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Autore: Flaxx    17/10/2016    1 recensioni
Dentro un mondo di leggende ed avventure, Joshua Andres conoscerà dei volti appartenenti alle sue leggende, i J-humans, umani e animali insieme: Kat, la tigre bianca, Shay, la ragazza squalo, Leo, il leone e Oswald l'elefante. Quando il mondo sarà in pericolo e con il mitico potere del cubo si trasformeranno in una nuova forza di difesa della terra, di Angel Grove, i Power rangers Wild Power. Armi particolari, nuovi zord, poteri unici, trasformazioni uniche nel loro genere, ecco il gruppo che salverà la terra.(Tratto dalla nuova serie sentai ufficiale Doubutsu Sentai Jyuohger, a cui do tutti i diritti, oltre a TV Asahi che li trasmette)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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C'era chi sperava in un viaggio tranquillo, a parte che il modello era quello turistico, di aereo. Aveva sorvolato la zona, secondo disposizioni delle mappe di Joshua, per poi fermarsi nel piccolo aeroporto, nel pieno deserto delle montagne.

“Come mai siete voluti venire?” Joshua si era accorto degli intrusi, con bagagli a spalla non ingombranti. “Sorella mi deludi sempre. Ora credi di farmi finire di fare quello che liberamente sto cercando di fare, ovvero scoprire la mia verità e non spendere in vestiti o nei vostri affari di famiglia?”

“Credi che mi sarei fatta questo viaggio per questo? Sono curiosa, sai il cubo, il fatto che nessuno l'abia mai trovato.” Beverly, una ragazza dai capelli ricci cotonati, neri come il carbone, era lì con un gruppetto che osservata, pochi amici, tutti vestiti troppo leggeri per quello che stava per succedere.

“Allora sei diventata la mia assistente, tu e loro. Non voglio fare polemiche, darò io gli ordini.” Aveva un bel carattere, oltre al fatto che, vestito da avventuriero, sfoggiava anche set e set di corde, appese.

La scampagnaata era infinita, la mappa era quasi inesistente, anche se quello che sembrava un baratro infinito era lì a loro portata. Era calcolato tutto.

“Secondo informazioni ad una certa altezza qui sotto si dovrebbe trovare il cubo, insomma quello che sto cercando. Ora faremo una cosa, rischiando di farci male. Io mi butterò nel vuoto con la sola corda calcolata alla vita e una trasmittente all'orecchio. Avete quell'armamentario come ricevitore. Io andrò più in basso e la sola corda è quella che mi terrà, ben tenuta da sostegni. Fin qui sono stato chiaro?”

“Ma così, senza fare nulla, insomma ci accampiamo aspettiamo te e via?” Beverly o teneva al fratello o era il piano per fare in modo di fermarlo del tutto, gli amici erano ammutoliti, era una specie di leader, pure una sua amica, timida dai capelli rossi lisci era ferma e imbambolata (il gruppo era di quattro, due maschi e due femmine)

“Non sono stato chiaro. Io ho fatto teoricamente dei calcoli dell'altezza. Mi butto di sotto e se scopro che è vero che si trovi lì allora lo recupero e lo porto nel sacco che mi porterò dietro.”
Uno di quegli che era venuto appresso, dai capelli ricci lo guardò, aveva timore, almeno sembrava.

“Quindi tu con coraggio vuoi buttarti di sotto solo sapendo quello?”

“Posso sapere il tuo nome?” Joshua lo aveva visto, con quel giallo che rifletteva pure col sole più cuocente.

“Matt.”

“Bene. Ebbene sì. Voglio solo che qualcuno controlli che tutte quelle corse legate una con l'altra non si sleghino, se no volo di sotto e sono sicuro che potrei essere almeno a 150 metri dall'abisso.”
Sembrava che il gruppo avesse due cardini, la rossa, il cui nome era Kitty sembrava voler la pace, timida nel suo modo di fare, Paco invece sembrava cercare qualcosa di saggio ma nulla. Beverly era contraqpposta a Joshua, cercando aiuti anche in Matt che era lì a controllare le corde. Joshua prese un capo di essa, lo legò bene alla via con dei gangi, quasi si tuffasse di schiena.

“Non lo fare fratello non sai se funzionerà.”

“Io mi fido beverly controlla l'apparecchio, ci sentiremo tra un po'” e così si buttò volando nel vuoto dell'aria, la corda legata bene e sostenuta da una specie di ancora da terra continuava a muoversi. Joshua vedeva le crespature come a cercare qualcosa e alla fine come un lampo, proprio all'altezza che aveva scoperto. Tastò, la corda era giusta, circa 16 metri di cavo, nel terreno, scoprendo qualcosa che era esterno, e lo sbucciò come per un pacco. Era un cubo scintillante.

“Qui aquila al gruppo di bimbi sperduti mi sentite?”

“Smettila di prendermi in giro pure da lì. Hai trovato?”

“Ovviamente, è dentro il sacco, ora, cercherò di tirarmi su, tanto che ero anche considerato il gorillino quando salivo a ginnastica, però se qualcuno vuole può aiutarmi pure da lì, magari faccio prima.”

Era un'impresa incredibile, Joshua da sotto e gli altri da sopra. Dopo venti minuti SI vide il braccio del ragazzo. Tutti erano in eccitazione quando fu in piedi sulla roccia.prese il cubo.

“Signori, ecco il mitico cubo, ora ritiriamo tutto e andiamo. So dove deve andae a finire.”

“E no, siamo una squadra quindi ora è nostro.”

Tutto quel baccano fece risplendere iil cubo con una voce da chissà.

“Avete trovato il mio cubo, siete i prescelti.”

Un lampo accecante e scomparvero per finire da qualche parte, solo Joshua cercò di vedere ma era come il nulla illuminato.

 

   
 
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