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Autore: Giulz95    09/10/2016    1 recensioni
"Dopo un inverno così, la primavera non può che essere un toccasana, no?"
[...]
"Io non voglio mettervi in pericolo." Trattengo le lacrime. "E finché siamo per strada, finché mi sveglio urlando nel cuore della notte, finché ho queste allucinazioni... Sono un pericolo per tutti voi."
"Nessuno qui vuole che tu te ne vada, bambina." L'uomo mi prende la mano stringendola.
"Questo Avi... Sa che sei amata qui? Sa che non c'è nessuno che preferirebbe farti andare via?"
Cazzate. Tutte cazzate. Nessuno ti ama quanto me, Julie. Nessuno. Gli fai solo pena. E occasionalmente comodo.

...
Terzo capitolo della saga! e perdonate il solito ritardo :3
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Scendo dalla moto non appena essa si ferma accanto alla Toyota di Maggie, preparando l’arco e tenendo una freccia incoccata in esso, pronta a sparare. Daryl mi guarda con la coda dell’occhio, e capisco che vuole parlarmi, che vuole sapere cosa sta succedendo, ma questo non è il momento. Il gruppo si riunisce attorno alla macchina in testa alla carovana, e Maggie stende la mappa sul cofano di essa, mentre Carl e Beth controllano la strada davanti a dietro di noi.
 
“Non c’è più un posto dove andare.” Rick si avvicina a noi e Maggie gli risponde.
 
“Quando le due mandrie si incontreranno resteremo fuori, non arriveremo mai a sud.”
 
“Quanti saranno stati, 150?” Daryl appoggia le braccia sul vetro dell’auto, osservando la mappa e riferendosi alla mandria che abbiamo visto passare sulla strada qualche giorno fa.
 
“Forse la settimana scorsa,” Glenn scuote la testa “ora potrebbero essere il doppio.”
 
“Questo fiume potrebbe averli rallentati, se ci sbrigassimo potremmo anche riuscire a passare da qui.” Hershel traccia un percorso con il dito sulla cartina, che però non seguo con attenzione.
 
“Se questo gruppo si unisce all’altro però potrebbero arrivare a noi.” T-dog commenta subito prima di Maggie.
 
“Siamo bloccati.”
 
“Non ci resta che risalire l’A27 e passare attraverso Greenville.”
 
“Ci siamo già stati, Rick. È tutto l’inverno che giriamo in tondo.” T-dog cerca di far ragionare lo sceriffo, ma sappiamo tutti bene che contraddirlo non serve a nulla.
 
“Sì, lo so. Lo so.” Rick guarda negli occhi l’uomo, che distoglie lo sguardo dal suo come un cane farebbe con il suo alfa. “A Newman ci spingeremo a ovest. Là non ci siamo ancora stati. Ci serve un posto nel quale rintanarci per qualche settimana.” Alza lo sguardo verso la macchina dietro di noi, dove Lori è seduta.
 
“Va bene. Facciamo un salto al ruscello prima di andare, dobbiamo rifornirci d’acqua. La bolliremo dopo.” T-dog, Glenn, Maggie e Carol si allontanano con le taniche in mano, mentre Rick ed Hershel rimangono a discutere accanto a me. Daryl si affianca allo sceriffo dopo qualche minuto.
 
“Mentre gli altri lavano mutande, andiamo a caccia.” Carica la balestra. “Quel gufo non è abbastanza.”
 
“Prendo lo zaino…” Mi volto verso la moto, ma Hershel mi ferma.
 
“A dir la verità, Julie, ho bisogno di parlarti.”
 
Daryl  mi guarda abbozzando un sorriso prima di voltarsi e sparire tra la vegetazione seguito da Rick.
 

 
“Di cosa si tratta, Hersh?” Chiedo, sedendomi sul cofano dell’auto.
 
L’uomo posa una mano sulla mia spalla, osservandomi attentamente.
 
“Abbiamo tutti notato che dalla fattoria ti comporti in modo molto strano, Julia. Oggi Daryl ha quasi rischiato la vita per venire a recuperarti, e non ha voluto dire a nessuno che cosa ti stava trattenendo.” Parla con tono calmo. “Sei sicura di stare bene?”
 
“Sono solo…”
 
“Siamo tutti stanchi, ma nessuno di noi si comporta come ti comporti tu.” Hershel scuote la testa. “Sembri persa. Come se non fossi sempre qui con noi. Dimmi, c’è qualcosa che non va, della quale non puoi parlare con Daryl, o con Rick?”
 
“Ti ha chiesto lui di parlarmi?” Aggrotto la fronte. “Daryl?”
 
“Anche.” L’uomo si siede accanto a me. “Non biasimarlo. È preoccupato per te. Lo siamo tutti.”
 
“Che cosa vuoi che ti dica, Hershel?” Alzo lo sguardo sul suo. “Che non sto bene? Ok. Non sto bene. E ora?” Stringo le spalle. “Cosa pensate di fare? Mi porterete da uno psichiatra?”
 
“Di che si tratta?” Chiede, tranquillamente.
 
Ci penso su un attimo prima di decidere che se c’è qualcuno in grado di aiutarmi, quello è Hershel. È l’uomo più spirituale che conosca, e poi è un medico, no?
 
Veterinario.
 
È comunque un medico.
 
Se lo dici tu…
 
“Non devi dirlo a Daryl, va bene?”
 
“E’ qualcosa che non deve sapere?”
 
Annuisco. “Lo ferirebbe.”
 
“Penso che lo ferisca di più vederti così e non poter fare nulla per farti stare meglio.”
 
“Nessuno può farmi stare meglio, Hersh.”
 
“Perché non provi a parlarmene?”
 
“Va bene.” Prendo un respiro prima di cominciare a parlare. “E’ dalla fattoria che… Penso che ci sia qualcosa che non va nella mia testa.”
 
“Da quando ce ne siamo andati?”
 
“No, da prima. Forse da molto prima, solo che ho iniziato a farci veramente caso quando quei tizi ci hanno attaccato al bar, quella sera con Glenn e Rick. Ho perso i sensi, ricordi?” Hershel annuisce. “Mi era già successo prima. È come se tornassi indietro nel tempo, rivivendo situazioni passate. Mi succede ancora oggi.”
 
“Flashback?”
 
Annuisco prima di continuare. “Tutto è iniziato così. E poi sono arrivate le voci.” Abbasso la voce, quasi sussurrando. “E a quel punto ho capito la gravità della situazione.”
 
“Che genere di voci?”
 
“Solo una. È quella dell’uomo con cui ero prima di trovare il gruppo di Rick, all’inizio del contagio. L’uomo che stavo per sposare prima del contagio.”
 
“Oh. È per questo che non vuoi parlarne con Daryl.”
 
“Lo conosco.” Guardo l’uomo negli occhi. “Gli farei del male.”
 
“Dimmi, hai avuto altre esperienze? Come per esempio disturbi notturni, allucinazioni…”
 
“Entrambi. Allucinazioni di rado. La prima volta è stato sulla strada, quando Daryl è tornato a prendermi dopo la notte alla fattoria. Ho visto un amico, un ragazzo nel mio vecchio gruppo. Daryl ha detto che quando mi ha trovata stavo parlando da sola.” Abbasso lo sguardo. “E stamattina… Ho visto Avi, lo stesso uomo a cui appartiene la voce che sento.”
 
Hershel mi ascolta con attenzione prima di annuire.
 
“Potrebbe essere stress post traumatico. I veterani tornati dalla guerra del Vietnam ne soffrivano regolarmente. Spesso i sintomi assomigliano molto a quelli di una psicosi. Chiaramente non possiamo affidarci all’uso di medicinali, ma forse, una volta trovato un posto tranquillo potremmo provare a fare un po’ d’ordine.”
 
L’uomo parla con tranquillità e genuinità. In questi mesi Hershel è diventato come un padre per me. Nel suo sguardo comprensivo ho spesso trovato conforto e comprensione, e anche se alla fattoria poteva sembrare un po’ burbero, in realtà abbiamo tutti imparato a fidarci del vecchio signor Greene.
 
Tutte cazzate. Questa gente non ti conosce e tu non conosci loro.
 
Chiudo gli occhi cercando di bloccare la voce di Avriel, ma non ci riesco.
 
Stavi andando bene, amore. Avevi detto che saresti venuta da me.
 
“Julia…?” la voce di Hershel si sovrappone a quella di Avi. “Stai sentendo qualcosa?”
 
Annuisco.
 
Vieni da me, usignolo. Vieni a cercarmi. Ti sto cercando anch’io, disperatamente.
 
“Posso sapere cosa ti dicono queste voci?” l’uomo mi guarda intensamente.
 
“Vuole che me ne vada.” Lo fisso negli occhi. “Vuole che vada a cercarlo, che mi allontani dal gruppo. È arrabbiato con me.”
 
Non sono arrabbiato con te. Io ti amo.
 
“E tu?” Hershel alza le sopracciglia. “Vuoi andartene?”
 
Sì. Lo vuoi.
 
“Io non voglio mettervi in pericolo.” Trattengo le lacrime. “E finché siamo per strada, finché mi sveglio urlando nel cuore della notte, finché ho queste allucinazioni… Sono un pericolo per tutti voi.”
 
“Nessuno qui vuole che tu te ne vada, bambina.” L’uomo mi prende la mano stringendola.
“Questo Avi… Sa che sei amata qui? Sa che non c’è nessuno che preferirebbe farti andare via?”
 
Cazzate. Tutte cazzate. Nessuno ti ama quanto me, Julie. Nessuno. Gli fai solo pena. E occasionalmente comodo.
 
“Non ci crede.”
 
“E tu? Ci credi?”
 
Ci penso per un attimo. Lo sguardo di Daryl alla fattoria, quando ho lasciato che Carol prendesse il mio posto sulla sua moto. L’abbraccio di Carol quando sono tornata sull’interstatale. I sorrisi di Carl. La dolcezza di Hershel. Gli abbracci di Beth.
 
No, Julia. No. Sono cazzate. Non è vero. Niente di tutto questo è vero.
 
Tu non sei vero.
 
Ti sbagli. Ti stai sbagliando su tutto.
 
“Voglio crederci.” Annuisco a Hershel, che sorride accarezzandomi il viso con fare paterno.
 
“Allora fallo.”
 
Rick e Daryl tornano sulla strada quasi assieme a tutti gli altri. Riesco a percepire uno scambio di sguardi tra Hershel ed il cacciatore, ma quando Rick parla, l’attenzione di tutti è puntata su quello che ha da dire.
 
“Abbiamo trovato un posto.”
  
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