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Autore: Katy123    09/10/2016    1 recensioni
"Tu vai a Chicago? Me se è già un miracolo che arrivi sana e salva al lavoro, come farai a vivere da sola e per giunta sotto copertura? E no, non sei James Bond, quindi non farti strani film mentali dove sei un'agente supersexy con tre pistole, due fucili e un cannone nella borsa."
"Nei miei film mentali ho anche una granata come fermaglio per i capelli" risposi.
"Ah ecco, così anche se dovesse esplodere per sbaglio non perderesti il cervello, visto che non ce lo hai più da molto tempo. Ammesso che tu ce lo abbia mai avuto..."
Sono Claire Morgan, ho 22 anni e un fratello con poca stima verso la sottoscritta... Diciamo pure inesistente.
Genere: Comico, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avevamo appena preso l'ascensore quando si fermò al primo piano per fare entrare... Oh no, non mi lascia in pace nemmeno il sabato!
"Eric! Che sorpresa vederti qui... Insieme a Claire." disse Jeanine mentre ci fissava come se stesse studiando dei topolini particolarmente interessanti. Lo stesso sguardo che mi rivolge ogni giorno, insomma.
"Signora Matthews..." la salutò Eric mentre le faceva spazio in ascensore.
"Sono arrivato ieri sera in ospedale e sta mattina mi è venuta voglia di sgranchirmi un po' le gambe, così..."
"Così mi sono offerta di accompagnarlo. La gamba gli fa ancora male e non mi sembrava il caso di lasciarlo solo..."
"Mi sembra un gesto molto carino da parte tua. Ah, prima che mi dimentichi" disse frugando nel mazzo di lettere che aveva in mano.
"Questa è appena arrivata per te. L'hanno messa per sbaglio nella mia corrispondenza."
"Ah, grazie mille." La ficcai nella mia borsa senza neanche guardare il mittente. L'avrei letta dopo, sperando di non dimenticarmi.
Drin! Piano terra. Indicò finalmente l'ascensore. Chissà perchè quel minuto mi era sembrato interminabile.
"Buona giornata, signora Matthews" la salutammo io e Eric prima di scappare verso il cortile.

"Aspetta, chiudi gli occhi!"
"Perchè? Devo vedere dove cammino se non voglio ritrovarmi con la faccia schiacciata contro il muro."
"Tranquilla, ti guido io."
"Mmmm... E' proprio necessario?"
"Certo che no, ma tu fallo lo stesso" disse mentre mi metteva una mano sulla spalla per guidarmi. 
"Ancora tre passi avanti. No aspetta... Non così grandi altrimenti vai a sbattere contro la porta."
"Che porta?" chiesi allarmata.
"Lascia stare, tu continua a camminare."
"Eric, dove mi stai portando?"
"Se avessi voluto che lo sapessi prima non ti avrei fatto chiudere gli occhi, non credi?"
Sbuffai e due interminabili minuti dopo mi disse:
"Ok, adesso puoi aprirli."
O. Mio. Dio.... O MIO DIO!
Davanti a me c'era un muro di rose rosse con una scritta al centro fatta di fiori bianchi. TI AMO.
"Eric!!! Tu sei pazzo."
"Ti piace?"
"Certo che mi piace! Ma... Non era necessario..."
"Volevo che sapessi quanto sei importante per me. E che ti amo, anche se non te lo dico spesso."
"Ti amo anch'io."
"E sta sera ci aspetta un super appuntamento."
"Sta sera? Non è meglio se ti riposi un po'? Possiamo fare anche domani sera o..."
"Non sono mica un vecchietto!" disse muovendo la gamba per farmi vedere quanto bravo era.
"E poi non voglio aspettare domani sera."
"E cosa hai pensato di fare per il nostro super appuntamento?" chiesi mentre lo abbracciavo.
"E' una sorpresa."
"Ti prego non dirmi che dovrò camminare di nuovo con gli occhi chiusi!"
"No no tranquilla."
"Allora mi dici dove mi porterai?"
"Haha mi dispiace ma questa volta non riuscirai a farmi dire niente neanche facendo la tua faccia da cucciolo. Che tra parentesi adoro" disse dandomi un bacio.
"Ok... Questa volta non insisto solo perchè mi hai fatto una sorpresa."
"Bene, allora visto che sono stato così gentile potresti farmi firmare le carte per andarmene dall'ospedale."
"Mi stavo abituando ad averti così vicino..."
"Io però non credo mi abituerò mai a stare in quella stanza. Giuro che in vita mia non avevo mai passato una notte peggiore di questa."
"Suvvia Eric non fare il drammatico!"
"Drammatico? Vorrei ricordarti che mentre tu eri nel tuo comodissimo letto a dormire tranquilla, io ero circondato da cinque persone che russavano come dei tromboni."
"Haha allora la prossima volta vedrò di farti avere un'altra camera."
"Magari potrei dormire con te..." disse con voce maliziosa.
"Non esageriamo. Mi hai regalato solo duecento rose in fondo... Però forse potrei trovarti un posticino sul mio divano."
"Quanto sei gentile."
"Lo so, lo so. A proposito... Non mi staranno mai tutte queste rose in appartamento."
"Sì che ci staranno... Un po' in camera, un po' in bagno..."
"Un po' in salotto..."
"Esatto, vedo che cominci a capire il mio ragionamento" disse mentre cominciavamo a ridere.
"Non sei molto ordinato, vero?"
"No, ma potresti insegnarmi qualche trucchetto per essere meno disordinato."
"Con molto piacere, Mr capofazione."

   
 
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