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Autore: nikita82roma    12/10/2016    2 recensioni
Kate sta per tornare al distretto riprendendo ufficialmente il suo ruolo di capitano e separarsi da sua figlia e da suo marito sarà più difficile di quanto pensasse. Non appena rientra al distretto le si presenta subito un caso scottante che tratterà in prima persona: il figlio di un famoso narcotrafficante di origine venezuelana è il colpevole di alcuni efferati delitti di giovani donne. Si troverà davanti a decisioni difficili e a dover combattere una battaglia alla quale è impreparata che la metterà davanti a nuove e vecchie paura, a dover scegliere ancora una volta quale direzione dovrà prendere la sua vita...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Always Together'
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Kate tornò a casa più tardi di quanto avesse voluto e di più stanca di quanto pensasse di essere. Come spesso le accadeva aveva saltato il pranzo ed era andata avanti a caffè. Tutto come sempre, insomma.

Appena mise piede dentro il loft sentì quel calore familiare ad attenderla che non si era accorta quanto le fosse mancato fino a quando non l’avvolse, insieme all’abbraccio di Rick, che non si era nemmeno accorta le fosse arrivato così vicino da stringerla a se.

- Sei stanca. - Non era una domanda, era un’affermazione. Le bastò guardarla un attimo, sentire le sue labbra tirate mentre ricambiava un bacio in modo fin troppo distratto. Se ne accorse anche lei, quindi fu Kate a baciarlo molto più coinvolta subito dopo che lui ebbe parlato, perché voleva farlo e non voleva metterlo in secondo piano.

- Sì, ma non troppo per baciare mio marito come si deve. - E gli diede un altro sonoro bacio sulle labbra. - Lily? 

- Dorme, in camera. - Kate controllò l’orario, erano le nove di sera passate da un po'. Fece una smorfia triste. - Mangiamo?

- Non hai mangiato? - Chiese Kate sorpresa, visto l’ora tarda.

- Ti aspettavo. Ho fatto cenare Lily, poi abbiamo fatto un bel bagnetto insieme, si è fatta con non poca fatica asciugare e cambiare e alla fine si è addormenta. - Rick le disse tutto come se stesse raccontando una favola. Kate sospirò si era persa un’intera giornata di sua figlia. Poi mentre lui finiva di riscaldare la cena entrò piano in camera al buio e si avvicinò alla culla per guardarla dormire. Ora capiva perchè a Castle era sempre piaciuto starla a guardare, prima lo trovava inquietante benchè anche a lei piacesse guardare lui, ma con Lily era diverso. Avrebbe passato tutta la notte ad osservare ogni sua piccola smorfia o movimento. Profumava di buono, di bebè e di talco. La scoprì appena per vedere quale pigiama Rick le avesse messo e non si stupì più di tanto nel vedere quello comprato pochi giorni prima con la scritta “I love my daddy”, ormai ne avevano una collezione con quel genere di scritte perchè ogni volta che Castle ne vedeva una non resisteva dal comprarla: presto a Lily sarebbe servita una cabina armadio più grande della loro. Le rimboccò le coperte e proprio in quel momento sembrò svegliarsi facendo qualche lamento, ma stava solo sognando e riprese subito a dormire tranquilla. Pensò che crescere Lily senza un padre così presente come Castle sarebbe stato veramente difficile ed avrebbe voluto dire lasciare la loro bambina tra asili nido e baby sitter, decisamente non quello che avrebbe voluto per sua figlia. Erano fortunati a poter fare quella vita, dove almeno uno di loro non aveva quasi mai obblighi o orari lavorativi da rispettare, Lily sarebbe cresciuta con almeno uno di loro sempre presente e non poteva volere nulla di più. Si ritrovò a parlarle, sussurrandole appena, che avrebbe fatto il possibile per esserci di più anche lei, che quella giornata non sarebbe stata la norma, che non voleva lasciarla addormentata la mattina e tornare la sera che già dormiva. Era bello vederla dormire, ma non voleva fare solo quello. Non voleva che sua figlia si dimenticasse di avere una madre.

- Sai, a farle il bagno e a cambiarla sei molto più brava tu. - Rick era dietro di lei, aveva avvicinato il viso al suo orecchio sussurrandole con un filo di voce per non disturbare Lily. Non si era accorta della sua presenza ancora una volta, avrebbe dovuto fare qualcosa per rivedere la sua soglia di attenzione al mondo circostante quando era in presenza di sua figlia: probabilmente Castle aveva ascoltato tutto quello che aveva detto, era talmente presa dai suoi pensieri che non lo aveva sentito arrivare e non sapeva da quanto fosse lì. Si asciugò una lacrima dal volto e si voltò abbracciandolo.

- Sei un papà perfetto.

- Lo so. - sorrise - Mi hai sposato anche per quello no? Perchè sussurro ai bambini.

Kate sorrise sulla sua camicia strattonandolo appena. Era impossibile quando faceva così!

- Dai, andiamo, Beckett! La cena è pronta.

 

Mangiarono raccontandosi le rispettive giornate, Kate gli accennò del caso al distretto che l’aveva tenuta fino a tardi per seguire gli sviluppi di una pista e Rick gli fece un resoconto dettagliato di tutto quello che aveva fatto con Lily. Gli disse che aveva cominciato a leggergli delle storie, in realtà era un libro giallo, ma lui sosteneva che a lei piacesse la sua voce e tanto non capiva cosa leggeva. Kate sospirò dando però ragione a sua figlia, la voce di Rick quando leggeva era più irresistibile del solito. Poi gli raccontò anche delle sue disavventure con il bagnetto, tanto che aveva finito per essere anche lui tutto bagnato, quindi alla fine avevano fatto il bagno insieme. 

 

Lily era una bambina tutto sommato di facile gestione, ma se c’era una cosa che proprio non sopportava era fare il bagnetto. Urlava e si dimenava come una matta, così un giorno Rick aveva proposto a Kate di fare il bagno con lei. All’inizio era un po' intimorita e non sapeva bene come fare. Si era consultata con il pediatra chiedendogli se fosse possibile e non gli aveva dato controindicazioni, doveva solo fare attenzione ai prodotti che usava. Così era cominciato quel dolce rituale di fare il bagno con sua figlia che, tra le sue braccia, a contatto con il suo corpo, si rilassava completamente ed anzi le piaceva stare in acqua e ci passavano tanto tempo fino a quando non si raffreddava. Nella grande vasca del bagno della loro camera, che apprezzava di più di quella piccola vaschetta di plastica per neonati che era immediatamente sparita in chissà quale angolo del loft, tanto avevano capito che non l’avrebbero più usata, Lily batteva le mani ed i piedi nell’acqua e sembrava anche divertirsi e per Kate quello era il momento più bello della giornata, mentre Rick spesso le massaggiava la schiena e le braccia con una morbida spugna.

Fu in una di queste prime occasioni che Rick rimase letteralmente pietrificato da una scena che lo colpì lasciandolo senza parole. Lily era adagiata sul petto di Kate, con la testa tra i suoi seni ed aveva la bocca appoggiata esattamente sopra la sua cicatrice, sembrava la stesse baciando, proprio come aveva fatto lui, la prima volta che lei era stata tra le sue braccia, tutta bagnata, anche quella sera, anche se per altri motivi. Era stato il suo primo modo di amarla, di farle capire che amava tutto di lei, ogni segno che dimostrava che fosse viva, che fosse con lui. Ed ora la loro bambina stava facendo la stessa cosa, inconsapevolmente, e non era nemmeno certo che Kate se ne fosse accorta: Lily, Rick lo sapeva, sarebbe stata la cura migliore per scardinare ancora quelle resistenze che sua moglie aveva, che lui non era mai riuscito ad abbattere, per liberarla, finalmente, da quelle restanti paure che aveva, dietro le quali si rifugiava ancora. Lily avrebbe liberato Kate da quella parte di se stessa che lui non era mai riuscito a raggiungere, ribaltando quel rapporto rimasto irrisolto tra lei e sua madre, spostando il suo punto di osservazione, facendola passare dall’altra parte, facendola diventare madre. Tra le proteste di Kate le scattò una foto, non amava che Rick le facesse delle foto in quelle occasioni, ma lui le spiegò che quella era troppo importante e poi lo avrebbe capito. Le mostrò la foto dopo che aveva asciugato e rivestito Lily, quando ancora la teneva tra le sue braccia dondolandosi sulla sedia nella sua cameretta. Kate non fece subito caso a cosa ci fosse di così particolare, facendo spazientire Rick, che invece trovava la cosa lampante, ed alla fine fu lui ad indicarlo, facendo perdere, secondo lui, così tutta la magia della scoperta. Rimase, quindi, anche Kate senza parole. Razionalmente sapeva che quella di Lily era una posa del tutto casuale, che era solo appoggiata a lei, come in tante altre occasioni, come forse si era già messa in quel modo altre volte. Razionalmente. Però capì quello che aveva visto Rick, oltre la razionalità, oltre la ragione. Sapeva a cosa aveva pensato, perché era la stessa cosa che pensava lei: la loro prima notte insieme, le sue promesse sussurrate di esserci, sempre, di portarla ad distruggere tutte le barriere che ancora lui non era riuscito ad abbattere e di farlo in qualsiasi modo. E lo aveva fatto, aveva mantenuto la sua promessa, perché anche lei sapeva che Lily era il suo tassello mancante, era il dono più grande che Rick le aveva fatto. Sua figlia non l’avrebbe fatta diventare un’altra persona, però le avrebbe permesso di vedere il mondo da un’angolazione che non aveva mai preso in considerazione e le avrebbe fatto rivedere le sue priorità, e lo stava già facendo.

Avevano condiviso molti bagni insieme, sia Kate che Rick con Lily ed alcune volte anche tutti e tre insieme e sembrava che lo adorassero tutti e tre quel momento. Beckett non avrebbe mai pensato che essere una famiglia volesse dire tutto quello che stava provando in quei primi mesi da madre. 

 

- A cosa stai pensando, così sorridente? - Chiese Rick a Kate persa nei suoi ricordi.

- A quando facciamo il bagno tutti e tre insieme - Ammise candidamente - Vi avrei voluto vedere oggi… Siete sempre così dolci quando siete insieme…

- Così poi mi avresti rimproverato perché l’ho fatta piangere troppo perché non si voleva far asciugare cambiare. Non capisco perché con lei in tutto questo il mio tocco non funziona… - sbuffò Rick con disappunto.

- Con me non piange - Lo stuzzicò Kate - Vuole solo essere accarezzata, te l’ho detto, così si rilassa…

- Ti rendi conto Kate? Siamo arrivati al punto che sei tu a dirmi come devo cambiare un neonato! Tu che non li volevi nemmeno prendere in braccio! Ho creato un mostro! - Disse Rick tirando fuori tutto il suo lato melodrammatico e beccandosi in faccia il tovagliolo che gli lanciò Kate per farlo stare zitto mentre rideva di gusto. Aveva ragione lui, non lo avrebbe mai detto nemmeno lei, era convinta che non sarebbe mai riuscita ad occuparsi con tanta naturalezza di sua figlia, a capirla con un istinto innato che era venuto fuori dalla prima volta che la aveva preso in braccio. Castle si tolse il tovagliolo che penzolava dalla sua testa e la guardò con quel broncio infantile che adorava.

- Dai Castle, non te la prendere! Sarà sicuramente il tuo 50% di patrimonio genetico che le fa preferire le mie carezze, che ti ricordo, piacciono molto anche a te!

- Cosa vorresti dire, che al 50% del tuo patrimonio genetico non piacciono le mie carezze? Eppure mi sembra che a te piacciono molto, di solito… Soprattutto certe carezze in certe occasioni… - Beckett arrossì non potendo dire altrimenti e Castle si prese il punto soddisfatto.

 

Kate era a casa, la stanchezza sembrava essere scomparsa dopo quella cena con suo marito e quelle chiacchiere così quotidiane, come una famiglia qualsiasi, in quella normalità che per loro era sempre sembrata una chimera irraggiungibile. Sorrideva felice mentre lo aiutava a sparecchiare e mettere i piatti nella lavastoviglie, non lesinandogli qualche abbraccio o bacio rubato mentre si voltava verso di lei. Si riprometteva solo di impegnarsi a non fare così tardi, ad avere orari più regolari, lo doveva a Rick a Lily ma soprattutto a se stessa.

Salutò il pianto di sua figlia come un regalo, finalmente poteva passare del tempo con lei, in quel rituale che era tutto loro, al quale non voleva rinunciare, nonostante tutto. Rick non provò nemmeno a dirle che andava lui, aveva capito da come l’aveva guardata nella culla quanto volesse stare con lei e le lasciò sole per un po’, magari dovevano fare qualche altro discorso da Beckett a MiniBeckett e questa volta era giusto non intromettersi. Andò nel suo studio e scrisse qualche pagina di quel capitolo che faticava a finire, perché la sua mente era costantemente altrove: a sua figlia, a sua moglie, poi andò nella loro camera da letto e vide Kate che sdraiata, si era addormentata distrutta da quella prima giornata di lavoro, appena aveva avuto modo di rilassarsi. Teneva ancora Lily su di se, che invece non sembrava molto intenzionata a dormire, ma guardava con gli occhi ben svegli sua madre sbavandole tutta la maglietta. Rick la sfilò delicatamente dalla stretta di Kate per metterla nella culla, ma poi ci ripensò, la sistemò tra di loro e rimase a guardarle, fino a quando anche Lily non si addormentò: solo allora si sentì libero di dormire anche lui. Avrebbe discusso di questo con Kate la mattina dopo… o forse no… 

 

Kate anche quella mattina si svegliò presto, con due piedini che le solleticavano il braccio. Lily era appoggiata con la testa sul braccio di Rick e con i piedi addosso a lei. Aveva dormito praticamente tutta la notte senza svegliarsi mai, era la prima volta e non sapeva se il motivo era solo che aveva dormito con loro o perché pian piano cominciava a cambiare i suoi ritmi, abbandonando l’idea di mangiare in piena notte, anche se, la sera prima, l’aveva allattata l’ultima volta più tardi del solito. Temeva che dormire con loro potesse diventare un vizio che poi non gli avrebbero più tolto, ma non riusciva ad essere arrabbiata con Rick per averglielo concesso, risvegliarsi con quei piedini appoggiati su di se era la migliore delle sveglie possibile. La spostò quel tanto che bastava per potersi avvicinare di più a lei e Rick, abbracciandoli entrambi e appoggiandosi con la testa vicino a quelle di loro due, formando un incastro perfetto. Aveva ancora un po’ di tempo prima di doversi alzare per un’altra giornata che l’avrebbe portata per troppo tempo lontano da loro.

 

Si era alzata, infine, lasciando dormire papà e figlia insieme non prima di averli guardati ancora per un po’ in piedi in fondo al letto. Le sembravano perfetti, anzi per lei lo erano veramente. Erano la sua famiglia perfetta, perché era la sua.

Rick si era alzato risvegliato dai lamenti di Lily che si agitava al suo fianco e sentì l’acqua della doccia scorrere, indicando dove fosse Kate. Mise Lily nella sua culla ancora non era proprio del tutto sveglia e lui era sicuro che se ne volesse occupare la sua mamma appena uscita dal bagno e intanto andò a preparare la colazione. Più di un caffè, come al solito, perché sapeva che Beckett avrebbe ripreso a saltare il pranzo ed aveva bisogno di qualcosa di più nutriente, per non tornare di nuovo sfinita a casa come la sera prima.

Appena uscì dalla doccia Kate vide il letto vuoto e sentì Lily borbottare nella culla. Si occupò di lei prima di finire di prepararsi, non voleva perdersi anche quel momento della giornata, uno dei pochi che sapeva ci sarebbero stati per stare insieme. Il profumo delle uova e del bacon l’aveva raggiunta fino alla cameretta di Lily mentre la cambiava, quindi raggiunse Rick con la piccola in braccio, proprio mentre adagiava il contenuto della padella nel piatto, due uova fritte con il bacon croccante, un piatto di frutta già tagliata e un caffè fumante. Aveva già l’acquolina in bocca.

- Mi vuoi mettere all’ingrasso Castle? - Chiese Kate accomodandosi con Lily in braccio. Non l’avrebbe lasciata fino a quando non sarebbe dovuta uscire.

- Voglio solo che non arrivi a cena senza mangiare nulla - Le disse appoggiato al bancone con i gomiti ed il mento appoggiato sulle mani mentre la osservava mangiare soddisfatto.

- Perché non venite al distretto per la pausa pranzo? Così possiamo andare a mangiare qualcosa insieme, se ti va… - Gli propose Kate prendendolo di sorpresa e facendolo rialzare subito

- Dici sul serio? Possiamo venire? - Chiese già tutto eccitato

- Certo che potete venire, perché non dovreste? Non dobbiamo mica rimanere lì tutto il tempo, mangiamo qualcosa insieme, così posso passare un po’ di tempo con te e con lei. - Disse accarezzando la fronte di sua figlia prima e poi cercando la mano di suo marito, stringendola nella sua.

- Non mi potevi fare una proposta migliore! - Gongolò Rick - Anche i ragazzi saranno felici di rivederla, è un po’ che non la vedono. 

- Dovrò dirlo anche a Lanie. Se sa che siete passati e non l’ho avvisata mi ucciderà! - Disse Kate alzando gli occhi al cielo pensando alla sua amica.

- Non ti preoccupare, la tua amica darà la colpa a me ed ucciderà me, tu sarai salva. - Rick si meritò un’occhiataccia di Kate, che ricambiò tirandole un bacio. Quella giornata era cominciata nel migliore dei modi.

   
 
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