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Autore: Rowy    09/05/2009    2 recensioni
“ Remus.” “ Si? ” “ E’ vero che sei lumasico, numatico, lu…” “ Lunatico? ” le suggerì senza farci caso. Come ha fatto Tonks a scoprire il segreto di Lupin? E' questa la domanda che mi sono posta in questo periodo. Esistono molte fanfiction su questa coppia. Sulla nascita della loro storia,sui loro litigi,etc...ma si da per scontato che Tonks sia fin dall'inizio al corrente di tutto. E se così non fosse stato,mi sono chiesta? Ci ho pensato un pò e ne sono venute fuori alcune idee.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La scelta del titolo è per me ciò che di più complicato possa esistere. Mi ci scervello giorno e notte, nel vero senso della parola, ma nulla e poi, all’improvviso ,quando perdo le speranze, eccolo!

Poiché mi è difficile trovare un titolo che esprima ciò che significa per me una storia, ho deciso di spiegarlo (anche se forse non vi interesserà!) così da rendervi, speriamo, un po’ più chiara la mia scelta.

Forse qualcuno avrà sentito l’espressione ’irraggiungibile come la luna’.

La Luna è lì, vicina, così vicina che certe volte si pensa di poterla sfiorare allungando la mano e, quando si tenta quest’assurdo gesto, ci si ritrova a stringere il nulla. La si cerca, la si desidera e si arriva a credere di averla cattura, ma al risveglio la rete è vuota.

La verità…la verità è che solo la Luna decide a chi concedersi.

 

Non era raro che Tonks si fermasse a pranzo a Grimmauld Place. Ciò che invece appariva decisamente insolito era vederla seduta da sola, con aria sognante, indifferente a ciò che la circondava.

“ Aspetti qualcuno? ” chiese incuriosito Sirius.

“ Eh? ”mormorò Tonks senza smettere di fissare la porta.

“ Stai bene? ” domandò nuovamente, prendendo posto accanto a lei.

Smise di torturare l’innocente tovagliolo che teneva in mano “ Si. ”

Aggrottò le sopracciglia. C’era qualcosa che decisamente non andava in sua cugina. Non l’aveva mai vista nervosa, nemmeno quando si preparava per una Missione ed ora, invece, sembrava fremere dall’impazienza. 

“ Tutto bene al Ministero? ” tentò.

La ragazza distolse per un attimo lo sguardo dalla porta e si voltò verso di lui.

“ Credi che vada tutto bene al Ministero? ”rispose ironica “ Il Ministro sembra non vederci né sentirci e continua a negare l’evidenza. Il numero di Auror diminuisce ‘misteriosamente’...”

Aveva toccato un brutto tasto.

“ Non intendevo in quel senso ” si affrettò ad interromperla prima di farla innervosire sul serio.

Tonks sembrò calmarsi immediatamente.

“ Ah! ” esclamò accompagnando le parole con un’alzata di spalle” Allora tutto bene.”

 Per cinque secondi credette che l’interrogatorio fosse finito e invece…

Poteva sentire lo sguardo di Sirius trapassarle la nuca cercando di leggerle nella mente .Tornò a voltarsi verso di lui, visibilmente irritata “ Che c’è? ”

Si avvicinò con aria cospiratoria“ Che ti è successo? ”

Sbuffò. “ Nulla.” Sirius sapeva essere veramente noioso.

La giovane Auror si ritrovò a sperare che la situazione del cugino si risolvesse il più presto possibile così lui avrebbe ricominciato a farsi una vita ed avrebbe smesso di torturare gli altri. Un pensiero un po’ crudele, forse, ma lui era veramente assillante quando si annoiava.

” Deve per forza essermi accaduto qualcosa? ”

L’uomo smise di dondolarsi sulle gambe posteriori della sedia e poggiò i gomiti sul tavolo, sporgendosi verso di lei in attesa di una vera risposta.

Digrignò i denti. Ormai non sarebbe più riuscita a fargli cambiare idea neanche impiegando l’intera giornata.

“ L’altra sera Remus mi ha baciata ” mormorò, pentendosi delle sue parole non appena vide la strana espressione sul volto del suo interlocutore.

“ Ti ha baciata! ” ripetè lui a voce così alta da far trasalire Charlie, il quale perse il controllo dei piatti e questi finirono in mille pezzi sul pavimento. 

Lo sguardo di Sirius saettò veloce verso Lupin che, proprio in quel secondo, aveva aperto la porta. “ L’hai baciata? ” domandò nuovamente, abbassando, ormai inutilmente, la voce.

 Interpretato il suo eloquente silenzio come una conferma, quasi cadde dalla sedia nella foga del tornare a voltarsi verso Tonks. Lo sguardo avido di curiosità. “ Come è stato? ”

Sirius! ”lo riprese Lupin venendo in aiuto di una Tonks paralizzata sul posto sotto lo sguardo di tutti.

“ Che vuoi? ”domandò, scocciato da quell’interruzione.

“ Scusaci un attimo, Tonks  senza aspettare risposta afferrò per un braccio l’amico e lo trascinò fuori dalla stanza.

 

“ Ehi! ” protestò Sirius liberandosi dalla stretta. Si passò una mano sulla spalla lisciando la stoffa maltrattata e guardò divertito l’amico“ Allora? ”

“ Lasciala in pace.”

“ Mi distraggo cinque minuti e ne approfitti. Bravo Lunastorta! ” esclamò su di giri, eccitato dalla novità e dalla prospettiva di seguirne lo sviluppo “ Ed io che credevo avessi dimenticato …”

Lupin incrociò le braccia al petto offeso da quelle insinuazioni.

“ Non ti offendere, ma le tue amicizie femminili sono nulle quindi: ” sollevò un dito” o fino ad adesso mi hai nascosto parte della tua vita o” continuò alzando un secondo dito” o negli ultimi dodici anni hai cambiato gusti.”

Il suo sguardo vagò sul licantropo come in cerca qualche evidente prova che lo guidasse verso la giusta conclusione del suo ragionamento“ Dubito che tu la notte vada per locali quindi la seconda ipotesi è la più probabile. Non ho nulla in contrario.”si affrettò ad aggiungere” Però dovresti dirlo a mia cugina. Deve essere orribile essere lasciati per un uomo, almeno credo. A me non è mai successo. “

“ Finito di delirare? ” Fece un passò verso di lui e lo fissò dritto negli occhi per essere sicuro che non perdesse o interpretasse a modo suo nemmeno una parola.“ Io non ho alcuna intenzione di lasciare Ninfadora.”

“ Sapevo che non potevi essere cambiato tanto. “ Gli diede una  vigorosa pacca sulla spalla.” Non avrei avuto nulla contro di te se…”

Sospirò esasperato.

“ Io non la lascerò perché ” scandì lentamente ogni parola ” tra me e tua cugina non c’è nulla.”

Il sorriso scomparve dal volto di Sirius lasciando spazio alla confusione “ L’hai baciata o no? ”

“ Si o no? ” lo incalzò vedendolo indeciso.

Abbassò lo sguardo per una frazione di secondo  “ Non volevo… “

La porta della cucina si chiuse con uno scatto secco alle loro spalle interrompendoli.

 

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Tra tutti i momenti imbarazzanti della sua vita , ed erano stati veramente tanti , ciò che era accaduto quella mattina meritava, secondo il parere di Tonks, di essere classificato al primo posto.

Come se non bastasse essere considerata un’imbranata cronica!

Prese un profondo respiro alzando lo sguardo appena in tempo per notare Molly voltarsi verso Piton . Come lei non sapesse che quasi tutti in quella stanza la guardavano quando credevano fosse distratta.

Poggiò i gomiti sul tavolo, intenzionata a concentrarsi sulla riunione ed ignorare tutti, quando un particolare attirò la sua attenzione.

Remus la guardava o, meglio, la fissava.

Seduto dalla parte opposta del tavolo, il più distante possibile, non distolse lo sguardo nemmeno quando i loro occhi si incontrarono.

L’intensità con cui la osservava la fece quasi sobbalzare, sentì il volto farsi improvvisamente caldo, ma non si voltò. Non avrebbe ceduto, si disse sollevando il mento in segno di sfida.

Per un istante pensò di vedere l’ombra di un sorriso sulle sue labbra , ma probabilmente doveva essere stato solo frutto della sua immaginazione. Era sicura di non aver mai ricevuto uno sguardo tanto cupo quanto quello che le stava rivolgendo.

 

 L’orologio segnava le sette quando finalmente la riunione si concluse.

Si attardò in cucina, fingendo di mettere in ordine i fogli su cui aveva scarabocchiato i pochi appunti, non aveva alcuna voglia di essere costretta a parlare con qualcuno.

“ Resti a cena? ”

Evidentemente aveva sbagliato i suoi calcoli. Si trovava in cucina con l’unica persona che desiderava eppure, voleva evitare.

 Alzò riluttante lo sguardo rendendosi conto, con gioia e terrore, di quanto fosse vicino.

“ No ” rispose quasi in un sussurro.

“ Puoi restare un paio di minuti o hai premura? ” domandò di nuovo e, vedendo che annuiva, le si sedette accanto.“ Mi spiace per oggi ”

Potendo sarebbe corsa fuori dalla stanza, ma le sue gambe sembravano non voler prendere parte a quel piano. “ Ci sono abituata ”

La sedia scricchiolò rumorosamente sotto il peso dell’uomo quando si spostò.

Anche senza guardarlo Tonks riusciva ad immaginare la sua espressione perplessa mentre cercava di interpretare quella risposta.

“ Sono abituata alle umiliazioni “spiegò strappando piccoli pezzi di carta dal foglio che teneva in mano “ Quindi non preoccuparti ” si alzò dalla sedia.

Tonks.”

Si voltò di scattò , forse troppo velocemente, tanto da fargli ritrarre la mano che aveva teso per fermarla.

“ Non avrei voluto che tutto ciò accadesse. Sirius non avrebbe dovuto urlare in quel modo…”

“ Non fa nulla, veramente ” insistette con un sorriso forzato riuscendo, a stento, a dissimulare il suo stato d’animo “ domani sarà tutto dimenticato.”

Aveva trascorso ore a fantasticare cercando di immaginare cosa sarebbe accaduto al loro prossimo incontro. Aveva dato spazio a tutte le sue fantasie, dalle più innocenti alle più maliziose, ma…ma infondo era stato solo un bacio.

Un breve, brevissimo istante in cui il suo desiderio si era avverato. Un breve momento in cui aveva avuto l’illusione che lui fosse suo.

La testa le sembrava sul punto di esplodere, lo stomaco le bruciava per la delusione.

Avrebbe preferito che lui ne approfittasse piuttosto che vedersi rifiutata.

Lupin distolse lo sguardo e quando tornò a guardarla le sembrò tormentato, quasi in lotta con sé stesso.

“Era stata una giornata molto, molto pesante…” iniziò a bassa voce

Fece un breve cenno col capo ben consapevole di quanto valore avesse la parola ‘pesante’ in quel contesto . Era successo tante volte anche a lei, rientrando a casa dopo una giornata particolarmente difficile, di desiderare disperatamente qualcuno a cui stringersi, ma questo non lo giustificava.

“ Non devi spiegarti “ tagliò corto, preferendo non sapere.  

 

…………………………

 

“ Respira, Tonks” le sussurrò Sirius rimettendo a posto il portaombrelli che l’aveva fatta inciampare. “ Lui non è in casa.”

Fece finta di non capire a cosa si riferisse. Cercò di apparire indifferente quando accettò il suo aiuto per rialzarsi, ma era visibilmente più rilassata.

La precedette in salotto, dove li accolse l’odore di legna bruciata e lo scoppiettare del fuoco nel camino “ Sono tutti fuori. Mi stavo annoiando da morire ” riempì due bicchieri di un liquido denso e scuro “ Fortuna che sei venuta tu.”

“ Tutto d’un fiato ” aggiunse, porgendole un bicchiere e sollevando il suo a mo’ di brindisi.

Guardò incerta il bicchiere. Dopo una giornata passata ad ascoltare le insensatezze del Ministro, qualcosa di forte era quello che ci voleva. Provò ad imitare il cugino, ma , non appena il primo sorso giunse in gola, quasi rischiò di soffocarsi.

Sirius nascose una risata dietro il bicchiere e si sedette nella sua poltrona preferita.

“ Comunque,” poggiò una gamba sul bracciolo ed iniziò a far dondolare distrattamente il piede ” non per farmi gli affari tuoi, ma non so proprio cosa ci trovi in Remus.”

Tonks trasalì “ Prima di tutto non so di cosa parli ” mentì spudoratamente sedendosi di fronte a lui “ ed in ogni caso hai ragione. Non sono affari tuoi.”

“ Era solo per chiacchierare ” si giustificò innocentemente lui.

Non rispose.

“ Ok, come vuoi tu” riempì nuovamente il proprio bicchiere e, nonostante le proteste, anche il suo “ E’ scortese, non credi, lasciarmi bere da solo.”

Questa volta la gola bruciò molto di meno ed il sapore le apparve notevolmente migliore.

“ Che cos’è? ” chiese facendo roteare il liquore sul fondo del bicchiere.

“ Whisky incendiario invecchiato quarant’anni. Per le grandi occasioni.”

“ Che si festeggia? ” chiese sorseggiando quello che rimaneva nel suo bicchiere.

“ La guarigione di Arthur ” riempì per la terza volta i bicchieri “ Ci vuole un brindisi, no?”

Tonks annuì.

 

“ REMUS! ” esclamò Tonks allegramente. Provò ad alzarsi, ma ricadde sulla poltrona “ Stavamo proprio parlando di te.”

Lo sguardo del licantropo si posò sul bicchiere abbandonato vicino alla mano della ragazza poi sull’amico “ L’hai fatta ubriacare “ constatò contrariato.

“ Non sono ubriaca ” protestò Tonks alzandosi ”  lo saprei se lo fossi.”

Ignorò la patetica replica e continuò a rivolgersi all’altro “ Si può sapere che ti passa per la testa? ” 

“ Se fossi ubriaca non riuscirei a fare questo ” riprese Tonks saltellando, barcollante, su un piede.

Lupin scattò in avanti afferrandola appena in tempo.

“Non l’ho costretta io a bere” si difese Sirius.

Si liberò dalla sua presa, infastidita da quel gesto “ Non sono ubriaca! “

 “La guarigione di Arthur merita qualche brindisi non credi?” provò a giustificarsi offrendogli un bicchiere “ E dai Lunastorta, non essere noioso ”aggiunse vedendo che rifiutava.

“ L’hai fatta ubriacare perché ti annoiavi? ”lo accusò per nulla divertito.

“ Non sono ubriaca ”protestò nuovamente, sentendosi ignorata “ E’ solo la terra che non vuole smettere di girare.”

Riprese il mantello dalla poltrona su cui l’aveva lanciato entrando e, senza smettere di fulminare con lo sguardo Sirius, posò la mano in una presa ferrea sulla spalla di Tonks “ Andiamo! ”

“ Dove? ” chiese lei lasciandosi guidare fuori dalla stanza.

“ A fare una passeggiata.”

 

L’odore di erba appena tagliata si sostituì piacevolmente all’odore di chiuso.

Remus.”

“ Si? ”

“ E’ vero che sei lumasico, numatico, lu…”

“ Lunatico? ” le suggerì senza farci caso.

“ Ed io che cosa ho detto? ” 

“ Te lo ha detto Sirius? ” Strinse la presa sul suo fianco.

Tonks annuì, poi tornò a poggiare la testa sulla sua spalla “ Ma io non ci credo.”

Remus ”chiamò di nuovo.

“ Si? ”chiese Lupin cercando una panchina su cui potersi sedere.

“ Lo sai che hai un buon odore? ”

“ Davvero? ” domandò distrattamente, impegnato a farle attraversare la strada.

“ Si ” rispose, stupita del fatto che chiedesse conferma“ E hai anche un buon sapore ” aggiunse.

Il licantropo si fermò di colpo.

La mano della ragazza si spostò fra i suoi capelli facendogli abbassare il volto verso di sé “ Baciami.”

L’odore dolciastro del suo fiato gli pizzicò spiacevolmente il naso“ Sei ubriaca.” le allontanò la mano “ Credo faremmo meglio a tornare a casa.”

Puntò le mani sul suo petto e lo spinse con forza indietro “ Tornaci tu a casa ”rispose arrabbiata riprendendo a camminare verso il parco.

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“ Non eri contrario al bere? ” domandò Sirius entrando nel buio salotto.

Neanche si voltò a guardarlo“ Sparisci! ”

Ignorò spudoratamente le sue parole“ Si è addormentata.”

Sollevò appena le spalle.

“ Non vuoi sapere come sta? ” continuò accendendo il fuoco “ Ha inveito contro di te tutto il tempo.”  vedendo che non mostrava alcuna reazione“ Cosa le hai fatto? ” chiese poggiandosi alla mensola del camino.

“ Niente che tu non sappia già ”rispose pensieroso.

” Le hai detto che sono un licantropo? ”domandò dopo qualche minuto, dando voce al dubbio che lo assillava.

Non rispose.

“ Mi ha chiesto se sono lunatico ”continuò osservando con intensità  il bicchiere da cui Tonks aveva bevuto, quasi potesse trovare una risposta in quel pezzo di vetro “ e, sai, non capisco perché una ragazza ubriaca dovrebbe fare questa domanda.”

L’altro cambiò posizione visibilmente a disagio“ Era ubriaca,straparlava.”

“ Cosa le hai detto di me? ”insistette Lupin per nulla convinto da quella debole difesa.

“ Nulla…” sospirò. ”… l’avrebbe scoperto prima o poi” ammise colpevole sedendosi di fronte a lui. L’aveva visto mentire troppe volte per non capirlo.

Battè il bicchiere sul tavolino “ Dovevi dirglielo per forza?! ”si alzò ed iniziò a girare per la stanza“ Non potevi tenere chiusa quella bocca?! ”

” Probabilmente nemmeno lo ricorderà ”cercò di rassicurarlo.

I suoi passi nervosi rimbombarono pesanti mentre tornava ad avvicinarsi alla poltrona dove era seduto Sirius “ Tu non riesci a capire, vero? ”domandò con un sorriso amaro sulle labbra “ Anche se lei domani lo avrà dimenticato, io lo saprò.”

Lo guardò perplesso, non riuscendo a seguire il suo ragionamento. “ Ma cosa ti cambia? ” Accavallò le gambe e si poggiò al bracciolo “ Quasi tutti i membri dell’Ordine sanno che sei un licantropo.”

“ E quasi tutti i membri dell’Ordine mi guardano con compassione.” replicò con rabbia chinandosi verso di lui “ Hanno pietà di me. Mi trattano come un invalido quando si avvicina la luna piena.” Fece un profondo respiro e si raddrizzò “ Tua cugina era una delle poche persone che mi trattava semplicemente come un uomo.” terminò con un involontario pizzico di malinconia che non sfuggi a Sirius.

Smise di far dondolare la ciabatta e si sedette composto “ Tu non sei arrabbiato con me perché ho confidato il tuo segreto ” disse trattenendo un sorriso “ Tu sei arrabbiato perché l’ho detto a Tonks.”

Indietreggiò istintivamente, improvvisamente più pallido del solito.” Non c’entra nulla! ”esclamò infastidito dallo sguardo furbo. “ E’ così difficile per te accettare che sia io a scegliere le persone a cui confidare il mio problema? ”

“ Io penso che lei ti piaccia. ”rispose l’altro certo di aver centrato il problema “ E credo che tu abbia paura ” continuò senza dargli tempo di aprir bocca “ non della sua pietà, ma del fatto che lei continuerà a non provarne.”

“ Tu sei folle! ”

“ Non più di te ”gli concesse Sirius, divertito. 

Scosse la testa “Sta zitto.”

” Non ti sei accorto di come ti guarda? ”continuò imperterrito, avvicinandosi.

“ E’ tua cugina.” gli ricordò, arrossendo nonostante tutto.

“ Purtroppo! ”rispose scherzando” Mi sarebbe piaciuto essere guardato in quel modo.”

“ Sono un licantropo, Sirius ”gli ricordò innervosendosi.

“ Le piaci ”replicò con estrema calma, trattenendosi dal pungolarlo.

“ Non essere stupido. Nessuno può amare uno come me”

“ Nessuno.”concordò amareggiato quanto lui ” Nessuno, finchè non lo permetterai.”

“ Cosa credi accadrà quando scoprirà cosa sono? ”lo attaccò ” Mi tratterà con pietà,come tutti gli altri.”

“ Credo continuerebbe a trattarti come fa ora.”rispose convinto“ Ma dovrai dirglielo per poterlo sapere.”

 

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Spostò il peso incerto da una gamba all’altra poi fece un paio di passi avanti. Aveva passato tutta la giornata combattuto tra il parlarle o meno.

Forse era colpa di quanto detto da Sirius, ma il modo in cui lei lo stava guardando non rendeva certo facili le cose.

Tonks…”esordì cercando di ricordare il discorso che si era preparato e che aveva avuto ben chiaro in mente fino ad un istante prima di entrare.

Abbassò lo sguardo sui fogli a cui stava lavorando nel, vano, tentativo di mascherare l’effetto che aveva su di lei il solo fatto di essere soli. “ Mi spiace per l’altro giorno ”lo anticipò, visibilmente imbarazzata.

Le si sedette di fronte. “ Cosa ricordi? ” Sembrava indeciso, vacillante, quasi impaurito.

La sedia scricchiolò rumorosamente.“ Cosa dovrei ricordare? ”domandò allarmata, sul punto di fuggire dalla stanza.” Qualsiasi cosa abbia detto o fatto ”continuò temendo le sue azioni” non ero in me.”

“ Non hai fatto nulla.” la tranquillizzò realizzando che, come previsto da Sirius, aveva dimenticato tutto.

Avrebbe potuto non dirle nulla. Lasciare le cose come stavano, non dover temere la sua reazione, ma il modo in cui si era sporta sul tavolo in attesa di ascoltarlo, il modo in cui aveva ripreso a guardarlo, lo spinsero a parlare ancor prima che se ne rendesse conto.

“ C’è una cosa che devi sapere di me.”

“ Cosa? ”chiese mordicchiandosi il labbro, incuriosita dall’intimità del tono della sua voce.

Ormai non c’era più possibilità di fuga.

Si schiarì rumorosamente la voce” Il motivo per cui io…la ragione per cui…”prese un profondo respiro battendo nervosamente il piede per terra, poi riprese di slancio, troppo velocemente “ Io sono un licantropo ”

Il sorriso scomparve dalle labbra di Tonks mentre il suo sguardo si posava istintivamente sui segni gli che attraversavano il volto. Aprì la bocca come per dire qualcosa, ma rimase in silenzio.

Le gambe della sedia strisciarono pesantemente sul pavimento di pietra quando lui si alzò. Scosse impercettibilmente la testa chiedendosi perché era stato così stupido da ascoltare il consiglio di Sirius. Nel silenzio della casa aveva quasi l’impressione che l’assordante battito del suo cuore urlasse l’umiliazione a cui si era volutamente sottoposto.

“ Lo immaginavo.”

La voce di Tonks gli giunse come un lontano mormorio e si sorprese non poco nel sollevare lo sguardo e trovarla a pochi passi da sé.

“ Diventi improvvisamente silenzioso quando si avvicina la luna piena ”riprese lei “ Non che tu parli molto di solito,” aggiunse abbozzando un sorriso “ ma in quei giorni sembra quasi che tu sia assente.”

“ Sei irascibile e scontroso subito dopo il plenilunio ”continuò facendo un passo verso di lui” e non mi c’è voluto molto nel notare la sistematicità con cui sparivi di casa.”

“ Dopotutto sono una dei migliori Auror del Ministero ”concluse scherzando e riuscendo a strappargli un sorriso.

Per quanto Remus si sforzasse di notarla, per quanto una parte della sua mente la cercasse ostinatamente, non riusciva a trovare la pietà nella sua voce né il disprezzo nel modo in cui lo guardava. Piuttosto la soddisfazione di chi trova la conferma dei propri sospetti.

Non era questa la reazione che si era aspettato. Non era il sollievo che aveva immaginato di provare nel confessare il suo ‘problema’ eppure si sentiva più leggero, felice.

Le sfiorò la guancia, era calda.

Poggiò la mano sulla sua trattenendola, chiudendo gli occhi per un istante, abbandonandosi, per un secondo, all’effimera sensazione di quel tocco leggero, temendo che, se avesse guardato più attentamente, più da vicino, lui sarebbe sparito.

E invece quando riaprì gli occhi era ancora lì, così vicino da sentire il suo petto alzarsi ed abbassarsi sempre più veloce, contro il proprio, ad ogni respiro.

Rimase immobile mentre lui lasciava scivolare la mano lungo la linea chiara del suo collo, poi di nuovo su ad accarezzarle il mento.

La osservò quasi ipnotizzato schiudere leggermente le labbra alla leggera pressione delle sue dita.“ Ninfadora…”

Tonks! ”lo rimbeccò con una smorfia avvicinando il viso al suo.

Vicino, sempre più vicino, il suo respiro lo solleticava.

Indietreggiò istintivamente, quasi spaventato. Battè le palpebre un paio di volte,  riscuotendosi dallo strano senso di torpore che gli stava annebbiando la mente.

“ Che succede? ” Lo guardò confusa notando, nuovamente, quell’espressione tormentata nei suoi occhi.” Non ti piaccio? ” chiese senza riuscire a mascherare la delusione nella voce”Posso cambiare se vuoi…”

“ No! ”esclamò con veemenza interrompendola“ Tu sei…” non riuscì a finire la frase.

“ Allora cosa? ” domandò non riuscendo a sentirsi lusingata da quel complimento inespresso.

Abbassò gli occhi sentendosi bruciare sotto quello sguardo, incapace di sostenerlo ancora. “ Sono un licantropo.”

“ Ed io una metamorphomagus ” lo rimbeccò allegramente” Saremmo certo una coppia bizzarra.”

“ Non è una cosa sulla quale scherzare ”la riprese quasi seccato dalla leggerezza con cui lei aveva preso la notizia.

“ Non sto sottovalutando il tuo problema” gli assicurò seria pur non riuscendo a smettere di sorridere.

“Sono lunatico,irascibile…” spalancò gli occhi per la sorpresa, trattenendo il fiato, nel sentire la punta fredda delle sua dita sfiorargli la cicatrice sullo zigomo.

“ Ci sono altri motivi per cui non potremmo stare insieme? ”

“ Non…”richiuse la bocca stupito, chiedendosi se lo avesse ascoltato “ Non ti basta questo? ”

Passò le braccia dietro le sue spalle “ Nemmeno un po’. ”

Si chinò appena “ Non ti spaventa sapere che cosa sono? ” mormorò sfiorandole le labbra con le proprie.

“No.”

 

Si separarono bruscamente quando la porta batté violenta interrompendoli.

“ Scusate ”disse Sirius per nulla dispiaciuto entrando nella stanza.

“ Si? ”quasi ringhiò Lupin .Era più che sicuro che li avesse spiati fino a quel momento e che fosse entrato per controllare come mai avessero smesso di parlare.

“ Sapete dove ho lasciato il giornale? ” domandò indugiando con lo sguardo sui loro volti arrossati “ Sono sicuro che l’ultima volta l’ho visto qui.”

Per alcuni istanti regnò il silenzio mentre fingeva di cercare il Profeta senza smettere di osservarli.

“ Beh,sarà da qualche altra parte ”accompagnò le parole con un alzata di spalle “ Se avete bisogno di me ”continuò uscendo“ sono nella stanza qui accanto.”

“ Ah, Remus! ”esclamò riaprendo immediatamente la porta.

Lupin poggiò la mano sul fianco di Tonks stringendola a sé. “ Cosa? ”

“ Ricorda che è mia cugina ”rispose con un sorriso divertito chiudendosi la porta alle spalle.

 

“ Credi che tornerà di nuovo? ”domandò Tonks una volta rimasti soli.

Ora che sapeva di aver avuto ragione Sirius non avrebbe lasciato un attimo di privacy. “ Ne sono certo ” rispose a denti stretti senza smettere di guardare la porta. Erano appena diventati il suo passatempo preferito.

“ Beh, dopotutto ”riprese lei voltandosi con un gran sorriso sul volto. Poggiò le mani sul suo petto sollevandosi sulle punte dei piedi quel tanto per sfiorargli la punta del naso col proprio”Credo che il nostro maggior problema, non sarà la luna piena.”

  
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