occhi
lucidi. Alzai lo sguardo su di lui e vidi la sua espressione
arrabbiata ma preoccupata contemporaneamente.
<<
Kellan scusa.. io non sapevo fosse in bagno... io ..io sono una
persona orribile e ti sto solo facendo soffrire.. scusami davvero
>>
dissi e lui mi prese il viso tra le mani.
<<
Io non ce l'ho con te ma con lui.. se non fosse per lui ora non ci
troveremmo in questa situazione, so che è difficile per te
ma sappi
che accetterò qualsiasi tua scelta>> mi disse
triste sapendo
che avrei potuto anche scegliere lui.
<<
io non ti merito >> dissi abbassando lo sguardo. Lui mi
prese
il mento e mi costrinse a guardarlo, ma io cercavo di evitare i suoi
occhi mentre già solo le sue mani mi incasinavano il
cervello.
<<
ehi... guardami , prenditi il tempo che ti serve, io non ti
farò
pressioni. Ma per piacere non escludermi... io voglio averti vicina
ma soprattutto voglio avere l'opportunità di lottare per te
e se mi
allontanerai sarà un po impossibile.>> disse e
io feci cenno
di si portando finalmente il mio sguardo su di lui. Sentii
immediatamente come se mille catene mi bloccassero al suo sguardo e
improvvisamente mi resi conto di quanto eravamo vicini. Il mio cuore
aumentò subito i battiti .
<<
Forse è il caso che io mi allontani da te >>
disse
abbassando lo sguardo sulle mie labbra e fece per allontanarsi ma io
spinta non so da quale forza mi avvicinai a lui più
velocemente e lo
baciai. Lui rimase sorpreso ma poi ricambiò il bacio
tenendomi il
viso tra le mani. Mi allontanai poco dopo rendendomi conto che se
avessi scelto Eric così lo avrei fatto soffrire ancora di
più. Lui
mi sorrise e mi prese per mano chiedendomi di indicargli la strada.
Per fortuna non aveva preso male il mio gesto, cioè almeno
penso
abbia capito. Ricominciammo a camminare e dopo una decina di minuti
arrivammo al parco, ci avremmo messo di meno se non avessi sbagliato
strada a causa di Kellant che ogni tanto mi accarezzava la mano
facendomi così sbagliare strada. Ci sedemmo su una panchina
e
liberammo Patty che si mise a correre a destra e a sinistra.
<< beh raccontami del tuo lavoro.. di la verità, tu sei il più sbadato di tutti, del tip che sbagli le battute ecc?>> gli chiesi sorridendogli e lui mi guardò fingendosi offeso.
<< a dir la verità sono uno dei più bravi e seri, quello che sbaglia sempre le battute e si dimentica il copione è Taylor. >>
<< Poi ha le manie di egocentrismo >> gli dissi facendolo ridere curioso.
<< non sto dicendo che non lo sia, ma perché lo pensi Chiara?>>
<<
Beh mi pare ovvio, nel secondo film non fa altro che stare a petto
nudo come per dire guardate quanto sono figo, ma io dico "coprile
certe disgrazie no ?" >> scoppio a ridere insieme a
Kellan
che poi inizia a raccontarmi del cast. Mi racconta della sua migliore
amica Ashley e delle papere che sono venute fuori recitando. Mi
racconta della bravura del regista e delle folle scatenate di
ragazzine. Ridemmo come matti fino a quando il mio stomaco
iniziò a
brontolare e mi accorsi che erano già le 10 e io dovevo
ancora fare
colazione. Decidemmo di andare a fare colazione insieme alla
Pasticceria Roma che era la più grande del quartiere ,
quindi ci
avviammo a piedi con Patty dietro di noi. Nel tragitto mi chiese ancora
della mia passione per la pallavolo e gli spiegai che dopo aver smesso
per il fatto che del mio anno non c'erano molte ragazze. adesso giocavo
in una semplice
seconda divisione e non nella serie C come un tempo .
<<
Ma se puoi giocare in serie C o in B come mi hai detto
perché non lo
fai ? >> mi chiese sconvolto ma io lo fermai subito, mi
avevano
fatto quella domanda ormai un milione di volte.
<<
A me piace la pallavolo ed è la mia passione, ma devo essere
onesta,
oltre la serie B non riuscirò mai ad andare e la pallavolo
non è
come il calcio>> dissi sorridendo, ormai io ero
tranquilla
sulla mia scelta, ma lui mi guardò confusa.
<<
in che senso scusa ? >>
<<
nel senso che qui in Italia rispetto al calcio che anche se sei in
serie D ti pagano, negli altri sport a volte ti capita che in serie D
devi dargliene tu per l'iscrizione annuale.
Non
girano molti soldi nella pallavolo femminile, a meno che tu non sia
in serie A, non riesci a viverci . Oppure si ma saresti in palestra 7
giorni su 7 e per la miseria che ti danno tutto quello stress non ne
vale la pena. Preferisco dare importanza al gioco di squadra ed a
divertirmi e essere serena piuttosto che ai soldi.>>
quando
finii di parlare mi accorsi che mi stava fissando.
<<
ho capito la tua scelta e mi piacerebbe venirti a vedere
>>
<<
il campionato è già finito, riprenderò
solo a settembre.. e poi
non ti voglio li con me >> dissi facendogli la linguaccia.
<<
E perché mai no ? spiegami>> disse sorridendo.
<<
perché poi guarderesti i culi delle altre pervertito come
sei >>
e scappo via ridendo sapendo già che mi
acciufferà subito per
vendicarsi. Quando mi raggiunge mi carica sulle spalle e mi da una
sberletta sul sedere.
<<
ma non saprei intanto ho questo... anche se le altre magari
>>
gli tirai una sberla sulla spalla mentre mi rimetteva giù
davanti
all'entrata della pasticceria. scegliamo il tavolo da due vicino alla
finestra per guardare fuori e poco dopo arrivano a prendere le nostre
ordinazioni. Io presi un cappuccino, uno di quei biscotti
metà
ricoperti di cioccolato e metà no con la marmellata dentro e
una
brioche integrale al miele. Kellan invece prese un latte macchiato e
due brioche al cioccolato più una fiamma come pasta.
<< non ti facevo così goloso >> gli dissi una volta che arrivò il tutto al tavolo.
<< ooohh non ne hai idea di quanto lo sia >> Disse e aveva uno sguardo stra ultra iper malizioso che io abbassai lo sguardo imbarazzata e lui iniziò a sfiorarmi il braccio << mi piace anche un sacco la panna montata >> disse sorridendo e io mi trasformai completamente in un pomodoro non sapendo che dire, mentre lui scoppio a ridere..
<< sei proprio stronzo, mi hai fatto morire >> gli dissi dandogli una sberletta sul braccio, lui sorrise dolcemente.
<< beh raccontami della tua famiglia >> gli dissi e lui sorrise istantaneamente pensandoci.
<< siamo una famiglia molto unita, anche se i miei sono divorziati, mia madre si è risposata ma la vedo contenta quindi lo sono anche io per lei. che dire ho sei fratelli e una sorella e sono uno più fuori dell'altro. C'è Drexel che è il più grande, poi Jhon, Brandon, io che sono il fratello di mezzo, i gemelli David e Daniel, Tanner il mio fratellino più piccolo e poi c'è mia sorella Britney. Siamo una famiglia molto unita e almeno una volta al giorno mia madre o mio padre mi mandano un messaggio per sapere come sto. I miei fratelli invece di essere pazzi sono pure invadenti, ogni tanto mi compaiono in casa come i funghi... a volte anche nei momenti meno opportuni >> io rimasi a fissarlo tutto il tempo perché quando parlava dei suoi fratelli si illuminava completamente felice e spensierato.
<< Tieni molto a loro e si vede da come ne parli >> gli dissi e lui fece cenno di si con la testa.
<< Che altro ti piace fare oltre a recitare? >>
<< Più o meno tutto. Mi piace fare surf, andare a correre, diciamo più o meno tutto quello che significa attività all'aria aperta, dalla scalata a immersione. >> Gli sorrisi felice perché anche io ero una ragazza atletica.
<< Dovrei portarti a fare una passeggiata fino a castel san rocco allora >> gli dissi sorridendo pensando alle due ore di camminata in Lessinia per arrivarci, << oppure al ponte di veja o quello tibetano >> Dissi sempre sorridente
<< Possiamo farli tutti >> Disse e si sporse verso di me dandomi un bacio fugace a fior di labbra. ci guardammo un attimo stupiti quando ci accorgemmo del gesto, era stato così naturale che nessuno dei due ci aveva fatto caso.
<< Scusa so che devi fare chiarezza e questo non ti aiuta >> disse balbettando ma io lo fermai prendendogli una mano.
<< Non mi importa e poi senti >> Gli dissi poggiando la sa mano sul mio cuore. Avevo i battiti accelerati e facevano così tanto rumore che pensavo che da un momento all'altro il cuore mi fuoriuscisse dal petto. Lui sorrise e rimanemmo così per un po, io sperai che il cuore si calmasse dopo quel piccolo bacio, ma la sua mano posata sul mio petto non aiutava di peggio. Dopo 5 minuti mi alzai lasciando la sua mano imbarazzata e andai verso l'uscita, dovevo calmarmi. Lui mi raggiunse poco dopo riprendendomi la mano.
<< Posso tenerti per mano o vedrò il tuo cuore correre via? >> mi disse sorridendo e io gli tirai un altro buffetto sulla spalla.
<< Cretino >> dissi soltanto e ci avviammo a casa.
Arrivammo a casa in poco tempo e una volta davanti alla porta non sapevamo come salutarci ma alla fine si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia dicendo che ci saremmo sentiti dopo . Tornai a casa ancora sovrappensiero e andai a sbattere di nuovo contro Eric che stava entrando in cucina.
<< oh ma allora il tuo è un vizio >> mi disse sorridendomi ..
ecco i mille dubbi tornarono subito..
perché la vita deve essere così complicata ???