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Autore: Sayaka chan 94    11/10/2016    2 recensioni
Lucy, studentessa brillante ,ricca, ingenua e cocca di papà,un principe azzurro ed un matrimonio imminente.
Natsu,artigiano creativo,indipendente ,ingenuo,mani abili ed un enorme sorriso,una scelta cruciale da prendere.
Può l'inzio di una storia d'amore partire da un punto di arrivo?
Collaborazione con la bravissima e talentuosa NinaD.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Natsu uscì dal locale con tanto impeto da sbattere la grande porta in legno senza nemmeno accorgersene, la pioggia cadeva fine e leggera, non tanto da bagnare fastidiosamente i suoi vestiti ma abbastanza per farsi sentire e ghiacciare l'ambrata pelle. Aveva sentito perfettamente Grey e Cana urlare di fermarsi e richiamarlo al tavolo prima di uscire, ma nei suoi occhi dardeggianti ormai brillava solo l'ardente bisogno di vederla, finalmente. L'auto percorse le strade tranquille a quell'ora di sera, parcheggiando poi nel vialetto della graziosa casetta di periferia in cui lui stesso aveva passato tanto tempo. A grandi falcate raggiunse la porta d'ingresso
"fa che sia lei, fa che sia lei, fa che sia lei"
si ripeté mentalmente come una preghiera, bussando con forza
-Arrivo!- sentì urlare aldilà della porta, la voce familiare di Mira mossa da quella che parve...preoccupazione?
Aveva forse bussato con troppo vigore? Forse era troppo tardi per irrompere a casa di qualcuno? Oh beh, poco importava
-Natsu?- Chiese l'albina una volta aperta la porta, la fronte corrugata e lo sguardo interrogativo
-È successo qualcosa?- chiese la ragazza scostandosi dall'entrata per farlo passare
-Scusa Mira, io... Vedi io... Lisanna ha detto...- cercò di riordinare le idee e i pensieri Natsu, passandosi una mano fra i capelli umidicci in un segno di nervosismo.
-Nastu?- una voce alle sue spalle interruppe lo sproloquio facendolo ghiacciare sul posto "eccola" pensò sgranando gli occhi ancora fissi su una Mira perplessa. Qualsiasi dubbio o stupida probabilità calcolata crollò al suolo come mattoncini giocattolo quando gli occhi di Natsu incontrarono finalmente quelli di Lucy, la sua Lucy
-Che ci fai q- cercò invano di domandare la bionda prima di venir interrotta da uno stretto abbraccio
-Lucy, oh Dio ti ringrazio- sussurrò il ragazzo al suo orecchio, stringendola sempre più forte quasi volesse inglobarla e portarsela sempre dentro in modo da non farla scappare mai più. Le mani trovarono subito la lunga chioma dorata accarezzandole la testa e lasciandovi piccoli baci per poi infossare il volto nell'incavo del suo collo inspirando di nuovo quell'odore che sapeva di casa in modo così assurdo. Dal canto suo Lucy rimase immobile e scioccata per secondi interminabili, che ci faceva lui lì? Come l'aveva trovata? Sapeva già tutto del bambino?
Sembrava un'allucinazione e avrebbe creduto fosse tale se solo Natsu non la stesse stringendo tanto da far quasi male, fu allora che la razionalità volò via, le sue braccia erano così forti e rassicuranti, come la sua voce profonda e sussurrata che in un secondo riuscirono a tranquillizzarla più di qualsiasi tisana rifilatole da Mira quella sera. La ragazza allungò le braccia avvolgendole al busto di colui che, una volta stretto sembrò tornare a prender respiro, senza nemmeno accorgersene una lacrima scese singola e silenziosa lungo la guancia di lei asciugandosi poi sulla giacca di Natsu 
-Ehm... Vi conoscete vedo- commentò Mira in imbarazzo, sentirsi di troppo in quella scena di riunione di cuori fu impossibile e dal modo in cui si stringevano non poté che ipotizzare che il ragazzo di una notte di cui aveva parlato Lucy fosse proprio quel solare combina guai di Natsu "che storia" pensò l'albina lasciandoli soli, sembrava troppo strano per essere vero.
 
Tra abbracci interminabili e carezze affettuose i due si ritrovarono seduti sul tiepido parquet dell'ingresso, le lunghe gambe di Lucy poggiate comodamente su quelle di Natsu, la testa sul suo petto e il mento di lui delicatamente posato sulla bionda chioma
-Sai ancora non ci credo- disse all'improvviso lei con voce arrochita, quasi assopita
-Nemmeno io, pensavo non ti avrei più rivista- concordò Natsu
-Non intendevo quello- incalzò Lucy alzando il capo, portando i suoi occhi a contatto con quelli verdi di lui, adesso perplessi
-nemmeno io pensavo ti avrei più rivisto, ma io mi riferivo...- provò a spiegare lei abbassando poi la voce fino a renderla un flebile sussurro, la mano arrivò inconsciamente ad accarezzarsi il ventre e gli occhi tornarono lucidi 
-Ehi ehi, ce la faremo Luce- la rassicurò Natsu accarezzandole una guancia con il pollice, andando poi a sfiorare la mano di lei adagiata sul ventre
-Ma come... come possiamo Natsu? Siamo così giovani, io non avevo pianificato una cosa simile... come faremo?- chiese Lucy sorvolando sul nomignolo appena affibbiatole da Natsu, le piaceva in ogni caso
-Secondo te io invece avevo già predetto tutto? Fosse così ti avrei trovata molto prima- rispose Natsu abbozzando un sorriso che Lucy non riuscì a ricambiare 
-Fa paura anche a me Lu, mentirei se dicessi il contrario, ma saremo insieme e, che Dio mi fulmini, non ti lascerò mai più allontanarti da me- continuò il ragazzo aumentando parola dopo parola la sicurezza nella voce
-Natsu...- sussurrò Lucy sentendo le lacrime salire in superficie 
-Sarà difficile, ma nella vita tutto lo è, no? Io voglio farlo Lu, voglio vederlo crescere e correre e ridere...- cominciò a sognare ad occhi aperti Natsu con il sorriso più luminoso e contagioso sul volto 
-O vederla, perché potrebbe essere una bambina mio caro- commentò Lucy interrompendo lo sproloquio del rosato. Natsu non disse nulla, si zittì rimanendo a guardare il bellissimo volto di fronte al suo allargando, quanto umanamente possibile, quel sorriso e sentendo l'emozione pizzicargli gli occhi
-Già...- disse sotto voce, allungando le dita fino a portare una ciocca bionda di Lucy dietro al suo orecchio, indugiando con la mano sulla morbida guancia. La mano di Lucy raggiunge presto quella del ragazzo dedicandogli una tenera carezza e fu lì che le mani di colui che parlava con tanta sicurezza e amore, si svelarono tremanti e impaurite proprio come le sue. 
Natsu alzò il capo lasciandosi annegare ancora dalla imparagonabile bellezza che Lucy era, distillando la paura dalla pura adrenalina e gioia che quel ricongiungimento significava. Lo sguardo si perse in quello scuro di lei, così intenso e profondo, vivo come un ruscello di foresta scosso dalla pioggia autunnale, alcune pagliuzze dorate a mimare le caduche foglie ambrate 
-Spero abbia i tuoi occhi- commentò Natsu con voce tremante, quasi gli fosse scappato di bocca, avvicinandosi tanto da sfiorare le labbra piene e rosse di lei in un bacio delicato e adorante, posando poi la fronte sulla sua e chiudendo gli occhi come a voler imprimere per sempre quel momento a fuoco nella sua mente. 
 
-Sono entrata, sana e salva- sussurrò Lucy al telefono 
-Bene, anche se non capisco perché tu non possa stare da me- bofonchiò Natsu dall'altro capo del telefono 
-Natsu te l'ho già detto mille volte, per sta sera sento che sia meglio se sto a casa mia- rispose Lucy inalando il familiare odore di fiori e pavimenti puliti che sempre albergava in casa sua. Nonostante fosse anche lei decisamente euforica e soddisfatta di  aver ritrovato Natsu e di avere il suo completo appoggio, passare la notte a casa sua non sembrava ancora... giusto? Non adesso che il suo cervello era in piena confusione, dormire nella propria stanzetta nel comfort della propria casa sembrava più sensato 
-come vuoi, ma mandami un messaggio quando sei a letto- concluse Natsu incapace di celare il tono sconsolato, era così inconcepibile per lui separarsi ora che si erano finalmente ritrovati. Lucy percorse il lungo corridoio in punta di piedi, diretta alla sua camera da letto e ad una bella dormita 
-Come mai così tardi?- la ghiacciò sul posto una voce familiare, bloccandola con un piede a mezz'aria e lo sguardo vitreo 
-Papà!- esordì poi la bionda, trovando contengono 
-Scusa, ho avuto un'emergenza- continuò abbozzando un falso sorriso, odiava così tanto mentire a suo padre
-Emergenza fra ragazze?- chiese suo padre ammiccando come se la sapesse lunga. Ovvio che avesse pensato a qualche problema con Juvia piuttosto che a una cicogna in arrivo 
-Già- rispose solo la bionda grattandosi nervosamente una tempia 
-Spero sia tutto a posto adesso- disse Jude avvicinandosi alla figlia e incalzando le mani nelle tascone della scura vestaglia
-Sì, più o meno... scusa papà, avrei dovuto avvertirti che avrei fatto tardi- decise di cambiare argomento Lucy 
-Si avresti dovuto, ero preoccupato considerando che non c'era nemmeno Bickslow con te... a proposito, chi ti ha riportata a casa?- chiese apprensivo l'uomo baffuto 
-l'autista di Juvia, non mi andava di disturbare Bicks così a tarda sera- rispose lei, mentendo solo per metà 
-Ma è per questo che lo pago, devi disturbarlo!- la incalzò il padre, la voce mossa da una flebile e tenera risata. Adesso trovava dolce, e non più straziante, notare tutti quegli aspetti di sua figlia che la rendevano uguale a Layla, come la sua eccessiva premura nei confronti degli altri a discapito di sé stessa
-Adesso fila a letto che è tardi- la incoraggiò infine l'uomo, baciandole la fronte e pizzicandole la pelle con gli ispidi baffoni 
-Va bene papà- rispose Lucy sorridendo dolcemente, era proprio per questo che voleva tornare a casa, dopo il coraggio datole da Natsu di affrontare la situazione, Lucy capì che proprio quello di cui aveva bisogno era la sicurezza della sua casa e il volto sereno del suo papà, primo cavaliere dall'armatura scintillante della sua vita. 
 
Chiacchiere futili riempivano il piccolo appartamento di Natsu attraverso la radio posta in cucina, quella mattina la vita pareva avere un colore diverso, il sole splendeva come se la pioggia della sera prima non fosse mai esistita, dalle strade si sentiva il chiacchiericcio dei passanti e il cinguettio degli uccellini. Una lieve pressione alla gamba destra fece abbassare lo sguardo si Natsu
-Ma buongiorno anche a te Happy- salutò accarezzando la testolina del gattino ceruleo 
-Sai presto avremo una presenza femminile in questa casa, ti comporterai bene?- chiese il ragazzo chinandosi a grattare il collo del micetto che fece le fusa in risposta
-Bravo ragazzo- commentò Natsu, prendendo quelle fusa come una risposta positiva alla sua domanda
-Sono sicuro che andrete d'accordo- disse infine, andando ad aprire la scatoletta con la colazione del piccolo Happy. "Sarà sveglia Lucy?" Pensò d'un tratto il rosato afferrando il telefono "se dorme ancora non voglio svegliarla" continuò reprimendo la voglia di chiamarla "magari le mando un messaggio" concluse
 
                                                                                                                                                                  Buongiorno Luce! 
 
Picchiettò sulla tastiera sorridendo, passarono appena cinque minuti che il telefono vibrò in risposta 
 
                                                                                                                                                                                Giorno :) 
 
Gli occhi silvani si illuminarono di colpo per poi velarsi di apprensione
 
                                                                                                                                              Come va? Hai fatto colazione?
 
Digitò subito
 
                                In realtà no... sta mattina avevo un po' di nausea e anche solo sentire parlare di cibo mi infastidiva                                                                                
 
Rispose la bionda dopo pochi minuti, e quelle poche parole bastarono a far schizzare Natsu alla porta
 
                                                                                                                                                             Posso fare qualcosa?
 
Chiese con le chiavi già in mano
 
                                                                                                                    No Natsu, ora sto bene, sto andando a lezione. 
 
Lezione? Okay, dopo aver constatato che Lucy fosse già sveglia adesso avrebbe anche potuto chiamarla,
-Pronto?- rispose Lucy in un lieve sbuffo 
-stai andando all'università?- chiese subito Natsu
-Certamente, perché lo chiedi?- chiese di rimando la bionda 
-Perché dovresti stare a riposo e al caldo- la incalzò il rosato 
-Natsu vado solo all'università, mica a scalare l'Everest- commentò Lucy con tono ilare 
-Mmh... vieni da me dopo?- provò allora Natsu, rassegnato all'idea che tanto non l'avrebbe convinta a stare nove mesi a letto, nel suo letto se possibile, dove poteva tenerla d'occhio e viziarsela come meglio credeva, era forse esagerato?
-va bene! Ci cediamo dopo allora- trillò Lucy con voce lieta e questo bastò per ridare al ragazzo la gioia precedente. Da quel momento in poi ogni secondo parve un'eternità, nemmeno il lavoro distolse Natsu dal pensare che avrebbe visto Lucy da lì a poco, era tutto così inverosimile, lei che era piombata nella sua vita come una specie di angelo etereo era tornata all'improvviso come in quei film da cinema, quelli che alla fine tutto sembra finire fin troppo bene, tanto da farti pensare "andiamo, è impossibile", per la prima volta Natsu cominciò a credere che lassù qualcuno gli volesse bene. Già la mente vagava immaginandosi le domeniche insieme: la sveglia tardi, lei con indosso una delle sue magliette, colazione con toast bruciacchiati e caffè caldo, le passeggiate nel parco e le serate a poltrire sul divano davanti alla tv, sì era proprio una vita a cui avrebbe potuto abituarsi in fretta. Le mani si bloccarono improvvisamente pensando poi al quel pancino che sarebbe cresciuto ogni mese, era strano quanta paura facesse ma quanta emozione procurasse al suo cuore, "Papà" l'avrebbe chiamato, Dio, a questo si sarebbe abituato più lentamente. Un fagottino urlante e paffuto con i suoi capelli ma gli occhi lei, magari avrebbe avuto il temperamento focoso tipico dei Dragneel e la classe innata della madre, gli occhi si appannarono improvvisamente e le dita lasciarono cadere lo scalpello in un tonfo metallico sul pavimento, faceva paura, una paura assurda, tanta da fargli mancare il respiro e tremare le mani, ma ce l'avrebbero fatta, insieme, e Natsu pensò che si sarebbe pure venduto l'anima per non far mancare niente alla sua nuova piccola famiglia. Il trillo del telefono distolse i suoi pensieri facendolo precipitare di nuovo sulla terra, asciugandosi le ciglia umide con il pollice prese il telefono schiarendosi la voce 
-Pronto?- il tono ancora leggermente gracchiante
-Oi Natsu! Sono Mira, disturbo?- chiese l'albina dall'altro capo del telefono
-Certo che no, dimmi tutto- rispose Natsu appoggiandosi al bancone della bottega, pensandoci un secondo Wendy sarebbe dovuta arrivare da lì a poco
-sta sera tu e Lucy siete liberi? Ti spiego: considerato tutto quello che state passando e il fatto che, a parte me, nessuno ha ancora conosciuto Lucy, io e Laxus abbiamo pensato che sarebbe carino cenare tutti insieme per svagarci e conoscerci un po'!- disse tutto d'un fiato Mira con voce euforica
-Non mettermi in mezzo donna- sentì in lontananza il vocione di Laxus, facendolo sghignazzare appena
-dai sarà divertente!- continuò Mira. Effettivamente lo stesso Natsu non vedeva l'ora di presentare Lucy a tutti, era pronto a sfoggiarla con orgoglio
-Ci saremo!- rispose con fermezza, il bianco sorriso ad illuminargli il volto
-Perfetto!- squittì Mira soddisfatta 
-Allora alle otto da me- informò infine.
 
-Stai scherzando?- sbottò Lucy sgranando gli occhi
-Non sarà troppo presto?- chiese la bionda rannicchiandosi sul divano blu scuro dell'appartamento di Natsu
-Troppo presto? Perché mai?- chiese di rimando il rosato prendendo posto accanto a lei
-I-io... non lo so Natsu...- balbettò la ragazza in un filo di voce 
-ti adoreranno- la rassicurò il giovane accarezzandole una guancia con il dorso dell'indice 
-E poi sarà divertente se siamo insieme!- disse poi con un sorriso raggiante, tanto luminoso da essere quasi abbagliante 
-insieme- sussurrò Lucy con lo sguardo perso in quel volto fresco e genuino, pareva così tanto un bambino eppure paradossalmente le infondeva sempre la forza e la sicurezza di un uomo saldo e protettivo, ma come faceva?
-va bene- acconsentì in fine con un cenno del capo, trovando e stringendo la mano di Natsu con urgenza. Qualcosa nell'andare a cena con tutti gli amici d'infanzia di Natsu la metteva a disagio, forse perché sapevano del suo stato interessante o forse perché dentro di sé pregava l'accettassero come amica senza riservarle comportamenti particolari, lo sguardo scese verso le loro mani intrecciate "sarà divertente finché saremo insieme" pensò sorridendo "già sarà così... ma aspetta..."
-Cosa dovrei indossare?-
 
 
Angolo autrici :  Salve bella gente chiediamo umilmente scusa per l’immenso ritardo, ma io Sayaka sono stata malissimo in questi giorni e l’influenza mi ha stesa XD comunque ecco qua il capitolo che tutti stavate aspettando! Speriamo sia all’altezza delle vostre aspettative ;) al solito ogni critica ,consiglio è sempre ben accetta J e grazie mille a tutti per le recensioni nello scorso capitolo.
Un abbraccio grande.
Alle prossima.
  
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