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Autore: lclementi2    10/10/2016    1 recensioni
Immaginate di trovarvi a giocare a Dark Souls, senza sapere come diavolo si fa; immaginate un protagonista 'Bandito' e la sua guida in console, uno più negato dell'altro...Dopo di che Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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DARK SOULS – LE AVVENTURE DI BANDITO - giorno 5 Ci troviamo, tanto per cambiare, nel rifugio dei non morti e, chi vi parla, è la guida in console. il nostro Bandito si appresta ad iniziare il giorno 5, o forse sarebbe meglio parlare di giorno 4 - parte 5, considerando che siamo intrappolati in questo accogliente rifugio da quasi una settimana. Il risveglio questa volta proietta Bandito verso un luogo a lui molto familiare, anche troppo, trattandosi infatti del fatidico portone che si affaccia sul demone del rifugio. Incredulo e sbigottito, decide di riposarsi al falò, poi si alza e corre verso il portone per aprirlo; ma il portone non si apre ed esce un messaggio divino con scritto 'Chiuso per uno strano marchingegno'. Dopo aver scosso la testa, si avvicina di nuovo al portone maledetto e gridando 'Ma perché non ti apri, stronzo!', gli sferra dei colpi di ascia nel tentativo di sfondarlo, ma quello che ottiene è solo una leggera graffiata nell'angolo in alto a sinistra. Resosi tristemente conto che con le porte proprio non si va d'accordo, Bandito opta per il piano B e nutrendo il forte e disperato desiderio di possedere una cartina, circumnaviga tutto il rifugio alla ricerca dei sacri gradini che lo riporterebbero verso l'uscita. Durante il tragitto, riaffiora un flashback della sera precedente, durante la quale, la riuscita consegna di una fiaschetta contenente un vino d'annata e soprattutto quella delle chiavi per aprire il cancellato, avevano concluso una piacevole chiacchierata con un non morto, che di lì a poco sarebbe morto, lasciandolo in balìa di un branco di scheletri di merda. Ripresosi poi dal flashback, scorge degli zombi disposti lungo le pareti di un tunnel, e capisce che sta tornando verso le prigioni, sbagliando clamorosamente strada. Finalmente, grazie ad un'illuminazione e all'inseparabile ascia in mano, il nostro eroe ritrova la scalinata giusta e di corsa si lancia verso il cancelletto, non prima naturalmente di aver sferrato un altro colpo d'ascia al solito scheletro che sta di guardia sopra la scalinata. Apre con successo il cancelletto ed esce all'impazzata per combattere altri scheletri armati; dopo aver sferrato colpi a destra e sinistra, gridando tutto esaltato 'Assaggiate la mia ascia..! ha ha ha', si ritrova a sorpresa e senza rendersene conto, ad usare solo i pugni. La disillusione avviene precisamente all'ingresso di una nuova stanza, dove il destino, come sempre, si fa beffa del povero Bandito, che intuisce di essere completamente disarmato, di fronte a un teschio armato fino ai denti, con scudo e ascia. Così, con il petto pieno di frecce ricevute due minuti prima, decide che l'unico rimedio è dribblare l'avversario, sperando alla fine di salvarsi. Solo che alla fine, invece, a salvarsi è proprio l'avversario , che con un preciso colpo di ascia lascia stecchito il nostro Bandito. Che sfiga fott...SIA LODATO IL SOLE!
   
 
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