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Autore: Topsykrett    10/05/2009    3 recensioni
Si sofferma sulla mia schiena..."Anche tu...sei come me"
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta tanto tempo fà, mi sono accorta di non averla mai publicata qui, quindi dopo aver corretto qualche piccola imperfezione eccola!
tengo molto a questa storia, quindi inutile dirvi che i commenti sono più che graditi. Grazie.



Lassù in alto, dove l’occhio umano non potrà mai arrivare, dove non esistono più pianeti e le stelle si rifiutano persino di brillare, li dove anche l’infinito trova una fine…
So che li, e li solamente , in uno straccio di terra che non può essere definito tale, viveva un ragazzo.
Un “Angelo” lo definii quando lo vidi per la prima volta.
I capelli biondissimi, aveva la pelle color della neve e due occhi più azzurri del cielo e profondi quasi quanto l’oceano, che mi comunicavano una tristezza immensa.
E se ne stava li, immobile, quasi fosse una statua di marmo scolpita da un artista senza volto, che si muoveva al ritmo del suo respiro.
Nessuno sembrava far caso alla sua presenza.
Sarà forse un fantasma? mi domandavo fissandolo come un artista che, terminata la sua opera più grande cerca di trovare la più piccola imperfezione da corregere.
Ma Lui, non aveva alcuna imperfezione.
La gente gli passa accanto, lo sfiora, incrocia il suo sguardo, ma nessuno fa caso a lui.
Solo io, per qualche assurdo motivo posso vederlo.
Talvolta sposto lo sguardo sugli altri passanti, troppo concentrati sulle loro faccende per notare ciò che realmente gli accade intorno, ma quando riporto la mia attenzione su di Lui, mi torna in mente quell'unica parola parola.
“Angelo” una tale bellezza non poteva che essere Angelica.
Che ci fa un angelo in terra?
I miei piedi si muovono senza che il cervello mandi alcun imput.
Nessuno sembra accorgersi più di me.
Sono diventata un fantasma anch’io?
Mi siedo al suo fianco, senza proferir parola.
Non voglio che questo bel sogno abbia fine.
Non voglio.
Ho paura che se dovesse accorgersi di me, si allontanerebbe o peggio, decidesse di cacciarmi via...
Mi Sbagliavo.
Si volta verso di me, e gli zaffiri che gli sono stati incastonati al posto degli occhi imprigionano i miei.
è triste, glielo si legge negli occhi, ma sembra possa capire ciò che penso.
Alla mia domanda silenziosa, i suoi occhi si velano di scuro.
Mare in tempesta.
“non puoi capire cosa provo”
Voce d’angelo...
Voglio che parli ancora, sento ancora la sua voce, fioca ma perfetta, rimbombare nelle mie orecchie, ma sento ancora quella paura che mi aveva già assalita qualche minuto prima.
Paura che possa invitarmi ad andarmene. Paura che possa dirmi di non gradire la mie presenza.
Mai.
Silenzio...io guardavo Lui, Lui guardava un punto del cielo...
“Da Quanto tempo sono in questo posto” parole sussurrate più a se stesso che a me.
Solo dopo che ebbi spostato lo sguardo sulla sua schiena, notai che aveva i vestiti strappati, e due enormi macchie di sangue si formavano poco più in basso delle spalle.
Un Angelo...
Un Angelo dimenticato...


Riuscivo a ricordare perfettamente la voce della nonna che raccontava le sue assurde storie.
Angeli dimenticati.
Angeli custodi che non hanno portato a termine il loro lavoro.
Angeli che non sono riusciti a proteggere sé stessi e il proprio protetto.
Angeli a cui sono state strappate le ali.
Angeli scacciati dal paradiso e mandati sulla terra a scontare la loro pena...
Eterna.
“Sei...Sei un angelo dimenticato?”
sapevo già la risposta.
Si...
Lo prendo per mano...
È freddo.
Lui mi segue, silenzioso.
Lo porto a casa mia..
Vivo da sola da anni, da quando tutti i miei cari se ne erano andati...
Sola...Mi è sempre piaciuto, sin da piccola, definirmi un angelo caduto.
Mi piaceva pensare di essere un angelo mandato in terra.
Ma queste fantasie mi piacevano, quando ancora non avevo capito la loro vera condanna.

Vive con me già da qualche mese.
Preferisce parlare poco, solitamente solo se interpellato. Anche se è qui da tanto tempo non è ancora riuscito ad abituarsi. non può
Io lo lascio fare. Finché quest’angelo rimarrà al mio fianco non mi dovrò preoccupare di nulla...
Indossa sempre quegli abiti di lino bianchi, leggeri, come la sua candida pelle.
Sia d’inverno che d’estate...
Estate... caldo...
Oggi ho messo una maglietta di quelle scollate dalla schiena che si legano al collo..
Angelo, mi guarda come sempre, il suo sguardo velato dalla sofferenza.
Si sofferma sulla mia schiena... piccole cicatrici all’altezza delle spalle...
“anche tu...”
È impazzito per caso? “anche tu sei...come me”
“Rose, sei un piccolo angelo. Ti ricordi quando sei caduta dal melo e ti sei fatta quelle cicatrici sulle spalle? Ti vantavi sempre di essere un angelo caduto” risento vivida la voce della nonna.
“no...”
In effetti...non ho ricordi precedenti all’incidente... non ricordo i miei genitori, non ho loro foto, non ho niente...come se...non fossero mai esistiti...
Si avvicina...
Nel suo sguardo non c’e più quel velo di sofferenza, solo...amore?
E se avesse ragione? Se davvero fossi un angelo anch’io?
Mi abbraccia...
Non lo aveva mai fatto, ma mi piace.
Mi piace sentire la sua pelle fresca a contatto con la mia...
per l’eternità
Davvero?
“grazie di tutto, piccola”
Piccola?
Sono una bambina....le ferite sulle spalle sono ormai guarite.
Angelo mi tiene stretta, nel suo abbraccio rassicurante. Inizio a piangere.
Lacrime di dolore.
Lacrime di speranza.
Lacrime di chi ha perso tutto...
E di chi l’ha ritrovato...
Una candida luce ci avvolge lentamente.

Calda.
Forse...stiamo tornando in quel posto dal quale tanto tempo fa siamo stati esiliati...
Forse...L’importante è che ci sia Lui.
Per l’eternità
   
 
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