La scelta del titolo è per me ciò
che di più complicato possa esistere. Mi ci scervello giorno e notte, nel vero
senso della parola, ma nulla e poi, all’improvviso ,quando perdo le speranze,
eccolo!
Poiché mi è difficile trovare un titolo
che esprima ciò che significa per me una storia, ho deciso di spiegarlo (anche
se forse non vi interesserà!) così da rendervi, speriamo, un po’ più chiara la
mia scelta.
Forse qualcuno avrà sentito
l’espressione ’irraggiungibile come la luna’.
La Luna è lì, vicina, così vicina
che certe volte si pensa di poterla sfiorare allungando la mano e, quando si
tenta quest’assurdo gesto, ci si ritrova a stringere il nulla. La si cerca, la
si desidera e si arriva a credere di averla cattura, ma al risveglio la rete è
vuota.
La verità…la verità è che solo la
Luna decide a chi concedersi.
Non era
raro che Tonks si fermasse a pranzo a Grimmauld Place. Ciò che invece appariva
decisamente insolito era vederla seduta da sola, con aria sognante,
indifferente a ciò che la circondava.
“ Aspetti
qualcuno? ” chiese incuriosito Sirius.
“ Eh?
”mormorò Tonks senza smettere di fissare la porta.
“ Stai
bene? ” domandò nuovamente, prendendo posto accanto a lei.
Smise di
torturare l’innocente tovagliolo che teneva in mano “ Si. ”
Aggrottò le
sopracciglia. C’era qualcosa che decisamente non andava in sua cugina. Non
l’aveva mai vista nervosa, nemmeno quando si preparava per una Missione ed ora,
invece, sembrava fremere dall’impazienza.
“ Tutto
bene al Ministero? ” tentò.
La ragazza
distolse per un attimo lo sguardo dalla porta e si voltò verso di lui.
“ Credi che
vada tutto bene al Ministero? ”rispose ironica “ Il Ministro sembra non vederci
né sentirci e continua a negare l’evidenza. Il numero di Auror diminuisce
‘misteriosamente’...”
Aveva
toccato un brutto tasto.
“ Non
intendevo in quel senso ” si affrettò ad interromperla prima di farla
innervosire sul serio.
Tonks
sembrò calmarsi immediatamente.
“ Ah! ”
esclamò accompagnando le parole con un’alzata di spalle” Allora tutto bene.”
Per cinque secondi credette che
l’interrogatorio fosse finito e invece…
Poteva
sentire lo sguardo di Sirius trapassarle la nuca cercando di leggerle nella
mente .Tornò a voltarsi verso di lui, visibilmente irritata “ Che c’è? ”
Si avvicinò
con aria cospiratoria“ Che ti è successo? ”
Sbuffò. “
Nulla.” Sirius sapeva essere veramente noioso.
La giovane
Auror si ritrovò a sperare che la situazione del cugino si risolvesse il più
presto possibile così lui avrebbe ricominciato a farsi una vita ed avrebbe
smesso di torturare gli altri. Un pensiero un po’ crudele, forse, ma lui era
veramente assillante quando si annoiava.
” Deve per
forza essermi accaduto qualcosa? ”
L’uomo smise
di dondolarsi sulle gambe posteriori della sedia e poggiò i gomiti sul tavolo,
sporgendosi verso di lei in attesa di una vera risposta.
Digrignò i
denti. Ormai non sarebbe più riuscita a fargli cambiare idea neanche impiegando
l’intera giornata.
“ L’altra
sera Remus mi ha baciata ” mormorò, pentendosi delle
sue parole non appena vide la strana espressione sul volto del suo
interlocutore.
“ Ti ha
baciata! ” ripetè lui a voce così alta da far
trasalire Charlie, il quale perse il controllo dei piatti e questi finirono in
mille pezzi sul pavimento.
Lo sguardo
di Sirius saettò veloce verso Lupin che, proprio in quel secondo, aveva aperto
la porta. “ L’hai baciata? ” domandò nuovamente, abbassando, ormai inutilmente,
la voce.
Interpretato il suo eloquente silenzio come
una conferma, quasi cadde dalla sedia nella foga del tornare a voltarsi verso
Tonks. Lo sguardo avido di curiosità. “ Come è stato? ”
“ Sirius! ”lo riprese Lupin venendo in aiuto di una Tonks
paralizzata sul posto sotto lo sguardo di tutti.
“ Che vuoi?
”domandò, scocciato da quell’interruzione.
“ Scusaci
un attimo, Tonks ”
senza aspettare risposta afferrò per un braccio l’amico e lo trascinò
fuori dalla stanza.
“ Ehi! ”
protestò Sirius liberandosi dalla stretta. Si passò
una mano sulla spalla lisciando la stoffa maltrattata e guardò divertito
l’amico“ Allora? ”
“ Lasciala
in pace.”
“ Mi
distraggo cinque minuti e ne approfitti. Bravo Lunastorta!
” esclamò su di giri, eccitato dalla novità e dalla prospettiva di seguirne lo
sviluppo “ Ed io che credevo avessi dimenticato …”
Lupin
incrociò le braccia al petto offeso da quelle insinuazioni.
“ Non ti
offendere, ma le tue amicizie femminili sono nulle quindi: ” sollevò un dito” o
fino ad adesso mi hai nascosto parte della tua vita o” continuò alzando un
secondo dito” o negli ultimi dodici anni hai cambiato gusti.”
Il suo
sguardo vagò sul licantropo come in cerca qualche evidente prova che lo
guidasse verso la giusta conclusione del suo ragionamento“ Dubito che tu la
notte vada per locali quindi la seconda ipotesi è la più probabile. Non ho
nulla in contrario.”si affrettò ad aggiungere” Però dovresti dirlo a mia
cugina. Deve essere orribile essere lasciati per un uomo, almeno credo. A me
non è mai successo. “
“ Finito di
delirare? ” Fece un passò verso di lui e lo fissò dritto negli occhi per essere
sicuro che non perdesse o interpretasse a modo suo nemmeno una parola.“ Io non
ho alcuna intenzione di lasciare Ninfadora.”
“ Sapevo
che non potevi essere cambiato tanto. “ Gli diede una vigorosa pacca sulla spalla.” Non avrei avuto
nulla contro di te se…”
Sospirò
esasperato.
“ Io non la
lascerò perché ” scandì lentamente ogni parola ” tra me e tua cugina non c’è
nulla.”
Il sorriso
scomparve dal volto di Sirius lasciando spazio alla confusione “ L’hai baciata
o no? ”
“ Si o no?
” lo incalzò vedendolo indeciso.
Abbassò lo
sguardo per una frazione di secondo “
Non volevo… “
La porta
della cucina si chiuse con uno scatto secco alle loro spalle interrompendoli.
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Tra tutti i
momenti imbarazzanti della sua vita , ed erano stati veramente tanti , ciò che
era accaduto quella mattina meritava, secondo il parere di Tonks, di essere
classificato al primo posto.
Come se non
bastasse essere considerata un’imbranata cronica!
Prese un
profondo respiro alzando lo sguardo appena in tempo per notare Molly voltarsi
verso Piton . Come lei non sapesse che quasi tutti in quella stanza la
guardavano quando credevano fosse distratta.
Poggiò i
gomiti sul tavolo, intenzionata a concentrarsi sulla riunione ed ignorare tutti,
quando un particolare attirò la sua attenzione.
Remus la
guardava o, meglio, la fissava.
Seduto
dalla parte opposta del tavolo, il più distante possibile, non distolse lo
sguardo nemmeno quando i loro occhi si incontrarono.
L’intensità
con cui la osservava la fece quasi sobbalzare, sentì il volto farsi
improvvisamente caldo, ma non si voltò. Non avrebbe ceduto, si disse sollevando
il mento in segno di sfida.
Per un
istante pensò di vedere l’ombra di un sorriso sulle sue labbra , ma
probabilmente doveva essere stato solo frutto della sua immaginazione. Era
sicura di non aver mai ricevuto uno sguardo tanto cupo quanto quello che le
stava rivolgendo.
L’orologio segnava le sette quando finalmente
la riunione si concluse.
Si attardò in
cucina, fingendo di mettere in ordine i fogli su cui aveva scarabocchiato i
pochi appunti, non aveva alcuna voglia di essere costretta a parlare con
qualcuno.
“ Resti a
cena? ”
Evidentemente
aveva sbagliato i suoi calcoli. Si trovava in cucina con l’unica persona che
desiderava eppure, voleva evitare.
Alzò riluttante lo sguardo rendendosi conto,
con gioia e terrore, di quanto fosse vicino.
“ No ”
rispose quasi in un sussurro.
“ Puoi
restare un paio di minuti o hai premura? ” domandò di nuovo e, vedendo che
annuiva, le si sedette accanto.“ Mi spiace per oggi ”
Potendo
sarebbe corsa fuori dalla stanza, ma le sue gambe sembravano non voler prendere
parte a quel piano. “ Ci sono abituata ”
La sedia
scricchiolò rumorosamente sotto il peso dell’uomo quando si spostò.
Anche senza
guardarlo Tonks riusciva ad immaginare la sua espressione perplessa mentre
cercava di interpretare quella risposta.
“ Sono
abituata alle umiliazioni “spiegò strappando piccoli pezzi di carta dal foglio
che teneva in mano “ Quindi non preoccuparti ” si alzò dalla sedia.
“Tonks.”
Si voltò di
scattò , forse troppo velocemente, tanto da fargli ritrarre la mano che aveva
teso per fermarla.
“ Non avrei
voluto che tutto ciò accadesse. Sirius non avrebbe dovuto urlare in quel modo…”
“ Non fa nulla,
veramente ” insistette con un sorriso forzato riuscendo, a stento, a
dissimulare il suo stato d’animo “ domani sarà tutto dimenticato.”
Aveva
trascorso ore a fantasticare cercando di immaginare cosa sarebbe accaduto al
loro prossimo incontro. Aveva dato spazio a tutte le sue fantasie, dalle più
innocenti alle più maliziose, ma…ma infondo era stato solo un bacio.
Un breve,
brevissimo istante in cui il suo desiderio si era avverato. Un breve momento in
cui aveva avuto l’illusione che lui fosse suo.
La testa le
sembrava sul punto di esplodere, lo stomaco le bruciava per la delusione.
Avrebbe
preferito che lui ne approfittasse piuttosto che vedersi rifiutata.
Lupin
distolse lo sguardo e quando tornò a guardarla le sembrò tormentato, quasi in
lotta con sé stesso.
“Era stata
una giornata molto, molto pesante…” iniziò a bassa voce
Fece un
breve cenno col capo ben consapevole di quanto valore avesse la parola
‘pesante’ in quel contesto . Era successo tante volte anche a lei, rientrando a
casa dopo una giornata particolarmente difficile, di desiderare disperatamente
qualcuno a cui stringersi, ma questo non lo giustificava.
“ Non devi
spiegarti “ tagliò corto, preferendo non sapere.
…………………………
“ Respira, Tonks” le sussurrò Sirius
rimettendo a posto il portaombrelli che l’aveva fatta inciampare. “ Lui non è
in casa.”
Fece finta
di non capire a cosa si riferisse. Cercò di apparire indifferente quando
accettò il suo aiuto per rialzarsi, ma era visibilmente più rilassata.
La precedette
in salotto, dove li accolse l’odore di legna bruciata e lo scoppiettare del
fuoco nel camino “ Sono tutti fuori. Mi stavo annoiando da morire ” riempì due
bicchieri di un liquido denso e scuro “ Fortuna che sei venuta tu.”
“ Tutto
d’un fiato ” aggiunse, porgendole un bicchiere e sollevando il suo a mo’ di
brindisi.
Guardò
incerta il bicchiere. Dopo una giornata passata ad ascoltare le insensatezze
del Ministro, qualcosa di forte era quello che ci voleva. Provò ad imitare il
cugino, ma , non appena il primo sorso giunse in gola, quasi rischiò di
soffocarsi.
Sirius
nascose una risata dietro il bicchiere e si sedette nella sua poltrona
preferita.
“
Comunque,” poggiò una gamba sul bracciolo ed iniziò a far dondolare
distrattamente il piede ” non per farmi gli affari tuoi, ma non so proprio cosa
ci trovi in Remus.”
Tonks trasalì “ Prima di tutto non so di cosa parli
” mentì spudoratamente sedendosi di fronte a lui “ ed in ogni caso hai ragione.
Non sono affari tuoi.”
“ Era solo
per chiacchierare ” si giustificò innocentemente lui.
Non
rispose.
“ Ok, come
vuoi tu” riempì nuovamente il proprio bicchiere e, nonostante le proteste,
anche il suo “ E’ scortese, non credi, lasciarmi bere da solo.”
Questa
volta la gola bruciò molto di meno ed il sapore le apparve notevolmente
migliore.
“ Che
cos’è? ” chiese facendo roteare il liquore sul fondo del bicchiere.
“ Whisky
incendiario invecchiato quarant’anni. Per le grandi occasioni.”
“ Che si
festeggia? ” chiese sorseggiando quello che rimaneva nel suo bicchiere.
“ La
guarigione di Arthur ” riempì per la terza volta i bicchieri “ Ci vuole un
brindisi, no?”
Tonks
annuì.
“ REMUS! ”
esclamò Tonks allegramente. Provò ad alzarsi, ma
ricadde sulla poltrona “ Stavamo proprio parlando di te.”
Lo sguardo
del licantropo si posò sul bicchiere abbandonato vicino alla mano della ragazza
poi sull’amico “ L’hai fatta ubriacare “ constatò contrariato.
“ Non sono
ubriaca ” protestò Tonks alzandosi ” lo saprei se lo fossi.”
Ignorò la
patetica replica e continuò a rivolgersi all’altro “ Si può sapere che ti passa
per la testa? ”
“ Se fossi
ubriaca non riuscirei a fare questo ” riprese Tonks
saltellando, barcollante, su un piede.
Lupin
scattò in avanti afferrandola appena in tempo.
“Non l’ho
costretta io a bere” si difese Sirius.
Si liberò
dalla sua presa, infastidita da quel gesto “ Non sono ubriaca! “
“La guarigione di Arthur merita qualche
brindisi non credi?” provò a giustificarsi offrendogli un bicchiere “ E dai Lunastorta, non essere noioso ”aggiunse vedendo che
rifiutava.
“ L’hai
fatta ubriacare perché ti annoiavi? ”lo accusò per nulla divertito.
“ Non sono
ubriaca ”protestò nuovamente, sentendosi ignorata “ E’ solo la terra che non
vuole smettere di girare.”
Riprese il
mantello dalla poltrona su cui l’aveva lanciato entrando e, senza smettere di
fulminare con lo sguardo Sirius, posò la mano in una presa ferrea sulla spalla
di Tonks “ Andiamo! ”
“ Dove? ”
chiese lei lasciandosi guidare fuori dalla stanza.
“ A fare
una passeggiata.”
L’odore di erba
appena tagliata si sostituì piacevolmente all’odore di chiuso.
“ Remus.”
“ Si? ”
“ E’ vero
che sei lumasico, numatico, lu…”
“ Lunatico?
” le suggerì senza farci caso.
“ Ed io che
cosa ho detto? ”
“ Te lo ha
detto Sirius? ” Strinse la presa sul suo fianco.
Tonks
annuì, poi tornò a poggiare la testa sulla sua spalla “ Ma io non ci credo.”
“ Remus ”chiamò di nuovo.
“ Si?
”chiese Lupin cercando una panchina su cui potersi sedere.
“ Lo sai
che hai un buon odore? ”
“ Davvero?
” domandò distrattamente, impegnato a farle attraversare la strada.
“ Si ”
rispose, stupita del fatto che chiedesse conferma“ E hai anche un buon sapore ”
aggiunse.
Il
licantropo si fermò di colpo.
La mano
della ragazza si spostò fra i suoi capelli facendogli abbassare il volto verso
di sé “ Baciami.”
L’odore
dolciastro del suo fiato gli pizzicò spiacevolmente il naso“ Sei ubriaca.” le
allontanò la mano “ Credo faremmo meglio a tornare a casa.”
Puntò le
mani sul suo petto e lo spinse con forza indietro “ Tornaci tu a casa ”rispose
arrabbiata riprendendo a camminare verso il parco.
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“ Non eri
contrario al bere? ” domandò Sirius entrando nel buio
salotto.
Neanche si
voltò a guardarlo“ Sparisci! ”
Ignorò
spudoratamente le sue parole“ Si è addormentata.”
Sollevò
appena le spalle.
“ Non vuoi
sapere come sta? ” continuò accendendo il fuoco “ Ha inveito contro di te tutto
il tempo.” vedendo che non mostrava
alcuna reazione“ Cosa le hai fatto? ” chiese poggiandosi alla mensola del
camino.
“ Niente
che tu non sappia già ”rispose pensieroso.
” Le hai
detto che sono un licantropo? ”domandò dopo qualche minuto, dando voce al
dubbio che lo assillava.
Non
rispose.
“ Mi ha
chiesto se sono lunatico ”continuò osservando con intensità il bicchiere da cui Tonks aveva bevuto, quasi
potesse trovare una risposta in quel pezzo di vetro “ e, sai, non capisco
perché una ragazza ubriaca dovrebbe fare questa domanda.”
L’altro
cambiò posizione visibilmente a disagio“ Era ubriaca,straparlava.”
“ Cosa le
hai detto di me? ”insistette Lupin per nulla convinto da quella debole difesa.
“ Nulla…”
sospirò. ”… l’avrebbe scoperto prima o poi” ammise colpevole sedendosi di
fronte a lui. L’aveva visto mentire troppe volte per non capirlo.
Battè il
bicchiere sul tavolino “ Dovevi dirglielo per forza?! ”si alzò ed iniziò a
girare per la stanza“ Non potevi tenere chiusa quella bocca?! ”
”
Probabilmente nemmeno lo ricorderà ”cercò di rassicurarlo.
I suoi
passi nervosi rimbombarono pesanti mentre tornava ad avvicinarsi alla poltrona
dove era seduto Sirius “ Tu non riesci a capire, vero? ”domandò con un sorriso
amaro sulle labbra “ Anche se lei domani lo avrà dimenticato, io lo saprò.”
Lo guardò
perplesso, non riuscendo a seguire il suo ragionamento. “ Ma cosa ti cambia? ”
Accavallò le gambe e si poggiò al bracciolo “ Quasi tutti i membri dell’Ordine
sanno che sei un licantropo.”
“ E quasi
tutti i membri dell’Ordine mi guardano con compassione.” replicò con rabbia
chinandosi verso di lui “ Hanno pietà di me. Mi trattano come un invalido
quando si avvicina la luna piena.” Fece un profondo respiro e si raddrizzò “
Tua cugina era una delle poche persone che mi trattava semplicemente come un
uomo.” terminò con un involontario pizzico di malinconia che non sfuggi a Sirius.
Smise di
far dondolare la ciabatta e si sedette composto “ Tu non sei arrabbiato con me
perché ho confidato il tuo segreto ” disse trattenendo un sorriso “ Tu sei
arrabbiato perché l’ho detto a Tonks.”
Indietreggiò
istintivamente, improvvisamente più pallido del solito.” Non c’entra nulla!
”esclamò infastidito dallo sguardo furbo. “ E’ così difficile per te accettare
che sia io a scegliere le persone a cui confidare il mio problema? ”
“ Io penso
che lei ti piaccia. ”rispose l’altro certo di aver centrato il problema “ E
credo che tu abbia paura ” continuò senza dargli tempo di aprir bocca “ non
della sua pietà, ma del fatto che lei continuerà a non provarne.”
“ Tu sei
folle! ”
“ Non più
di te ”gli concesse Sirius, divertito.
Scosse la
testa “Sta zitto.”
” Non ti
sei accorto di come ti guarda? ”continuò imperterrito, avvicinandosi.
“ E’ tua
cugina.” gli ricordò, arrossendo nonostante tutto.
“
Purtroppo! ”rispose scherzando” Mi sarebbe piaciuto essere guardato in quel
modo.”
“ Sono un
licantropo, Sirius ”gli ricordò innervosendosi.
“ Le piaci
”replicò con estrema calma, trattenendosi dal pungolarlo.
“ Non
essere stupido. Nessuno può amare uno come me”
“
Nessuno.”concordò amareggiato quanto lui ” Nessuno, finchè
non lo permetterai.”
“ Cosa
credi accadrà quando scoprirà cosa sono? ”lo attaccò ” Mi tratterà con
pietà,come tutti gli altri.”
“ Credo
continuerebbe a trattarti come fa ora.”rispose convinto“ Ma dovrai dirglielo
per poterlo sapere.”
__________________
Spostò il peso
incerto da una gamba all’altra poi fece un paio di passi avanti. Aveva passato
tutta la giornata combattuto tra il parlarle o meno.
Forse era
colpa di quanto detto da Sirius, ma il modo in cui lei lo stava guardando non
rendeva certo facili le cose.
“ Tonks…”esordì cercando di ricordare il discorso che si era
preparato e che aveva avuto ben chiaro in mente fino ad un istante prima di
entrare.
Abbassò lo
sguardo sui fogli a cui stava lavorando nel, vano, tentativo di mascherare
l’effetto che aveva su di lei il solo fatto di essere soli. “ Mi spiace per
l’altro giorno ”lo anticipò, visibilmente imbarazzata.
Le si
sedette di fronte. “ Cosa ricordi? ” Sembrava indeciso, vacillante, quasi
impaurito.
La sedia
scricchiolò rumorosamente.“ Cosa dovrei ricordare? ”domandò allarmata, sul
punto di fuggire dalla stanza.” Qualsiasi cosa abbia detto o fatto ”continuò
temendo le sue azioni” non ero in me.”
“ Non hai
fatto nulla.” la tranquillizzò realizzando che, come previsto da Sirius, aveva
dimenticato tutto.
Avrebbe
potuto non dirle nulla. Lasciare le cose come stavano, non dover temere la sua
reazione, ma il modo in cui si era sporta sul tavolo in attesa di ascoltarlo,
il modo in cui aveva ripreso a guardarlo, lo spinsero a parlare ancor prima che
se ne rendesse conto.
“ C’è una
cosa che devi sapere di me.”
“ Cosa?
”chiese mordicchiandosi il labbro, incuriosita dall’intimità del tono della sua
voce.
Ormai non
c’era più possibilità di fuga.
Si schiarì
rumorosamente la voce” Il motivo per cui io…la ragione per cui…”prese un
profondo respiro battendo nervosamente il piede per terra, poi riprese di
slancio, troppo velocemente “ Io sono un licantropo ”
Il sorriso
scomparve dalle labbra di Tonks mentre il suo sguardo si posava istintivamente
sui segni gli che attraversavano il volto. Aprì la bocca come per dire
qualcosa, ma rimase in silenzio.
Le gambe
della sedia strisciarono pesantemente sul pavimento di pietra quando lui si
alzò. Scosse impercettibilmente la testa chiedendosi perché era stato così
stupido da ascoltare il consiglio di Sirius. Nel silenzio della casa aveva
quasi l’impressione che l’assordante battito del suo cuore urlasse
l’umiliazione a cui si era volutamente sottoposto.
“ Lo
immaginavo.”
La voce di
Tonks gli giunse come un lontano mormorio e si sorprese non poco nel sollevare
lo sguardo e trovarla a pochi passi da sé.
“ Diventi
improvvisamente silenzioso quando si avvicina la luna piena ”riprese lei “ Non
che tu parli molto di solito,” aggiunse abbozzando un sorriso “ ma in quei
giorni sembra quasi che tu sia assente.”
“ Sei
irascibile e scontroso subito dopo il plenilunio ”continuò facendo un passo
verso di lui” e non mi c’è voluto molto nel notare la sistematicità con cui
sparivi di casa.”
“ Dopotutto
sono una dei migliori Auror del Ministero ”concluse scherzando e riuscendo a
strappargli un sorriso.
Per quanto
Remus si sforzasse di notarla, per quanto una parte della sua mente la cercasse
ostinatamente, non riusciva a trovare la pietà nella sua voce né il disprezzo
nel modo in cui lo guardava. Piuttosto la soddisfazione di chi trova la
conferma dei propri sospetti.
Non era
questa la reazione che si era aspettato. Non era il sollievo che aveva
immaginato di provare nel confessare il suo ‘problema’ eppure si sentiva più
leggero, felice.
Le sfiorò
la guancia, era calda.
Poggiò la
mano sulla sua trattenendola, chiudendo gli occhi per un istante,
abbandonandosi, per un secondo, all’effimera sensazione di quel tocco leggero,
temendo che, se avesse guardato più attentamente, più da vicino, lui sarebbe
sparito.
E invece
quando riaprì gli occhi era ancora lì, così vicino da sentire il suo petto
alzarsi ed abbassarsi sempre più veloce, contro il proprio, ad ogni respiro.
Rimase
immobile mentre lui lasciava scivolare la mano lungo la linea chiara del suo
collo, poi di nuovo su ad accarezzarle il mento.
La osservò
quasi ipnotizzato schiudere leggermente le labbra alla leggera pressione delle
sue dita.“ Ninfadora…”
“ Tonks! ”lo rimbeccò con una smorfia avvicinando il viso al
suo.
Vicino, sempre
più vicino, il suo respiro lo solleticava.
Indietreggiò
istintivamente, quasi spaventato. Battè le palpebre un paio di volte, riscuotendosi dallo strano senso di torpore
che gli stava annebbiando la mente.
“ Che
succede? ” Lo guardò confusa notando, nuovamente, quell’espressione tormentata
nei suoi occhi.” Non ti piaccio? ” chiese senza riuscire a mascherare la
delusione nella voce”Posso cambiare se vuoi…”
“ No!
”esclamò con veemenza interrompendola“ Tu sei…” non riuscì a finire la frase.
“ Allora cosa?
” domandò non riuscendo a sentirsi lusingata da quel complimento inespresso.
Abbassò gli
occhi sentendosi bruciare sotto quello sguardo, incapace di sostenerlo ancora.
“ Sono un licantropo.”
“ Ed io una
metamorphomagus ” lo rimbeccò allegramente” Saremmo
certo una coppia bizzarra.”
“ Non è una
cosa sulla quale scherzare ”la riprese quasi seccato dalla leggerezza con cui
lei aveva preso la notizia.
“ Non sto
sottovalutando il tuo problema” gli assicurò seria pur non riuscendo a smettere
di sorridere.
“Sono
lunatico,irascibile…” spalancò gli occhi per la sorpresa, trattenendo il fiato,
nel sentire la punta fredda delle sua dita sfiorargli la cicatrice sullo
zigomo.
“ Ci sono
altri motivi per cui non potremmo stare insieme? ”
“
Non…”richiuse la bocca stupito, chiedendosi se lo avesse ascoltato “ Non ti
basta questo? ”
Passò le
braccia dietro le sue spalle “ Nemmeno un po’. ”
Si chinò
appena “ Non ti spaventa sapere che cosa sono? ” mormorò sfiorandole le labbra
con le proprie.
“No.”
Si
separarono bruscamente quando la porta batté violenta interrompendoli.
“ Scusate
”disse Sirius per nulla dispiaciuto entrando nella
stanza.
“ Si?
”quasi ringhiò Lupin .Era più che sicuro che li avesse spiati fino a quel
momento e che fosse entrato per controllare come mai avessero smesso di
parlare.
“ Sapete
dove ho lasciato il giornale? ” domandò indugiando con lo sguardo sui loro
volti arrossati “ Sono sicuro che l’ultima volta l’ho visto qui.”
Per alcuni
istanti regnò il silenzio mentre fingeva di cercare il Profeta senza smettere
di osservarli.
“ Beh,sarà
da qualche altra parte ”accompagnò le parole con un alzata di spalle “ Se avete
bisogno di me ”continuò uscendo“ sono nella stanza qui accanto.”
“ Ah, Remus! ”esclamò riaprendo immediatamente la porta.
Lupin
poggiò la mano sul fianco di Tonks stringendola a sé. “ Cosa? ”
“ Ricorda
che è mia cugina ”rispose con un sorriso divertito chiudendosi la porta alle
spalle.
“ Credi che
tornerà di nuovo? ”domandò Tonks una volta rimasti
soli.
Ora che
sapeva di aver avuto ragione Sirius non avrebbe
lasciato un attimo di privacy. “ Ne sono certo ” rispose a denti stretti senza
smettere di guardare la porta. Erano appena diventati il suo passatempo
preferito.
“ Beh,
dopotutto ”riprese lei voltandosi con un gran sorriso sul volto. Poggiò le mani
sul suo petto sollevandosi sulle punte dei piedi quel tanto per sfiorargli la
punta del naso col proprio”Credo che il nostro maggior problema, non sarà la
luna piena.”