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Autore: __World_Of_Dreams__    10/05/2009    2 recensioni
[500 views!!!! Grazieeee XD] Cosa succederebbe se si venisse cataplutati all'improvviso dalla sorte più nera alla speranza più pura di Spira? Se si devesse far fronte ad un proprio alterego ('seconda identità'), con un passato oscuro e forse orribile? E qual è la potenza delle cinque Arti Proibite, tra cui il segretissimo Sacrificio, tenuto nascosto dal clero per evitare il panico e il caos tra la gente? Entra nei panni di una ragazza orfana di diciassette anni, di nome Noemi, e rivivi speciali avventure in tutto il magico continente, ed un lungo viaggio con tutti i tuoi personaggi preferiti, tra nuovi amici e bizzarri antagonisti, e tanti segreti misteri da svelare ed inseguire... Capitolo per capitolo, trova la chiave per capire come tornare a Metropolis e cambiare il destino infelice della ragazza, di Tidus e di tutti gli altri. Per cambiare il proprio futuro, molti pericoli si devono affrontare... [Aggiornamento ad ogni mese o meno^^]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La traversata sullo shoopuf fu davvero rilassante e tranquilla, che in parte fece anche recuperare le energie al gruppo.

‘Eccoci qua!! Fluvilunio riva nord!!!’ esclamò l’Hypello, che suonò ancora il campanellino, svegliando di colpo Wakka che si era per metà addormentato. Ormai il sole era calato da tre quarti d’ora, e stava per iniziare un’altra notte di pensieri…

‘C’è un posto dove riposarci??’ chiese l’invocatrice al conduttore, ma gli rispose prima Auron.

‘Là, davanti a te, c’è un posto fatto apposta… mi ero fermato là tempo fa…’.

Con qualche fatica, i pellegrini usarono la gru per scendere dal gigantesco animale simile all’elefante, che venne condotto da altri Hypello verso un angolo strapieno di erba, dove poteva riposarsi e dormire.

Yuna ripensò alle parole del guardiano, e mentre Lulu continuò da sola più avanti, e l’ex-capitano prese in braccio Noemi, lei gli  si affiancò, cercando di fare chiarezza una volta per tutte. ‘Scusami… ma… come fai a parlare di Braska?? E’ successo…mille anni fa…’ fece con la massima gentilezza, mentre lui la accompagnava verso quel “posticino”, seguendo un piccolo percorso che venne improvvisamente  illuminato da entrambe le parti, per contrastare l’oscurità della notte che stava giungendo.

‘Come?? Ho combattuto con loro fino alla fine… fino a quando Sin non divenne quella potente entità perfetta che ora conosciamo… restai poi a Zanarkand aspettando il momento giusto, e poi sono venuto qua nel futuro assieme a Noemi… o meglio Tidus…’ e intanto Auron si voltava alcune volte verso gli altri che seguivano dietro.

‘Ma… allora quella ragazza era lì con te… mi ha detto che viene da Metropolis… io quella città non l’ho mai sentita nominare…’.

‘Lo so che non l’hai mai sentita… e lo stesso vale per me!!’ rispose lui, ridendo, mentre già si poteva scorgere il posto in cui avrebbero dormito: una sorta di enorme capanna fatto di canne ben messe ed intricate tra loro, con finestre che sembravano più dei buchi coperti da tendicciole, e la porta era un ammasso verticale di altre canne sottili, forse quelle che crescevano poco lontano dal fiume. Il proprietario, forse senza la vista di un becco di quattrino, li acclamò come se fossero principi e regine, e spalancò loro l’ingresso, porgendo subito la mano per ricevere i Guil anticipatamente. Yuna era rimasta di stucco alla risposta del guardiano, e neanche notò il proprietario, passando subito al pagamento forse senza nemmeno sentire il prezzo esagerato del tizio che, da come era vestito, sembrava più un marinaio, con quei baffi arricciati alla capitan Uncino. La stanza era unica, e i letti singoli, tutti appiccicati e quasi ammassati, erano fatti di qualcosa simile alla paglia, spiegazzata, con alcuni fili che sbucavano dalle tende che nascondevano toppe qua e là. Alla vista di esse Wakka, con una faccia squadrata, pose l’orfana di Metropolis sul letto più comodo di tutti, la quale sembro la “bella addormentata”, mentre la maga non fece alcun motto ed andò subito a letto. L’ex-capitano subito si sdraiò nel letto vicino a lei, ponendosi le mani dietro il suo collo e guardando il soffitto con faccia estremamente turbata.

‘Perché Auron… ci hai lasciato?? Così, all’improvviso te ne sei fregato di tutto?????!!!!!’.

Yuna si voltò verso il guardiano professionista guardandolo negli occhi e restandogli vicino, sentendolo.

‘Ho avuto… dei problemi…’.

‘CERTO!!! Quello di rimanere senza la tua bevanda preferita, GIUSTO???!!!’.

Il guardiano dalla giacca rossa antica uscì dal locale, senza una benché minima risposta, seguito dall’invocatrice, che cercava di far tornare la calma al più presto. Wakka si girò dalla parte opposta rispetto all’uscita, sbuffando e pensando al Blitz come unica soluzione per calmarlo.

Fuori la notte offriva il migliore spettacolo del Fluvilunio. Il silenzio era assoluto, cullato dal classico rumore della legna che ardeva dolcemente. Il fiume risplendeva di sette colori dell’arcobaleno, tutto in superficie, un po’ meno di sopra, e il polline che volava sembrava formare come delle comete, che giravano su se stesse, cambiando direzione e luccicando lampeggiando debolmente l’una vicino all’altra.

‘A…Auron…io ti credo! Chiunque se ha dei problemi… insomma…’.

Lui non rispose. Continuò a guardare il fiume, scolando anche un poco di quel preziosissimo liquore per il quale aveva mancato al suo dovere principale, così lentamente che non fece il minimo rumore. L’invocatrice così cercò di cambiare discorso, sempre cercando di fare chiarezza.

‘Hypnel…quando ci ha attaccato… ha detto che Tidus è un mostro… ed a me sembra che quell’ipnotizzatore abbia detto qualcosa che ha un fondo di verità…è una sensazione che ho…seppur impossibile…’.

Auron si sentì il suo sangue ghiacciare da capo a piedi. Ma i suoi occhi castani restarono fissi sul fiume, senza mostrare il benché minimo cambiamento di espressione.

‘No…non esattamente… ma non c’è bisogno che tu ne faccia molto scrupolo…’.

Quell’ incerta risposta incuriosì non poco l’invocatrice.

‘Come non ne dovrei far scrupolo?? E’ o non è uno di noi??!! Ha detto che è pericoloso… per favore, dimmi qualcosa!!’—fece il segno di riverenza davanti a lui—‘Così posso anche tranquillizzare quella povera ragazza, che mi sembra che sia quella che stia soffrendo di più!!!’.

Lui rimase un attimo in silenzio, forse per calcolare le parole.

‘Yuna… quel chakra non è come il tuo. Ce n’è un altro dorato, nascosto, che non deve MAI emergere…’.

Lei, con voce rotta, fu come colpita da un fulmine. ‘Do…dorato??!!! Aspetta… ma anche Sin era...era…!!!’.

Era…era qui!!! Sì!!! Era assolutamente qui dove era successo tutto!!! Questa strada, quelle specie di grattacieli curveggianti!!!

Noemi si guardò intorno riconoscendo al volo la città distrutta e disintegrata. Era tutto riapparso così, all’improvviso come al solito, ma stavolta sembrava più sicura delle altre volte, chissà perché.

Era sulla strada che sopraelevava di almeno una ventina di metri la base della città illuminata dalle aurore, che portava ad una sorta di porto, totalmente assente di ogni genere di nave.

Si girò intorno, e dopo alcuni secondi apparvero vicino e lontano da lei bambini, vecchi, anziani, donne, tutti sorridenti e felicissimi, come li aveva visti per la prima volta [parte 1], e nonostante le loro azioni, i loro movimenti, sembravano andare al rallentatore, con i contorni che si sovrapponevano l’uno all’altro, tanto da far girare quasi la testa. Lo stesso accadeva per le aurore del cielo e quelle degli edifici. Quando si spostavano gli occhi più che essere luci puntiformi, erano più delle vere e proprie scie di comete.

Subito vide una donna dai capelli castani, lunghi e lisci, già vista diverse volte [cap.7,16], mentre correva come pazza ed andava piangendo un poco davanti ai volti sereni e spensierati della gente, ben diversa dall’espressione della donna.

‘Dove…sapete dove è mio marito??!! E’ sparito nel nulla… Per favore, rispondetemi!!!!’.

La donna si mise ginocchioni appena vide che tutte le persone spensierate le risposero negativamente, scotendo con delicatezza la testa. Da dietro sbucò dall’oscurità il piccolo bambino di sette anni, che mostrò occhi castani rigidi, senza alcuna pietà, come se essi nascondessero chissà che odio o rancore.

‘Chi se ne importa di dove sia o cosa stia facendo!!! Non è mai stato un padre e MAI lo sarà!!!’.

Sua madre neanche si rialzò e solo si girò lentamente verso di Tidus, mostrando le lacrime, ed anche una certa tendenza al rimprovero. Noemi voleva fare qualcosa, ma si accorse che neanche i suoi versi più forti venivano sentiti dalle persone che gli stavano attorno.

‘Ma… come… fai a dire… una cosa… simile!! Lo fa…per…il tuo…bene… E se…non lo ritroviamo… non…potrai mai dirgli…quanto…lo…odi…’.

La voce rotta non fece la benché minima piega al piccolo castano, che mantenne l’espressione decisa e carica d’odio, e forse di vendetta.

‘Gliel’ho già detto infatti…!!’.

Un’altra persona si avvicinò correndo ed urlando a quasi tutta la città.

‘Braska, Braska!!!! Braska ci libererà da Sin!!!! Ha due guardiani in gamba!!! Ha già raccolto la sfera di Djose!!! Verrà qui, verrà qui!!!!’.

Tutti si girarono verso quel trentenne quasi svitato. E saltarono ed urlarono di gioia, per la nuova speranza, che avrebbe riportato finalmente la pace dopo così tanto tempo di battaglie. La donna si alzò in piedi e già capì che il suo amato era lì a combattere. E lo faceva per diventare ancora più famoso, lo conosceva bene… i suoi tiri potentissimi nel Blitzball non erano di certo sufficienti…

‘Ma perché…perché Jecht…non me l’hai detto?? Quali sono le tue intenzioni??? Non è da te…’ fece la donna, prima che tutto tornò di nuovo bianco ed indistinguibile…

 

‘Svegliaaaaaa!!!’—urlò il proprietario del locale, appena vide che il tempo permesso ai pellegrini era scaduto di soli pochi minuti—‘…Il vostro periodo di permanenza è passato!! Forza, fuori!!! Il locale…ehm…deve essere rioccupato!!!’.

Wakka si alzò sbattendo la testa violentemente sullo scaffale di sopra, ritrovandosi non uno, ma ben due bernoccoli in testa, tanto che dopo si alzò di scatto dal letto saltellando qua e là nonostante il piccolo spazio, mentre Yuna, con i capelli tutti scompigliati sul volto, iniziò a ridere di gusto, quasi fino a piangere, seguita da Lulu, che era già sveglia dall’alba e si era ripresa alla grande. Auron e Kimahri erano già fuori, ed aspettavano di continuare il viaggio, sotto il brillante sole nel cielo azzurro.

Che?? Cosa?? Dove?? Quella donna…lui…dove sono??? Eh??? Ah… che imbranato che sei Wakka!! Non stare attenti a…*BONK*

La botta era stata stavolta più forte. Gli scaffali erano davvero bassi, e guarda caso erano l’unica parte metallica della struttura. Li hanno fatti apposta…ouch!!! Tutti videro la scena, ed anche Wakka si mise a ridere, quando vide l’orfana toccarsi la fronte dolente.

‘Che avete da ridere?? Si può sempre…ehm…prendere botte simili!!’.

‘Troooooppoooo divertente!!!’ fece la “prima vittima”, e Yuna, appena si rialzò, si sistemò i capelli e si preparò per bene per raggiungere la prossima destinazione: Guadosalam.

‘Guad…che?? Dove dobbiamo andare???’ chiese l’orfana, che era già fuori, mentre gli altri iniziarono ad uscire dal locale mezzo degradato.

‘Guadosalam… è la città dei Guado… li hai visti vero? Insieme a Seymour…[cap.14]’ fece la maga, indicando la direzione nord.

‘Che città splendida!! E’ così… immersa nella natura…’.

Certo Yuna… entreremo in un’altra capanna, immersa in una giungla vera e propria, non fatta però di canne, ma di liane attorcigliate…così saranno le zanzare a mangiarci!!!

Mettendo da parte problemi vari e turbamenti, il viaggio continuò attraverso una strada che ricordava molto quello della riva sud precedente, affiancato da erba lunga, alternata a file di alberi sempreverdi, e rocce dalle curve più leggere.

Wakka e Lulu videro di nuovo davanti a sé la ragazza, che sembrava meno turbata del solito. Già, perché?? Da dove arrivava quella strana sicurezza che aveva??? Aveva lasciato perdere?? Cercare la soluzione era inutile?? Anzi, forse nemmeno lei lo sapeva fino in fondo cosa le prendeva.

‘Cos’hai sul collo?? Un tatuaggio??’ chiese l’ex-capitando serenamente e curiosissimo come al solito, notando qualcosa che sbucava dalla sua pelle chiara.

‘Co…cosa?? Un tatuaggio?? Dove??!!’ disse lei, toccandosi da tutte le parti sul collo.

‘Bello!! Anche io volevo farmene uno!! La faccia di Medusa, per esempio…’ fece la maga.

‘Che?? Tu?? Ma dai!!! Non me l’hai mai detto!!!’.

‘Scusate??!!! Vi ho detto dove sta questo tatuaggio che dite!!!’.

Wakka si avvicinò e toccò la parte destra un po’ in basso con l’indice. ‘Qui!!’.

‘Lì?? Sei sicuro?? Io…non ho mai fatto tatuaggi!!!’.

Lulu si avvicinò guardando più attentamente, e vide una strana forma che era di colore blu molto scuro, ed aveva la forma di “e” in stampatino, con il pallino centrale che andava verso l’interno a spirale, i cui bordi della figura erano da una parte lisci, dall’altra dentata verso l’esterno, simile agli estremi di un ingranaggio. Ella quando lo vide rimase stupita. Anzi, sconcertata quasi…

‘Ma…ma… è un sigillo!!’.

‘Un…sigillo??’ chiesero simultaneamente Wakka e Noemi, fermandosi di colpo mentre Yuna e gli altri due continuarono a ragionare sulla prossima sfera.

‘Noemi!!! Voglio sapere quando ti è apparso!!! Subito!!!’ chiese ancora la signora in nero con tono molto autoritario. Mah… devo dire che oggi è veramente isterica!! E quanto lunatica!!!

‘Cosa ne so io??!! Non avevo nulla di simile…’. Sarà sempre colpa del chakra, tanto è sempre colpa sua!!!

Lulu continuava a sommare il tutto. Anche quella sorta di marchio sembrava già visto. Già, ma quanti misteri!! Poteva fondere un cervello qualunque… la spada, le strane magie…ora pure il “sigillo”, e chissà se era proprio dovuto alla magia. Noemi era così stufa di tutta quella storia sconosciuta ed intricata che non si preoccupò minimamente né dell’atteggiamento di Lulu, né di quello che poteva avere al collo.

‘Sentite… il viaggio è ancora lungo, non so cosa cavolo è quello che mi dite, ora dobbiamo tenere d’occhio un’invocatrice, no?? Siamo guardiani in fondo!!!’ disse lei con grande leggerezza ed anche sbuffando un poco, affiancata poi da Wakka, che le diede da dietro quattro pacche sulla spalla destra, ridendo fieramente.

‘Già, ma tu l’arma ce l’hai per fare questo mestiere??!! Quella spada azzurra dove sta??’ chiese ridendo, mentre la ragazza si fermò di nuovo in mezzo alla via, superata da Lulu che continuava a sospettare.

‘Io…io…boh!! Quella spada sparisce sempre e riappare come niente…’.

‘Eheheheh!!! Dai…ti avevo detto che ti avrei insegnato ad usare il tuo chakra!!!’ disse l’invocatrice, felicissima di averla ancora davanti a sé. Aveva aspettato il gruppo che era rimasto indietro: si vede che lei, Auron e Kimahri avevano un passo bello veloce…

‘Cosa??? Stai scherzando!!! Io con quella stregoneria non voglio averci nulla a che fare!!!!’.

‘Invece sbagli!! Se vuoi venire con noi devi risolvere anche i tuoi conflitti interiori… così finalmente combatterai con noi…e con lui…!!’ disse ancora Yuna, facendo un insolito occhiolino, mentre gli altri fissarono la ragazza di Metropolis, che non si era mai sentita così tanto al centro dell’attenzione prima d’ora.

‘Ma…ma….ehi!!! Perché mi fissate???!! Io non ho mai preso un’arma in mano prima d’ora!!! E visto che vi fidate così tanto del vostro…’—si schiarisce la voce—‘…amico, perché non glielo chiedete a lui?? Così almeno lascerà libera me!!!’. No, mi correggo… oggi tutti ce l’hanno con me!!!

‘Però è anche vero che sei nel nostro gruppo!! Perciò devi imparare…alcuni trucchi del mestiere…’ disse Wakka, che si autoindicò con l’indice, come dire “IO sono il perfetto modello, rispetto ad Auron…”.

‘Ma…io… non credo che sia una buona….ehm…idea…ecco…’ fece Noemi arretrando un poco e squadrando gli occhi alla grande.

Dopo una fila di risate fatte davanti a lei, che contagiarono perfino Kimahri ed Auron, il cammino continuò tra gli alberi pieni di foglie e che generavano una graditissima ombra sotto il sole mattutino.

‘Quella spada è magica… e credo che possa essere evocata un po’ come il chakra o come gli Eoni. Facciamo così: prima impari ad evocarla tra noi, e poi provi a trasformarti…’.

‘Ma…Yuna!! Non è una buona idea…lo so che se sono ancora qui è anche grazie alla magia, ma io…ho…ho paura!! Ho tanta paura…’. Ella poi abbassò lo sguardo, mostrando il volto preoccupato del futuro. Lo so, lo so…che ha bisogno di aiuto, ma se non so quasi nulla… non so nemmeno combattere e non ho mai creduto nella magia… come fa a fidarsi così tanto di me?? Arrivando anche a salvarmi la pelle??

‘Fidati di me!! Facciamo così…arrivati a Guadosalam ci fermeremo un poco, e ti insegnerò a come usare il chakra, almeno per evocare la spada, poi…’…poi?? Poi cosa?? Aaaahhh...lasciamo perdere!!!

Per tutto il discorso tra le due il guardiano professionista sorrise con tranquillità. Doveva dirgli ancora parecchie cose…se sbuffava per sciocchezze come quelle, sarebbe come minimo svenuta a quello che poi avrebbe saputo…come minimo!!! Per Wakka, invece, la testa era sempre…al suo adorato sport, per quanto potesse concentrarsi a fare il guardiano per Chappu. Himahri?? Boh, non si sa mai quello che pensa..!

 

‘Attenti!!! Pericolo dietro voi!! Qualcuno insegue noi!!!’ gridò Kimahri da dietro, che richiamò l’attenzione di tutti. Quella macchina Albhed che li inseguiva da sott’acqua prima [cap.21] emerse silenziosissima, e venne avvertita quando iniziò a camminare verso di loro con quei corti arti metallici che facevano il “bizz-fizz” dei robot. Sopra, nel posto di comando trasparente, era possibile intravedere due Albhed alla guida, senza la terza, come ordinato dalla loro capitana. La macchina si avvicinava con i suoi tentacoli di ferro, pronti per rapire di nuovo Yuna. I missili erano già visibili all’esterno, per essere scagliati contro i guardiani.

‘ALBHED!!! Lo sapevo, sempre loro!!! AVETE VISTO la vostra penosa riuscita all’operazione MIhen???!!! [parte 16], eh?? ED ANCORA siete qui con le vostre schifose armi??!!’ urlò Wakka subito seguito stranamente anche dalla ragazza, che non si era mai mostrata così combattiva. ‘Cosa volete da noi??!! Cosa?? Rispondete!!!!’.

‘Devono avercela con Yuna per qualche motivo… leviamoli di mezzo, non c’è tempo da perdere…’ disse Auron, con grande sicurezza, sfoderando subito la sua pesante Katana.

Dalla parte centrale della macchina uscì una specie di piccolo megafono: ‘Luhcakhydale m'ehjulydnela CIPEDU!!!! Ymdnesahde cbynanasu e hucdne secceme luhdnu te jue!!! Huh lucdnehkadale y vynmu!!!’ [Consegnateci l'invocatrice SUBITO!!!! Altrimenti spareremo i nostri missili contro di voi!!! Non costringeteci a farlo!!!].

Wakka e Noemi si guardarono in faccia.

‘Ma che ha detto?? E’ la solita lingua marziana??’.

‘NO… è la loro schifosa lingua… Dai…fammi vedere cosa sai fare contro questa macchina… Mi sembra piuttosto vecchia….’ fece Wakka, mentre Kimahri si offriva avanti con la sua lancia, ordinando a Yuna di restare indietro e non faticarsi.

‘Cosa???!! Io??!! Cosa faccio???’.

‘Distraili!! Attira la loro attenzione, mentre noi metteremo fuori uso i fili che si trovano dietro l’ammasso di ferraglia!!!’ disse pronto Auron girandosi verso Noemi.

‘COSA??? I…IO???!! E poi come fai a…’.

‘TU ANDARE!!!! Noi occupati a dare colpo a macchina!!! Lulu a confonderla con magie oscure!!!’ disse il leone, con tono così autoritario che la ragazza fu costretta ad agire, finalmente. Ok…se mi ammazzano sarà colpa vostra…glom!!!

Noemi avanzò sola davanti alla macchina, mentre gli altri tre guardiani erano dietro, pronti per attaccare in tutte le direzioni alla prima mossa degli Albhed. Yuna lanciò la sfera di Djose alla maga, che si preparò a lanciare la magia Antima, che avrebbe reso più tenero e debole il metallo già non proprio nuovo della macchina, facilitando la scoperta e il taglio dei fili elettrici di alimentazione.

‘E…ehm… A…Allora?? Perché…ce l’avete…con noi???!!! E..eh??’ fece la ragazza, agitando in maniera un po’ rachitica le mani, soprattutto alla vista dell’arsenale esposto.

‘Majyde te dunhu!! Jiue vehena ynnucdu!! Jy paha!! M'rye jumidy di!!!!’ [Levati di torno!! Vuoi finire arrosto!! Va bene!! L'hai voluta tu!!!!] disse l’Albhed accanto a quello con le “corna” bionde, che puntò i missili verso di lei. A quel punto Lulu, approfittando della distrazione, lanciò l’attacco magico, che per alcuni secondi creò una depressione nell’aria, simile ad un buco nero in parte anche viola, che neutralizzò l’HUD del sistema, accecando, di fatto, la mira e i conducenti a bordo. Wakka lanciò una pallonata verso una copertura chiusa di metallo di dietro alla macchina, che, scendendo, scoprì i fili di alimentazione. La lancia, la katana e la forza dei due guardiani fecero il resto. Oh, oh…a…aiutooooo!!!!

La macchina, senza più energia elettrica, cadde a pochissimi metri da Noemi, che restò fissa, immobile, terrorizzata a pensare di essere sul punto di essere schiacciata come una mosca sul suolo. Fortunatamente quello che ci fu dopo fu solo un grande fracasso, metalli distaccati che andarono a finire qua e là, cortocircuiti dappertutto, e una grande quantità di terriccio che si sollevò per decine di metri, facendo tossire molto tutti, tranne Auron, che non tossì nemmeno una volta. Già strano. Lui neanche starnutiva… aveva forse dei polmoni di ferro??

Prima della caduta della macchina, i due Albhed azionarono il meccanismo di espulsione, uscendo all’esterno.

‘Symateweuha!!! Yppeysu yhluny vymmedu!!!!’ [Maledizione!!! Abbiamo ancora fallito!!!!].

‘Ycbaddy Berrik!! L'è yhluny diy cunammy, keicdu?? Yhteysu ty Cid...mie le tenà lucy vyna!!!’ [Aspetta Berrik!! C'è ancora tua sorella, giusto?? Andiamo da Cid...lui ci dirà cosa fare!!!].

‘Yhluny xiammy nykywwy... xiammy cdaccy tam hucdnu bnesu dahdydeju... [cap.11] cynà mae em hucdnu upeaddeju my bnuccesy jumdy!!!’  [Ancora quella ragazza... quella stessa del nostro primo tentativo... sarà lei il nostro obiettivo la prossima volta!!!] disse quello più biondo e robusto, mentre tirò fuori dalla sacca di sinistra un po’ di polvere di Eliomagilite [cap.17], con la quale essi vennero trasportati chissà dove, sparendo nel nulla.

Noemi poi, ridendo, si girò verso il gruppo, davanti e dietro di sé, appena quella nebbia pesante tornò al suo posto.

‘Ehm…allora??’—rossissima—‘…ehm…sono stata brava???’.

  
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