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Autore: Aria__    11/10/2016    0 recensioni
Adolescenza. Ognuno di noi ha vissuto o sta vivendo l'adolescenza a modo proprio. Ed Elly? Dopo la morte del padre, il mondo gira al contrario per lei. Come si ottiene la serenità? è questa la domanda che ogni giorno tutti ci poniamo. Quale è la cosa giusta da fare? è giusto chiudersi in se stessi? O forse aprire il proprio cuore può essere d'aiuto? Elly non è un modello da seguire, nella sua vita piena di alcool, droga e una madre assente. Quanto siete disposti a rischiare per essere realmente felici? Quanto avete paura di voi stessi e della vostra vita?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Trailer storia:
https://www.youtube.com/watch?v=fGdYqPB5Vu8


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Capitolo 4

Le parti in corsivo rappresentano i flashback dei personaggi
 
Non riuscì a chiudere occhio tutta la notte.
Tirai un sospiro di sollievo nel sentire il rumore della sveglia. Mi alzai velocemente e corsi verso il bagno.
“Hei” disse Peter “vai di fretta?” chiese sorridendo
Per me era difficile tenere un segreto con lui, riusciva quasi sempre a scoprire il mio viso bugiardo. “No, ma devo uscire presto Toby mi aspetta” dissi
“Ah si? Non mi ha detto niente ieri” disse per poi scendere per la colazione lasciando il bagno libero
Mandai via dalla mia mente il pensiero di dover davvero affrontare Toby e le sue cento chiamate prima o poi ma dovevo prima risolvere una questione più importante.
 
“Non sapevo con chi altro parlare” disse fra i singhiozzi Hanna poggiandosi con la testa sulle mie gambe
Non riuscì a scacciarla anche se un po’ mi urtava, come situazione.
“Dimmi che mi aiuterai” supplicò fra le lacrime
Sospirai, e cercai di mantenere il controllo. Non meritava il mio aiuto. Aveva rovinato la nostra amicizia e tradito la fiducia di mio fratello più volte.
“Si, ma solo per domani..” risposi prima di alzarmi
 
“Non fa ancora abbastanza caldo per mettere quel cappello di lana?” disse Peter mentre mi osservava scendere le scale
“Vado a piedi” dissi “è ancora abbastanza presto preferisco camminare e non mm.. beh.. congelarmi le orecchie” conclusi
Peter mi guardò confuso. “Hai preso di nuovo qualche droga?” chiese avvicinandosi e strappandomi gli occhiali da sole per guardarmi negli occhi
Tremai.
“No” quasi urlai “Dovresti fidarti di me” risposi per riprendermi gli occhiali e chiudermi la porta alle spalle
 
Camminai lentamente continuando a pensare alla conversazione della sera prima.
Arrivai fuori la farmacia e cercai di dare poco nell’orecchio. Improvvisamente notai una testa biondo cenere muoversi verso l’uscita.
Lo riconobbi subito.
Scappai dietro un auto e mi inginocchiai abbassando di poco gli occhiali da sole per vedere meglio.
Sembrava essere andato.
Tirai un sospiro di sollievo e aspettai qualche altro secondo, prima di decidere ad alzarmi.
“Che stai facendo?” disse una voce alle mie spalle
Sobbalzai, letteralmente. Sentivo il cuore che poteva esplodere da un momento all’altro
“Ma come hai fatto?” dico guardando verso la farmacia e poi verso Zack
“Punto primo sono veloce o non sarei nella squadra di football” disse quasi fiero e risposi con una faccia disgustata “e secondo ti sei nascosta proprio dietro la mia macchina” sorrise
Osservai il colore nero opaco e capì che la fortuna non era lì ad assistermi quella mattina.
“Perché sei ancora nascosta? Ormai ti ho visto” disse poi ridendo
In quel momento mi resi conto di essere ancora inginocchiata dietro la sua auto, ma non volevo dargliela vinta.
“Non mi nascondo da te” dissi
“dai Elly” disse tendendomi la mano
Il mio nome assumeva un suono diverso se pronunciato dalla sua bocca, sembrava quasi dolce.
Senza pensarci accettai la sua mano, lasciandola un secondo dopo. Mi pulì i jeans scuri con le mani, e tornai a guardarlo.
“Perché mi fissi?” chiesi irritata
“perché sei vestita tutta nera, con un cappello di lana ..” disse ironicamente “..sei in missione”
“Non sono affari tuoi” dico voltandomi e avviandomi verso l’entrata
Sento il suo sguardo fisso sul mio corpo e questo mi crea una specie di soggezione. Involontariamente mi volto, per vedere se la mia teoria fosse vera e si, mi stava fissando.
Alza la mano in cenno di saluto ma continua a restare lì, fermo a guardarmi.
Non ricambio il saluto ed entro in farmacia. Improvvisamente un senso di agitazione invade il mio corpo. Cerco di mantenere un profilo basso, mentre cerco fra gli scaffali quello che stavo cercando. Non ne capisco niente, ci sono vari prezzi, marche, non so quale scegliere.
Entro nel panico e l’idea di essere riconosciuta mi manda in tilt il cervello.
Perché ho deciso di accettare?
Avrei dovuto chiedere a Toby.
Toby. Il pensiero mi porta dei brividi e l’ansia sale all’idea di doverlo incontrare a breve nel cortile della scuola. Mando giù il nodo alla gola e alla cieca prendo la prima scatola avanti ai miei occhi e mi dirigo alla cassa.
 
Arrivo nel cortile della scuola giusto in tempo per il suono della campanella. Tiro un sospiro di sollievo almeno potrò aspettare di affrontare Toby dopo la fine delle lezioni.
“Hei” dice Peter “ma non dovevi vederti con Toby?”  sotto il suo braccio protettivo la chioma rossa di Hanna
Il suo volto era cadaverico.
Le lancio uno sguardo, per poi sorridere in modo del tutto finto. “Si, mm io ti ho mentito non mi sono vista con Toby” dico tutto d’un fiato
“e con chi?” chiede curioso e quasi infastidito
Mi guardo in torno fra la calca di studenti che si fanno spazio per entrare nella struttura. E poi eccolo. “Zack” dico senza riflettere “Zack Miller” concludo per poi svignarmela
 
Corro su per le scale verso il secondo piano. Sto per entrare in classe ma qualcosa mi immobilizza per un braccio.
Mi giro e guardo Toby. Un viso non proprio rilassato.
Deglutisco e lo osservo attentamente. “Non hai risposto alle mie chiamate,sei sparita dopo..”
“Ne parliamo dopo okay, mi accompagni a casa e ne parliamo ora entriamo in classe” dico liberandomi dalla sua stretta e correndo al mio tosto
Per tutto il tempo delle lezioni non mi muovo dal mio posto, neanche per una sigaretta. Avevo il terrore che Toby mi seguisse.
Sento il vibrare del mio cellulare nella tasca e lo estraggo facendo attenzione a non farmi beccare.
-Ci vediamo alle sei, da te? Ho chiesto a Toby di uscire con tuo fratello così abbiamo casa libera. Hanna x-
Sbuffo, sonoramente. “Signorina Davis,la mia lezione la annoia?” chiede il professore
Sobbalzo ancora, presa dai miei pensieri per poi scuotere la testa.
 
“Elly” sento gridare alle mie spalle dal corridoio
Sbuffo, notando Zack Miller e la sua tenacia. “Hai trovato quello che ti serviva?” chiede
Ha un sorriso sempre così.. solare. È irritante. “Non sono affari tuoi , di nuovo” dico distogliendo lo sguardo
“Perché mi rispondi sempre così?” chiede un po amareggiato
Penso a un qualche tipo di risposta, ma il tempismo di Toby mi salva. “Hei” dico dandogli un bacio sulla guancia
“Ciao, andiamo?” chiede guardando freddamente Zack
Annuisco per poi voltarmi insieme a lui, e sentire ancora incessantemente lo sguardo di Zack sulla pelle che brucia.
Arriviamo vicino l’auto di Toby e mi apre la portiera. Ringrazio con la testa e salgo senza dire una parola. Mentre aspetto che metta in moto guardo per l’ultima volta di direzione del biondo, circondato adesso dagli amici ma che continua incessantemente a guardarmi.
Sorriso involontariamente e un secondo dopo siamo in moto.
“Perché mi stai evitando?” chiede duro, senza un filo di timbro nella voce
Sospiro. Non so come giustificarmi. Il mio comportamento nei suoi confronti è inaccettabile. “è per il bacio?” aggiunge poi
“Senti, è stato un errore” dico velocemente guardandomi le mani
“Un errore a cui tu non ti sei sottratta” dice “Perché?”
“Perché sono una stupida va bene? Mi hai preso in contropiede, non sapevo cosa fare ero confusa” mi giustifico quasi urlando “Non avresti dovuto” concludo poi
 
Il tragitto fino a casa è nel totale silenzio. Non ci guardiamo neanche, nessuna canzone a farci da sottofondo. Come siamo arrivati a questo?
Quando l’auto si ferma, tentenno prima di aprire la portiera per poi sbatterla forte. Mi giro verso di lui poggiandomi al finestrino. “Io ti voglio bene, come un fratello. Sei una delle pochissima persone su cui so di poter contare su tutto, se non l’unica” dico con le lacrime agli occhi “ti prego non abbandonarmi anche tu”
Scende dall’auto. Sembra furioso. “Abbandonarti? Elly sei impazzita” dice guardandomi negli occhi “sei la cosa più bella che potesse capitarmi e non ti lascerei mai andare”
“Ma non proviamo le stesse cose e tu.. tu soffri a causa mia..” dico ferita e amareggiata
“Elly io sono..” tira un forte sospiro ma poi si allontana “.. devo andare”
“Ma stiamo parlando” dico seguendolo dal lato del passeggero
“Lasciami stare, ti chiamo io va bene?” dice con uno strano pallore in viso
Annuisco, per poi allontanarmi dall’auto e guardarlo correre via.
 
Entro in casa esausta, un peso sul cervello e sul cuore. Poso lo zaino e ignoro il piatto sulla tavola pronto per essere mangiato.
“Non pranzi neanche oggi?” dice mia madre
Non le rispondo e salgo le scale. Non mi segue. Ovviamente.
Ho bisogno di calmarmi. Apro il cassetto della scrivania e prendo il mio cofanetto dei “gioielli”.
Prendo un pezzo di fumo ed esco sul balcone. Aspetto che si sciolga, per poi preparare il tutto.
“cosa fai?” chiede Peter raggiungendomi sul balcone e sedendosi a terra accanto a me
“è solo una sigaretta speciale, niente di eccessivo” dico chiudendo la cartina
“Posso unirmi a te?’” chiede
Lo guardo e gli sorrido. “è da tanto che non lo facciamo insieme, ultimamente sono stato più un padre che un fratello, ogni tanto è bello tornare indietro”
“Ti ricordi quando papà ci beccò?” risi
“è stato orribile, era furioso” disse
Annuì. “Forse non è fiero di noi adesso” dico prima di accendere la sigaretta
“Sono sicuro che capirà” aggiunge lui rassicurandomi e facendo un tiro
 
Aprì la porta. Le 18 in punto.
“Sei strafatta” disse Hanna guardandomi negli occhi
“Facciamola finita” dico velocemente prendendo la busta dallo zaino
Fece uno strano sospiro. “Va bene, vieni con me?” chiese
“Forse è meglio se aspetto qui fuori” dico
Lei annuisce e sparisce nel bagno.
Senza rendermene conto cammino avanti e indietro sulla soglia del bagno, attendendo che si apra la porta.
Quando Hanna torna alla mia vista, sono già consapevole di tutto..
 
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SPAZIO AUTRICE
Ormai non penso sia difficile capire cosa sta succedendo ad Hanna. Mentre Toby? Cosa nasconde? Chiunque volesse che io leggessi la sua storia e lasciare una recensione sarò felice di ricambiare chiunque voglia.
Lei è Hanna:

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Vi ricordo inoltre il trailer della storia: https://www.youtube.com/watch?v=fGdYqPB5Vu8
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