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Autore: LallaMatta4e    09/05/2009    2 recensioni
Sto sentendo quello che dici, ma non riesco ad emettere alcun suono.
Sono persa nei tuoi occhi, e mi basta.
Non posso pronunciare alcuna parola, per quanto essa sia lunga. Non posso, non l'ho stabilito io. Lo sento e basta.
Non riesco a parlare. Se soltanto aprissi bocca, la richiuderei subito.
Non perchè lo voglio io. Non perchè non so cosa dire, anzi. Vorrei dire talmente tante cose...
Ma le cose che ti vorrei dire sono così tante. Così tante che non saprei nemmeno da dove cominciare.


Desireè, o meglio, Desy, come la chiamano tutti i suoi amici, è una ragazza quindicenne che possiede una migliore amica: Anna (An) e anche un migliore amico: Massimiliano (Massi).
E' innamorata di Marco, un suo compagno di classe, e ha una voglia matta di dare il suo primo bacio. Ma presto le cose inizieranno a complicarsi...
Ma alla fine riuscirà ad avere il suo amore. "Finalmente mio", è per questo che si intitola così questa fic. Perchè dopo aver cercato, tentato, averne passate di tutte, riuscirà a trovare l'amore. E forse questo sembra solo un sogno, ma è il sogno che tutte le ragazze fanno: innamorarsi di quello giusto. E prima o poi accadrà, accadrà sicuramente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quarto.


Che brutta cosa sapere che la colpa di tutto quello che era appena successo era solo mia. Perchè io sapevo com'era fatto Emanuele, sapevo come la pensava, sapevo che non era capace di legarsi a una persona, sapevo che per lui erano solo degli “innocui” baci, eppure ho preferito cedere alla tentazione. Quella forte tentazione di scoprire cos'era un bacio. Com'era sentirsi in bocca una lingua non tua, com'era la sensazione, le emozioni che si provavano. Insomma: la mia era semplicemente curiosità. Peccato, però, che quello era il mio primo bacio.
E così iniziai a piangere. Mi sentivo in colpa con me stessa. Avevo tradito tutte le idee che avevo prima: dare il mio primo bacio a un ragazzo di cui ero innamorata. E purtroppo Emanuele non era Marco.
Piansi per circa un'ora, senza sosta, senza dire nulla, senza muovermi, immobile sul mio letto. E dopo aver consumato ogni lacrima, riuscii a fermarmi.
Il cuore batteva agitato, il respiro era affannoso, le mani mi tremavano.
Quando mi calmai, decisi che quello era il momento adatto per sentire Anna e raccontarle tutto.
Presi il telefono di casa e la chiamai.
Al secondo squillo, mi rispose sua mamma: -Sì?-.
-Salve, sono Desireè- dissi, con voce strozzata.
-Ah, ciao! Anna non è lì da te?-.
Alzai un sopracciglio, confusa.
Che cavolo si era inventata questa volta la mia migliore amica? Qui c'era di sicuro un ragazzo in ballo.
-Ehm, sì, scusi, ho sbagliato numero- mi affrettai ad aggiungere.
-Oh, non fa niente-  mi disse sua mamma, comprensiva.
-Arrivederci signora!- la salutai, in fretta.
-Ciao bella- esclamò lei.
Appena misi giù la cornetta, presi il cellulare e la chiamai lì.
Mi rispose dopo numerosi squilli, con voce distaccata: -Pronto?-.
-An! Dove sei?!- le chiesi, sentendo in sottofondo delle voci terribilmente familiari.
-Ma tu non eri con Emanuele a studiare?-.
-No, abbiamo fatto presto... Tu dove sei?-.
-Ehm, ti spiegherò...- mormorò lei.
-No! Dimmelo ora!- insistetti io -che stai facendo?-.
Ci fu un po' silenzio. Restai con il respiro sospeso per diversi secondi.
-Sono fuori-.
-Lo avevo capito! Ma dove? Con chi?- domandai frettolosamente.
-Al parco- rispose lei, dopo una piccola pausa.
-Con?- chiesi, sempre più curiosa.
Che cavolo, non poteva dirmi quattro parole in croce! Doveva spiegarmi cosa diavolo stava facendo, altrimenti sarei morta di curiosità.
-Con...- affermò lei, lasciando la frase in sospeso.
E sentii di nuovo delle voci. Maledizione, non riuscivo a capire di chi fossero.
-Che cavolo! Dimmelo! Con chi?- ripetei io.
-Dopo vengo a casa tua e ti spiego, okay?- disse lei.
-No! Ora!- esclamai io, seccata.
-Per le sei va bene? Tra mezz'ora... ciao Desy!-.
-Anna! Rispondimi subito!- gridai. Quando ci chiamavamo col nome intero voleva dire che eravamo arrabbiate, e questo lo sapevamo bene sia io che lei.
Ma ormai era troppo tardi. Aveva già riattaccato.
Così la richiamai, una, due, tre volte. Ma lei non mi rispose mai.
Sospirai, sconfitta. Dovevo per forza aspettare le sei.

E le sei arrivarono. Molto lentamente, ma arrivarono. Quando sentii suonare il campanello, le corsi incontro.
Appena la vidi, le saltai praticamente addosso. -Allora?! Dov'eri?! Con chi? Cosa stavi facendo?!-.
Anna scoppiò a ridere, divertita. -Se te lo dico non ci crederai mai-.
-Tu dimmelo!- gridai, impaziente.
-Allora- fece lei, e si sedette sulla sedia che avevo in giardino, come se stesse per iniziare un lungo discorso -alle tre e mezza Massi mi ha chiamato e mi ha chiesto di uscire-.
-Che... cosa?!- esclamai io, allargando gli occhi e spalancando la bocca.
-Te lo avevo detto che non ci avresti mai creduto!- protestò lei -è che è successo così in fretta...-.
-Successo cosa?!-.
-Ehm...- mormorò lei, arrossendo.
-Adesso me lo dici, Dio Santo! Che cavolo è successo?- urlai, fuori di me.
-Intuiscilo- disse, con un sorriso sfacciato sul volto.
-Vi siete baciati?!- esclamai, stupita.
Lei annuì, piano.
-Oh Cristo, non è possibile- mormorai, buttandomi sulla sedia davanti a lei.
-Lo sapevo che lo dicevi... non ci credo nemmeno io, a momenti!-.
-Ma per te è diverso- affermai, stringendo gli occhi -tu lo sapevi... a te piace!-.
-No!- sbottò lei.
-E allora perchè lo hai baciato?!- ribattei io.
-Beh, è successo... non posso dare una motivazione-.
Strinsi gli occhi ancora di più. Erano diventati due fessure. -Anna, non prendermi per il culo-.
-E va bene, lo ammetto, mi piaceva da un po'. Solo che non ero sicura, all'inizio provavo solo un'attrazione per lui, se così si può dire... E oggi dato che mi ha chiesto di uscire, ne abbiamo approfittato- mi raccontò lei.
-Ma... ma...- mormorai, allibita -né tu né lui me l'ha mai detto!-.
-Perchè è successo tutto troppo velocemente! Non ce ne siamo accorti nemmeno noi! Semplicemente abbiamo passato un pomeriggio insieme e ci siamo resi conto tutti e due che volevamo qualcosa di più di una semplice amicizia-.
-Quindi state insieme?-.
-Sì... me l'ha anche chiesto, dopo esserci baciati-.
Tutte quelle notizie improvvise iniziarono a darmi alla testa. Chiusi gli occhi, scuotendo la testa.
-Scusa Desy, te lo avrei detto, ma non volevo dare un falso allarme. E poi te l'ho già detto che non ero sicura nemmeno io prima- disse Anna, prendendomi delicatamente la mano.
-Sì, sì, non fa niente- borbottai io -è che voi due insieme... i miei due migliori amici... cioè non ci ho mai pensato, capisci? E' una cosa assolutamente nuova per me e mi ci dovrò abituare-.
-Già, anche io- ammise lei, abbassando lo sguardo.
-An- feci, a un tratto -ti piace?-.
Lei mi guardò negli occhi, e sorrise, imbarazzata. -Beh, sì...-.
-Ecco, allora che importa? Vi piacete, vi siete baciati, state insieme, cosa volete di più dalla vita?- le dissi, sorridendole dolcemente.
-Grazie Desy, ti voglio davvero bene- affermò lei, sincera.
-Anche io- dissi, sorridendo.
Ci fu una pausa, ci guardammo negli occhi sorridendoci.
Poi io esclamai: -Quindi per tua mamma saresti stata tutto il pomeriggio da me?-.
-Sì- rispose, poi aggiunse, illuminandosi: -oddio! Tu come fai a saperlo?-.
-Ho chiamato a casa tua, poi quando tua mamma mi ha chiesto se eri qua, ho fatto finta di aver sbagliato numero- spiegai, ridendo, seguita da lei.
-Uh! E te invece? Com'è andata con Emanuele?-.
In quel momento fui io ad abbassare lo sguardo. -Ehm...-.
-Cosa?!- gridò lei, eccitata -dimmi tutto!-.
Io la guardai, imbarazzata. -Beh...è andata bene-.
-Vi siete fatti, vero?-.
Annuii soltanto, arrossendo.
Anna lanciò un urlo e poi gridò: -Com'è stato?-.
-Bello... però mi sono pentita-.
-Perchè?!-.
-An, non mi piace. La mia era solo curiosità. Sai, il primo bacio... e poi lui sai come la pensa-.
-Come?- chiese lei, confusa.
-Non prende niente sul serio, solo baci e basta-.
-Oh- fece lei -capisco... però almeno hai dato il tuo primo bacio! Io alla mia prima volta non facevo che pensarci-.
Le sorrisi. -Quanti anni fa?!- scherzai.
-L'anno scorso- mi rispose, fingendo di essere offesa.
Io scoppiai a ridere. -An, stavo scherzando!-.
-Lo so- rispose lei, compiaciuta.
Ci fu un altro momento di silenzio che durò alcuni minuti.
-Allora oggi ci siamo baciate tutte e due!- esclamò lei, in fibrillazione.
-Già- mormorai io, alzando le spalle -peccato che domani io e lui faremo come se niente fosse-.
-Oh, Desy, non sai quanto mi dispiace che sia andata così- mi disse lei, dopodichè mi abbracciò.
-Anche a me- affermai io, stringendola affettuosamente -ma guardiamo il lato positivo, non mi è mai piaciuto... ovvio, sono delusa con me stessa per aver dato il mio primo bacio a un ragazzo che non mi piaceva, però almeno soffrirò di meno, dato che non provo niente per lui, capisci?-.
-Certo che capisco- mi sussurrò lei, poi, dopo una pausa, esclamò: -e poi c'è sempre Marco!-.
Io scoppiai a ridere, come se avesse appena raccontato una barzelletta. -Sì, ma sai com'è... non mi caga quello là!-.
-Non dire così, niente è stabilito- ribattè lei, staccandosi da me per riuscire a guardarmi negli occhi.
-Allora speriamo che si accorga di me una buona volta- dissi, ironicamente.
-E lo farà, tranquilla che lo farà- ripetè lei, sorridendo.
Forse mi attaccò l'ottimismo, poichè sorrisi anche io.

La mattina del giorno dopo, alle otto meno un quarto, puntuale come sempre, Anna mi venne a prendere sotto casa per fare la strada insieme. Erano dieci minuti a piedi, ma noi ogni volta non ce ne accorgevamo: eravamo troppo impegnate a chiacchierare.
E anche quella mattina fu così.
-Cosa hai intenzione di fare con Ema?- mi chiese Anna.
-Non lo so, vedo cosa fa lui- risposi, indecisa.
-E se ti chiedesse di baciarti?- ipotizzò lei, scrutandomi.
-Sai che non lo so? Ieri sera ci ho pensato tanto... e ho detto: ormai il mio primo bacio è andato a farsi fottere, per cui anche se gliene dessi altri non sarebbe male-.
-Appunto- concordò lei, scoppiando a ridere.
Io sorrisi, divertita. -Quindi se me lo richiedesse, potrei prendere in considerazione l'idea di dirgli di sì. Così, solo per divertirmi... niente di serio... chissene frega, guarda- dissi, sfacciatamente.
-Brava, così mi piaci!- esclamò Anna -in questo modo non soffri, se prendi tutto alla leggera-.
-Infatti- confermai io.
-E poi, dato che non è nemmeno innamorato, puoi “usarlo” per fare ingelosire Marco, no?!- propose Anna, con una risatina.
-Anche... ma dato che a lui non gliene frega un bel niente di me, non se ne accorgerà nemmeno-.
-Non è vero, che ne sai tu?!-.
-Lo so, fidati che lo so- risposi annuendo, sicura -altrimenti mi direbbe qualcosa, mi guardarebbe qualche volta, magari, che ne so, durante le lezioni... invece non fa niente di tutto questo!-.
-Magari è troppo timido e non lo vuole fare sapere-.
-Può essere, però, scusa! Potrebbe almeno guardarmi, non mi sembra di pretendere molto!- protestai io, mettendo il broncio.
-Lo so... ma sai come sono fatti loro- disse Anna, alzando le spalle.
-Già- confermai, sospirando.
Appena fummo all'entrata, Anna si guardò intorno cercando Massi. Quando lo vide, corse nella sua direzione urlando il suo nome.
Io restai ferma al mio posto, respirando molto lentamente. Abbassai lo sguardo, ormai sarebbe diventata un'abitudine vederli così vicini. Loro due stavano insieme, dopotutto.
La gelosia per un secondo mi trafisse, come una coltellata alla pancia. Come se una spada si infilasse dentro di me, perforandomi da parte a parte. Le cose non sarebbero più restate come quelle di un tempo.
-Desy!- mi chiamò Massi, alzando la mano per farsi vedere.
Io mi avvicinai a loro due, con passo lento e stanco.
-Buongiorno- mi salutò lui, dandomi un bacio sulla guancia.
-Ciao- borbottai io.
-Tutto bene?- mi chiese, leggermente preoccupato.
-Sì, dai- mentii io -te?-.
-Benissimo- mi disse con un sorriso a trentadue denti.
Cercai anche io di sorridere. -Sono felice per voi- cercai di assumere il tono più convincente e sincero che potevo.
-Desy ti ha detto che ha fatto ieri con Ema?- domandò Anna cambiando argomento, rivolta verso Massimiliano.
-No!- esclamò lui, meravigliato. Poi mi domandò: -Che avete fatto?-.
Io mi guardai le scarpe, imbarazzata. -Ci siamo... ehm, baciati- sussurrai.
-Davvero?!- gridò lui.
Io annuii, arrossendo un poco.
-Ma vieni!- esclamò, dopodichè mi circondò con le braccia dolcemente.
Io sorrisi, divertita dalla sua reazione.
La campanella della prima ora ci interruppe, con il suo fastidiosissimo trillo.
-Ciao Massi, ci vediamo alla ricreazione- dissi io, staccandomi dall'abbraccio.
-Ciao Desy! A dopo- mi salutò lui.
Anna si avvicinò a lui e gli diede un leggero bacio sulla bocca. Dopo pochi secondi si staccarono e lui le sussurrò all'orecchio: -Ciao bella-.
Mi pareva che non si stavano preoccupando affatto di tutti gli studenti dell'Istituto che li guardavano stupiti, infatti sembravano perfettamente a proprio agio.

La lezione di matematica stava proseguendo molto lentamente. La prof. stava praticamente spiegando a una persona: Alessia la secchiona, perchè nessun'altro la stava minimamente ascoltando. C'era chi ascoltava la musica di nascosto, chi sonnecchiava, chi semplicemente era perso nei propri pensieri, come Anna.
“Chissà a chi starà pensando” pensai, facendo una piccola risatina.
In quell'istante Ema mi passò un biglietto. Controllai che non mi stesse guardando la prof., e poi lo aprii, vedendo la sua scrittura che diceva:
Com'è andata ieri secondo te?
Alzai un angolo della bocca, poi cercai una biro nell'astuccio e scrissi:
Bene, per te?
Ero stata molto sintentica, ma d'altronde non avevo molta voglia di parlare.
Il bigliettino con la sua risposta mi tornò dopo un minuto, neanche:
Per me benissimo... Sei fantastica.
Nel leggerlo, sorrisi. Poi gli risposi disegnando prima uno “smile” e poi decisi di buttarmi, scrivendo:
Saresti disposto a rifarlo?
Ero curiosa di vedere che faccia avrebbe fatto, quindi appena glielo passai, lo guardai per vedere la sua reazione.
Appena finì di leggere, alzò le sopracciglia sorpreso e inizò a scrivere. Io abbassai subito gli occhi. Finsi di guardare sul quaderno, facendo finta di niente.
Quando mi passò il bigliettino inziai a leggere:
Certo che sì. Te l'ho detto che mi piaci, però ti ripeto che non voglio niente di serio, okay?
Iniziai a scrivere velocente:
Va bene allora.
Dopo trenta secondi mi arrivò la risposta:
Dopo scuola ti va se facciamo la strada insieme?
Sorrisi, soddisfatta.
Perfetto, scrissi.








*Ve lo avevevo detto che ci mettevo poco per aggiornare =) Ho postato il giorno dopo praticamente >.<
E' che mi ci sto davvero affezionando a questa fic, ormai. Ogni giorno scrivo, certe volte tanto, altre un po' di meno.
Quindi non mi resta che ringraziare per l'ennesima volta tutti quelli che stanno seguendo questa fic... Grazie davvero =)
Al prossimo capitolo ^^ Baci, LaLLa.

  
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