Questo nuovo capitolo è ispirato al sedicesimo episodio della serie classica: "La canzone del commiato", e la protagonista è Saki, la piccola mazoniana che si spaccia per la sorellina invalida di Kazuya, ex fidanzato di Kei Yuki. Testo di metaldolphin. Buona lettura!
Orgoglio
Interrotta quella musica ossessiva, Kei lo aveva accusato di tradimento e di essere una spia, poi aveva ripreso a suonare. D’improvviso, lasciato lo strumento, si era messa in piedi per sollevare l'arma contro di lui. Il coraggio di ucciderlo era giunto improvviso e lo sparo ancora riecheggiava nell’aria, più forte della risacca; venne disperso dal vento insistente e le onde rimasero da sole a rompere il silenzio, cantando la loro monotona canzone infrangendosi sulla battigia e sugli scogli, mentre lo shamisen cadeva sulla sabbia all’unisono con quel corpo pesante, ormai senza vita.
Il
vecchio relitto di legno antico continua a resistere agli assalti
insistenti di quel mare inquieto ma, onda dopo onda, cede un pezzetto
di sé e un giorno non sarebbe rimasto più nulla
di lui. Anche
quegli stupidi umani si credevano forti da resistere all'onnipotente
Mazone, ma anche loro, uno ad uno, sarebbero scomparsi nell'oblio
della storia.
Li
guardi da lontano senza nascondere una certa sorpresa soddisfazione.
Non avresti mai detto che Kei ci sarebbe riuscita ma, sparando a
Kazuya, la biondina ti ha fatto un favore: un umano, un illuso di
poter collaborare col tuo antico popolo, uno in meno da uccidere.
Adesso non ti resta che eliminare anche lei, così Harlock
avrebbe
avuto un alleato in meno su cui contare.
Chissà
se ne avrebbe sofferto... Tanto meglio se così fosse stato,
e
sorridi cinicamente a quel pensiero.
Raflesia
ne sarebbe stata felice, puoi già immaginarne il suo volto
regale e
le sue labbra perfette lodare la tua impresa... Nonostante il
fallimento dell'attentato all'Arcadia sulla spiaggia dell'Ottava
Isola dei Pirati, ne saresti uscita pulita: se quell'idiota di Kirita
se li era fatti scappare non era mica colpa tua! Certo, avresti anche
dovuto chiarire il fallimento degli interrogatori al laboratorio, ma
era possibile che il Secondo ufficiale di Harlock non fosse davvero a
conoscenza del segreto di quella nave. Forse l'identità del
quarantaduesimo a bordo era nota solo al Capitano, quel Capitano che
da solo stava rendendo così difficile alle vostre
avanguardie
l’affermarsi su quel pianeta abitato da quei ridicoli esseri
umani.
Come
tutte le Mazoniane lo conosci di fama, dato che la sua esistenza
sembra ossessionare la Regina… ed è
l’unico motivo che ti spinge
ad essere un po' più cauta di quanto lo sei normalmente con
gli
altri umani: Raflesia non aveva mai mostrato interesse per uno solo
di quegli esseri inferiori, ma lui era stato un’eccezione.
Con
Kazuya era stato facile, gli avevi promesso di risparmiarlo se ti
avesse aiutata a scoprire il mistero dell’Arcadia, e si era
piegato
obbediente. Ma eri stata informata su Harlock: un uomo totalmente
diverso da tutti gli altri, che da solo aveva avuto l’ardire
di
mettere la sua misera astronave tra la Terra e la vostra sterminata
flotta. Ai tuoi occhi, alla fin fine, è una mossa ridicola,
ma
rispettando la percezione della tua Regina, sai che se ti
capiterà
di affrontarlo, cercherai di non sottovalutarlo, di ricordare che
è
un avversario di tutto rispetto.
Sai
che può essere ferito, che può essere ucciso,
dopotutto non è mica
diverso dagli altri. Ma sembra non curarsene, come se sapesse di
essere protetto da un invisibile custode, forse lo stesso che ha
fatto muovere l’Arcadia senza che ci fosse nessuno a bordo.
Ti da’
un brivido, questo pensiero… se davvero così
fosse, eliminarlo
potrebbe essere davvero un’impresa difficile da portare a
termine.
Sposti
il tuo pensiero verso una maggiore razionalità, adesso
è lontano
con la sua preziosa nave, ma la sua figura continua ad incuriosirti,
nonostante ti abbiano fatto studiare tutti i dati su di lui in vostro
possesso. Dopotutto non rivelano nulla di particolare, è
solo un
uomo, un uomo che è odiato e considerato fuorilegge dai suoi
stessi
simili che cerca di proteggere con tutte le sue forze.
Cosa
spera di ottenere? Te lo sei chiesta più volta, senza
giungere a
qualsivoglia risposta sensata. Forse è solo un pazzo, un
miserabile
seguito da quarantuno discutibili soggetti… anzi, quaranta,
dato
che Kei è sbarcata dall’Arcadia e adesso sta per
morire per mano
tua. Quaranta pazzi come lui, che lo seguono con devota
cecità.
Sai
già che i terrestri fanno troppo affidamento ai sentimenti e
che
quello è il loro punto debole e Kazuya aveva avuto ragione
quando ti
aveva assicurato che Kei non avrebbe mai dimenticato quello che c'era
stato tra loro. Ma non aveva tenuto conto che, di fronte alla
terribile verità sulla fine dei suoi genitori prima e col
tradimento
all'equipaggio di pirati poi, quel sentimento si sarebbe trasformato
in odio, così forte da farle riuscire a sollevare l'arma
contro il
suo antico amore.
Per
te è difficile capire se l'abbia fatto solo per vendetta,
però è
turbata al punto che non ti ha sentita avvicinare. Ormai Kei sa che
quella della sorellina Saki sulla sedia a rotelle è solo una
copertura, ma in quel momento, sconvolta per aver ucciso quell'uomo,
sembra non curarsene. Forse non sa bene cosa fare, senza
l’appoggio
di Harlock. Forse neanche immagina che tu saresti potuta giungere sin
lì in quel momento.
Nell’udire
il fruscio secco, come di un'ampia stoffa che sbatte nel vento quasi
come una bandiera che garrisce fiera, ti rendi conto di aver commesso
un grave errore: avresti dovuto saperlo, avresti dovuto capire che
lui non l'avrebbe mai abbandonata, che sarebbe
rimasto a
proteggerla. Gli umani e i loro sentimenti... Come quel terrestre che
giace morto sulla sabbia, li hai sottovalutati. Che sciocca sei
stata, sarebbe stato così facile prevederlo, data la
rettitudine che
contraddistingue Harlock, ma non l'hai fatto. Anche se non ti volti a
guardarlo, sai che sta lì, eretto e fiero, col mantello che
sventola
alle sue spalle e capisci che il tuo tempo è finito. Mentre
stai per
premere il grilletto, ti colpisce senza battere ciglio, senza farsi
impressionare da quella forma di ragazzina che nasconde il cuore di
una mazoniana senza scrupoli.
Bruci,
come bruciano tutte le tue sorelle e la Regina non avrà per
te più
nessuna parola, né di lode e nemmeno di biasimo. Sono
migliaia le
guerriere di Mazone, la tua assenza non farà certo la
differenza, in
poche ti ricorderanno, nella vostra aliena quotidianità
troppo
lontano dal vissuto di quegli umani così testardi e
imprevedibili. E
anche Harlock continuerà la sua silenziosa battaglia per
proteggere
chi nemmeno conosce il suo sacrificio, dimenticando in fretta la
ragazzina dall’aria fragile che sembravi essere. O forse no.
Forse
serberà il ricordo di una nemica che ancora una volta ha
usato
subdoli mezzi per attentare alla vita di qualcuno a cui vuole bene.
E
sulla spiaggia dorata dal grande sole al tramonto, la cenere non
rimane che pochi secondi, prima di essere spazzata via dal vento che
culla nuove note a suggello di un legame ritrovato.
* * *