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Autore: phoebexx_    16/10/2016    0 recensioni
Tornai all'inizio del corridoio e decisi svoltare l'angolo a sinistra, ma continuai a sentire dei passi dietro di me, sempre più vicini, così presa dall'ansia entrai velocemente nella stanza di un paziente.
Chiusi la porta alle mie spalle cercando di fare il meno rumore possibile, e tirai un sonoro respiro di sollievo.
" Per un pelo, mi ha quasi beccata" dissi dando voce ai miei pensieri.
" Oddio anche qui sono perseguitato dalle fan.. sappi che non sono dell'umore giusto per fare foto o autografi " sobbalzai al suono di quella voce.
Alle mie spalle c'era un ragazzo biondo con le braccia incrociate al petto, messo non troppo bene.
" Scusa ma tu chi saresti? " chiesi perplessa. La luce era soffusa e non riuscivo a vederlo bene in volto.
" Cosa? Non mi conosci? sono Niall Horan " disse il biondo con un pizzico di arroganza nella voce.
•••
Dall'ottavo capitolo:
Ma c'erano due grandi, anzi giganteschi problemi: il primo è che io sono il suo medico! Non è stato professionale da parte mia, e se qualcuno ci avesse visti, potrei addirittura essere licenziata.
Il secondo? Voglio maledettamente riassaporare le sue labbra. E questo non va bene, proprio per niente.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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" Cosa? Non mi conosci? sono Niall Horan " disse il biondo con un pizzico di arroganza nella voce.

 

“ E per quale motivo io dovrei sapere chi tu sia?” chiesi irritata dal suo tono.

 

“ Perchè tutti sanno chi sono, faccio parte di una Band molto famosa, gli One Direction” disse vantandosi. 

 

Avevo sentito molto parlare di quella band anche perché Amy ne andava pazza, ma sinceramente non mi ero mai interessata molto alle loro canzoni, se non a quelle più famose. 

 

“ Ah quindi tu sei uno di quei quattro che cantano What Makes You Beautiful ” dissi ridacchiando.

 

“Esattamente, anche se siamo cinque. Senti chiunque tu sia, mi stai disturbando, se non sei qui per un autografo cosa vuoi da me? Sei forse l’infermiera con il cibo?” disse scocciato.

 

“ Non voglio nulla da te e non sono un’infermiera, sono un medico. Comunque me ne stavo andando, non ti scaldare troppo biondino, o peggiorerai ulteriormente le tue condizioni” dissi con tono autoritario. 

 

Mentre uscii dalla porta lo sentii borbottare qualcosa a cui non feci molto caso. Mi aveva già fatto perdere abbastanza tempo, e mi aveva davvero irritata con quel modo di fare da bambino viziato. 

 

Erano passati pochi minuti da quando ero scappata via dalla macchinetta del caffè, ma decisi comunque di alzare il passo e tornare li. 

 

Lizzie mi sorrise prima di parlare. 

 

“ Pensavamo ti fossi persa” disse ridacchiando con gli altri tre. Le sorrisi imbarazzata e mi grattai la nuca.

 

“ In effetti ci ho messo un po’ prima di trovarlo, ma alla fine cel’ho fatta”

 

Propio in quel momento i nostri cercapersone si misero a suonare, uno dopo l’altro. 

 

Corremmo al pronto soccorso, pronti ad aiutare la Robbins.

 

                        ***

 

Finalmente arrivò l’ora di pranzo. Eravamo davvero esausti ed era solo il primo giorno. 

Arrivarono due ambulanze, dalla prima uscì un bambino di circa tredici anni, infuriato, che si teneva stretto il braccio destro con la mano sinistra. Mentre della seconda ambulanza uscì una bambina più piccola, avrà avuto nove o dieci anni, seguita dalla madre preoccupata che cercava di calmare il suo pianto isterico.

 

La dottoressa Robbins ci divise in due gruppi e ognuno doveva occuparsi di uno dei due bambini. 

Io e Ron ci occupammo del bambino e scoprimmo che si era rotto il braccio.

 

La parte più divertente della mattinata fu quando Lizzie corse in bagno a vomitare vedendo la gamba completamente lacerata della bambina di cui si stava occupando. Si sà, succede sempre il primo giorno di lavoro.

 

Entrammo in mensa e prendemmo un vassoio ciascuno, io chiesi un’insalata e un budino al cioccolato. Cercai con lo sguardo Will, che era seduto al tavolo con gli altri del suo gruppo e mi incamminai verso di loro. 

 

“ Hei Caroline! Perchè non vi sedete qui con noi?” disse Will rivolgendomi un bellissimo sorriso.

Mi voltai verso gli altri che fecero spallucce. 

 

“ Molto volentieri ” dissi sorridendo, probabilmente come un ebete.

Appoggiai il vassoio sul tavolo e iniziammo a raccontarci le cose successe quella stessa mattina.

 

Avevo appena finito la mia insalata quando il mio cercapersone iniziò a suonare, insieme a quello dei miei colleghi.

 

Ci alzammo tutti dal tavolo e ci dirigemmo verso la saletta del personale, dove avevamo incontrato la Campbell appena arrivati in ospedale.

 

Scambiò i tre gruppi, e il mio finì a neurologia, sotto la guida di Jace.

Avrei dovuto affrontarlo prima o poi, quindi alla fine presi un respiro profondo e seguii i miei colleghi di nuovo fuori da quella piccola stanza.

 

Lizzie iniziò a raccontarci che fin dall’inizio aveva sempre puntato ad arrivare a specializzarsi in neurologia, Aaron in ortopedia, mentre Ron e Connor non avevano ancora deciso.

 

“ A me non dispiacerebbe cardiologia invece” dissi immaginandomi in una sala operatoria pronta a tagliare con un bisturi in mano. Gli altri fecero spallucce, ed arrivammo nel nostro reparto.

 

Jace era di spalle, stava leggendo la cartella di un paziente. Si girò verso di noi, passando lo sguardo attento da un viso all’altro, come per studiarci a fondo. I suoi occhi si spalancarono quando si fissarono nei miei, e persi un battito per l’intensità del suo sguardo.

 

“ Oh mio dio Caroline, sei davvero tu?” disse incredulo. Mi feci spazio fra gli altri e mi portai davanti a lui. Mi sentivo le guance andare a fuoco e il cuore martellava nel mio petto. 

 

“ Si, sono io” dissi timidamente. 

 

“ Sono secoli che non ti vedo, non sapevo nemmeno che ti fossi laureata” un sorriso apparve sul suo volto.

 

“ Ehm, si, mi sono laureata da poco e Amy mi ha aiutata a trovare un appartamento quando ho accettato di partecipare al programma per specializzandi qui” 

 

“ Capisco, beh se mai dopo il turno andiamo al bar qui di fianco così mi racconti, ma ora non perdiamo tempo. Ho molto da insegnarvi, cimici ” disse scherzosamente. 

 

Mi voltai verso gli altri, Connor e Aaron alzarono gli occhi al cielo, Ron come sempre non trasmetteva nessuna emozione, mentre Lizzie aveva gli occhi a cuoricino. Probabilmente per l’aspetto di Jace. 

 

Si incamminò verso una stanza in fondo al corridoio, la 221B, e fece un cenno per incoraggiarci a seguirlo. Bussò prima di entrare e una voce maschile gli disse di entrare. Si posizionò di fianco al letto e lo stesso facemmo noi. 

 

“ Signor Horan, come stiamo oggi? Ha ancora male alla testa?” chiese Jace al paziente, togliendogli la mascherina per dormire dagli occhi. 

Il ragazzo biondo emise un verso prima di aprire gli occhi e sbadigliare distrattamente. 

 

“ Perdonatemi, non pensavo mi avreste visitato prima di sera, dato che non sono un caso grave e voi siete molto occupati.  Comunque si, mi è passato per un po’ grazie ai farmaci, ma ora mi sta di nuovo scoppiando la testa” la sua voce mi riportò a quella stessa mattina, quando mi intrufolai in una stanza a caso solo per nascondermi da Jace. Solo ripensarci mi faceva sentire una stupida. 

 

Ora le luci della stanza erano tutte accese e potei osservare attentamente il ragazzo sdraiato sul letto. Alcune ciocche bionde spuntavano dalla fasciatura intorno alla testa, gli occhi socchiusi erano di un azzurro brillante e le labbra sottili erano leggermente schiuse. Se non fosse per il carattere scontroso che si ritrovava probabilmente mi sarebbe piaciuto. 

 

“ Dottoressa Forbes, può gentilmente presentarci il paziente? ” disse serio Jace, guardandomi.

Lasciai il suo sguardo per prendere la cartella ai piedi del letto e leggerla velocemente.

 

“ Il paziente si chiama Niall Horan, 23 anni, Irlandese, si trova qui perché è caduto saltando durante l’ultima data del tour mondiale, sbattendo poi la testa. Gli è stata fatta una Tac appena arrivato in ospedale, questa mattina, per controllare se ci fossero aneurismi, e ne è stato trovato uno di piccole dimensioni nel lobo parietale ” dissi con voce sicura e alzai lo sguardo, per incontrare gli occhi di Jace che erano ancora fissi su di me. Mi sorrise lievemente prima di parlare. 

 

“ E come dovremmo agire ora, secondo lei dottoressa Forbes? ”

 

“ Beh dovremmo ripetere la tac, per verificare che le dimensioni dell’aneurisma non siano aumentate o che non sia avvenuta la eventuale rottura di quest’ultimo, che porterebbe ad una emorragia cerebrale ” 

 

“ Molto bene Forbes. Dottoressa Davis, dottor Brown e Grimaldi fate un controllo generale al paziente, per verificare la presenza di ulteriori fratture, non riscontrate fino ad ora.” si voltò verso il paziente.

 

 “ Poi il dottor Thompson e la dottoressa Forbes la porteranno a rifare la tac. Abbia pazienza con loro, sono novellini ” disse sogghignando e anche il biondino rise a denti stretti.

 

Jace uscì velocemente dalla stanza e ci lasciò da soli. 

 

Lizzie, Aaron e Ron iniziarono il controllo, così io e Connor andammo a prenotare la tac.

 

Mentre camminavamo Connor interruppe il silenzio leggermente imbarazzante che si era creato.

 

“ Quindi sei una raccomandata? ”

 

“ Cosa?” sgranai gli occhi.

 

“ Conosci il dottor ruba cuori, sei avvantaggiata ” disse leggermente seccato.

 

“ Se ti riferisci al dottor Murphy, lo conosco perché è il fratello maggiore della mia migliore amica, mi ha visto crescere. E per la cronaca non sapevo nemmeno che lavorasse qui ” lo guardai con uno sguardo assassino. 

 

“ Mhh.. ” non sembrava molto convinto, ma lasciai perdere.

 

“ Come mai lo chiamate dottor ruba cuori? ” risi leggermente dato che avevo una vaga idea del perchè, ma volevo averne la certezza. 

 

“ Tutte le donne qui lo amano, è conosciuto per essere il piu’ sexy dell’ospedale ” disse roteando gli occhi. 

 

Risi sonoramente, immaginandomi tutte le infermiere e le dottoresse morirgli dietro. Io avevo avuto una cotta per lui per anni, e anche se ora non mi faceva più lo stesso effetto non potevo negare il fatto che fosse davvero molto bello.

 

Firmai nella casella del foglio delle prenotazioni e mi voltai per tornare alla 221B. 

 

“ Poi ora l’ospedale è circondato dai paparazzi, a causa del nostro paziente, il cantante irlandese che fa impazzire le ragazzine” disse stizzito.

 

“ Qualcuno qui è geloso ” dissi ridacchiando.

 

“ Nah, non so cosa ci trovino in lui. Sono molto più bello io, oggettivamente”  il tono di superiorità che utilizzò mi fece ridere ancora. 

 

Non feci in tempo a rispondere che aprì la porta ed entrammo entrambi. 

 

“ No, li non mi fa male, è più in basso ” disse Niall.

 

“ Qui?” Lizzi stava premendo in un punto, nella parte inferiore dell’addome.

 

“ No, più giu ” disse con un sorriso malizioso il biondo.

 

Connor si schiarì la voce, per cercare di interrompere quella strana situazione, mentre Lizzie rideva per niente imbarazzata. Ruotai gli occhi.. non potevo credere che ci stesse provando con il suo medico.

 

“ Signor Horan io e il dottor Thompson ora dovremmo portarla a fare la tac ” cercai di essere gentile, nonostante tutto, è il mio dovere.

 

“ Tu sei quella ragazzina che è entrata stamattina qui per un autografo, giusto?” mi chiese, non molto convinto.

 

“ Io non volevo nessun autografo, stavo cercando il bagno e ho sbagliato stanza. Se non me lo avesse detto lei, io non l’avrei nemmeno riconosciuta ” dissi cercando di mantenere la calma. 

 

Che nervoso, a me non importava se facesse parte di una band o altro, per me era semplicemente il mio primo paziente, nel mio primo giorno di lavoro.

 

“ Sese va bene, ora andiamo che mi sta scoppiando la testa e prima capirete il perché, prima me ne andrò da qui ” sospirò esausto.

 

Guardai Connor che prese la carrozzina e aiutò il biondo a sedersi su di essa. Io aprii la porta e lui iniziò a spingere la carrozzina verso la sala della tac. 

 

 

Sistemammo il paziente all’interno di quella grande macchina e ci sedemmo nella saletta di fronte, per analizzare le immagini che da li a poco sarebbero apparse sui computer.

 

Io e Connor iniziammo a chiacchierare, quando un rumore attirò la mia attenzione. 

Niall stava cantando e ‘ballando’ una canzone a squarcia gola. 

Mi presi la testa fra le mani per la disperazione. Cosa non aveva capito della frase ‘resta immobile, ci metteremo poco’ ?

 

Connor si mise a canticchiare la stessa canzone che stava cantando il biondo dall’altra parte del vetro e lo guardai sconcertata. 

 

Schiacciai velocemente il pulsante per accendere il microfono.

 

“ Signor Horan la smetta di cantare e dimenarsi in quel modo, o non otterremo mai le immagini di quel piccolo cervello che si ritrova” dissi scocciata.

 

“ Non puoi costringermi, ah e dammi pure del tu ” disse interrompendo per un solo istante la canzone che stava cantando.

 

“ Certo che posso ” aggrottai la fronte.

 

“ Ah si? E come? ” il suo tono di sfida mi infastidì ancora di più. In tutto ciò Connor continuava a cantare e ridere per le risposte che quell’irlandese continuava a darmi. Dovevo agire o non avrei concluso nulla.

 

“ Ora ti faccio vedere io ” dissi prima di alzarmi stizzita dalla sedia.

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Ed eccomi qui con il terzo capitolo! Questi primi capitoli non sono un gran che, lo so, ma vi assicuro che la storia più avanti è mille volte meglio, quindi non abbandonatela, keep reading! Fatemi sapere cosa ne pensate, please. Alla prossima! Kisses, Phoebe xx.

 
   
 
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