Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: NanaLuna    16/10/2016    1 recensioni
Connie e Sasha non erano una coppia normale, o meglio: facevano tutto quello che fanno le coppie normali, ma a modo loro. Questo includeva anche le serenate.
Perchè un diamante è per sempre, così come il ricordo di una splendida serenata, ma vuoi mettere una citazione trash nell'orecchio con alitata alcolica?
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conny Springer, Sasha Braus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sbandate




La pioggia sbatteva violenta contro i finestrini dell'auto, e la luce aranciata dei lampioni era come mascherata dalla condensa. Erano rimasti solo loro due in auto.
Beh, loro due, e il guidatore designato della serata.
Quella sera era toccato a Levi che, zitto zitto e a palle girate, aveva smollato tutti quanti a casa, svuotando pian piano l'abitacolo. 
"Adesso si comincia a respirare, porca puttana" aveva commentato infine, dopo che l'intero Suicide Trio - gli ultimi prima di loro -, barcollante ma non mollante, se ne era andato senza nemmeno salutare o ringraziare. Poco male, ci avrebbero pensato la mattina dopo. Sia per il passaggio, che per la ricetta dell'antisbronza.

Connie non sapeva se sarebbe arrivato sveglio a casa. Gli occhi si stavano chiudendo contro la sua volontà, aveva trovato il posticino comodo per la testa contro il vetro e la plastica dura del finestrino e la sua copertina umana di certo non aiutava.
Quella sera l'aveva consolata dalla sbronza più triste degli ultimi due anni, e ora Sasha ridacchiava sommessamente, appoggiata su di lui e circondata dalle sue braccia, come se poche ore prima non si fosse messa a piangere e a darsi della cattiva persona senza motivo valido, chiedendo in continuazione se lui l'amasse per davvero e se fosse arrabbiato con lei. Sorridendo, lui le aveva detto che sì, l'amava davvero e no, non era arrabbiato, sfregandole la testa come di solito gli faceva lei, e riempiendole di baci le guance rigate di lacrime e le labbra imbronciate - imbevute della birra marcia del bar che frequentavano dai tempi del liceo, e che non avevano mai cambiato nonostante lo schifo.
Prima un lampo, poi un tuono talmente forte da scuoterli squarciarono il cielo. Sasha sobbalzò e prese a ridere ancora più forte, come quando aveva cinque anni e i temporali la facevano sganasciare. Connie, al contrario, non si mosse, e lasciò che, finalmente, gli occhi si chiudessero, anche se solo per un misero quarto d'ora. 
Per i primi minuti, si rilassò completamente, concentrandosi solo sul ritmo con cui la luce dei lampioni filtrava attraverso le palpebre chiuse e su quella risata che, dopo così tanto tempo, chiunque - soprattutto l’autista - avrebbe trovato irritante, assillante, trapana-orecchi, ma che lui, innamorato e ubriaco, trovava adorabile. Come la sua proprietaria.
Quando però quell'insolito rumore bianco cessò, lui era ormai troppo andato per registrarlo appieno.
"Oh...Constantine? ...stai dormendo?" 
Sapeva solo che adesso sarebbe crollato. Ecco: coma, catalessi...
"Ti sveglio io!"
Un soffio gli solleticò l'orecchio, mentre due mani calde si posavano sulle sue spalle.
"MOOOOOOOOOOOOOSECA!"
"...VAFFANCULO!"
Ubriaca com'era, Sasha non riusciva a ricordarsi se a mandarla a fare una gita di piacere nella nazione confinante fosse stato Levi, al volante, o Connie, svegliatosi di soprassalto con gli occhi a palla e i pochi millimetri di capelli dritti in testa. Però si ricordava perfettamente che l'auto sbandò, e di essere finita dall'altra parte della fila di sedili.
Forse erano stati entrambi.


Angolino autrice (cercherò di fare veloce):
Salve...
Non ho molto da dire oggi, se non che:
Questa storia è stata promptata dalla Tata, che poi si è offerta anche di betarmela - e mi ha persino dato il titolo! - perchè è un amore di cagna, la si ama in maniera immensa e son felicissima che la storia le sia piaciuta al punto da farle dire "speravo la pubblicassi" (e spero piaccia anche a voi lettori, anche se non mi illudo troppo).
Se ve lo state chiedendo, sì, con Suicide Trio mi riferisco a Eren, Mikasa ed Armin; il termine l'ha coniato la Tata moooolto prima che Suicide Squad diventasse mainstream quindi non rompete e puppateci la fava.
Ultimissima nota, poi mi dileguo: sempre la Tata -damn Tata, è come il prezzemolo- ha deciso di abbracciare l'headcanon che "Connie" sia solo un diminutivo per un nome ridicolo alla stregua di Constantine. Accettatelo come ho fatto io, e amatelo.
Finito? Sì.
Grazie per essere arrivati fino qui.

Nana.
   
 
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