Fanfic su artisti musicali > Pierce the Veil
Segui la storia  |       
Autore: Layla    07/10/2016    1 recensioni
Tamao Ishida è una delle tante schiave senza nome che lavorano come sarte per la yakuza.
La sua vita cambierà il giorno in cui deciderà di scappare e finirà per nascondersi nel pullman dei Pierce The Veil e si unirà a loro. Scoperta dall'Immigrazione verrà sposata da Jaime, per cui ha una cotta, riuscirà a farlo innamorare di lei o il loro rimarrà solo un matrimonio di facciata?
Yukari Yidashi è la merchgirl dei Pierce The Veil cotta di Vic Fuentes, ma non è detto che sia lui l'uomo che davvero ama.
Forse è una persona del suo passato che aveva considerato sempre e solo un amico.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaime Preciado, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1) Calcio balila e poliziotti.

 

Tamao p.o.v.

 

Sono passati alcuni mesi da quando sono capitata nel pullman dei Pierce The Veil.
Adesso parlo un inglese abbastanza buono e posso comunicare con i ragazzi. Vic è un comprensivo zio saggio che cerca sempre di aiutarmi in ogni modo, Mike si comporta da fratello maggiore e mi tratta molto gentilmente soprattutto da quando ha scoperto che so fare massaggi e che posso sciogliere la sua tensione con i miei sapienti tocchi.
Tony è sempre gentile, anche se è piuttosto timido e fa fatica a intavolare una conversazione, Jaime invece è un espansivo, mi tratta in modo molto caloroso e mi stringe spesso in abbracci da orso che mi mettono di buon umore.
È il mio preferito e adoro le sue fossette e il suo sorriso, così splendente che potrebbe illuminare il mondo al posto del sole, vorrei trovare anche io un ragazzo così o meglio vorrei lui, ma so che è impegnato e io non mi metto mai tra un ragazzo e la sua ragazza.
Spero che la mia cotta diminuisca fino a sparire, ma per ora non succede, così mi limito a spiarlo ogni tanto e – purtroppo – lui è anche quello con cui sono più gentile e ho paura che qualcuno faccia due più due e rovini il rapporto tra di noi rendendo vani i miei sforzi di trattarlo solo come un amico.
Mi sono appena alzata, sono la prima ad alzarmi e quindi a fare la doccia, entro nel bagno e mi guardo nello specchio. Una ragazza asiatica dai capelli biondi mi sorride incerta.
Yukari mi ha tinti i capelli il giorno dopo che sono arrivata e me li ha tagliati facendomi una frangia. In ogni caso mi lavo, indosso una maglietta rossa e un paio di jeans e mi dirigo in cucina.
Sono io quella che cucina la colazione per tutti.
Preparo uova e bacon per Mike, dei cereali per Tony, pancakes e latte al cacao per Jaime, un caffè forte per Yukari e dei muffins e del caffelatte per Vic.
Quando è tutto pronto corro a chiamarli, scuoto gentilmente Mike che grugnisce come suo solito e si gira dall’altra parte per poi saltare fuori dal letto non appena sente il profumo della colazione, ormai mi sono abituata a vedere il suo corpo seminudo uscire dalle coperte, ma ogni mattina gli urlo di coprirsi.
Poi scuoto Tony che mi sorride leggermente e mormora “arrivo”, non devo scuotere Vic – che è già sveglio e mi fa cenno che arriverà – poi scuoto vigorosamente il mio raggio di sole che dopo una potente ultima russata mi sorride e mugugna “buongiorno”, l’ultima è Yukari. La scuoto, lei sgrana gli occhi e sorride.
"Dio, non posso credere che sei tu a fare la colazione a questi animali adesso.”
Torno in cucina, Mike sta già mangiando in mutande, io mi preparo il mio the mentre gli altri prendono posto già vestiti.
“Mike, sei un cazzo di scostumato.
Mettiti qualcosa addosso per rispetto a Tamao.”
Lo sgrida ogni mattina Jaime.
“Zitto, Hime e pensa a quelle bombe chimiche che hai al posto dei piedi.”
Lui gli dà una pacca che lo fa quasi strozzare e che lo fa bestemmiare.
“Scusate, ho provato a educarlo, ma temo di avere fallito come fratello.”
Si scusa Vic.
“No, è lui che è dannatamente incorreggibile.”
Afferma decisa Yukari.
“Solo io sono grato a Tamao perché ogni mattina ci prepara la colazione?”
“No, Turtle lo siamo tutti.
Ripetete dopo di me “Grazie, Tamao.””
Questo è Vic.
“Grazie Tamao.”
“Prego. Sono io che vi sono grata per avermi tenuta, anche se questo vi causa problemi.”
“Tamao, l’uomo che ti sposerà sarà fortunato. Fai delle uova con il bacon divine.”
“Grazie, Mike.
Domani ti vestirai come gli altri.”
“Certo.”
Mi promette ogni mattina per poi dimenticarsene.
Mangiamo tutti insieme chiacchierando tranne Vic che legge pacificamente il giornale sull’ i-phone.
“Vic, fai il vecchio.”
“Sono il più vecchio, anche se sembro il più giovane.”
Finito di fare colazione io lavo le stoviglie mentre sento Yukari che sbraita per stabilire i turni della doccia.
Dopo un’ora torna la calma.
Tony si siede sul divano a guardare una replica mattutina delle tartarughe ninja, Vic si ritira a suonare la chitarra nel suo bunk e Jaime e Yukari iniziano una partita a FIFA. Mike si mette a suonare con la sua batteria portatile e io leggo per un’oretta dei libri che Yukari ha scelto per me, dice che sono per abituarmi gradualmente a parlare un inglese sempre più fluido.
Esattamente un’ora dopo Mike mi si avvicina con un’espressione da cucciolo.
"Mi faresti un massaggino alle spalle, per favore?
Non sono vecchio come Vic, ma ho anche io la mia età e dopo devo fare pratica con la batteria.”
Jaime e Yukari se la ridono, ma io lo accontento e gli massaggio le spalle fino a che i muscoli non si rilassano e non tornano in uno stato normale. Lui si rimette la maglietta e mi ringrazia con un sorriso abbagliante.
“Grazie, Tamao. Non so cosa farei senza di te.”
“Quello che facevi prima, ti lamentavi come un artritico.”
“Yukari, ma perché mi maltratti sempre?”
“Perché sfrutti la povera Tamao.
Oggi tocca a te fare il bucato, non imbucarti a telefonare ad Alysha.”
“Sicura? Non è il turno di Jaime?”
Lei mette in pausa il gioco e gli sventola sotto il naso il calendario con segnati i giorni di bucato, pulizia e altre faccende domestiche.
“Ok, vado vado.”
Si dirige verso il divano e i bunk e comincia a raccogliere i vestiti.
“Tony, oggi è il tuo turno di passare l’aspirapolvere.
Adesso vado a chiamare Vic, tocca a lui pulire il bagno.
Jaime, mi spiace. Non posso finire la partita, devo pulire la cucina.”
Va nei bunk e poi si dirige in cucina con piglio energico.
“Ci tratta in modo severo, ma ci vuole bene. Ci serve un mano energica, l’altra merchgirl finiva per far ridurre il pullman a un porcile perché non sapeva imporsi.
Ti va di imparare a giocare a FIFA, Tamao?”
“Cos’è?”
“Un videogioco sul calcio.”
Io mi gratto il mento, il nome mi ha risvegliato un ricordo.
“Lo str… Cioè Shinji-niichan, ci giocava spesso.”
“Puoi chiamarlo stronzo, non ci offendiamo.”
“Non è educato.”
“Cosa vuol dire nii-chan?”
“Fratellino, Jaime-kun.”
“E –kun?”
“È un o-ono- onor…”
“Onorifico.”
Annuisco.
“Sì, per maschi che consideri amici. In Giappone siamo molto formali, solo quando si conosce molto molto bene una persona ci si può permettere di togliere l’onorifico.”
“Perché lo chiami stronzo?”
“Oh, è una questione privata.”
“Perché non ci racconti la tua storia? Yukari ci ha detto veramente poco, solo che avevi bisogno di aiuto.”
Io mi mordo il labbro inferiore.
“Non è perché non mi fido di voi, ma perché potrebbe essere pericoloso. Ecco, perché Yukari ha insistito perché cambiassi look, ma ho il sospetto che presto dovrò affrontare il mio passato.
È un presentimento e spesso i miei presentimenti sono giusti, sono stata miko in un tempio per un po’.”
“Miko?”
“Sono delle aiutanti nei tempi shintoisti, come sailor mars.”
Lui capisce al volo e mi sorride.
“Dai, ti insegno a giocare a FIFA.”
“E sia.”
Gli sorrido e mi siedo accanto a lui, iniziando subito a imprecare perché di calcio e di videogiochi ci capisco poco o niente.

 

All’una Yukari esce dalla cucina sorridendo.
Controlla che Mike abbia fatto il bucato a dovere, annuisce a Tony per fargli capire che va bene come ha pulito la zona relax e poi va da Vic.
“Gente, ho preparato il pranzo.”
“Cosa hai preparato?”
“Burritos per tutti. Tamao, ti senti pronta per provare la cucina messicana?”
“Sì, certo. Non voglio che modifichiate le vostre abitudini per me.”
“Sei una brava ragazza.”
Raggiungiamo tutti il cucinino un po’stretto e iniziamo a mangiare, questi burritos sono un po’ piccanti, ma non sono male, la salsa wasabi è molto più piccante.
“Cosa te ne pare, Tamao?”
Mi chiede Jaime, io arrossisco leggermente.
“Sono buoni, Yukari sei un’ottima cuoca.”
“Sono passabile, ma loro ci hanno fatto l’abitudine.”
“Confermo.”
Esclama maligno Mike.
“Quelli di mia madre sono migliori.”
“La prossima volta la portiamo in tour con noi, che ne dici?”
Lui ammutolisce.
“No, meglio di no.
Direbbe che sono disordinato e poi non credo approverebbe quanto bevo e l’erba.”
“Allora accontentati dei miei burritos.”
Lui ride e annuisce.
“Yukari, sei un generale in gonnella, ma ti vogliamo bene.”
Dopo i burritos mangiamo un po’ di frutta  e poi una torta al cioccolato preconfezionata, poi la mia amica lava i piatti.
Siamo tutti e cinque nella zona relax e ci guardiamo negli occhi.
“Che si fa?”
“Vediamo un fim.”
Dice Vic, Mike e Tony fanno per aprire bocca, ma il leader li precede.
“Che non sia Star Wars o Harry Potter. Anzi, Tamao! Che ne dici di proporre tu qualcosa?”
Io divento rossa fino alla radice dei capelli.
“Io non saprei, forse è meglio che decidano Tony-kun o Mike-kun.”
“No, quelli hanno monopolizzato il lettore dvd ed è necessaria una pausa.”
“Io, ecco, vorrei vedere “Il mio vicino Totoro”, se ce l’avete.”
Vic controlla i dvd e scuote la testa.
“No, non c’è. Ma non preoccupati, adesso lo scarichiamo e lo mettiamo su una chiavetta, così intanto anche Yukari avrà finito.”
Vic si mette a lavorare sul suo pc e una mezzoretta dopo arriva con una chiavetta, nel frattempo anche la mia amica è uscita dalla cucina.
“Allora, che si vede?”
“Tamao ha proposto “Il mio vicino Totoro”, così l’ho appena scaricato.”
“Figo, finalmente qualcosa di diverso e poi è bellissimo, così poetico.”
Ci sediamo tutti, Vic infila la chiave nel televisore e poi traffica un po’ fino a farlo partire, quando inizia la canzoncina che apre il film inizio a cantarla senza pensarci.
Gli altri mi guardano un po’ stupiti, ma poi sorridono e si lasciano catturare dal film, dall’avventura delle due sorelle Satsuki e Mei, dall’apparizione di Totoro e dal gattobus.
Sono tutti presi bene e mi congratulo per avere scelto loro un film che donasse due ore di completo distacco dal mondo e spero di benessere.
“Hai ragione, Yukari. È davvero bellissimo.
Tamao, hai fatto davvero una buona scelta, penso che lo vedremo spesso.”
“Sono felice che vi sia piaciuto. Pensavo che l’avreste trovato troppo da bambini.”
Tony scuote la testa con gli occhi che luccicano.
“È come dice Yukari, è poetico.”
“Oh, grazie.”
Finito il film Vic richiama la truppa, dicendo che ha avuto un’idea per una nuova canzone e vuole svilupparla con loro. Yukari mi fa cenno di seguirla in cucina, come ogni giorno iniziamo le nostre lezioni di inglese, ma oggi nota che sono distratta.
Smette di controllare i miei esercizi e mi guarda negli occhi
“Chi ti piace?”
“Che?”
“Chi ti piace dei ragazzi?
Sei distratta come quando a una ragazza piace un ragazzo.”
“Sono tutti fidanzati.”
“Questo non impedisce a nessuno di prendersi una cotta per qualcuno.”
Io la guardo un po’ meglio.
“Anche a te piace qualcuno di loro, allora.”
“Sì.”
La risposta così semplice e spontanea mi lascia sorpresa.
“Chi?”
“Vic. Lo trovo un ragazzo molto maturo e misurato, comprensivo e fisicamente molto bello.”
“Ma ha una ragazza!”
“Questo non mi impedisce di amarlo. Tu chi ami?”
“Jaime. Il suo sorriso potrebbe illuminare il mondo al posto del sole.”
Dico con tono sognante.
“È sempre così positivo, fa sempre tornare il sorriso sulle labbra a tutti.”
“Effettivamente è un bravo ragazzo.”
“Non mi rimproveri?”
“So che non faresti nulla, ormai ho imparato a conoscerti.
Forza, riprendiamo con l’inglese.”
Finiamo la lezione, poi Yukari mi lascia un libro da leggere, lei invece accende il pc e si mette a cazzeggiare in internet. Dalla sala relax arriva un’alternanza di voci calme a voci litigiose.
“È normale?”
“Sì, non son mai d’accordo sulle canzoni, a volte sono davvero dei parti perché qualcuno si impunta su una certa cosa e qualcuno su un’altra, ma poi trovano un’intesa.”
Io continuo a leggere, fino a che Yukari chiude il portatile e si dirige in cucina, io la seguo.
“Vuoi che faccia io da mangiare al tuo posto?”
“No, tocca a me.
Beh, oggi faremo qualcosa di giapponese, yakisoba preconfezionati. Spero di non uccidere il tuo palato.”
Io rido.
“No, li faceva spesso anche mia madre.”
“Ottimo.”
Lei prende sei scatole in plastica e mette una pentola di acqua a bollire, apre le confezioni e toglie la bustina della salsa di soia.
Quando l’acqua bolle versa un po’ di acqua in ognuno dei contenitori, io apparecchio la tavola e  poi aspetto.
Tre minuti dopo toglie l’acqua in eccesso e mette la salsa di soia e chiama gli altri.
“Ragazzi, è pronto!”
Urla e le liti si sedano in un secondo, i quattro musicisti raggiungono la cucina e si mettono a tavola, Yukari serve loro un piatto di yakisoba.
“Buon appetito!”
Esclamiamo tutti insieme e poi iniziamo a mangiare, sono precotti, ma non sono male.
Mi piacciono.
Spariscono velocemente nelle bocche dei ragazzi, mangiano verdure e formaggi e poi un piccolo dolce. Yukari vorrebbe lavare i piatti, ma io insisto per farlo io. Mentre faccio scorrere la spugna su piatti e padelle sogno di me e Jaime e su come sarebbe bello stare insieme alla luce del sole, a come sarebbe bello se lui fosse un ragazzo libero.
Quando ho finito trovo i ragazzi intorno a un calcio balilla.
“E questo da dove spunta?”
Chiedo curiosa.
“Ne abbiamo uno pieghevole, a volte ci giochiamo. Abbiamo fatto le squadre, i fratelli Fuentes con Yukari e i non Fuentes con te. Ti va?”
“Sì.”
“Sai giocare?”
Io annuisco e mi metto al posto in cui posso manovrare il portiere, la partita comincia e non è facile. Yukari è un’attaccante e decisa per di più, Tony e Jaime hanno il loro bel da fare con lei, un paio di volte riesce a sfondare le difese e a provare a tirare in porta. Io però sono un buon portiere e le paro tutte e tue.
Mi sa che finirà per essere un derby al femminile.
Jaime e Tony attaccano, ma Vic è un osso duro come portiere e non li lascia passare, Yukari non molla e alla fine riesce a farmi un goal.
“Yeah! I Fuentes spaccano!”
La loro gioia dura poco perché Tony e Jaime riescono a infilare una doppietta spettacolare.
“Ah! Nemmeno il resto della band!”
La battaglia diventa sempre più serrata, Mike e Yukari non lasciano tregua, ma noi reggiamo.
“Forza, ragazzi! Ganbatte!”
Urlo io.
Tony e Jaime stanno sudando, ma alla fine riescono a fare di nuovo goal. Si vince quando si arriva a sette e dobbiamo tenere duro ancora per un po’.
Mike riesce a fregarmi, ma Tony ne infila ancora un altro.
Quattro.
Il calcio balilla balla e le imprecazioni si sprecano, volano allegramente per tutto il campo.
“Tony! Baka ne! Marca meglio Yukari-chan! Stava per fare goal!”
Lui annuisce e Jaime riesce a superare di nuovo le difese della squadra avversaria.
Cinque.
Poi tocca a me cedere alla furia della mia amica.
Mancano solo due goal e la frangia sudata inizia a darmi fastidio.
“Ganbatte, ganbatte!”
Urlo ai miei compagni di squadra.
Con un miracolo dei Kami Jaime e Tony riescono a sfondare le difese avversarie e ci abbracciamo per festeggiare. Il mio cuore inizia a battere forte quando Jaime mi stringe a sé, ho paura che lo sente e capisca i miei sentimenti.
Non deve succedere, non oserei mai farmi avanti e rompere un fidanzamento che dura da anni, sono troppo grata a loro per fargli questo.
Yukari, sudatissima anche lei, mi stringe la mano.
“Brava, Tamao.
Sei un portiere davvero terribile e l’incarnazione della perseveranza giapponese.”
“A proposito di giapponese.”
Mi chiede Jaime.
“Cosa significano baka e ganbatte?”
Yukari ride, io arrossisco.
“Baka, vuol dire “stupido” e ganbatte “forza, non mollare.”
“Povero, Tone.”
“Mi devo scusare con lui.”
Intanto che aspetto il mio turno per la doccia – visto che la squadra dei Fuentes ha perso gli abbiamo lasciato usare la doccia per primi e Vic è subito entrato, urlando che era il maggiore – mi avvicino a Tony.
“Tony-kun, volevo scusarmi con te.”
“Come mai?”
“Ti ho chiamato baka, significa “stupido.””
Lui ride.
“Non c’è problema, Tamao. Non devi essere sempre così composta, se ogni tanto perdi il controllo non succede niente.”
Lentamente arriva il mio turno, quando esco sono tutti a letto tranne Mike che sta facendo zapping alla tv.
“Sei un bravo portiere, nessuno aveva mai battuto Vic.”
“Ti ringrazio.”
“Ti va di fumare una sigarette con me?”
Io sorriso.
“Mi piacerebbe.”
Estraggo una sigaretta dal pacchetto e mi metto la giacca, fuori fa freddo e la temperatura nella stanza si raffredderà quando apriremo la finetra del pullman..
Ci accendiamo una sigaretta e guardiamo per un attimo il cielo.
“Sei felice qui con noi?”
“Sì, siete come la famiglia che non ho mai avuto.
E voi? Siete felici di avermi con voi?”
“Scherzi? Siamo felicissimi, ci vizi sempre con la colazione, mi fai i massaggi e cerchi sempre di tirarci su di morale.”
“Yokatta, ne!”
“Cosa significa?
"Meno male, ne sono felice.”
Lui sorride.
“Ti piace Hime-Time?”
“Sì, ma non voglio che lui lo sappia. È fidanzato.”
“Sei una brava ragazza, lui ti adora, comunque.
Ti vuole molto bene.”
“Noto che mi abbraccia spesso.”
“Vuol dire che gli vai a genio.”
“Davvero?”
“Certo, gli abbracci da orso li dà solo a chi vuole bene, come noi della band o i suoi amici.
Ti vuole molto bene, sei così minuta che fai venire voglia di essere protetta, non sei come Yukari.
Yukari è una tigre.”
“Lo so e le sono grata.”
“Anche noi. Peccato che Jaime sia fidanzato, sareste stati una bella coppia.”
“Mike-kun, non esagerare.”
“Dico sul serio.
Perché non mi prende mai nessuno sul serio?”
Io sorrido.
“Io ti credo.”
Continuiamo a parlare per un po’, poi finalmente andiamo a letto anche noi.
La mattina dopo mi sveglio, come di consueto, prima degli altri, faccio la doccia e vado in cucina. Sto per accendere il gas per cucinare le uova la bacon di Mike quando qualcuno bussa con vigore alla porta del bus adesso fermo per una pausa.
Incuriosita vado ad aprire e mi trovo davanti a due uomini vestiti di scuro.
“Chi siete?”
Chiedo leggermente spaventata.
“Ufficio immigrazione. È lei Tamao Ishida?”
“Sì, sono io.”
Rispondo con voce tremante.
Il mio cuore è finito in fondo ai piedi, ho paura.
Cosa devo fare?

 

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione, spero che questo capitolo ti piaccia.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Pierce the Veil / Vai alla pagina dell'autore: Layla