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Autore: Arya Tata Montrose    10/10/2016    1 recensioni
Quest'anno partecipo per la prima volta a questa Week!
Saranno delle one-shot scollegate, credo, non ho ancora ben creato un percorso. Credo che andrò a ispirazione. Nulla è sicuro e tutto può accadere!

Day One – Longing:Un nuovo obbiettivo davanti agli occhi; un fuoco di nuovo vivo le ardeva in petto e si rifletteva negli occhi color miele.
Day Two – Reunion:Sarebbe successo qualcosa a breve, se lo sentiva, e non si trattava affatto dell’effettiva, rapida vittoria schiacciante conseguita da Skull Millione.
Day Three – Admiration:Lucy si era accorta di ammirarne anche gli aspetti che fino a quel momento credeva di detestare
Day Four – Secrets:Lucy pensò fosse meglio continuare a serbare quel suo piccolo, innocente segreto.
Day Five –
Day Six –
Day Seven –
-
Hope you enjoy!
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Day Seven – E.N.D.
Di magia e offese



 
 
Ridicolo. Semplicemente ridicolo e più lo rileggeva più la sua prima impressione assumeva lo spessore di verità più assoluta. Ridicolo come i capelli rosa del suo proprietario che ora stava tentando disperatamente di liberarsi dalla stretta di Gray per raggiungerlo e riprendersi quel maledetto coso. Gajeel, intanto, continuava a non capacitarsene.
Fu così che, al suono della campanella, Levy, Lucy ed Erza li trovarono in classe: Gajeel, chino su qualcosa, strabuzzava gli occhi mentre Natsu si dimenava e Gray lo tratteneva. La cosa più strana in quello strano quadretto, a dirla tutta, era Gajeel concentrato su qualcosa e Lucy si trattenne dall’irrefrenabile desiderio di stamparsi il palmo della mano sulla fronte per la disperazione. Quand’era che tutto quello era diventato normale? Lucy non era sicura di voler conoscere la risposta. 
 
 
 
«Cosa diavolo sta succedendo qui?» Erza prese in mano la situazione col suo tono perentorio e Gray e Natsu si misero in riga come soldatini davanti al superiore. Su Gajeel, Erza aveva un po’ meno effetto ma la ragazza aveva comunque raggiunto il suo scopo: Natsu e Gray non si stavano per menare e Gray le stava snocciolando quanto le serviva.
«Gajeel ha preso il portafoglio a Natsu e ci abbiamo trovato la sua carta d’identità» disse, diligente. Ancora, però, le tre ragazze non capivano il motivo di tanto trambusto: che fosse la foto – sicuramente – orribile? Quella l’avevano già vista quando il ragazzo l’aveva sbandierata a tutta la classe, ridendo di sé stesso per quanto quella foto fosse venuta male – e la classe, con lui.
«A quanto pare, “Natsu” è il suo secondo nome.» Gajeel si affrettò a svelare l’arcano con un ghigno divertito. Decisamente troppo, si disse Levy. 
«In che senso “secondo nome”?» Lisanna entrò in classe accompagnata dalla sorella e da Bixlow che già rideva. 
Kana, invece, era sgusciata dal fondo della classe fino a raggiungere Gajeel nel più completo – e ridacchiante – dei silenzi e gli aveva sgraffignato di mano il documento. Per un attimo, tutti i presenti si posero la stessa, identica domanda: da quando Kana è una borseggiatrice?
«Non ci credo!» Squittì la ragazza, ridendo sommessamente. Sembrava già ubriaca, anche se erano le sette e quarantatré del mattino e  non aveva – ancora – toccato un goccio di alcol. «Etherious Natsu Dragneel» Kana scandì per bene ogni sillaba, trattenendosi dal ridere il più possibile. «Mai sentito niente di più ridicolo!» Scoppiò a ridere e con lei Bixlow, Gajeel, Gray, Lisanna e perfino Lucy non riuscì a trattenere un risolino, mascherato con una mano. Erza e Levy, al contrario, non ci trovarono nulla di poi tanto strano. 
Natsu, ora libero dalla stretta di Gray e dall’occhio vigile di Erza, aveva marciato fino a Kana e le aveva malamente tolto di mano la propria carta d’identità. «Bastarda!» esclamò. Diede poi un’occhiata intorno a sé e decise che la cosa migliore da fare fosse uscire di lì. Dalla finestra. Al terzo piano. 
Lucy esalò un ultimo sospiro, affacciandosi e vedendolo correre fuori dal cortile della scuola appena un attimo prima che la campanella suonasse. Perché anche questo era maledettamente normale?
 
 
 
Quando rientrò a casa, Lucy non poté dire di non aspettarselo: Natsu era stravaccato sul suo letto che giocava con Happy, un gatto dal singolare pelo blu.
«Ciao» la salutò, contento.
«Ciao» fece lei, di rimando, posando la cartella accanto alla porta.
Oramai facevano così da qualche mese: dopo scuola, o la aspettava e andavano a casa assieme, oppure lui, fresco come una rosa, come se non sapesse di star effettivamente violando una proprietà privata, entrava in casa di Lucy dalla finestra o dal primo pertugio che gli consentisse un accesso – anche se di solito usava la finestra che Lucy lasciava aperta solo per lui, nonostante non volesse sapere come facesse a salire sempre fino al terzo piano. Come pure questo fosse diventato normale, non se l’era mai chiesto.
«Arrivo tra poco, ora mi faccio la doccia» gli fece sapere, sparendo in bagno mentre lui annuiva con un sorrisone.
Venti minuti dopo, Lucy ricomparve in camera da letto per rivestirsi e trovò Natsu ancora lì, a giocare allegro col suo gatto. Gli rivolse un sorriso un po’ rassegnato: «Allora, ci mettiamo a fare i compiti?»
 
Come da programma, Natsu era distratto ed Happy che gli dormiva sulle gambe non era poi molto d’aiuto alla sua concentrazione. Lucy, però, aveva notato che era un po’ più distratto del solito. Si diede dell’ossessiva, perché sapeva bene che lei era l’unica a notare questi particolari; un filo di disattenzione in più, un sorriso in meno, una nota più bassa nella voce… erano tante le piccole cose che solo lei era in grado di notare e Natsu, vecchio volpone, lo sapeva e non faceva nulla per mascherare il suo malumore anche a lei.
«Su, qual’è il problema?» incalzò Lucy, stufa di vederlo prestare al gatto più attenzione del solito. La ragazza sapeva anche che il miglior modo di affrontare Natsu e i suoi problemi fosse l’andargli incontro di petto, direttamente.
«Lo sai. Per l’appunto. Natsu si fece un po’ evasivo, smettendo di coccolare Happy per concentrarsi sulla penna, ora apparentemente la cosa più interessante del mondo.
«No che non lo so.» Lucy incrociò le braccia al petto, con fare severo.
«Sì»
«Ripetimelo»
Natsu sbuffò, puntando lo sguardo dritto in quello di Lucy e incrociando a sua volta le braccia al petto. «La carta d’identità», disse infine.
Lucy, per qualche secondo, non trovò le parole. Davvero s’era offeso perché Kana aveva letto il suo nome?
«Anche tu trovi ridicolo il mio nome?» Ovvio che no. Natsu s’era offeso perché pensava che lei lo trovasse tale. Aveva gli occhi un po’ lucidi e l’aria da cane bastonato a cui sapeva benissimo che Lucy non era capace di resistere.
«Ma no» gli fece lei, con la voce pregna di tenerezza. Fece a gattoni il giro del basso tavolino a cui erano seduti per raggiungere il ragazzo e posargli la testa sulla sua spalla, accarezzandogli un po’ la testa. 
«Ma hai riso» protestò. In quel momento, sembrava un bambino, offeso e triste per ciò che ad altri poteva sembrare un nonnulla.
«Era per la situazione» spiegò lei. In effetti, come non ridere ad una Kana borseggiatrice, così entusiasta senza nemmeno essere ubriaca e all’ilarità generale? «Il tuo nome non è ridicolo, anzi. Levy mi ha spiegato che è un aggettivo derivato dal nome “Ethernano”, che nell’antichità era il nome della magia.» 
«Quindi non lo trovi stupido?» Natsu, di colpo, sollevò la testa dalla sua spalla, dove si stava beando dei dolci grattini di Lucy, per guardarla negli occhi con quella sua espressione da bambino felice che le piaceva tanto.
Lucy scosse la testa con un sorriso appena accennato ad illuminarle il volto. «Assolutamente no. Trovo sia stupendo»
A Natsu s'illuminarono gli occhi e tutta la strana apatia di quel pomeriggio parve scomparire come per magia. «Grazie Luce!» e l'abbracciò stretta, felice come una pasqua. 
 
 
 
[«C'era proprio bisogno di ridere?» Erza gli camminava accanto sulla strada verso casa. La sua voce tradiva più divertimento che non rimprovero.
«No, ma ho avuto la conferma di una cosa che Levy e Mira mi disseo qualche tempo fa.» il ragazzo fece spallucce, notando la fidanzata sospirare pesantemente, rassegnata. 
«E c'era bisogno che te lo dicesse Mira che quei due sono cotti l'uno dell'altra?»
«No» ammise Gray sorridente «Volevo solo capire quanto ci metteranno a fare due più due e realizzare i sentimenti dell'altro»
Erza sospirò, concordando col ragazzo: «Spero solo siano più veloci di noi»
«Non gli corre dietro nessuno»
«Vero»]
 
Angolino dell'autrice superfelice!
E, finalmente, dopo mesi, eccomi a pubblicare l'ultimo capitolo di questa raccolta! *balla*
Ecco, questa era un'idea stupida per un prompt serissimo dato che, conoscendo il manga, E.N.D. è una questione mica da ridere. E invece io ho deciso che si doveva ridere ù.ù
Quello tra le parentesi quadre è un piccolo extra che mi sono permessa di aggiungere, in quanto omaggio ad una delle mie OTP (e presto, sui Grayza vi beccherete pure una raccolta per un concorso) e, sinceramente, non mi va di toglierlo/non metterlo perchè è una coppia schifata dal fandom. Ovviamente è tutto detto in via preventiva, onde evitare spiacevoli disguidi (come diceva la mia prof di matematica alle medie) anche perchè ho notato che nessuno ha avuto da ribattere quando ho infilato un altro riferimento in un altro capitolo.
E niente, queste erano solo ciancie per chiarire un po', dato che non so che altro dire sulla storia (che è stata un po' un parto).
Spero vi sia piaciuta e ringrazio tutte le anime pie che hanno seguito questa raccolta fino alla tanto agnognata fine. Grazie davvero, voi che leggete e voi che recensite siete davvero dei tesori ❤︎

Tata
   
 
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