Era una triste mattinata, quella.

Un ragazzo, vestito di nero, era in piedi in un cimitero.

L'aria che si percepiva era di tristezza e il ragazzo stava piangendo, gli occhi blu oltremare arrossati dal pianto.

Una ragazza dai lunghi capelli neri corvini, legati in una treccia che le ricadeva su una spalla gli si avvicinò.

"Ciel, se hai bisogno di aiuto, io ci sarò sempre!" disse la ragazza. "Anch'io" disse un uomo sui 35 anni. "Grazie zia Alice, grazie zio Claude.". L'uomo, Claude, abbracciò il nipote e la ragazza disse: "Sebastian era un bravo fratello e un bravo padre."

Ciel annuì e riprese a piangere.

Si ritrovò a pensare a quando aveva scoperto di essere stato adottato da Sebastian.

Anche se erano passati cinque anni si ricordava ancora la discussione, si ricordava anche tutte le lacrime che ne erano derivate.

Sebastian era entrato nella camera del bimbo: Lo aveva preso in braccio e il bimbo disse: "Papà, non mi interessa se tu per tutti questi anni mi hai mentito, io ti vorrò per sempre bene!" Gli aveva sorriso e il giorno dopo era come se non fosse successo niente.

Poi, tre anni dopo, l'uomo aveva scoperto di avere un cancro ai polmoni e quindi era andato in ospedale. Eppure il figlio gli era rimasto sempre accanto.

Ed ora, Sebastian riposava per sempre, privo del dolore causato dalla chemio, lasciando però da solo il figlio diciasettenne.

Ora Ciel viveva da sua zia Alice, la sorella minore del padre. Nella sua stanza, teneva diverse foto ritraenti lui e il padre felici e abbracciati.

Quando tutta la gente se ne era andata, lui rimase in piedi davanti alla tomba del padre.

Si inginocchiò e, dando un bacio alla foto ritraente il padre ormai morto, sussurrò: "Ti voglio un mondo di bene e non vedo l'ora di rivederti!"

Detto questo, il diciasettenne uscì dal cimitero.

Angolo autrice:
Kiau! E anche questa è finita!

Perchè ho fatto morire Sebby??? Non sono capace di fare gli happy ending.
Spero che la storia vi sia piaciuta!

Obv, ogni commento e anche critiche, sono sempre bene accette!

Un bacione, Giulyj Vessalius