Fanfic su attori > Benedict Cumberbatch
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Autore: fedetojen    08/10/2016    1 recensioni
20 anni. 20 anni di differenza.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Beautiful Mistake

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3
 

Potevo rimanere ore e ore a guardarlo sorridere: quelle piccole rughe che si formavano vicino agli occhi e alle sue labbra, lo rendevano ancora più affascinante di quanto già non lo fosse normalmente.

Arricciò le labbra e fece una faccia buffa, facendomi scoppiare a ridere, mentre posai una mano sulla mia bocca per smetterla, ma non ci riuscivo.

-Non coprirti, sei bellissima quando sorridi- mi disse appena riuscii a smettere di ridere.

Sentii le guance andare a fuoco e i suoi occhi vagare sul mio volto, con un sorriso sul volto che illuminava la mia giornata anche se era nuvolosa.
Ma mi ripresi e mi alzai dal tavolino.

-Devo andare- dissi velocemente, prendendo il cappotto e infilandomelo pronta per andare via.

-E’ strano da proporre ma ti andrebbe un giro in moto con me?- appena sentii moto mi fermai di colpo, come rapita da quelle parole: le moto erano una mia passione fin da piccola, ‘colpa’ di mio padre che ne aveva 3 fin da quando ero piccola e trasmesso la passione.

Mi voltai e lo guardai accennando un sorriso.

-Il tempo si sta aggiustando e volevo giusto andare a fare un giro. Vieni?- si alzò, mise il cappotto e allungò la mano verso di me per vedere se l’avrei seguito o meno.

Allargai il mio sorriso e strinsi la sua mano nuda: era calda, grande, curata e affusolata.
Chiamò velocemente un taxi e una volta detta la destinazione, arrivammo davanti a casa sua.
Scesi a guardarmi intorno, incantata da quel quartiere così grande e bello.

Appena però sentii un rombo, mi voltai sorridente: era in groppa alla sua Suzuki gsx-r nera, avanzando verso di me.


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Dio, era un sogno ad occhi aperti: scese dalla moto ancora accesa e delicatamente mi mise il casco in testa e lo allacciò per poi sedersi anche lui con il casco e invitarmi a sedermi dietro di lui.

Non me lo feci ripetere due volte ed euforica corsi verso di lui e mi sedetti dietro di lui, appoggiando i piedi sulle apposite pedane con calma e portando le mie braccia intorno al suo busto, stringendomi a lui.

-Tieniti forte!- urlò facendo ruggire la moto sotto di noi, per poi partire.

Era da tanto che non andavo in moto e mi sentii così viva che credevo che tutto quello era solo un bellissimo sogno.
Benedict era abile alla guida della sua moto e non aveva paura di azzardare: davanti a noi c’erano un sacco di macchine e rimanendo con la frizione schiacciata, Benedict fece ruggire ancora la bestia sotto di noi, ben ammaestrata sotto la sua guida. Intuii cosa volesse fare e mi strinsi più a lui che capì che ero pronta: iniziò a fare slalom tra le macchina, facendomi urlare divertita, facendomi sentire l’adrenalina andare a mille.

Ci fermammo in un lungo viale, deserto e subito scesi e mi tolsi il casco, vedendo fare lo stesso a lui, mentre appoggiava il suo casco sulla moto e si sistemava i capelli all’indietro.

Alzai la mano e lo indicai con l’indice.

-Tu. Sei. Un. Pazzo!- dissi scuotendo la testa, sorridente. All’inizio mi osservò preoccupato, poi continuai.

-E mi è piaciuto un sacco!- urlai aprendo le braccia.

Mi sorrise e giuro di aver sentito il mio cuore fermarsi per qualche secondo e iniziare a battere di nuovo senza sosta.
Mi avvicinai alla moto e poggiai il mio casco dietro quello di Benedict: mi voltai e lo vidi prendermi le mani e accarezzarle con gentilezza, mentre le osservava con il volto basso.

-Sei così diversa…- disse in un soffio, alzando poi lo sguardo verso di me. Sorrisi e scossi la testa, allontanandomi da lui, rimanendo ipnotizzata dai suoi occhi che ora sembravano un mare in bufera.

-Sono come tutte le altre ragazze di vent’anni- dissi sorridendo amaramente.

-Non ho nulla di speciale, niente di più niente di meno- continuai, guardandomi intorno e girando in tondo su me stessa.

Appena mi fermai, ritornando alla posizione di partenza, Benedict era a pochi centimetri da me che mi guardava con uno sguardo serio, gli occhi assottigliati e le labbra serrate.

Quasi mi mancò il fiato a quella nostra vicinanza, paralizzandomi completamente.

-Voglio sapere perché diamine mi fai questo effetto- sentenziò con tono duro.
   
 
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