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Autore: Devilcat    08/05/2009    3 recensioni
Esistono delle persone così stronze che il solo guardarle ti infastidisce.
Uomini e donne egoiste, la cui sensibilità è pari allo zero.
Gente che ignora cosa sia la morale e la buona fede.
Ebbene...Nicky Vince è una di loro.
E' bella, ricca ed irritante.
Sembra avere tutto, ma può avere molto di più.
E per diventare milionaria deve solo sposarsi.
Entro sette mesi.
Nicky riuscirà a gettare al vento la propria libertà per un titolo ed un castello?
{Un piccolo assaggino..From the last chapter}
" La falce di luna, pallida e sottile, sbuca tra i grattacieli, sfiorata da una candida coltre di nubi.
Ora che ci troviamo in strada, la notte si riempe velocemente dei suoni acuti dei clacson e delle sirene della polizia.
Nonostante quell’assordante miscela di rumori fastidiosi, New York rimane magica ai miei occhi.
Una città come poche, una città pericolosa , eppure sembra possedere qualsiasi cosa tu abbia bisogno.
Forse, anche Danièl prova la stessa cosa, dato che non spiccica parola da almeno dieci minuti.
Oppure vive in Francia, in qualche casetta sperduta della Provenza, e di New York vede soltanto il caos.
Sarebbe triste, però. Nessuno può comprendere appieno la Grande Mela come un Newyorkese.
<< Nicky..bè...volevo incontrarti, anche per dirti un’altra cosa importante...>>
Sento la sua voce, ma prima di rispondergli, salgo sul taxi, e mi accomodo sui sedili posteriori.
Lui mi segue, sedendosi al mio fianco.
<< Sarebbe? >> Domando, alzando lievemente un sopracciglio color mogano.
Non riesco a capire cos’altro voglia dirmi e non sono sicura di volerlo sapere.
<< Ci sarà un galà...>> Azzarda lui, visibilmente attento a qualsiasi reazione io possa avere.
<< Un galà?>> Ripeto quella parola con voce strozzata.
Un galà da nobili. Mi sussurra una vocina al mio orecchio.
E’ questo a sconvolgermi maggiormente.
Mi ci vedo già, lì, in mezzo ad un branco di aristocratici con la puzza sotto il naso ed un atteggiamento finto
dalla punta dei capelli, fino all’unghia incarnita del pollice.
Saprò reggere il gioco oppure crollerò come un fragile castello di carte?
[Se ve gusta, dateci un sguardo XD]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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§ Seven Months §
Put a Ring on It





Capitolo 4

Senza troppi veli..










Una settimana terribilmente sfiancante.
Non un attimo di riposo, non un minuto per riprendere il respiro tra un cocktail con ombrellino ed un nuovo contratto, appena stampato, da firmare.
Non ci sono limiti allo sfruttamento.
Eppure ci sono molte persone che vorrebbero essere al mio posto. Per i miei fan sono semplicemente una diva, fin troppo adorabile e che guadagna più quattrini di quanti ne possa spendere. Ho tutto ciò che una donna potrebbe mai desiderare e mai, mai dovrei lamentarmi per qualcosa.
La mia vita è perfetta, cosa vorrei di più?
Ad esempio, io gradirei un istante di assoluta e profondissima pace, senza la presenza opprimente del mio manager, sempre alle mie calcagna. Sospetto che in tutta la sua carriera lavorativa, Kevin, non si sia mai preso qualche giorno di vacanza ed io mi chiedo sinceramente come faccia. Per quanto sia scontroso ed irritabile, mantiene sempre i suoi impegni ed ad ogni nostro appuntamento è sempre puntualissimo. Sempre impeccabile sia nel vestire, che nell'organizzare. Sarà nato già con il notebook in mano?
Forse ci si nasce affidabile e, nonostante lo si voglia diventare, si resta quel che si è. Come nel mio caso.
Ma non è a questo che penso ora. Non ne sarei capace.
La sveglia sta trillando, in preda al delirio, mentre io trattengo la voglia di scaraventarla contro la parete. Apro gli occhi a fatica ed un fascio di luce abbagliante mi acceca per lunghi minuti, minuti nei quali il mondo mi appare confuso ed estraneo, privo di logica. Cerco di capire dove mi trovo e di pescare nel guazzabuglio della mia mente l'ultimo ricordo che posseggo. Una festa. Ricordo di essere stata ad una festa.. Ma cosa ho fatto lì? Ho bevuto? Sono tornata a casa non proprio sola soletta?
Scaccio via le coperte con le mani e con i piedi, mi accorgo felicemente di non essere nuda e, quando mi volto di fianco, intuisco di non aver partecipato ad alcuna prestazione la scorsa notte. Nel mio letto, oltra alla sua legittima proprietaria, non c'è nessuno. Scivolo giù, grazie ad una spinta poderosa delle mani sul morbido materasso. Giusto in tempo per rispondere al telefono che comincia a suonare. Afferro la cornetta, ma non riconosco il numero che appare sul display digitale. Rispondo, non sapendo che ben presto me ne sarei pentita.
<< Pronto.>>
<< Signorina Vince, mi scuso per averla disturbata...Ma volevo parlarle assolutamente. Sono il notaio Watertrou.>> Avevo riconosciuto la voce dell'uomo già dopo le prime due parole pronunciate, come avrei potuto dimenticarmene? Quel testamento aveva infestato i miei incubi per l'intera settimana..
<< Buon giorno, notaio. Ma si figuri! Lei non mi ha affatto disturbato..Mi dica pure.>>
<< Volevo informarla che nel caso intendesse ereditare il patrimonio che vostro zio le ha lasciato, ha esattamente sei mesi e tre settimane per convolare a nozze.>>
Il testamento, i soldi e tutti i castelli delle favole non sono un incubo, ma la realtà. Le parole del notaio mi tirano giù dal mio piedistallo dorato, gettandomi nelle prigioni dell'angoscia e del dubbio. Come avrei potuto sposarmi in così poco tempo? Avrei avuto il coraggio per farlo?
Posso davvero vendere la mia libertà per qualche dollaro in più?
<< Signorina Vince, va tutto bene? E' ancora in linea?>>
<< Si. Mi scusi. E' sicuro che io non abbia altre alternative, signor Watertrou?>> Il tono implorante della domanda tradisce la mia agitazione, ma il notaio non risponde subito. Cade un silenzio imbarazzoto, che dura pochi secondi. Ed in quei brevi secondi, socchiudo gli occhi e spero in un miracolo. Proprio non mi va di sposarmi così giovane ed, in fondo, non è possibile che non ci sia un'altra soluzione...
<< No, mi dispiace. Non credo proprio che lei ne abbia.>>


* * *



<< Vorrei tanto sapere perchè lo sto facendo..>> Sbotto imperiosa, non appena la donna di fronte a me smette, almeno per un attimo, di dimenare i suoi fianchi generosi a ritmo di musica.
<< Perchè nella tua carriera vuoi il successo, Nicole. E se in uno spot pubblicitario devi impersonare un'odalisca, devi imparare la danza del ventre. Credo che questo corso accellerato sia l'unica soluzione affinchè tu possa guadagnarti la pagnotta o vuoi che ci strappino il contratto?>> Risponde Kevin, spiegandomi per l'ennesima molta il motivo per cui sono mi trovo lì, nella più nota scuola di danze orientali.
Mi volto verso di lui e lo trafiggo con un mio sguardo di fuoco. Mi sento un pagliaccio, immensamente ridicola, vestita di sottili e colorati tessuti velati, che mi lasciano scoperti le gambe, le braccia ed il ventre piatto. Mi guardo allo specchio ed il mio raccapriccio aumenta. Perchè devo fare queste cose?
<< Non provarci nemmeno a lamentarti. Ho inviato le clausole di questo contratto al tuo fax una settimana fa e, prima di firmare, ti avevo raccomandato di leggerle tutte. Ma tu non mi hai ascoltato. Preferisci perdere il tuo tempo rincorrendo uomini e feste. Questo è il risultato.>> Esclama ancora il mio manager, sottopendomi ad un'occhiata piuttosto lunga ed attenta. Sono sicura che vorrebbe ridere, però non lo fa. Appoggiato ad una colonna di pietra, incrocia le braccia al petto e continua a guardarmi con aria furba. In effetti, devo sembrare un fenomeno da barraccone. Non è carnevale, eppure io mi travesto.
Ma non posso nemmeno dargli torto. Ha ragione.
Quelle maledette clausole non le ho mai lette, nè l'intenzione di farlo mi ha mai sfiorato la mente. A stento avevo ascolato Kevin, qualche mese fa credo, mentre mi parlava di questa opportunità di lavoro. Mi era bastato capire che sarebbe stata una buona occasione per farmi notare, così che la Tv non si dimenticasse di me e, senza pensarci troppo, avevo accettato l'incarico. Ora pago le conseguenze della mia superficialità: un giorno da odalisca per pubblicizzare un olio solare.
Proprio io che odio tutto ciò che è oleoso ed appicicoso...Dovrò spalmarlo sulla mia pelle e l'idea non mi esalta molto, anzi mi dà i brividi.
<< Vince. Non stai proprio male>>Commenta lui con un tono pacato ed un sorriso sornione. Sa essere molto vendicativo, quando non eseguo i suoi egregi ordini.
<< Kevin, tu starai molto male se continui a chiamarmi per cognome.>>
<< Ah si? E cosa hai intenzioni di farmi? Stendermi con il movimento sensuale del tuo bacino?>>
<< Molto di più. Lascerò il numero del tuo cercapersone a lei.>> Ed alla fine, con uno sguardo malandrino, gli indico l'insegnante di danza: una spilungona un pò attempata, palesemente rifatta al seno, alle labbra ed agli zigomi...più spigolosi della mia cassapanca in mogano. Anche lei è molto scoperta, non lascia molto all'immaginazione e, forse, proprio per questo le sue lezioni non sono molto frequentate.
<< Vabbene mi arrendo. So ammettere una sconfitta quando la vedo>> Mi risponde Kevin, alzando le braccia verso l'alto in segno di resa.
Vincere è meraviglioso, quanto inebriante ed io mi godo questo perfetto momento di gloria assoluta, per poi ritornare sulla pista da ballo. In quel momento un'allegra musichina mi avvisa dell' arrivo di un nuovo messaggio.
Birba. Le tue foto sono prontissime. Vuoi vederle?
Birba.. Non c'è bisogno che legga il nome del mittente, di fronte a quell'appellativo non ho alcun dubbio. Non indugio e pigio veloce i tasti del mio minuscolo Samsung, per comporre una risposta soddisfacente.
Si. Non vedo l'ora. Io e Kate verremo a dare un'occhiata, mio caro Jane XD
Premo invio con un sorriso beota stampato sul volto.
<< Chi ti ha cercato, Nicole? Una nuova fiamma?>> Esclama Kevin con tono volutamente provocatore.
<< Forse si, forse no. Almeno io ho una fiamma da stuzzicare stasera.. >> Rispondo pungente, mentendo spudoratamente. Poi lo raggiungo e gli punto un dito contro il petto, dimentica del mio bizzarro abbigliamento.
<< Si, si. Molto divertente. Ora impara bene a scuotere quel bel sederino che ti ritrovi, se non vuoi che aggiunga al tuo curriculum la voce: Esperta danzatrice della danza del ventre. Magari riceverai qualche offerta di matrimonio da qualche ricco imprenditore arabo.>> E come se provasse disgusto, afferra il mio dito accusatore e lo allontana da sè. Ma io lo vedo.
Quel piccolo sorriso nascosto dietro l'angolo della sua bocca.


* * *



Devo prendere una decisione, lo so.
Accettare o non accettare: queste sono le due sole opzioni. Ma io riesco soltanto a far finta che quel testamento semplicemente non esista. Alla fine, ho sei mesi di tempo..e sei mesi mi dovrebbero bastare per trovare un uomo in età da moglie.
O almeno qualcuno per cui valga la pena trascorrere il resto della mia vita.
Sarò anche un'attricetta sconsiderata e poco incline alla monogamia, ma considero il matrimonio il più sacro dei legami, il più importante ed inviolabile.
Congiungo le mani e mi inginocchio, per poi appoggiare il mento sulla punta delle mie dita. Il silenzio nella St. Patrick's Cathedral è così profondo, che sento il tubare dei piccioni appollaiati sul cornicione della facciata esterna. Con quale audacia avrei ingannato il mio promesso, soltanto per un castello, seppur incantevole, nella verde Provenza?
Alzo lo sguardo. I miei occhi percorrono la navata centrale, fin quando non incontrano l'altare dorato ed, infine, eccolo lì, in cima, il pulpito di marmo.
"Tu sai che io voglio fare la cosa giusta....Almeno Tu mi credi, Signore.." E' la mia preghiera silenziosa che volteggia nella mia mente, possente come un urlo. La zittisco, quando non sono più capace di trattenere il mio tormento.
E finalmente capisco cosa devo fare. Non devo essere così codarda, non posso chiedere aiuto a nessuno. Posso scegliere da sola...
Mi sento più tranquilla e in quella ritrovata serenità, non mi accorgo dell'improvvisa ed inspiegabile eccitazione di Lauren.
<< Zia!Zia! La tua tasca si illumina!>> La sento trillare nel suo tono più gaio, sembra che qualcosa catturi particolarmente la sua attenzione. Dopo aver capito che è il display luminoso del mio cellulare ad illuminare la tasca dei miei jeans, afferro la scatoletta elettronica ed accetto la telefonata.
<< Nicole, c'è stata una soffiata. Non so chi abbia venduto la notizia, ma ormai sei su tutti i tabloid. Il testamento. Parlano del tuo testamento.>>




Continua...











Ecco un altro bello ciappy, appena appena sfornato.
Come promesso mi sono messa a lavoro per portare avanti e
seriamente questa mia ff!
Spero sia di vostro gradimento e, se volete, lasciate un commentino,
un piccolo segno del vostro passaggio ^^
Grazie a tutti i miei pucciosi, adorati lettori, vecchi e nuovi =D!
Ed ecco i miei speciali ringraziamenti che vanno a:
- Yellow_B. Si,lo ammetto, mi sono inventata molto, moltissimo altro ancora.
Ci saranno tanti colpi di scena e sì, anche tanti intrighi ed intrecci.
Ma non svelo nulla! Spero vorrai seguirmi per scoprire tutto ciò! Kiss kiss Tvtttttttb =P
- Vale, LaylaFly, Channy che seguono la mia ff che sperò non vi deluderà mai!
- baby_birba che ha inserito la mia ff tra i suoi preferiti **
Ora fuggo via che devo studiare per l'esame di stato *seh*
Bacione.
Alla prossima.
Mary.



  
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