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Autore: micchan91    09/10/2016    3 recensioni
TakuRan - AU
temi delicati/violenza
...< E' sempre così, verso le tre di notte lei compare, canta, si fa desiderare e poi sparisce. Nessuno sa il suo nome, nessuno l'ha mai vista fuori di qui. In molti hanno provato a cercarla, ma non sono mai arrivati oltre quella porta >...
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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La casa era esattamente come se la ricordava, forse solo un po' più piena di quadri e di carte sparse in giro, ma l'atmosfera era sempre uguale. Shindou era andato a prendere i loro bagagli all'ostello visto che i tre ex coinquilini li avevano invitati a restare. A loro si era aggiunto un altro artista, un attore di teatro sempre allegro e sorridente, Matsukaze Tenma, amante di Kariya. I tre sembravano aver raccontato spesso la storia di Ran e Shindou perchè Tenma sembrava già conoscerli prima ancora che loro si presentassero.

< Qui tutti conoscono la storia della ballerina del Moulin Rouge e dello scrittore > aveva ridacchiato Tsurugi.

< Temo che il mio libro sarà inutile allora > rise Shindou e Ran sorrise divertito.

< Credo che dal tuo punto di vista non la sappia nessuno la storia > ribattè il ballerino, Shindou gli aveva impedito di leggere il libro finchè non fosse stato pubblicato e il poverino erano anni che moriva di curiosità.

< Vedremo > disse alla fine il castano facendolo sospirare e alzare gli occhi al cielo con aria divertita. I cinque cenarono allegramente, lasciando che fosse Ran a cucinare come aveva chiesto nessuno si pentì di quella decisione.

< Allora...il Moulin Rouge...> iniziò Ran a mezza voce quando la sera si trovarono tutti in salotto, seduti attorno al grande tavolino per mangiare i dolcetti che Shindou aveva portato dall'India.

< E' fallito, senza la ballerina delle tre di notte era una comune casa chiusa con le solite noise ballerine, in un anno nessuno ci è andato più per la delusione ed ha chiuso i battenti > rispose Kariya e Ran sospirò giocherellando con l'orecchino con la piuma, non sapeva che emozioni provare. Shindou gli strinse subito la mano e gli sorrise rassicurante, sorriso al quale Ran rispose subito. Tsurugi raccontò che per settimane i tirapiedi del padrone del Moulin Rouge avevano perlustrato le strade giorno e notte, tornando spesso anche da loro, a nessuno era venuto in mente di cercarli fuori dalla città. Ran ascoltò in silenzio, poi sorrise lievemente e sospirò, un po' gli dispiaceva che avessero fallito e cercava di immaginare dove potessero essere in quel momento il suo patrigno e la sua matrigna, forse in qualche altra bettola, forse si erano trasferiti. Non chiese nulla del signor Kenichi, non voleva nemmeno nominarlo. Sospirò nuovamente e sorrise ai ragazzi che lo guardavano un po' preoccupati, cambiando argomento e chiedendogli delle loro vite. Rimasero quasi tutta la notte svegli a parlare di loro, dell'India e degli altri posti che Shindou e Ran avevano visitato e quando si misero a letto era quasi l'alba.

Il giorno seguente,quando i due fidanzati si svegliarono, la casa era vuota, erano andati tutti al lavoro. I due fecero colazione, poi decisero di uscire a loro volta e si misero a passeggiare per le strade della città degli artisti. Dopo pranzo Ran guardò negli occhi Shindou.

< Andiamoci > disse semplicemente e il castano intuì subito a cosa si riferiva. Annuì piano e dopo aver pagato il pranzo si diressero a passo lento fino alla strada che ospitava il Moulin Rouge. Quando lo videro rimasero entrambi fermi per qualche minuto a fissarlo. La facciata era totalmemente scrostata e mancava la M alla scritta Moulin. L'edificio stava cadendo a pezzi e l'entrata era sbarrata da diverse travi di legno così marce che a qualcuno era bastato dargli un calcio per buttarne giù qualcuna ed entrare. Shindou non aveva la minima intenzione di entrare, ma appena Ran si mosse lo seguì, infilandosi con lui dentro uno dei buchi nella porta, ritrovandosi a respirare il forte odore di chiuso e di muffa che proveniva dall'interno. Camminavano entrambi lentamente per paura di inciampare e poco dopo si ritrovarono nella grande sala dove Ran si esibiva tutte le notti. Shindou non sapeva cosa dire, voleva fare battute, voleva farlo ridere, ma non gli veniva nulla, sentiva solo un mucchio di sensazioni confuse e gli si stringeva il cuore ogni volta che posava lo sguardo sul palco. Anche Ran nella testa aveva un turbinio di pensieri e non sapeva esattamente come sentirsi. Si strinse le mani al petto e si lasciò inondare dai ricordi, poi si avvicinò al palco e ci salì sopra, voltandosi verso la platea ed osservando Shindou. Sorrise nel vederlo lì tra i tavoli ormai pieni di polvere e di muffa e si ricordò quando vide per la prima volta quello stesso ragazzino che lo fissava con aria persa e confusa mentre adesso lì davanti a se aveva un uomo abbronzato, sicuro di se e affermato nella vita, che lo stava guardando con intensità. Sorrise e gli mandò un bacio, lasciando poi vagare lo sguardo sul resto del teatro. Una volta lì era pieno di vita, colorato, ma era anche tutto pieno di sofferenza e sperò che quegli stessi ballerini che lavoravano con lui si fossero fatti un'altra vita lontano da lì, anche se sapeva che la cosa non era per niente possibile, sicuramente si trovavano tutti a fare la stessa vita di prima in un altro luogo, sempre se non erano già morti. Sospirò e alzò lo sguardo verso il soffitto, una parte di lui voleva salire nella stanza dell'elefante, ma rinunciò subito all'idea, oltre che pericoloso era sicuro che non avrebbe retto nel tornare nel posto dove il suo amico era stato ucciso da Kenichi. Fissò un breve momento il soffitto con intensità, poi chiuse gli occhi.

< Grazie > soffiò, sperando che ovunque fosse il costumista lo potesse sentire, non lo aveva mai ringraziato per avergli salvato la vita. Strinse gli occhi per fermare le lacrime e tornò a guardare Shindou, che non si era mosso di un millimetro, poi gli sorrise e fece un passo avanti, iniziando a cantare un inno alla libertà che aveva sentito in India. Shindou sorrise e lo ascoltò in silenzio. Mentre Ran stava ancora cantando però una figura si affacciò dalla porta e si mise a fissare il ragazzo sul palco. Shindou lo notò e si irrigidì e a Ran non sfuggì la cosa. Smise di cantare e seguì il suo sguardo, incontrando quello dell'uomo che un tempo chiamava padre. Rimasero immobili, occhi negli occhi. Il suo patrigno aveva perso peso e si era fatto crescere la barba, probabilmente viveva lì da solo da anni, nascondendosi nell'alcol e in chissà quali droghe. Shindou continuava a guardare prima Ran, poi l'uomo, indeciso su cosa fare, poi fece un passo avanti, ma si fermò quando vide Ran sorridere. Lo vide raddrizzare le spalle e prendere un atteggiamento fiero.

< Grazie anche a te > disse semplicemente per poi scendere dal palco con un balzo, passando accanto a Shindou per avviarsi all'uscita. Shindou lo guardò allontanarsi, poi si voltò nuovamente verso il padrone del Moulin Rouge che lo fissava con una strana espressione malinconica e non capì perchè Ran lo avesse ringraziato, non lo capì mai per tutto il resto della sua vita. Sospirò piano e corse dietro Ran, uscendo nuovamente alla luce del sole e trovandolo fermo davanti alla porta che guardava dritto davanti a se. Gli si affiancò e lo guardò con preoccupazione, il rosa stava piangendo, ma aveva comunque un sorriso stampato in faccia.

< Andiamo via, voglio tornare a casa...da tuo padre > disse, aveva finalmente detto addio al suo passato, a quel demone che volente o nolente lo aveva sempre accompagnato giorno e notte negli ultimi anni e ora si sentiva davvero libero.

< Si, torniamo a casa > ripetè Shindou iniziando a camminare.

 

 

 

Angolino dell'autrice

Ed ecco che Ran ha detto addio al passato, liberandosi finalmente del peso del Moulin Rouge. Sinceramente volevo far fare qualche fine tragica al signor Kenichi, ma poi mi sono detta che è meglio così. Il prossimo capitolo sarà l'ultimo ç_ç

Spero che vi sia piaciuto!

 

 

Ps, io dovete sapere che mi faccio viaggi mentali strani...e tanti li evito al mondo, ma questo devo condividerlo con voi XD Praticamente stavo sentendo la musica e mi sono imbattuta in questo...e la mia mente ha iniziato ad immaginare Ran al Moulin Rouge che la canta e la balla XD immaginatevelo tutti U_U

https://www.youtube.com/watch?v=E8-bMgDANEk

 

  
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