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Autore: Nazuhi    15/10/2016    1 recensioni
Sequel di "Tutte le mie prime volte" (ripostata su gentile richiesta di una lettrice, che ringrazio di cuore)
****
Yomi è riuscita, non con poche difficoltà, a superare il suo primo anno all'Accademia del Duellante. Il ricordo del suo primo anno e la scomparsa dei suoi amici, però, continuano a tormentarla. Si sente inutile e vorrebbe scoprire cosa è realmente successo agli studenti d'élite, ma le indagini si risolvono tutte in un buco nell'acqua e la ragazza inizia ad esserne ossesionata, al punto da allontanarsi sempre più dai pochi amici rimasti. Tuttavia l'arrivo del fratello e il suo burrascoso ingresso in Accademia la aiuteranno a ritrovare la sua strada e ad allontanare i fantasmi che continuano a perseguitarla. Non tutto però è rosa e fiori; nell'ombra si nascondono dei nemici impensabili, pronti a tutto pur di portare alla luce segreti antichie dimenticati dai più, e che minacceranno la felicità degli studenti e dei due fratelli Yuki.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Jaden/Judai Yuki, Nuovo personaggio, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5- “I due fratelli


-Hai intenzione di andare a vedere gli esami di ammissione domani?-fece Zane, mentre riordinava le magliette nel suo armadio, dando le spalle alla ragazza. I due Obelisk si trovavano nella camera dello studente, nell’edificio del dormitorio blu. Settembre era ormai alle porte e con la fine dell’estate sarebbero anche giunti i tanto temuti esami d’ammissione e il secondo periodo dell’anno scolastico.
-Mi piacerebbe, ma Sheppard mi ha vietato di allontanarmi dall’isola.-gli rispose Yomi, sdraiandosi di schiena sul letto dell’altro.
-Perché?-chiese l’altro, voltandosi sorpreso.
-Non lo so…-gli fece l’altra, alzando le spalle.
-Se vuoi posso andare a dare un’occhiata al posto tuo.
-Lo faresti davvero?
-Per me non è un problema. Inoltre sono curioso di vedere come se la cavano le future matricole, tuo fratello compreso.-le rispose Zane.
-Allora grazie!
-Figurati.
Detto questo, lo studente prese una grossa scatola che si trovava su uno degli ultimi ripiani dell’armadio e la posò in terra, vicino al letto.
-Cosa c’è lì dentro?-chiese Yomi, curiosa. Aveva notato lo sforzo fisico che aveva fatto l’altro e si stava chiedendo cosa ci fosse dentro di pesante.
-Appunti…
-Appunti?
-Di due anni fa…-precisò l’Obelisk, aprendo la scatole e dando un’occhiata dentro, per controllare che non ci fosse niente di importante.
-Li hai tenuti tutti?-lo squadrò l’altra, alzando il sopracciglio.
-Pensavo che mi sarebbero potuti essere utili, ma adesso ne ho fin troppi e non so più dove metterli. Credo che mi toccherà buttarli via, però un po’ mi dispiace…
-Non capisco perché li hai tenuti…
-Scommetto che tu li avresti buttati via, dico bene?
-Se non servono, perché tenerli?
Zane sorrise alla fidanzata ma senza rispondere, poi prese la scatola, se la issò in braccio, cercando di non perdere l’equilibrio sotto il suo peso, e si diresse verso la porta.
-Vuoi una mano?-gli fece la ragazza, mettendosi a sedere.
-No, ce la faccio anche da solo. Aspettami pure qui…-le rispose l’Obelisk. Poi uscì dalla stanza, lasciando la porta leggermente aperta.
-Che testone! A volte non riesco davvero a capirlo…-mormorò Yomi, girandosi dall’altra parte, in modo da dare le spalle all’ingresso.

Adesso che ci penso, ormai è passato più di un anno da quando l’ho conosciuto. Sono cambiate tantissime cose in questo periodo di tempo ed anche io sono cambiata tantissimo. No, forse dovrei dire che sono tornata quella di una volta… Loro sono riusciti a fare breccia nella mia armatura e io dovrei solo ritenermi fortunata. Non tutti hanno la fortuna di riuscire a gettarsi il passato alle spalle e a riniziare da capo. Ho avuto la fortuna di conoscere delle persone fantastiche che mi hanno sostenuto e mi hanno aiutato a superare i miei complessi e le mie paure. Dovrei davvero ritenermi fortunata...”
Ormai erano dieci minuti che si trovava da sola nella camera, quando il suo sguardo cadde sul comodino del ragazzo. In fila, una accanto all’altra, c’erano tre portafoto, rettangolari e dalla cornice bianco lucido. Erano tutte e tre rivolte verso la parete, in modo da nascondere le foto che contenevano ad occhi indiscreti.

Non credo di averle mai viste prima d’ora. E non mi sorprende il fatto che le abbia girate! E’ talmente riservato che scommetto trovava fastidioso che chiunque potesse vedere i suoi preziosi ricordi.” pensò, mentre si alzava e si avvicinava al mobiletto, curiosa di vedere cosa contenevano. Le girò e, con sua grande sorpresa, vide che erano vuote.
-Non contengono nessuna foto… Questo è davvero strano! Perché dovrebbe tenere tre cornici vuote? Non ha senso nemmeno per il suo assurdo modo di pensare…-mormorò tra sé e sé, mentre rimetteva gli oggetti al loro posto. In quello stesso momento, l’Obelisk rientrò nella stanza.
-Che stai facendo?-fece Zane, sorpreso di vedere la ragazza in piedi di fronte al comodino.
-Niente, stavo solo guardando queste cornici. Pensavo che ci avessi messo delle foto e invece sono vuote…
-In realtà, fino a qualche tempo fa c’erano…-la interruppe l’altro, mentre richiudeva la porta alle sue spalle.
-Davvero? E perché l’hai tolte?
-Mi mettevano tristezza quando le guardavo. Alla fine, però, non ho bisogno di ricordi fittizzi; mi bastano quelli che conservo qui dentro.-disse Zane, indicandosi la parte sinistra del petto. Yomi lo guardò per qualche secondo, senza rispondere, poi abbassò gli occhi.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?-chiese l’altro, notando la strana reazione della ragazza.
-Mi stavo solo chiedendo se non fosse un po’ triste… Anche se conservi quei ricordi nel tuo cuore, credo che tenere delle fotografie sia ugualmente importante. Almeno sei sicuro che non dimenticherai…
-Guarda che non l’ho buttate, le conservo ancora in un cassetto segreto. Le ritengo solamente troppo personali per lasciarle in bella mostra in camera. Tutto qui!
-Dovevo immaginarlo…-fece l’altra, sbuffando. Poi, incrociò entrambe le braccia al petto e disse:
-Comunque, domani dovrai seguire attentamente l’esame e tenermi informata costantemente su tutto quello che succede. D’accordo?
-Non preoccuparti, sono sicuro che tuo fratello riuscirà ad essere ammesso.-commentò l’altro, accennando un sorriso.
-Non sono mica preoccupata!
-Bugiarda…
Yomi lo squadrò per qualche secondo, poi, cercando di fare finta di nulla, continuò:
-Bè, comunque, sono sicura che anche tuo fratello riuscirà a passare l’esame…
-Lo spero per lui.
-Dovresti avere più fiducia in lui!-lo rimproverò l’altra, mettendosi entrambe le mani sui fianchi.
-Tu non lo conosci; Syrus non è un bravo duellante e continuo a pensare che questo non sia il posto adatto a lui. Non vorrei che abbia deciso di iscriversi qui solo per seguire le mie impronte; sarebbe il suo errore più grande.
-L’ha già fatto? Intendo, fare una cosa solo perché l’hai fatta tu…
Zane la fissò per qualche secondo, pensieroso; poi si grattò la testa e disse:
-L’ha sempre fatto. Quando eravamo più piccoli, faceva tutto quello che facevo io e cercava di emularmi in ogni cosa. Voleva essere come me, sempre e in tutto. Non mi è mai importato il fatto che continuasse a fare ciò che facevo io, però non ho mai capito perché lo facesse dal momento che siamo due persone diverse. Siamo completamente diversi, abbiamo gusti diversi e modi diversi di porci, non ha senso che cerchi di fare ciò che faccio io. Dovrebbe piuttosto trovare una via tutta sua. E’ per questo che non sono mai stato convinto della scelta che ha fatto. E, ad essere sincero, spero davvero che venga bocciato…
-Non dovresti pensare a una cosa del genere. Sei suo fratello; se non hai fiducia te in lui, non l’avrà nessun’altro.
L’Obelisk si lasciò scappare una risatina.
-Guarda che è un discorso serio e importante! Oggi sei veramente antipatico!-sbottò l’altra, infastidita.
-Lo so, scusami. Stavo solo pensando che tu sei davvero una persona migliore di me e non riesci ancora a rendertene conto.
-Io non sono migliore di nessuno e di certo non sono migliore di te.
-Forse no, ma hai delle qualità che vorrei avere io. Mi piacerebbe avere con Syrus lo stesso rapporto che condividi con tuo fratello; sono sicuro che risolverebbe gran parte dei nostri problemi.
-I tuoi problemi con tuo fratello sono dovuti al fatto che insisti con il non comunicare con lui. Se non ci parli chiaramente, non puoi pretendere di appianare le vostre divergenze.
-Ormai è passato talmente tanto tempo che non credo abbia senso iniziare a farlo ora…
-Non sono assolutamente d’accordo, ma non posso costringerti a fare ciò che non vuoi.
-Yomi…
-Ricordati di tenermi informata su quello che succederà domani…
Detto questo, la studentessa del secondo anno salutò il ragazzo con un gesto della mano ed uscì dalla stanza, lasciandolo da solo.

Sono veramente fortunato ad avere una ragazza come lei! E’ molto più saggia ed intelligente di quanto dimostri, anche se qualche volta è intrattabile. Ma posso sopportare tutti i suoi difetti peggiori se questo significa poter continuare a camminargli accanto…” pensò Zane, mentre osservava dalla finestra la studentessa uscire dal portone dell’edificio Obelisk.

***

Erano trascorsi due giorni dalla fine dell’esame d’ammissione e dalla pubblicazione dei risultati. Gli studenti ammessi avrebbero dovuto raggiungere l’isola nel giro di poche ore e il giorno dopo sarebbero dovute riniziare le lezioni. Quella mattina, Yomi stava correndo verso l’edificio Slifer, per avvertire Chumley dei nuovi compagni che, di lì a poco, sarebbero dovuti arrivare. Qualche ora prima aveva visto atterrare un elicottero ed aveva immaginato che fosse quello che trasportava i nuovi studenti e, eccitata all’idea di poter rivedere il fratello, aveva deciso di condividere la sua gioia con l’amico del dormitorio rosso.
Sono sicura che sarà contento all’idea di avere nuovi compagni! Magari è la volta buona che riesco a tirarlo fuori da camera sua… Spero che si degnerà perlomeno di ascoltarmi. Forse, questa volta riesco pure a parlarci faccia a faccia, invece che attraverso la porta!” pensava, mentre saliva velocemente i gradini che portavano al piano superiore del piccolo edificio fatiscente e si dirigeva verso la stanza dell’amico. Poi, senza nemmeno bussare, la spalancò, strillando il nome dell’amico.
Dentro, proprio in piedi di fronte all’ingresso, con sua grande sorpresa, trovò due ragazzini con la divisa rossa, spaventati per il suo brusco ingresso. Uno dei due era molto familiare, con i soliti capelli castani e spettinati che ricordava, e i grandi occhi marroni che la fissavano tra lo stupito e il contento. L’altro era molto più basso, con un paio di occhiali sul naso e dei voluminosi capelli azzurrognoli e sembrava terrorizzato dalla sua presenza.
-Jaden?-fece Yomi, non appena riconobbe il ragazzo castano che aveva di fronte.
-La conosci?-chiese il ragazzo dai capelli azzurrognoli, indicandola e rivolgendosi verso l’altro studente.
-Bè, sì, lei è-
-Jaden! Non ci credo! Che bello rivederti! Sono veramente contenta!-esclamò la studentessa, interrompendolo e saltandogli al collo, facendogli quasi perdere l’equilibrio e cadere sul pavimento.
-Che invidia! Siamo qui da poco più di un’ora e sei già popolare tra le ragazze…-mormorò l’altro Slifer, sospirando rumorosamente.
-Ti sbagli Syrus, lei è solo mia sorella!-fece il castano, rivolgendosi all’amico.
-Sorella? Hai una sorella?
-Una sorella maggiore, per la precisazione.-disse Yomi, mentre si separava dal fratellino.
-Davvero?!-esclamò l’altro, sgranando gli occhi dalla sorpresa.
-Il mio nome è Yomi. Yomi Yuki. Tu, invece, sei…?-continuò l’altra, tendendogli la mano in segno di saluto.
-Eh, ecco… Mi chiamo Syrus Truesdale… Molto piacere!-fece l’altro, rosso in volto dall’imbarazzo, accompagnando la frase con una serie di goffi inchini. Yomi si lasciò sfuggire una risatina, di fronte alla goffaggine della matricola. Poi rivolgendosi verso Jaden, iniziò a tempestarlo di domande su come aveva trascorso l’anno precedente.
-Ho fatto le solite cose… Piuttosto, sono veramente eccitato all’idea di essere qui! Dovresti sapere cosa mi è successo durante l’esame di ammissione!
-Credo di saperlo; hai duellato contro Crowler, vero?
-Come fai a saperlo?! Eri tra il pubblico?
-No, ma una persona che era presente mi ha raccontato tutto…
-Quindi sai già come si è svolto?! Che peccato; avrei tanto voluto raccontartelo io!-esclamò l’altro, leggermente deluso.
-Ehi!-fece Chumley, affacciandosi dal letto a castello e guardando accigliato il gruppetto.-Se avete voglia di chiacchierare, potete anche uscire di qui! Non ho alcuna voglia di sentirvi parlare di stupidaggini con il solito tono pieno di speranza che hanno i mocciosi. Ho sonno e voglio riposarmi, perciò sparite!
-Che tipo…-mormorò Syrus, lanciandogli un’occhiataccia.
-Chumley, non puoi continuare così. Prima o poi dovrai tornare a lezione!-esclamò Yomi. L’altro studente non rispose e si voltò dall’altra parte, tornando a dare le spalle al gruppetto. La ragazza lo guardò per qualche secondo, leggermente preoccupata, poi decise di lasciar perdere e, rivolgendosi agli altri due, chiese:
-Allora, come vi sembra la vita in Accademia?
-E’ fantastica! Se tutti i professori sono come Crowler, ci sarà da divertirsi! Inoltre, anche il dormitorio dove siamo stati messi sembra divertente! E il rosso è un colore bellissimo!
-Se lo dici tu… Io avrei preferito passare un po’ più inosservato. E poi ricordati cosa ha detto Bastion; siamo nel dormitorio dei peggiori duellanti di tutta l’isola.-commentò Syrus, continuando a guardarsi la divisa rosso fiammante. Yomi lo fissò per qualche secondo, poi, cercando di consolarlo, fece:
-Non dovete dare troppo peso alle voci di corridoio! Se vi impegnate, potrete diventare Obelisk senza problemi!
-Ne sei sicura?-chiese l’altro, con un filo di voce.
-Io ero una Slifer l’anno scorso, ma sono riuscita a passare al dormitorio blu senza problemi. Sono sicura che con l’impegno chiunque possa riuscirci!
-Perché li stai illudendo?! E’ una cosa cattiva da parte tua continuare a dare loro false speranze. Lo sai benissimo che non è vero; gli Slifer rimangono Slifer per sempre! Tu sei sempre stata allo stesso livello di un Obelisk; sei molto più intelligente della maggior parte degli studenti ed hai un talento fuori dal comune per i duelli. Hai sempre ottenuto il massimo dei voti in tutto e ti sei sempre classificata ai primi posti durante i test. Anche se eri una Slifer... Non puoi dire che siccome tu ci sei riuscita, chiunque può farcela! Tu sei su un piano completamente diverso da noi; lo sei sempre stata! Per quanto ti sia grato di tutto l’aiuto che mi hai dato l’anno scorso, non hai alcun diritto di dire una cosa del genere. Non puoi continuare a parlare come se tu potessi capire la situazione in cui ci troviamo! Perciò sarebbe molto meglio se tu la smettessi di consolarci; anche se lo stai facendo per noi. E’ inutile illudersi e continuare ad impegnarsi…-mormorò Chumley, continuando a dare le spalle ai tre studenti.

Si è intromesso… Questo significa che non ha ancora rinunciato del tutto! Se l’avesse fatto non avrebbe avuto alcun interesse a mettere in guardia mio fratello e Syrus; invece è intervenuto subito. Sono sicura che in cuor suo sappia bene che ciò che ha detto non è vero, ma deve essere troppo scoraggiato per ammetterlo. Probabilmente ha anche paura di fallire di nuovo e preferisce non rischiare. Se non rischia, non dovrà nemmeno soffrire se non ottiene ciò che vuole, però… Mi chiedo che senso abbia vivere senza rischiare e mettersi in gioco.” pensò Yomi, guardando l’amico che continuava a dare loro le spalle.
-Vi conoscete?-chiese Syrus, guardando prima il ragazzo-koala e poi la studentessa che si trovava al suo fianco.
-Siamo amici…
-Eravamo amici…-commentò Chumley, girandosi per un attimo verso il gruppetto.
-Perché dici così? Ho fatto qualcosa di sbagliato?!-esclamò l’altra, alzando la voce irritata. Non le piaceva ciò che stava succedendo e non le andava giù che l’altro rompesse la loro amicizia senza nemmeno darle una spiegazione di qualunque tipo. Lo Slifer non rispose e continuò a fissare la parete del muro.
-Bè… A questo punto direi che possiamo anche iniziare a dare un’occhiata a questo posto!-esclamò Jaden, cercando di allentare la tensione. Poi afferrò Syrus per un braccio e lo trascinò fuori. Nella camera rimasero solo il ragazzo-koala e la Obelisk. L’atmosfera si era fatta pesante e il silenzio tombale che si era venuto a creare di certo non aiutava ad alleggerirla.
-Chumley, io-
-Yomi, per favore… Ti sono grato per ciò che stai cercando di fare, ma non ce n’è bisogno. Davvero…
La ragazza fece per ribattere, quando Slifer iperattivo si affacciò di nuovo alla porta, intromettendosi tra i due.
-Sorellona, muoviti!-fece, impaziente di iniziare l’esplorazione dell’isola. Yomi lanciò un’ultima occhiata allo studente cicciottello sdraiato sul letto ed uscì dalla stanza, seguendo le due matricole lungo il corridoio esterno dell’edificio.
-Allora… Come sono gli altri studenti?-chiese Jaden, dopo diversi minuti di silenzio, mentre camminavano lungo il sentiero sterrato che portava verso gli edifici principali.
-Jaden, sei proprio insensibile…-lo rimproverò Syrus, con un filo di voce.
-Non preoccuparti, va tutto bene!-lo rassicurò Yomi.
-Ne sei sicura? Non mi sembra che tra voi due vada tutto bene…
-Sono sicura che non lo pensava realmente. Il problema di Chumley è la sua mancanza di fiducia in se stesso e nelle altre persone. L’anno scorso è stato bocciato e questa è la sua ultima possibilità, però è dall’inizio dell’anno che non viene a lezione e né io, né gli insegnanti sappiamo cosa fare. Lui si è sempre impegnato, ma non ha ancora ottenuto nemmeno mezzo risultato e questo l’ha scoraggiato. Però, forse in parte è colpa mia…
-Sono forti?-chiese Jaden, interrompendo la sorella e voltandosi verso di lei.
-Chi?
-Gli studenti…
-Non stavi ascoltando, vero?-fece Syrus, sospirando rumorosamente.
-Certo che sì, ma secondo me vi state fasciando la testa per nulla. Sono sicuro che gli passerà; se volesse realmente mollare l’avrebbe già fatto!
Yomi lo fissò per qualche secondo, poi accennò un mezzo sorriso. Alla fine le era mancato quel suo modo di fare spensierato.

E’ incredibile come sappia sempre cosa dire e come risollevarmi il molare. Se non ci fosse stato lui, non credo nemmeno che sarei arrivata fin qui! Quella volta è stata una fortuna incontrarlo… E’ stato davvero un colpo di fortuna!”
-Se proprio vuoi saperlo, ci sono delle persone contro cui vale la pena duellare.
-Tu sei in grado di sconfiggerli?-insistette l’altro studente, fermandosi di scatto.
-Chissà!
-Non li hai mai affrontati?
-Non proprio…
-E chi sarebbero?
-Sono un ragazzo del terzo anno e due ragazzi del primo anno.
-Due ragazzi del primo anno?-chiese Syrus, sorpreso.
-Sono entrambi Obelisk blu e, nonostante siano solo delle matricole, sanno davvero il fatto loro. Anche se uno dei due ha un pessimo carattere…
-E quello del terzo anno?-chiese di nuovo Jaden, eccitato all’idea di affrontarli a duello.
-Sa il fatto suo…-gli rispose la ragazza, tagliando corto.
-Io sono un po’ preoccupato… Ho paura di non essere all’altezza.-mormorò il quattrocchi, sospirando rumorosamente.
-Devi avere fiducia in te stesso! Questo non è l’atteggiamento più adatto per affrontare questa scuola, altrimenti finisci come Chumley… Se non hai fiducia te in te stesso, non l’avrà nessun’altro!-lo rimproverò Yomi.
-Questa è la prima volta che qualcuno mi dice una cosa del genere. Nessuno ha mai avuto fiducia in me prima d’ora…
-Syrus! Devi smetterla con questo atteggiamento negativo. Pensa a tutti i duellanti che possiamo sfidare!-esclamò il castano, mettendo un braccio intorno al collo dell’altro, con fare amichevole.
-Tu la fai facile, Jaden, ma io non sono come te…-mormorò l’altro, mentre si divincolava. Ad un certo punto, l’altro Slifer lasciò la presa e si voltò all’improvviso verso l’edificio principale del campus. Syrus e la ragazza si scambiarono un’occhiata, chiedendosi cosa gli fosse preso di punto in bianco.
-Sento odore di duelli…-commentò l’altro, cercando di non mostrarsi troppo emozionato. Il suo sorriso, però, tradiva le sue reali emozioni.
-Odore di duelli?-chiese Syrus, alzando il sopracciglio in segno di disappunto. Jaden non rispose e continuò a fissare l’edificio. Poi, all’improvviso e senza dire niente, iniziò a correre verso un punto preciso, lasciando la sorella e l’amico a guardarsi straniti.
-Credo che sia meglio seguirlo…-commentò Yomi, voltandosi verso Syrus e indicando la figura del fratello minore rimpicciolirsi sempre più. L’altro studente fece un cenno d’assenso con la testa e si affrettò a raggiungere il castano, che, nel frattempo, aveva quasi raggiunto l’ingresso dell’Accademia. Sebbene lo Slifer dai capelli azzurrognoli conoscesse l’altro ragazzo da poco più di qualche ora, aveva già capito che si trattava di una persona fuori dal comune ed era per questo motivo che aveva deciso di seguirlo. Vederlo duellare contro Crowler gli aveva dato la speranza che stava faticosamente cercando da anni e finalmente era riuscito a trovarla. In cuor suo era consapevole che il suo impegno era niente in confronto al talento di Jaden, ma il suo buonumore e il suo ottimismo riuscivano a fargli credere in sé stesso, per una volta nella sua vita.
Giunti all’interno, seguirono l’istinto e il naso dello Slifer fino all’arena dei duelli. Una volta entrati, i due del primo anno rimasero senza parole dalla sorpresa. Il luogo era magnifico e solenne. L’arena era di ultima generazione e la tecnologia della Kaiba Corp era la migliore che potessero desiderare. Da quanto era emozionato, Jaden si lasciò sfuggire un fischio di ammirazione, tanto forte da attirare l’attenzione delle tre persone presenti.
-Cosa ci fate qui?! Non sapete che quest’arena può essere usata solo dagli Obelisk?!-fece una voce maschile, proveniente dalle prime sedute degli spalti.
-E tu chi saresti?-chiese, a sua volta, il castano dalla divisa rossa. Il ragazzo moro lo squadrò dall’alto in basso, indeciso se ignorarlo o divertirsi un po’ alle sue spalle.
-Come ti permetti, Slifer?! Lui è Chazz Princeton, lo studente migliore di tutta l’Accademia!-esclamò un altro ragazzo, sempre Obelisk, con uno strano taglio di capelli e un paio di occhiali da vista sul naso.
-Ragazzi, non c’è bisogno di sprecare fiato con degli incompetenti! Tu sei quello che ha sconfitto Crowler agli esami di ammissione, dico bene?
-Già, sono proprio io! Il numero uno di questa Accademia!
-Tu? Il numero uno? Ma se sei solo uno Slifer!-esclamò l’altro, scoppiando poi a ridere sguaiatamente.
-Sei sempre il solito…-fece Yomi, intromettendosi tra i due e lanciando un’occhiataccia all’Obelisk del primo anno. L’Obelisk scattò subito in piedi, cercando di nascondere l’agitazione che la vista della studentessa più grande gli aveva procurato. Non gli piaceva avere a che fare con il suo pessimo carattere e, inoltre, da quella volta che aveva duellato contro di lei continuava a sentirsi a disagio tutte le volte che la incrociava nei corridoi, tanto che aveva iniziato ad evitarla e a cambiare strada tutte le volte che la vedeva di sfuggita.
-Yomi… Non sapevo che ci fossi anche tu. Vedo che adesso preferisci frequentare due stupidi idioti del dormitorio rosso…-mormorò poi.
-Chazz, devo ricordarti del nostro ultimo discorsetto? Mi sembrava di averti detto che se ti avessi visto di nuovo fare il bulletto, ti avrei preso a calci in culo…
-Io non sto facendo niente di male. Ho solo detto ciò che penso! Non mi risulta che in questa scuola ci sia il divieto di esprimere la propria opinione.
-Certo che no; il mio è stato solo un avvertimento. Ti conviene iniziare ad essere un po’ più umile, se vuoi continuare a non avere problemi. Tu forse non lo sai, ma quando mi arrabbio posso diventare più terrificante di un demone…-commentò l’altra, incrociando le braccia al petto e guardando di sottecchi l’Obelisk del primo anno. Chazz impallidì, poi, cercando di apparire il più tranquillo possibile, alzò le spalle, aggiungendo che la cosa non lo preoccupava minimamente. La ragazza lo fissò per diversi secondi, poi, senza dire nient’altro, afferrò Jaden per il colletto della giacca ed uscì dalla stanza, seguita da Syrus. Appena fuori dalla stanza, mollò la presa sul fratellino che, nel frattempo, aveva iniziato a protestare sul fatto che la sorella si fosse intromessa proprio sul più bello.
-Uffa! Stavo per convincerlo a duellare! Perché ti sei intromessa? Sarebbe stato divertente…
-Non capisco perché hai tutta questa fretta di duellare… L’anno è appena iniziato e hai tutto il tempo per sfidare chi vuoi!
-Lo conosci?-chiese Syrus, intromettendosi.
-E’ una delle due matricole di cui vi ho parlato. Si chiama Chazz Princeton ed è realmente uno dei migliori studenti del primo anno. La sua famiglia è molto ricca e influente e se non ricordo male ha due fratelli più grandi. Lui è il tipico figlio di papà, viziato, con la puzza sotto il naso, che considera il resto dell’umanità come feccia della peggior specie e che si ritiene graziato dagli dei. In poche parole è un grandissimo idiota!
-Scommetto che sarebbe interessante duellare contro di lui…-commentò Jaden, avviandosi verso l’atrio dell’edificio. Gli altri due lo seguirono.
-L’hai già affrontato?-chiese il castano, voltandosi verso la studentessa.
-Una volta, ma ho dato forfeit quasi subito…
-Perché?!-esclamò Jaden, sorpreso dall’affermazione della sorella.
-Non è facile spiegarlo… Aveva detto una cosa molto divertente e ho deciso di perdonarlo e chiudere un occhio.
-Una cosa divertente?
-Molto divertente… Bè, comunque cercate di non farvi coinvolgere in risse stupide. Non siete i benvoluti qui dentro e ci sono persone come Crowler o Chazz che cercheranno qualsiasi pretesto per buttarvi fuori.
Detto questo, Yomi salutò i due Slifer con un cenno della mano e si allontanò lungo il corridoio.

Spero davvero che quei due non si caccino in qualche guaio! Forse dovrei dare loro un’occhiata, giusto per essere sicura che vada tutto bene. Però non credo che sia giusto nei loro confronti. In fondo, non hanno due anni e sono in grado di cavarsela anche da soli. Comunque sia, sono sicura che quest’anno ci sarà da divertirsi!”

  
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