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Autore: RiyelaAlelita    07/10/2016    0 recensioni
È una notte illuminata da una singola luna quella che vede Kain lasciare Baron, verso il suo esilio volontario sul Monte dell'Ordalia.
Questa storia inizia dopo la fine di Final Fantasy IV, e proseguirà nel sequel, quindi se volete evitare spoiler non leggete.
Buona parte dei dialoghi sono tratti dal gioco, di cui ho ripreso molte scene.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kain Highwind
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Verso casa


 Appena entrati nella Casa di Preghiera, videro davanti alle scale una ragazza dai capelli rosa che dava loro le spalle.
Ceodore si fece avanti: -Mi scusi. C'è qualcuno che può togliere il sigillo alla Strada del Diavolo per noi?-
-Qualcuno che conosce la Strada del Diavolo?- domando stupita la ragazza, voltandosi a guardarli -Chi siete?-
-Sono Ceodore delle Ali Rosse di Baron.- replicò subito il ragazzino.
L'uomo dietro di lui, invece, continuava a studiare la ragazza, e i suoi occhi azzurri: poteva davvero essere lei? L'ultima persona che aveva incontrato, anni prima?
Lei si portò le mani davanti alla bocca: -Quindi sei tu! Cielo, quanto sei cresciuto!-
-Mi...conosci?-
La ragazza sorrise: -Ovvio che non ti ricordi, non ci vediamo da quando eri molto, molto piccolo.-
-Quindi sei...-
-Sono Porom, maga bianca di Mysidia.-
L'ex dragone trattenne a stento la sorpresa: quindi era davvero lei! Era veramente cresciuta! Quanto tempo era passato, mentre lui era sul monte?
-Quindi tu sei Porom! I miei genitori mi hanno parlato tanto di te!- esclamò il giovane soldato.
La maga annuì, quindi chiese: -Perché vuoi usare la Strada del Diavolo? Hai detto che sei delle Ali Rosse. Non sei venuto con un'aeronave?-
Il ragazzino si incupì: -È stata...abbattuta. Da un'orda di mostri. E c'era del fumo che veniva dalla direzione di Baron!-
Anche l'uomo fu sorpreso: il castello era sotto attacco? Da parte di chi?
-Lo sapevo...- mormorò Porom -Questo spiega questa spiacevole sensazione che ho da un po'.-
Si voltò nuovamente verso le scale e chiamò: -Ehi, ragazzi! Potete venire giù, per favore?- per poi far spazio a una maga bianca e un mago nero.
-Ci hai chiamato?- domandò la donna appena arrivata.
-Chi sono questi?- seguì subito l'altro.
Fu Ceodore a rispondere: -Vogliamo prendere la Strada del Diavolo per tornare a Baron.-
-La maga bianca sa come aprire il sigillo.- fece la ragazza dai capelli rosa.
-Grazie!- esclamò sempre il giovane.
-Ma vi avviso: la Strada del Diavolo non si chiama così per umorismo. Sarà difficile attraversarla da soli, temo.-
“Lo so bene...” fu il pensiero dell'ex dragone, che non aveva ancora aperto bocca da quando erano lì. Non che ce ne fosse bisogno: il fatto che Porom conoscesse Ceodore rendeva molto più semplici le cose.
Il ragazzino mugugnò qualcosa, e la ragazza riprese: -Vi accompagnerei volentieri, ma in questo momento non posso lasciare vuota la Casa di Preghiera. Questi due maghi vi accompagneranno al posto mio.-
“Vuota? Non c'è il patriarca?” pensò indispettito l'uomo.
-Grazie.- fu invece la risposta del giovane soldato.
-Stammi bene. E porta i miei saluti a Cecil e Rosa!- salutò Porom.
-Lo farò!- e si allontanarono, mentre all'uomo sembrava strano che la ragazza e il ragazzino di fianco a lui parlassero in modo così informale dei regnanti della nazione più potente del mondo.
Mentre stavano per uscire, la voce della maga li raggiunse ancora: -E tu sei...?-
L'ex dragone capì che si stava rivolgendo a lui. Abbassò il volto: non voleva farsi riconoscere, non ancora.
-Nessuno che conosci, a quanto pare. Andiamo, Ceodore.- e uscirono.


Erano finalmente riusciti a uscire dall'antico canale che conduceva al castello, e per tutto il tragitto l'ex dragone non aveva fatto altro che domandarsi cosa fosse successo alle guardie che li avevano fermato al cancello, e il motivo dell'ordine del re di non far entrare nessuno.
“Cecil è il re. Perché dovrebbe dare un ordine del genere?”
Un'altra cosa che l'aveva lasciato perplesso era stato il modo in cui Ceodore si era lamentato di non essere stato riconosciuto. Cos'aveva fatto quel ragazzino per essere così famoso?
Fu proprio Ceodore a iniziare a gridare, non appena entrati nelle mura: -Padre! Madre!-
-Ceodore... I tuoi genitori sono nel castello?- domandò incuriosito l'uomo, mentre il giovane si dirigeva di corsa verso una porta.
-Sì.-
-Come si chiamano?- continuò. Poteva averli conosciuti, quando abitava ancora lì?
-Il nome di mio padre è Cecil, e mia madre è Rosa.-
L'uomo non riuscì a nascondere la sorpresa: il figlio di Cecil e Rosa?
Certo...come aveva potuto non capirlo? Ceodore aveva gli stessi occhi del padre, e se ripensava ai suoi comportamenti, era evidente come assomigliasse a entrambi.
Forse era lui che non aveva voluto vederlo.
E capiva anche perché le guardie avrebbero dovuto riconoscerlo: era il principe di Baron, dopotutto.
-C'è qualcosa che non va?- chiese il ragazzino, osservandolo.
L'ex dragone gli voltò le spalle: -No, niente...-
-Vado avanti a cercarli.- dichiarò allora Ceodore, preparandosi ad entrare.
-Aspetta!-
-Che c'è?-
-Fa attenzione...-
-Lo farò...- e sparì oltre la porta.


I due maghi erano tornati a Mysidia, e ora l'ex dragone si aggirava indisturbato nel castello, domandandosi perché le guardie fossero rinchiuse nelle prigioni.
Si sentiva a disagio: il castello era completamente vuoto, e silenzioso come non era mai stato. A quanto pareva, lì non era rimasto nemmeno un soldato, tanto che era addirittura riuscito a raggiungere la sala del trono senza essere fermato. E anche quella era vuota...
L'uomo stava tornando sui suoi passi quando una voce lo sorprese alle spalle: -Tu sei...?-
Si voltò, e vide un uomo biondo, con l'armatura bianca e blu e la corona in testa raggiungere il trono e sedervisi.
“Cecil.”
L'ex dragone si lasciò sfuggire un sorriso nel vedere il vecchio amico. Il tempo era passato anche per lui, ma non sembrava cambiato affatto.
-Stai bene...- disse, immaginando che l'avrebbe riconosciuto, anche dopo tutti quegli anni.
La risposta, però, non fu quella attesa: -Ovvio che lo sono. Devo esserlo, se Baron continua a mantenere la pace del mondo.-
Lo sguardo che gli rivolgeva era freddo, distante, e...superiore. Era davvero Cecil, quello? Non riusciva a credere che potesse essere cambiato tanto.
-Sei cambiato...- fece l'uomo a bassa voce.
-Ti conosco, per caso?- replicò il re.
“Mi hai davvero dimenticato?” quel pensiero gli fece più male di quanto avesse immaginato.
-Se sei solo un mendicante, per favore vattene immediatamente. Sono un uomo molto impegnato.-
L'uomo chinò la testa e si voltò: -Le mie scuse...- e uscì.
Mentre camminava verso i cancelli del castello, però, rifletté su quello che era successo da quando erano arrivati a Baron: le guardie all'ingresso che non riconoscevano il principe, i soldati rinchiusi nelle prigioni e il castello vuoto, Cecil così diverso... Era chiaro che stava succedendo qualcosa di grave, e il regno ne era nuovamente al centro, a quanto pareva.
Era così immerso nei suoi pensieri che quasi non si accorse che Ceodore gli stava andando incontro.
-Non c'è nessuno qui!- esclamò, non appena lo ebbe raggiunto.
L'uomo lo guardò: -Sì...così sembrerebbe.-
-Loro...i mostri li hanno presi tutti?- il ragazzino sembrava disperato. Come poteva dirgli che suo padre, in quel momento, non era lui?
-Così pare...-
-Non ho trovato nemmeno l'aeronave di Cid, l'Enterprise...-
L'Enterprise non era lì? Quello, per lo meno, poteva essere interpretato come un buon segno.
-No? Preghiamo che sia riuscito a mettersi in salvo.-
Ceodore abbassò la testa: -Lo spero...-
L'ex dragone guardò il principe, quindi fece un passo avanti: -Forza. Non è il momento di cincischiare.-
Al cancello, le guardie li lasciarono uscire senza problemi, però, mentre decidevano il da farsi, le videro correre loro incontro, costringendoli alla fuga verso Mist.
Bene, finalmente sono riuscita ad aggiornare anche questo!
Devo ammettere che è più difficile e lungo di quanto pensassi, ma anche divertente :D Ho deciso di non inserire alcune scene, anche perché verrebbe fuori una cosa fin troppo lunga; ho lasciato quello che mi sembrava più importante.
Ok, qui ho finito. Alla prossima! ^-^
   
 
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