"Addio Allen" mi asciugo le lacrime con il dorso della mano, e mi stacco a malincuore dall'abbraccio della mia migliore amica.

"Non sarà mai un addio amica mia. Ti verremo a trovare, te lo prometto" dice lei con voce tremante. 
Mi avvicino a Mark, il mio Mark. 
Stiamo insieme da un anno e mezzo, ed è la persona con cui ho passato tutti i migliori momenti della mia vita. 
Ci consociamo dall'asilo, e prima che diventassimo una coppia, eravamo migliori amici. 
Ci guardiamo negli occhi per qualche istante e alla fine, come in una scena di un film, ci scambiamo un bacio casto. 
"Chiamami appena arrivi" dice asciugandomi una lacrima con il pollice. 

"Lo farò" 

"Hope dobbiamo andare, l'areo non ci aspetterà" mi giro verso mia madre e le faccio un gesto di accenno con la mano. 

"Addio ragazzi" dico allontanandomi per sempre da quegli stupidi ragazzini a cui donerei il mondo, e con loro, anche la mia bellissima e amata città. Los Angeles. 

Salgo nell'aereo che mi porterà alla mia nuova vita, e prendo insieme a mia madre i posti che ci sono stati assegnati. 
Non ho voglia di ascoltare nessuno, perciò mi infilo le cuffie e mi isolo dai rumori, immergendomi totalmente nella mia piccola bolla. 

Diverse ore dopo, vengo svegliata dalla voce di mia madre. 
"Hope svegliati, siamo arrivate." 
Mi stropiccio gli occhi e cerco di stiracchiarmi il più possibile, anche se dato lo spazio abbastanza piccolo, è veramente difficile cercare di sgranchire le proprie ossa. 
Mi alzo e prendo con me il bagaglio a mano. 

Mentre mi avvicino alle scalette per scendere, il comandante dice la frase che mai avrei voluto sentire, ovvero: "Signore, benvenute in Inghilterra."