La
traversata sullo shoopuf fu davvero rilassante e tranquilla, che in
parte fece anche
recuperare le energie al gruppo.
‘Eccoci
qua!! Fluvilunio riva nord!!!’ esclamò
l’Hypello, che suonò ancora il
campanellino, svegliando di colpo Wakka che si era per metà
addormentato. Ormai
il sole era calato da tre quarti d’ora, e stava per iniziare
un’altra notte di
pensieri…
‘C’è
un
posto dove riposarci??’ chiese l’invocatrice al
conduttore, ma gli rispose
prima Auron.
‘Là,
davanti a te, c’è un posto fatto
apposta… mi ero fermato là tempo
fa…’.
Con qualche
fatica, i pellegrini usarono la gru per scendere dal gigantesco animale
simile all’elefante,
che venne condotto da altri Hypello verso un angolo strapieno di erba,
dove
poteva riposarsi e dormire.
Yuna
ripensò alle parole del guardiano, e mentre Lulu
continuò da sola più avanti, e
l’ex-capitano prese in braccio Noemi, lei gli si affiancò,
cercando di fare chiarezza una
volta per tutte. ‘Scusami… ma… come fai
a parlare di Braska?? E’ successo…mille
anni fa…’ fece con la massima gentilezza, mentre
lui la accompagnava verso quel
“posticino”, seguendo un piccolo percorso che venne
improvvisamente illuminato
da entrambe le parti, per
contrastare l’oscurità della notte che stava
giungendo.
‘Come??
Ho
combattuto con loro fino alla fine… fino a quando Sin non
divenne quella
potente entità perfetta che ora conosciamo…
restai poi a Zanarkand aspettando
il momento giusto, e poi sono venuto qua nel futuro assieme a
Noemi… o meglio
Tidus…’ e intanto Auron si voltava alcune volte
verso gli altri che seguivano
dietro.
‘Ma…
allora
quella ragazza era lì con te… mi ha detto che
viene da Metropolis… io quella
città non l’ho mai sentita
nominare…’.
‘Lo
so che
non l’hai mai sentita… e lo stesso vale per
me!!’ rispose lui, ridendo, mentre già
si poteva scorgere il posto in cui avrebbero dormito: una sorta di
enorme
capanna fatto di canne ben messe ed intricate tra loro, con finestre
che
sembravano più dei buchi coperti da tendicciole, e la porta
era un ammasso
verticale di altre canne sottili, forse quelle che crescevano poco
lontano dal
fiume. Il proprietario, forse senza la vista di un becco di quattrino,
li
acclamò come se fossero principi e regine, e
spalancò loro l’ingresso, porgendo
subito la mano per ricevere i Guil anticipatamente. Yuna era rimasta di
stucco
alla risposta del guardiano, e neanche notò il proprietario,
passando subito al
pagamento forse senza nemmeno sentire il prezzo esagerato del tizio
che, da
come era vestito, sembrava più un marinaio, con quei baffi
arricciati alla
capitan Uncino. La stanza era unica, e i letti singoli, tutti
appiccicati e
quasi ammassati, erano fatti di qualcosa simile alla paglia,
spiegazzata, con
alcuni fili che sbucavano dalle tende che nascondevano toppe qua e
là. Alla
vista di esse Wakka, con una faccia squadrata, pose l’orfana
di Metropolis sul
letto più comodo di tutti, la quale sembro la
“bella addormentata”, mentre la
maga non fece alcun motto ed andò subito a letto.
L’ex-capitano subito si
sdraiò nel letto vicino a lei, ponendosi le mani dietro il
suo collo e
guardando il soffitto con faccia estremamente turbata.
‘Perché
Auron… ci hai lasciato?? Così,
all’improvviso te ne sei fregato di
tutto?????!!!!!’.
Yuna si
voltò verso il guardiano professionista guardandolo negli
occhi e restandogli vicino,
sentendolo.
‘Ho
avuto…
dei problemi…’.
‘CERTO!!!
Quello di rimanere senza la tua bevanda preferita,
GIUSTO???!!!’.
Il
guardiano dalla giacca rossa antica uscì dal locale, senza
una benché minima
risposta, seguito dall’invocatrice, che cercava di far
tornare la calma al più
presto. Wakka si girò dalla parte opposta rispetto
all’uscita, sbuffando e
pensando al Blitz come unica soluzione per calmarlo.
Fuori la
notte offriva il migliore spettacolo del Fluvilunio. Il silenzio era
assoluto,
cullato dal classico rumore della legna che ardeva dolcemente. Il fiume
risplendeva di sette colori dell’arcobaleno, tutto in
superficie, un po’ meno
di sopra, e il polline che volava sembrava formare come delle comete,
che
giravano su se stesse, cambiando direzione e luccicando lampeggiando
debolmente
l’una vicino all’altra.
‘A…Auron…io
ti credo! Chiunque se ha dei problemi…
insomma…’.
Lui non
rispose. Continuò a guardare il fiume, scolando anche un
poco di quel
preziosissimo liquore per il quale aveva mancato al suo dovere
principale, così
lentamente che non fece il minimo rumore. L’invocatrice
così cercò di cambiare
discorso, sempre cercando di fare chiarezza.
‘Hypnel…quando
ci ha attaccato… ha detto che Tidus è un
mostro… ed a me sembra che
quell’ipnotizzatore abbia detto qualcosa che ha un fondo di
verità…è una
sensazione che ho…seppur impossibile…’.
Auron si
sentì il suo sangue ghiacciare da capo a piedi. Ma i suoi
occhi castani
restarono fissi sul fiume, senza mostrare il benché minimo
cambiamento di
espressione.
‘No…non
esattamente… ma non c’è bisogno che tu
ne faccia molto scrupolo…’.
Quell’
incerta risposta incuriosì non poco l’invocatrice.
‘Come
non
ne dovrei far scrupolo?? E’ o non è uno di noi??!!
Ha detto che è pericoloso…
per favore, dimmi qualcosa!!’—fece il segno di
riverenza davanti a lui—‘Così
posso anche tranquillizzare quella povera ragazza, che mi sembra che
sia quella
che stia soffrendo di più!!!’.
Lui rimase
un attimo in silenzio, forse per calcolare le parole.
‘Yuna…
quel
chakra non è come il tuo. Ce n’è un
altro dorato, nascosto, che non deve MAI
emergere…’.
Lei, con
voce rotta, fu come colpita da un fulmine.
‘Do…dorato??!!! Aspetta… ma anche
Sin era...era…!!!’.
Era…era
qui!!! Sì!!! Era
assolutamente qui dove era successo tutto!!! Questa strada, quelle
specie di
grattacieli curveggianti!!!
Noemi si
guardò intorno riconoscendo al volo la città
distrutta e disintegrata. Era
tutto riapparso così, all’improvviso come al
solito, ma stavolta sembrava più
sicura delle altre volte, chissà perché.
Era sulla
strada che sopraelevava di almeno una ventina di metri la base della
città
illuminata dalle aurore, che portava ad una sorta di porto, totalmente
assente
di ogni genere di nave.
Si
girò
intorno, e dopo alcuni secondi apparvero vicino e lontano da lei
bambini,
vecchi, anziani, donne, tutti sorridenti e felicissimi, come li aveva
visti per
la prima volta [parte 1], e nonostante le loro azioni, i loro
movimenti,
sembravano andare al rallentatore, con i contorni che si sovrapponevano
l’uno
all’altro, tanto da far girare quasi la testa. Lo stesso
accadeva per le aurore
del cielo e quelle degli edifici. Quando si spostavano gli occhi
più che essere
luci puntiformi, erano più delle vere e proprie scie di
comete.
Subito vide
una donna dai capelli castani, lunghi e lisci, già vista
diverse volte [cap.7,16],
mentre correva come pazza ed andava piangendo un poco davanti ai volti
sereni e
spensierati della gente, ben diversa dall’espressione della
donna.
‘Dove…sapete
dove è mio marito??!! E’ sparito nel
nulla… Per favore, rispondetemi!!!!’.
La donna si
mise ginocchioni appena vide che tutte le persone spensierate le
risposero negativamente,
scotendo con delicatezza la testa. Da dietro sbucò
dall’oscurità il piccolo
bambino di sette anni, che mostrò occhi castani rigidi,
senza alcuna pietà,
come se essi nascondessero chissà che odio o rancore.
‘Chi
se ne
importa di dove sia o cosa stia facendo!!! Non è mai stato
un padre e MAI lo
sarà!!!’.
Sua madre
neanche si rialzò e solo si girò lentamente verso
di Tidus, mostrando le lacrime,
ed anche una certa tendenza al rimprovero. Noemi voleva fare qualcosa,
ma si
accorse che neanche i suoi versi più forti venivano sentiti
dalle persone che
gli stavano attorno.
‘Ma…
come… fai
a dire… una cosa… simile!! Lo
fa…per…il tuo…bene… E
se…non lo ritroviamo… non…potrai
mai
dirgli…quanto…lo…odi…’.
La voce
rotta non fece la benché minima piega al piccolo castano,
che mantenne
l’espressione decisa e carica d’odio, e forse di
vendetta.
‘Gliel’ho
già detto infatti…!!’.
Un’altra
persona si avvicinò correndo ed urlando a quasi tutta la
città.
‘Braska,
Braska!!!! Braska ci libererà da Sin!!!! Ha due guardiani in
gamba!!! Ha già
raccolto la sfera di Djose!!! Verrà qui, verrà
qui!!!!’.
Tutti si
girarono verso quel trentenne quasi svitato. E saltarono ed urlarono di
gioia,
per la nuova speranza, che avrebbe riportato finalmente la pace dopo
così tanto
tempo di battaglie. La donna si alzò in piedi e
già capì che il suo amato era
lì a combattere. E lo faceva per diventare ancora
più famoso, lo conosceva
bene… i suoi tiri potentissimi nel Blitzball non erano di
certo sufficienti…
‘Ma
perché…perché Jecht…non me
l’hai detto?? Quali sono le tue intenzioni??? Non
è
da te…’ fece la donna, prima che tutto
tornò di nuovo bianco ed
indistinguibile…
‘Svegliaaaaaa!!!’—urlò
il proprietario del locale, appena vide che il tempo permesso ai
pellegrini era
scaduto di soli pochi minuti—‘…Il vostro
periodo di permanenza è passato!!
Forza, fuori!!! Il locale…ehm…deve essere
rioccupato!!!’.
Wakka si
alzò sbattendo la testa violentemente sullo scaffale di
sopra, ritrovandosi non
uno, ma ben due bernoccoli in testa, tanto che dopo si alzò
di scatto dal letto
saltellando qua e là nonostante il piccolo spazio, mentre
Yuna, con i capelli
tutti scompigliati sul volto, iniziò a ridere di gusto,
quasi fino a piangere,
seguita da Lulu, che era già sveglia dall’alba e
si era ripresa alla grande.
Auron e Kimahri erano già fuori, ed aspettavano di
continuare il viaggio, sotto
il brillante sole nel cielo azzurro.
Che?? Cosa??
Dove?? Quella donna…lui…dove
sono??? Eh??? Ah… che imbranato che sei Wakka!! Non stare
attenti a…*BONK*
La botta
era stata stavolta più forte. Gli scaffali erano davvero
bassi, e guarda caso
erano l’unica parte metallica della struttura. Li
hanno fatti apposta…ouch!!! Tutti videro la scena,
ed anche
Wakka si mise a ridere, quando vide l’orfana toccarsi la
fronte dolente.
‘Che
avete
da ridere?? Si può sempre…ehm…prendere
botte simili!!’.
‘Troooooppoooo
divertente!!!’ fece la “prima vittima”, e
Yuna, appena si rialzò, si sistemò i
capelli e si preparò per bene per raggiungere la prossima
destinazione:
Guadosalam.
‘Guad…che??
Dove dobbiamo andare???’ chiese l’orfana, che era
già fuori, mentre gli altri
iniziarono ad uscire dal locale mezzo degradato.
‘Guadosalam…
è la città dei Guado… li hai visti
vero? Insieme a Seymour…[cap.14]’ fece la
maga, indicando la direzione nord.
‘Che
città
splendida!! E’ così… immersa nella
natura…’.
Certo
Yuna… entreremo in un’altra
capanna, immersa in una giungla vera e propria, non fatta
però di canne, ma di
liane attorcigliate…così saranno le zanzare a
mangiarci!!!
Mettendo da
parte problemi vari e turbamenti, il viaggio continuò
attraverso una strada che
ricordava molto quello della riva sud precedente, affiancato da erba
lunga,
alternata a file di alberi sempreverdi, e rocce dalle curve
più leggere.
Wakka e
Lulu videro di nuovo davanti a sé la ragazza, che sembrava
meno turbata del
solito. Già, perché?? Da dove arrivava quella
strana sicurezza che aveva???
Aveva lasciato perdere?? Cercare la soluzione era inutile?? Anzi, forse
nemmeno
lei lo sapeva fino in fondo cosa le prendeva.
‘Cos’hai
sul collo?? Un tatuaggio??’ chiese l’ex-capitando
serenamente e curiosissimo
come al solito, notando qualcosa che sbucava dalla sua pelle chiara.
‘Co…cosa??
Un tatuaggio?? Dove??!!’ disse lei, toccandosi da tutte le
parti sul collo.
‘Bello!!
Anche io volevo farmene uno!! La faccia di Medusa, per
esempio…’ fece la maga.
‘Che??
Tu??
Ma dai!!! Non me l’hai mai detto!!!’.
‘Scusate??!!!
Vi ho detto dove sta questo tatuaggio che dite!!!’.
Wakka si
avvicinò e toccò la parte destra un po’
in basso con l’indice. ‘Qui!!’.
‘Lì??
Sei
sicuro?? Io…non ho mai fatto tatuaggi!!!’.
Lulu si
avvicinò guardando più attentamente, e vide una
strana forma che era di colore
blu molto scuro, ed aveva la forma di “e” in
stampatino, con il pallino
centrale che andava verso l’interno a spirale, i cui bordi
della figura erano
da una parte lisci, dall’altra dentata verso
l’esterno, simile agli estremi di
un ingranaggio. Ella quando lo vide rimase stupita. Anzi, sconcertata
quasi…
‘Ma…ma…
è
un sigillo!!’.
‘Un…sigillo??’
chiesero simultaneamente Wakka e Noemi, fermandosi di colpo mentre Yuna
e gli
altri due continuarono a ragionare sulla prossima sfera.
‘Noemi!!!
Voglio sapere quando ti è apparso!!! Subito!!!’
chiese ancora la signora in
nero con tono molto autoritario. Mah…
devo dire che oggi è veramente isterica!! E quanto
lunatica!!!
‘Cosa
ne so
io??!! Non avevo nulla di simile…’. Sarà
sempre colpa del chakra, tanto è sempre colpa sua!!!
Lulu continuava
a sommare il tutto. Anche quella sorta di marchio sembrava
già visto. Già, ma
quanti misteri!! Poteva fondere un cervello qualunque… la
spada, le strane
magie…ora pure il “sigillo”, e
chissà se era proprio dovuto alla magia. Noemi
era così stufa di tutta quella storia sconosciuta ed
intricata che non si
preoccupò minimamente né
dell’atteggiamento di Lulu, né di quello che
poteva
avere al collo.
‘Sentite…
il viaggio è ancora lungo, non so cosa cavolo è
quello che mi dite, ora
dobbiamo tenere d’occhio un’invocatrice, no?? Siamo
guardiani in fondo!!!’
disse lei con grande leggerezza ed anche sbuffando un poco, affiancata
poi da
Wakka, che le diede da dietro quattro pacche sulla spalla destra,
ridendo
fieramente.
‘Già,
ma tu
l’arma ce l’hai per fare questo mestiere??!! Quella
spada azzurra dove sta??’
chiese ridendo, mentre la ragazza si fermò di nuovo in mezzo
alla via, superata
da Lulu che continuava a sospettare.
‘Io…io…boh!!
Quella spada sparisce sempre e riappare come
niente…’.
‘Eheheheh!!!
Dai…ti avevo detto che ti avrei insegnato ad usare il tuo
chakra!!!’ disse
l’invocatrice, felicissima di averla ancora davanti a
sé. Aveva aspettato il
gruppo che era rimasto indietro: si vede che lei, Auron e Kimahri
avevano un
passo bello veloce…
‘Cosa???
Stai scherzando!!! Io con quella stregoneria non voglio averci nulla a
che
fare!!!!’.
‘Invece
sbagli!! Se vuoi venire con noi devi risolvere anche i tuoi conflitti
interiori…
così finalmente combatterai con noi…e con
lui…!!’ disse ancora Yuna, facendo un
insolito occhiolino, mentre gli altri fissarono la ragazza di
Metropolis, che
non si era mai sentita così tanto al centro
dell’attenzione prima d’ora.
‘Ma…ma….ehi!!!
Perché mi fissate???!! Io non ho mai preso un’arma
in mano prima d’ora!!! E
visto che vi fidate così tanto del
vostro…’—si schiarisce la
voce—‘…amico,
perché non glielo chiedete a lui?? Così almeno
lascerà libera me!!!’. No,
mi correggo… oggi tutti ce l’hanno con
me!!!
‘Però
è
anche vero che sei nel nostro gruppo!! Perciò devi
imparare…alcuni trucchi del
mestiere…’ disse Wakka, che si
autoindicò con l’indice, come dire “IO
sono il
perfetto modello, rispetto ad Auron…”.
‘Ma…io…
non
credo che sia una
buona….ehm…idea…ecco…’
fece Noemi arretrando un poco e
squadrando gli occhi alla grande.
Dopo una
fila di risate fatte davanti a lei, che contagiarono perfino Kimahri ed
Auron,
il cammino continuò tra gli alberi pieni di foglie e che
generavano una
graditissima ombra sotto il sole mattutino.
‘Quella
spada è magica… e credo che possa essere evocata
un po’ come il chakra o come
gli Eoni. Facciamo così: prima impari ad evocarla tra noi, e
poi provi a
trasformarti…’.
‘Ma…Yuna!!
Non è una buona idea…lo so che se sono ancora qui
è anche grazie alla magia, ma
io…ho…ho paura!! Ho tanta
paura…’. Ella poi abbassò lo sguardo,
mostrando il
volto preoccupato del futuro. Lo so, lo
so…che ha bisogno di aiuto, ma se non so quasi
nulla… non so nemmeno combattere
e non ho mai creduto nella magia… come fa a fidarsi
così tanto di me??
Arrivando anche a salvarmi la pelle??
‘Fidati
di me!!
Facciamo così…arrivati a Guadosalam ci fermeremo
un poco, e ti insegnerò a come
usare il chakra, almeno per evocare la spada, poi…’…poi?? Poi cosa?? Aaaahhh...lasciamo
perdere!!!
Per tutto
il discorso tra le due il guardiano professionista sorrise con
tranquillità. Doveva
dirgli ancora parecchie cose…se sbuffava per sciocchezze
come quelle, sarebbe
come minimo svenuta a quello che poi avrebbe saputo…come
minimo!!! Per Wakka,
invece, la testa era sempre…al suo adorato sport, per quanto
potesse concentrarsi
a fare il guardiano per Chappu. Himahri?? Boh, non si sa mai quello che
pensa..!
‘Attenti!!!
Pericolo dietro voi!! Qualcuno insegue noi!!!’
gridò Kimahri da dietro, che richiamò
l’attenzione di tutti. Quella macchina Albhed che li
inseguiva da sott’acqua
prima [cap.21] emerse silenziosissima, e venne avvertita quando
iniziò a
camminare verso di loro con quei corti arti metallici che facevano il
“bizz-fizz”
dei robot. Sopra, nel posto di comando trasparente, era possibile
intravedere
due Albhed alla guida, senza la terza, come ordinato dalla loro
capitana. La
macchina si avvicinava con i suoi tentacoli di ferro, pronti per rapire
di
nuovo Yuna. I missili erano già visibili
all’esterno, per essere scagliati
contro i guardiani.
‘ALBHED!!!
Lo sapevo, sempre loro!!! AVETE VISTO la vostra penosa riuscita
all’operazione
MIhen???!!! [parte 16], eh?? ED ANCORA siete qui con le vostre schifose
armi??!!’ urlò Wakka subito seguito stranamente
anche dalla ragazza, che non si
era mai mostrata così combattiva. ‘Cosa volete da
noi??!! Cosa??
Rispondete!!!!’.
‘Devono
avercela con Yuna per qualche motivo… leviamoli di mezzo,
non c’è tempo da
perdere…’ disse Auron, con grande sicurezza,
sfoderando subito la sua pesante
Katana.
Dalla parte
centrale della macchina uscì una specie di piccolo megafono:
‘Luhcakhydale
m'ehjulydnela CIPEDU!!!! Ymdnesahde cbynanasu e hucdne secceme luhdnu
te jue!!!
Huh lucdnehkadale y vynmu!!!’ [Consegnateci l'invocatrice
SUBITO!!!! Altrimenti
spareremo i nostri missili contro di voi!!! Non costringeteci a
farlo!!!].
Wakka e
Noemi si guardarono in faccia.
‘Ma
che ha
detto?? E’ la solita lingua marziana??’.
‘NO…
è la
loro schifosa lingua… Dai…fammi vedere cosa sai
fare contro questa macchina… Mi
sembra piuttosto vecchia….’ fece Wakka, mentre
Kimahri si offriva avanti con la
sua lancia, ordinando a Yuna di restare indietro e non faticarsi.
‘Cosa???!!
Io??!! Cosa faccio???’.
‘Distraili!!
Attira la loro attenzione, mentre noi metteremo fuori uso i fili che si
trovano
dietro l’ammasso di ferraglia!!!’ disse pronto
Auron girandosi verso Noemi.
‘COSA???
I…IO???!! E poi come fai a…’.
‘TU
ANDARE!!!! Noi occupati a dare colpo a macchina!!! Lulu a confonderla
con magie
oscure!!!’ disse il leone, con tono così
autoritario che la ragazza fu
costretta ad agire, finalmente. Ok…se
mi
ammazzano sarà colpa vostra…glom!!!
Noemi
avanzò sola davanti alla macchina, mentre gli altri tre
guardiani erano dietro,
pronti per attaccare in tutte le direzioni alla prima mossa degli
Albhed. Yuna
lanciò la sfera di Djose alla maga, che si
preparò a lanciare la magia Antima, che
avrebbe reso più tenero e debole il metallo già
non proprio nuovo della
macchina, facilitando la scoperta e il taglio dei fili elettrici di
alimentazione.
‘E…ehm…
A…Allora?? Perché…ce
l’avete…con noi???!!! E..eh??’ fece la
ragazza, agitando
in maniera un po’ rachitica le mani, soprattutto alla vista
dell’arsenale
esposto.
‘Majyde
te
dunhu!! Jiue vehena ynnucdu!! Jy
paha!! M'rye jumidy
di!!!!’ [Levati di
torno!! Vuoi finire arrosto!! Va bene!! L'hai voluta tu!!!!] disse
l’Albhed
accanto a quello con le “corna” bionde, che
puntò i missili verso di lei. A
quel punto Lulu, approfittando della distrazione, lanciò
l’attacco magico, che
per alcuni secondi creò una depressione nell’aria,
simile ad un buco nero in
parte anche viola, che neutralizzò l’HUD del
sistema, accecando, di fatto, la
mira e i conducenti a bordo. Wakka lanciò una pallonata
verso una copertura
chiusa di metallo di dietro alla macchina, che, scendendo,
scoprì i fili di
alimentazione. La lancia, la katana e la forza dei due guardiani fecero
il
resto. Oh,
oh…a…aiutooooo!!!!
La macchina,
senza più energia elettrica, cadde a pochissimi metri da
Noemi, che restò
fissa, immobile, terrorizzata a pensare di essere sul punto di essere
schiacciata come una mosca sul suolo. Fortunatamente quello che ci fu
dopo fu
solo un grande fracasso, metalli distaccati che andarono a finire qua e
là,
cortocircuiti dappertutto, e una grande quantità di
terriccio che si sollevò
per decine di metri, facendo tossire molto tutti, tranne Auron, che non
tossì
nemmeno una volta. Già strano. Lui neanche
starnutiva… aveva forse dei polmoni
di ferro??
Prima della
caduta della macchina, i due Albhed azionarono il meccanismo di
espulsione,
uscendo all’esterno.
‘Symateweuha!!!
Yppeysu yhluny vymmedu!!!!’ [Maledizione!!! Abbiamo ancora
fallito!!!!].
‘Ycbaddy
Berrik!!
L'è yhluny diy cunammy, keicdu?? Yhteysu ty Cid...mie le
tenà lucy vyna!!!’ [Aspetta
Berrik!! C'è ancora tua sorella, giusto?? Andiamo da
Cid...lui ci dirà cosa
fare!!!].
‘Yhluny
xiammy
nykywwy... xiammy cdaccy tam hucdnu bnesu dahdydeju... [cap.11]
cynà mae em
hucdnu upeaddeju my bnuccesy jumdy!!!’ [Ancora
quella ragazza... quella stessa del nostro primo tentativo...
sarà
lei il nostro obiettivo la
prossima volta!!!] disse quello più biondo e robusto, mentre
tirò fuori dalla
sacca di sinistra un po’ di polvere di Eliomagilite [cap.17],
con la quale essi
vennero trasportati chissà dove, sparendo nel nulla.
Noemi poi,
ridendo,
si girò verso il gruppo, davanti e dietro di sé,
appena quella nebbia pesante
tornò al suo posto.
‘Ehm…allora??’—rossissima—‘…ehm…sono
stata brava???’.