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Autore: liasstories    19/10/2016    1 recensioni
Rachel muore la sera del suo diciassettesimo compleanno. Sulla Terra era contenta, aveva la sua migliore amica Scarlett, e aveva una serie di progetti e ambizioni.
E se per tornare sulla terra dovesse diventare l'angelo custode di un ragazzo dai mille problemi?
Liam ha una vita complicata e odia la vita. Ma se Rachel riuscisse a fargli cambiare idea?
Si salveranno a vicenda oppure sarà un fallimento?
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Bianco.
Tutto ciò che vedevo, da un po’ di tempo, era completamente bianco.
Passavo le mie giornate a pensare, a cercare una via d’ uscita; pensavo a come rendere la mia vita migliore, cercavo di capire cosa ci facevo qui, con quale scopo e grazie a chi.
La mia vita stava scorrendo davanti ai miei occhi, come se fosse un film, ed era tutta bianca.
Le immagini erano bianche, le persone erano bianche, addirittura i miei ricordi erano bianchi; e credetemi, non era affatto un buon segno.
Tutto ciò che mi ricordavo era che mi chiamavo Rachel e che ero morta la notte del mio diciassettesimo compleanno, affianco alla mia migliore amica Scarlett.
Doveva essere un giorno memorabile, uno di quelli che vale la pena ricordare; doveva essere il giorno in cui avrei vissuto più di qualsiasi altro giorno, e invece me ne ero andata, come si scioglie un fiocco di neve quando viene a contatto con il sole.
Ricordo bene che Scarlett aveva organizzato tutto, sapeva quanto amassi i balli in maschera, e lei, prontamente, mi ci aveva portata.
*flashback*
“Non vorrai davvero metterti quel vestito!” mi disse Scarlett con aria accusatoria.
Eravamo in camera mia, mi guardai allo specchio. Il vestito nero risaltava le mie curve più di ogni altra cosa,
era molto aderente e forse un tantino provocante, ma era adatto ad una serata in discoteca.
“Che cos’ha che non va?  Secondo me è perfetto per una serata in discoteca.” Ammisi.  Lei roteò gli occhi ed iniziò a mordersi il labbro, cercando in tutti i modi di evitare il mio sguardo. Sapevo benissimo cosa stava a significare quel comportamento; era palese che stesse cercando in tutti i modi di nascondermi qualcosa.
“Parla  Scarlett.” Dissi fermamente. Scarlett portò una mano sul suo polso, da cui prese un elastico,  e con fare imbarazzato iniziò a giocherellarci. Il silenzio, ormai, aveva invaso la stanza; lei continuava imperterrita a giocherellare con il suo dannato elastico finchè, improvvisamente, alzò lo sguardo verso di me e sussurrò “Senti, Rach, te lo chiedo per  favore: non fare la guastafeste, almeno per stasera. Fidati di me, mettiti un paio di pantaloni,  una felpa e seguimi.”
Mi guardò implorante, sperando che io acconsentissi alla sua misteriosa richiesta.
Mi diressi verso l’armadio, aprì l’anta e in quel millesimo di secondo non potei fare a meno di pensare in che razza di guaio mi stavo cacciando; con cautela tolsi il vestito, indossai una felpa e un paio di pantaloni, la guardai e con un sorriso dolce le risposi “ti seguo.”
Vidi il suo mezzo sorriso allargarsi e le sue pupille dilatarsi “stasera ti divertirai, questo è poco ma sicuro.” Mi disse, prima di prendermi per mano e dirigerci in soffitta.

“Mi vuoi spiegare cosa diavolo ci facciamo qua?” Ero abbastanza seccata. Perché mi aveva portata in soffitta? Voleva mostrarmi le mille ragnatele che c’erano, oppure voleva  farmi uno scherzo?
“Rachel, sai che non sono mai stata brava a comprare regali e sai, anche, che sono una frana a nasconderli. Quindi… Beh, sai, può essere che io ti abbia fatto un regalo e che abbia voluto nasconderlo-?
“-Nella mia soffitta? Sei seria, Scarlett?” lei divenne bordeaux in viso, era ovvio che l’avevo messa in imbarazzo.
Io, al contrario, avevo iniziato a ridere come se non ci fosse un domani, solo lei  poteva essere così originale.
“Davvero divertente Rachel, io ti faccio un meraviglioso regalo per i tuoi diciassette anni, e tu ridi pure di me!”
Smisi immediatamente di ridere e andai ad abbracciarla, è sempre stata una vera amica e mi è sempre stata accanto; anche se a volte litighiamo per cose futili, si è sempre risolto tutto per il  meglio, non sarei quella che sono ora se non fosse per Scarlett.
“Scusami, sono stata inopportuna. Grazie mille Scarlett, anche se non dovevi farmi nessun regalo.”

Aggrottò le sopracciglia e disse “Sei davvero una scema, Rachel. Come fai a ringraziarmi per il regalo, quando non l’hai ancora né visto né scartato.”
In effetti non aveva tutti i torti; feci per chiederle dove fosse questo fantomatico regalo, quando mi presentò davanti una grandissima scatola rossa contornata da un enorme fiocco azzurro.
“Buon compleanno, Rach.” Afferrai l’enorme regalo e lo scartai come una furia, desiderosa di sapere ciò che c’era al suo interno.
La saga di Shadowhunters, quella di Harry Potter? I classici della letteratura inglese? Amavo la letteratura,
mi ha sempre regalato un sacco di emozioni. Quando leggevo entravo in un mondo non mio, dove diventavo un’altra persona e per poche ore dimenticavo tutto e tutti.
Per un attimo mi ero persa nei miei pensieri, finchè notai Scarlett guardarmi intensamente .
Era arrivato il momento: alzai il coperchio e… Santo cielo,  ma era diventata matta?
Avevo tra le mani un vestito che, probabilmente, le sarà costato un occhio alla testa.
Stavo per urlarle conto, non volevo assolutamente che spendesse così tanto per me, quando con il suo misero stipendio doveva  mantenere sia lei che suo fratello, dato che i suoi li avevano abbandonati un paio di mesi fa.
“Rach, provalo. Non ho la minima intenzione di discutere con te questa sera. Nessuno mi ha costretta a farlo, e poi tu hai sempre fatto tanto per me.  Voglio che sia la tua serata.”
Sospirai; mi diressi dietro  un manichino e attenta a non fare danni lo provai. Era lungo, rosso e in pizzo. Mi contornava dolcemente i fianchi, la parte sopra era aderente, mentre la gonna cadeva a palloncino. Era semplicemente bellissimo.
Ringraziai non so quante volte Scarlett. Improvvisamente, però, mi sorse un dubbio.
“Ma, aspetta, quando dovrei indossarlo?”
Fece uno sguardo di chi la sa lunga, sorrise e gli occhi le s’ illuminarono. Una sola parola uscì dalla sua bocca e fu abbastanza per chiarire molti dei miei dubbi, “stasera”.
“So che non dovrei dirtelo, e so che, probabilmente, ti rovinerò la sorpresa, ma non importa. Non riesco più a tacere.
Andremo ad un ballo in maschera, al tuo ballo in maschera! Ah, sì, chiaramente organizzato dalla sottoscritta.”
La  guardai ed iniziai ad urlare in preda all’ euforia. “Io ti adoro! Il mio sogno si sta avverando, grazie mille. Grazie, grazie, grazie.”
“Ora vai, io ti raggiungerò più tardi.” Mi disse.
Assolutamente no. Iniziai a scuotere la testa. Doveva venire con me, era la nostra serata.
“Rach, ho una tuta addosso. Vorrei far colpo su Greg, se permetti.  In men che non si dica sarò pronta, tu intanto avviati.”
“Adesso capisco tutto, vuoi fare colpo su quel gran fusto, divertente.” Risi e lei mi ammiccò per scherzare.
Scesi le scale della soffitta e mi diressi verso la mia camera.  Improvvisamente, sentii un dolore al petto e il respiro mozzarsi, lanciai un urlo, caddi. Con gli occhi semi-chiusi mi ritrovai a terra. Vidi, distrattamente, la sagoma di Scarlett correre verso di me e nell’esatto momento in cui lei si chinò a terra, il mio cuore smise di battere. Per sempre.
*
Fine flashback*
Tragico, vero? Ma, in quel momento, mi ritrovai lì, in una stanza tutta bianca a ripensare ai momenti più belli della mia vita, con una nostalgia immensa, di tutto.
“Rachel?” Sentii una voce chiamarmi. Una voce maschile, di quelle forti ma allo stesso tempo calme. Cercai il proprietario della voce, mi alzai immediatamente e iniziai a guardarmi intorno, ma non vidi nessuno, se non bianco.
“Tesoro, non puoi vedermi, mi dispiace. Ma se ti può rassicurare puoi vederti.”
Davanti a me apparve uno specchio; la cornice era argentata e sembrava uno specchio molto antico.
“Avvicinati, dai Rachel, non aver paura di te stessa.” Insistette la voce. Mi avvicinai con cautela, ero terrorizzata da ciò che avrei potuto vedere. A passi lenti avanzai,e notai una figura molto esile, avevo ancora addosso il vestito della mia ultima sera e i miei capelli erano sciolti. Ero sempre io, se non fosse per due ali bianche che escono dalla mia schiena.
Un lampo di luce apparve davanti ai miei occhi; accanto a me si materializzò una figura, quella di un uomo dalla pelle chiara e dagli occhi azzurri.
Sorrise e mi porse la mano “Benvenuto angelo, benvenuta in paradiso.”
Spazio autrice:
Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia. Spero che vi piaccia. Cosa farà Rachel? Vi anticipo che dal prossimo capitolo ci sarà un personaggio molto intrigante. Un bacio, Lia  
   
 
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