Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: LaSil88    07/10/2016    2 recensioni
Chiunque sarebbe stato punito per essere entrato là senza il mio esplicito permesso. (Prompt ricevuto durante il drabble event di settembre, indetto dal gruppo facebook We Are Out For Prompt.)
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Erwin Smith, Levi Ackerman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Il tuo regalo, il mio premio
Autore: LaSil88 
Personaggi: Erwin Smith; Levi Ackerman
Rating: Verde 
Genere: Commedia
Avvertimenti: //
Prompt: 
Erwin/Levi; il comandante decide di sostituire i malandati spolverini del capitano. Non si aspettava di certo quella reazione da Levi.

Lo ha scoperto per caso quella mattina, entrando nel ripostiglio dove tiene tutti gli accessori per la pulizia. Gli spolverini ormai consunti sono spariti, lasciando il posto ad una nuova collezione. Bianchi e voluminosi, con il manico lungo che gli avrebbe permesso di raggiungere anche le mensole più alte senza fare troppa fatica. Insieme a quella nuova apparizione, ha trovato anche un biglietto di Erwin, che gli augurava buona pulizia e lo invitava a sfruttare bene quell’attrezzatura nuova.
Prima ancora che se ne rendesse conto, era corso verso l’ufficio del Comandante, ignorando gli sguardi straniti dei cadetti nel Quartier Generale. Era entrano nella stanza senza bussare, sbattendosi anche la porta alle spalle per rendere nota la sua presenza. Come se il fiato grosso e il passo deciso non fossero abbastanza per fargli notare che il Capitano Levi era entrato nel suo ufficio senza permesso e con la forza di un ciclone.
«Tu...» iniziò Levi, l’espressione sempre impassibile nonostante le guance diventate rosse per la corsa. «... sei un bastardo fortunato. Chiunque altro sarebbe stato punito per essere entrato là dentro senza il mio esplicito permesso.» sentenziò mentre si avvicinava a passo di marcia verso la scrivania e la evitava per potersi avvicinare direttamente ad Erwin. Si fermò al fianco della grande sedia in legno e con lo schienale di pelle sulla quale era seduto.
Gli occhi del comandante erano puntati su di lui, ricolmi di divertimento per la sua reazione e la consapevolezza che tutto quello sarebbe successo presto o tardi. Dopo tutto, aveva fatto apposta a lasciargli il biglietto e ad avvisarlo che era stato lui a toccare i suoi preziosi spolverini. «Vuoi punire il tuo comandante, Levi?» domandò con un sopracciglio inarcato e fin troppa ilarità nella voce. Aveva abbandonato la solita espressione enigmatica, accompagnata da un tono di voce ambiguo che poteva dire tutto o niente, in favore di quel tono ilare che denotava quanto la situazione lo spingeva a ridere di gusto.
«Sei sordo, oltre che vecchio?» domandò Levi, senza la reale intenzione di insultarlo o di mancargli di rispetto. «Quanti vorrebbero essere al tuo posto, maledetto fortunato...» sussurrò fra i denti, avvicinandosi piano a lui per dargli un bacio leggero sulle labbra, di sua spontanea volontà e senza forzature. Sussurrò un “grazie” in quel bacio, accennando ad un sorriso di gratitudine che andò a spezzare la sua espressione impassibile.
Ogni mese succedeva sempre così: un nuovo accessorio per la pulizia, Levi che si precipitava verso il suo ufficio e tutto si concludeva con un bacio dolce e la promessa di ricevere bene altro alla fine della giornata. Eh, sì! Il Comandante della Legione Esplorativa era proprio un bastardo fortunato!

   
 
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