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Autore: LadyVergil    10/05/2009    7 recensioni
Una fan fiction yaoi sulla coppia Dante e Vergil, e se Vergil fosse ancora vivo? e se si rincontrassero i gemelli? Tutta la fiction parlerà di questo e le loro avventure successive. In certi punti triste in altri divertenti, spero la mia ficcy vi piaccia!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Dante, Vergil
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Siete tutte così affezionate che vi devo premiare con un capitolo dolcissimo *-*


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Passarono giorni da quella loro confessione, Dante continuava al sua vita tranquillamente, anche se al suo interno il veleno continuava a scorrere, Vergil intanto con estrema forza d’animo cercava l’antidoto e cercava inutilmente di convincere il gemello a riposare.
-Dante , vai a letto, il veleno se vai in missione circolerà più velocemente nelle tue vene e avrò meno tempo per trovare una soluzione!
Con il suo solito tono bisbetico Vergil urlava contro il fratello.
-Tuo fratello ha ragione Dante, Dagli retta rimani a casa.
La ragazza che parlava era Lady, una loro grande amica, ogni tanto faceva loro visita ed essendo una delle persone più fidate, era l’unica a sapere della relazione tra i due fin’ora.
- Due contro uno non vale.
Dante mise il broncio come i bambini, erano giorni che non faceva della buona e sana azione e quella missione lo interessava particolarmente.
-Oh beh fa come ti pare , io vado a lavorare, ho anch’io qualche datore che mi aspetta.
La ragazza si avvicinò all’entrata.
-Vergil per favore sii paziente con lui e convincilo a rimanere a casa... Prova con un bacetto!
Facendo l’occhiolino, sparì dietro il portone lasciando Vergil con le gote rosse come il giaccone del gemello.
Anche Dante rimase impietrito ma per poco, ne approfittò e si avvicinò malizioso al fratello.
-Dai convincimi con un bacino..
Con voce suadente gli sussurrò all’orecchio.
-Niente da fare.
Con le braccia Vergil lo scacciò da se.
- Neanche il nostro primo bacio lo meritavi.
Il viso del gemello in celeste si rabbuiò,si rivoltò verso la scrivania evitando lo sguardo del fratello; lui era innamorato di Dante, ma lui era così cieco a non capire che si stava preoccupando per lui.
-Scusami Verg...
Dante se ne accorse, passò un braccio sui fianchi del gemello.
–Oggi allora non vado in missione..
A quelle parole gli occhi di Vergil si illuminarono.
-..Ma..Usciamo insieme!
Il gemello in rosso girò il fratello e guardandolo negli occhi gli sorrise.
L’altro arrossì abbastanza violentemente e Dante ne approfittò per rifilargli un bacio casto sulle labbra, entrambi cercarono il calore dell’altro, dischiusero le labbra e cominciarono il loro combattimento d’amore.
Con una leggera spinta Dante appoggiò Vergil sul tavolo.
-F....fermo...
Il ragazzo in blu staccò da se il gemello.
Per tutta risposta Dante si avventò sul collo cominciando a torturarlo con lingua , labbra e denti.
-Sme..smettila dai..
Vergil era visibilmente disturbato da quelle attenzioni.
-Ora non mi sento pronto te l’ho già detto stanotte.
Disse con la sua solita freddezza d’animo spingendo via il gemello lì davanti e impietrito.


Quella notte Dante aveva provato ad intrufolarsi nel letto del gemello; ora che sapeva che il suo amore era corrisposto voleva dimostrarlo in ogni modo e gli aveva proposto in modo un po rude di unirsi a lui quella notte, con risultato una gomitata nello stomaco ,una ginocchiata negli attributi e una scacciata poco piacevole in generale.


Entrambi si vestirono abbastanza velocemente indossando cappotti e sciarpe, erano a metà di Febbraio e il freddo era più che mai pungente ,quindi uscirono dall’agenzia.
-Dove andiamo allora?
Vergil scrutava Dante negli occhi.
-Da nessuna parte in particolare, secondo te non si può fare una semplice passeggiata amore?
Dante di rimando gli sorrise con aria spensierata e strinse la mano del gemello nella sua.
-Dante ti prego c’è altra gente!
Il fratello arrossì più che mai e tolse la mano da quell’improvvisa presa.
Il freddo creava la brina sulle vetrine, sulle finestre e sui parabrezza delle macchine; un poco di neve era scesa la notte prima e con cura tratteneva le orme che i due lasciavano alle loro spalle; la gente anche se faceva freddo girava per le strade felice presa da quell’atmosfera candida.

Vergil insistette per entrare in una sala da thè e si sedettero ad un tavolo, inizialmente si guardarono in faccia a lungo ma non riuscivano a dirsi nulla, dopotutto erano ancora scioccati dal fatto di amare il proprio fratello gemello; Dante si sentiva stufo di quel posto troppo tranquillo per i suo gusti e cominciò a mangiare biscotti da thè a volontà mentre il gemello con la tazzina in mano guardava esterefatto quella scena , l’albino in rosso se ne accorse e scoppiò a ridere seguito subito da un sorrisetto sornione di Vergil ; quel giorno era in ogni senso pieno di dolcezza fra i due.

Usciti dal locale si diressero verso il parco, l’atmosfera si era fatta più gelata costringendo i bambini a tornare a casa e l’orologio della torre indicava con la lancetta le 7, dal cancello del parco già notarono che era completamente deserto.
Si sedettero su una panchina, davanti a loro si ergeva la statua che gli umani avevano eretto in onore di loro padre Sparda; Vergil la stava vedendo per la prima volta e il suo sguardo la scrutava preoccupato e pensieroso.
-Che c’è Verg?
Dante si accorse di quel suo atteggiamento.
-Nulla...
Il gemello gli rispose stringendosi nel giacchetto.
- Cosa potrà mai dire nostro padre se sapesse che ci amiamo? Non ti deve importare Vergil..
Il fratello in rosso aveva capito i pensieri che perseguitavano l’altro.
- Ci disconoscerebbe.. questo è sicuro..
Vergil rispose a bassa voce.
-Beh per lo meno non ci sarebbe nessun potere per cui lottare.
Dante sorridendo si strinse a Vergil.
Pian piano si strinserò di più , in un modo stranamente per loro affettuoso; cominciarono a cadere flebili fiocchi bianchi che pian piano divennero un enorme danza tra neve e vento attorno a loro; approfittarono e per rendere quel momento ancor più emozionante si baciarono.
   
 
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