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Vicino
alla lago,
Yuki si stava rivestendo e insieme a lei anche Zero. Lei doveva cercare
di
nascondere la sua verginità violata per non creare
scompiglio tra i vampiri
assolutamente se no sarebbe stata la fine per loro. Ma
all’improvviso,
risvegliata dai suoi pensieri, si accorse di una cosa. Zero aveva gli
occhi
rossi. Ciò voleva dire che il vampiro che era in lui si era
risvegliato e aveva
sete.
-Zero!
Bevi il
mio sangue- disse lei mostrandogli il collo.
-Non
posso,
Yuki! Ti faccio solo del male così- rispose il ragazzo
cercando di trattenersi.
-Io
ti amo e
non voglio vederti ridotto in questo stato. Ti prego, ora bevi!- disse
Yuki.
Lei non si è mai sentiva male quando donava il suo sangue a
lui. Anzi. Ne era
felice. Solo lei poteva salvarlo dalla pazzia e dalla morte.
-Yuki!-
e la
abbracciò per poi affondare i suoi canini sul delicato collo
dell’amata.
Che
sensazione
magnifica! Questo significava essere vampiro. Far sentire i propri
sentimenti
tramite il sangue. E nel suo sangue c’era amore.
L’amore che provava per Zero. I
vampiri si accoppiavano donando il proprio sangue all’altro.
E loro lo avevano
fatto. Lei aveva bevuto il sangue di Zero e lui aveva bevuto il sangue
di Yuki.
Un unione indissolubile che nemmeno la morte avrebbe sciolto.
Dopo
essersi
saziato, Zero si stacco da lei e la guardò dritta negli
occhi.
-Perdonami
Yuki. Sono solo un debole- disse dispiaciuto e amareggiato Zero.
-Non
è vero! Tu
non sei un debole. Stai facendo solo quello che tra due persone
innamorate si
dovrebbe fare. Donare la propria vita all’altro- disse
determinata, Yuki. Zero
la guardò sorpreso ma anche felice. La sua Yuki era proprio
cresciuta. Non era
più la bambina di una volta anche se la sua dolcezza e
allegria era rimasta la
stessa.
-Forse
è meglio
che vada prima io. Non è prudente farci vedere insieme,
sopratutto da Kaname-
disse la ragazza.
-Hai
ragione ma
ora dobbiamo fingere non sia successo nulla? Non sopporto
più di vederti
insieme a Kuran- disse Zero.
-Ma
come? Fino
a qualche ora fa non mi parlavi e adesso sei perfino geloso? Certo che
sei
strano!- gli disse provocatoria, Yuki.
-Che
ti
aspettavi che dopo quello che abbiamo fatto mi dimenticassi tutto? Ho
dovuto
tenere nascosti i miei sentimenti per te in tutto questo tempo
però adesso non
ce la faccio più perciò non terrò a
freno la mia gelosia- dichiarò il ragazzo.
-Invece
eccome
se dovrai tenerla a freno! Se Kaname scopre che hai violato la mia
verginità ci
uccide- disse spaventata Yuki.
-Lo
so, Yuki.
Tuttavia preferirei morire piuttosto che starti lontano- disse Zero
baciandola.
-Anch’io
ma
Kaname avrebbe ragione ad uccidermi. Non volevo farlo soffrire e adesso
lo
addirittura tradito. Sono una persona orrenda- disse Yuki facendo
uscire delle
lacrime dai suoi occhi.
-Non
dire così.
Anche noi abbiamo sofferto molto e tutto questo per il mio orgoglio.
Era
l’orgoglio ha portarmi via da te. Sai, ogni volta che ti
guardavo, mi veniva in
mente la frase che il maestro mi disse quand’ero piccolo.
“Per noi, i vampiri
non possono essere altro che nemici”…
Però ora è diverso. Ho aperto gli occhi. Ho
compreso che anche i vampiri hanno un cuore e soffrono come gli esseri
umani. E
poi anche se rimarrò un vampire hunter, nessuno mi impedisce
di rinunciare a
tutto per te. La persona più importante della mia vita-
disse Zero asciugando
gli occhi della sua amata.
-Non
sai quanto
ho sperato che tu comprendessi quello che hai detto. Comunque non
è solo colpa
tua. Anch’io ho le mie colpe. Non ho mai avuto il coraggio di
dirti cosa
provavo per te. Sono sempre stata innamorata di te ma non lo capivo. Il
mio
cuore è ancora adesso occupato da due persone. Da Zero e da
Kaname. Però per
Kaname era solo un illusione. Non lo amo. Provo un amore fraterno per
lui ma
nient’altro. Per anni ho creduto in un amore vero verso quel
vampiro gentile
che mi salvò la vita però mi sbagliavo. Io amo e
amerò per l’eternità te, Zero.
Il mio prezioso- gli disse la principessa sangue puro ricevendo subito
un bacio
passionale dal ragazzo.
-Ti
amo anch’io
e ti starò accanto, Yuki- disse semplicemente per poi
prenderla per mano e
avviarsi di nuovo in sala.