Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Azaliv87    19/10/2016    5 recensioni
E se Jon avesse la possibilità di riportare in vita una persona importante? E scoprisse di non essere ciò che era? E se anche Dany avesse questa possibilità? Questa è la domanda che mi sono posta, e da quest'idea mi è venuta in mente la storia che vi narrerò. Parto a raccontare le vicende dalla fine della sesta serie televisiva, grosso modo, quindi (avviso chi non ha visto questa stagione) potete trovare degli spoiler. Per il resto è tutta una mia invenzione. Dopo essermi immersa nel mondo di Martin ed essermi affezionata ai suoi personaggi con Tales of Wolf and Dragon, ho deciso di cimentarmi in questo What if e vedere fino a che punto può spingersi la mia fantasia.
Per chi avesse già letto l'altra mia ff, ritroverà conseguenze, personaggi e riferimenti alla prima storia.
Buona lettura e non vi preoccupate se ogni tanto rallento la pubblicazione, non sono mai bloccata, ma ho periodi in cui devo riordinare le idee e correggere ciò che ho già scritto prima di aggiornare!!
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Da quando il segreto sulle vere origini di Jon era stato svelato l’atmosfera a Grande Inverno era diventata molto fredda e non stiamo solo parlando della temperatura che scendeva a vista d’occhio. L’Inverno è arrivato. Ormai il motto degli Stark era mutato, irrimediabilmente. Un inverno che avrebbe gelato tutto. L’avanzata degli estranei ormai era alle porte della barriera. Jon sapeva che prima o dopo sarebbe servito un suo intervento al Castello Nero, ma aveva bisogno di un esercito. Alleati uniti e persone fidate. Poteva contare sui suoi famigliari, ma non su tutti i suoi alleati. Il nord e i bruti gli erano fedeli, ma tutti gli alleati della Regina poteva disertare da un momento all’altro. E lui era già stato in una situazione simile. Non avrebbe permesso che questa volta ci rimettessero anche i suoi famigliari. Per un errore che non  ho neanche commesso io… ma che diamine sto dicendo? È di mia madre e di mio… padre che sto parlando. Loro si amavano. Non si può parlare di errore. Se non fossi mai nato, però ora forse loro sarebbero vivi. Mia madre sicuramente.
 
Lyanna era stata subito portata nelle sue stanze. Le erano stati messi degli impacchi sulle ferite perché si cicatrizzassero più in fretta. Jon era molto preoccupato per la lacerazione sulla spalla, ma Lyanna era una donna forte e non volle rimanere a letto troppo tempo. Arya era rimasta con Sansa e Bran, Jon non era ancora andato a parlare con lei. Era in collera. Non con lei, ma con se stesso. Per non averla riconosciuta prima, per non averla cercata, per non averla fermata quando stava attentando alla vita di sua madre.
-Jon avrai bisogno di me, quando la regina ti chiederà spiegazioni. Permettermi di rimanere al tuo fianco! – il ragazzo guardò la determinazione di sua madre. Era distesa sul suo letto. Indossava solo una lunga vestaglia candida, sul petto dei decori floreali azzurri.. Le bende fuoriuscivano dalla scollatura. Da poco non lasciavano trasparire più tracce di sangue. I suoi capelli scuri erano sciolti sul cuscino. Jon giocò con una delle sue ciocche brune. Erano morbidi e profumavano di rose. I suoi occhi grigi erano spaventati e lo osservavano in attesa di una sua risposta. Si ritrovò a pensare cosa aveva provato suo zio quando l’aveva vista negli ultimi istanti della sua vita. Non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via. Lei era il dono che gli dei gli avevano concesso di godere nuovamente. Le diede un bacio sulla fronte. Lyanna socchiuse appena gli occhi, e gli sorrise, stringendogli una mano. Dopo un lungo respiro, Jon decise di lasciare che lo seguisse. Tanto sapeva di non poterla fermare.
-Ti devo parlare anche di un’altra cosa: è molto importante. – gli rivelò cercando di alzarsi dal letto. Così la donna gli raccontò dell’uovo di drago che aveva trovato nascosto nella statua che la raffigurava. Jon mandò subito Tormund a prenderlo. Lyanna nel frattempo aveva indossato un abito di semplice color malva chiaro. Una delle nuove tonalità che Sansa le aveva imposto di indossare. Dopo qualche tempo il bruto riapparve col mantello di sua madre tutto appallottolato e inumidito dal contatto con la neve. Jon ne fece emergere il contenuto.
-Dunque questo sarebbe un uovo di drago. –
-Sì. Lo vidi per la prima volta quando, nel viaggio verso sud, tuo padre ci fece sbarcare a Roccia del Drago. Prese l’uovo con sé e poi partimmo alla volta di Dorne. Rhaegar voleva metterlo nella tua culla. Diceva che era una consuetudine della sua famiglia, speravano che prima o poi una delle uova si riuscisse a schiudere entrando in contatto con il neonato. –
-Quindi voi eravate già in cinta quando fuggiste a sud? – le chiese continuando a osservare l’oggetto sul tavolo.
-No. Ma quello era il nostro scopo, per adempiere ad una profezia. Tuo padre aveva bisogno di un terzo erede. Il drago ha sempre tre teste. -  Jon la guardò non capendo.
Jon provò a toccarlo e sentì la pietra liscia come la porcellana. Si aspettava che al tatto fosse ruvida, invece si sbagliava. Se lo girò tra le mani. Era pesante, anche se poteva sembrare essere fatto di vetro soffiato tanto era levigata la pietra. Improvvisamente l’uovo emanò calore e Jon ritrasse la mano, spaventato.
-E’ caldo! – disse, la madre lo osservò confusa. Lei lo aveva tenuto in mano quella mattina, ma non le era mai sembrato che quella pietra emanasse calore. Forse riconosce le mani di un Targaryen… esattamente come quando avevo toccato Rhaegal pensò la donna.
Jon decise di tenerlo al sicuro nella sua stanza, avvolto in un drappo scuro. Avrebbe scoperto che cosa ci doveva fare più tardi. Ora quello che di più gli premeva era l’alleanza con la regina Daenerys.
 
-Non può essere vero! – sbraitò Dany infuriata - Ho vissuto tutta la mia vita in esilio! Io e mio fratello eravamo gli unici sopravvissuti della nostra famiglia. Ora sembra che dovunque io vada spuntino fuori Targaryen come fossero funghi!! –
-Posso capire il vostro rammarico mia regina, ma dovete ammettere che questa situazione può essere a vostro vantaggio! – cercò di farle notare Ser Barristan.
-Come potrebbe mai essere una cosa positiva? Lui è l’erede per diritto di nascita! Io ho combattuto guerre, carestie e inganni. Ho attraversato deserti, città e mari per arrivare qui. E ora che il trono è mio, me lo vedo portare via dal figlio bastardo di una puttana? – i suoi occhi di ametista squadrarono prima il cavaliere e poi passarono a guardare suo fratello carichi di odio.
L’uomo stava appoggiato ad una cassettiera di rovere scuro. Le braccia erano conserte e aveva il volto scoperto, non indossava la sua solita maschera. I capelli erano legati in una coda alta, mentre le lunghezze gli scendevano morbide sulle spalle. I tratti del suo viso si erano irrigiditi, quando aveva pronunciato l’ultima parola, ma la regina non ci badò. Era furiosa.
-Tu lo sapevi? – le chiese acida.
Lui emise un sospiro sconsolato:
-Ad essere sincero sì. – disse schietto, e sostenne lo sguardo di Dany senza timore. Per qualche secondo rimasero a fissarsi silenziosi.
-Quindi mi hai sempre mentito? – il suo tono trasmetteva un certo astio.
-Non ti ho mai ingannato, Dany! Per troppo tempo di draghi sono stati lontani dal trono. Tu dovevi riprendere ciò che era nostro, riunificate i Sette Regni, com’era all’epoca di nostro padre. Dovresti sentirti orgogliosa, sei riuscita in quello che io non ho mai fatto. –
-E infatti lo sono, ma pensavo di gioire al tuo fianco! Non che tu mi celassi dei segreti! – i suoi occhi divennero lucidi, ma continuò – quando hai saputo delle vere origini di Jon? –
-Inizialmente non avevo idea di chi fosse in realtà. Pensavo fosse uno dei tanti re che si erano auto proclamati sovrani di un regno che non gli apparteneva! Poi ho ascoltato le parole di Tyrion, quando ti disse che lo aveva conosciuto andando in visita a Grande Inverno e che era il figlio bastardo di Lord Eddard Stark. Qualcosa non mi tornava. Quell’uomo non sarebbe mai stato capace di tradire sua moglie e di mettere al mondo dei bastardi. Tyrion mi disse che era stato lui poi, a trovare sua sorella prima che morisse, e che ritornò a nord non solo col corpo di lei, ma anche con un bambino in fasce. Non avevo prove, ma non ci ho messo molto a collegare le due cose. Quando l’ho visto per la prima volta, non ho più avuto dubbi. È uguale a lei! –
-Perché non mi hai messa al corrente allora? Anche se non ne eri sicuro, potevi almeno parlarmene! –
-Avevo bisogno di capire se potevi davvero fidarti di lui. D’altronde nostro padre ha ucciso alcuni componenti della loro famiglia e l’uomo che lo ha cresciuto era il migliore amico dell’Usurpatore. Non ero certo di cosa gli avessero insegnato a quel ragazzo. Poteva essere anche un nemico. –
-Lui è un mio nemico! Ora che è a conoscenza che nelle sue vene scorre il sangue dei draghi, vorrà reclamare il trono che gli spetta di diritto! –
-Se fosse come dici te, lo avrebbe già fatto! E’ un uomo d’onore e non tradirebbe mai un alleato. È leale e coraggioso, ma non ha mai cercato la gloria. Da quello che sono riuscito a scoprire, parlandoci assieme o ascoltando le opinioni delle persone che gli sono più vicine, lui non ha mai cercato la grandezza. È vissuto come un bastardo ed ha scelto di arruolarsi nei guardiani della notte. Ha ottenuto il rispetto dei bruti, è stato eletto Lord Comandante e ora il nord lo ha acclamato come suo re. Ma lui non ha mai cercato tutto questo. Non mirava così in alto. Lui voleva solo riprendersi il castello che era della sua famiglia e darlo a Lady Sansa. –
-Quindi sei convinto che non cercherà di detronizzarmi? –
-Ne sono quasi certo, anche se potrebbe essere un buon re. Ha molto a cuore le sorti del regno. –
-Lo credi migliore di me? – la furia la stava prendendo di nuovo.
-Lo credo al tuo pari, Dany. Sta a te decidere in quale scalino metterlo. – quelle parole non le diedero alcun conforto.
-Ho bisogno di pensare. Lasciatemi sola. – disse amaramente.
Missandei, Ser Barristan e Verme Grigio si apprestarono ad uscire, ma suo fratello si trattenne ancora un attimo.
-Vuoi che rimanga a farti compagnia? – le chiese.
-No!! – sbraitò lei – voglio che ti allontani da me! – l’uomo potè vedere le fiamme nei suoi occhi. Aveva fatto risvegliare il drago, ma non ne aveva timore. Prese la sua maschera, ma prima di indossarla, si rivolse ancora alla donna.
-Prima non ti ho detto niente. Capisco che tu sia arrabbiata e delusa, ma ti avverto, Daenerys – le disse prima di uscire – non usare mai più quel termine in mia presenza, quando ti rivolgi a lady Stark!- anche i suoi occhi ora stavano emettendo fiamme, si risistemò la maschera e chiuse la porta sbattendola.
 
Jon convocò una riunione nella Sala Grande. Seduti alla sua tavola c’erano come sempre Sansa e Bran. Sua madre esattamente alla sua destra e per la prima volta dopo tanto tempo Arya, che aveva chiesto il perdono del re per aver attentato alla vita di sua zia e Jon l’aveva accolta in famiglia a braccia aperte. Sedute vicine le due donne sembravano davvero sorelle.
La regina si presentò invece solo con Tyrion e Ser Barristan. Suo fratello Viserys arrivò in un secondo momento e stranamente non prese posto accanto a lei.
-Ho chiesto un incontro con vostra maestà, perché dopo gli ultimi eventi non voglio che si incrini la nostra alleanza. – disse Jon, il re del nord – non è mai stata mia intenzione mentirvi, o nascondervi le mie vere origini, ma io stesso ne sono venuto a conoscenza non molto tempo fa. – si fermò qualche istante, guardò sua madre come se lei potesse infondergli un po’ del suo coraggio – Ho riportato in vita lady Lyanna, proprio per poter sapere i fatti per com’erano davvero avvenuti. Lei mi ha detto chi era il mio vero padre. Ho nelle vene il sangue di vostro fratello, ma rimango uno Stark. In questo momento il regno non ha bisogno di un’altra guerra per il trono. Non dobbiamo combatterci tra di noi, ma rimanere uniti e sconfiggere il nemico che ci minaccia dal nord. –
La regina ascoltò le sue parole senza mai interromperlo, ma quando parlò fu con tono deciso:
-La nostra alleanza non è ancora sciolta, per il momento. Avete ragione, nelle nostre vene scorre lo stesso sangue, ma… quando questa guerra sarà finita, cosa dovrò aspettarmi da voi? Mi ucciderete per prendervi il potere? In linea di successione il trono spetta a voi, ma non avete mai combattuto per ottenerlo! Non posso lasciare che lo prendiate senza lottare! –
-Senza offesa per chi mi ha acclamato, ma non avevo nessun interesse a divenire neanche re del nord, figuriamoci re dei sette regni! Voi siete nata come principessa, io non sono mai stato un principe! – concluse lui.
-Ma forse siete il principe che fu promesso! – ad intervenire era stato proprio il principe Viserys. Lyanna ebbe un sussulto. Era la profezia che tanto assillava Rhaegar.
-Non so di cosa voi stiate parlando! – Jon sembrava confuso, anche Dany guardò suo fratello disorientata, nei suoi occhi però si poteva notare che qualcosa si era rotto nel loro legame.
-E’ un eroe di un’antica profezia, predice l’arrivo di un guerriero che salverà il mondo dall’oscurità. Una strega ha preannunciato che nascesse dalla stirpe di Jaehaerys II Targaryen, mio nonno. Lui fece sposare i suoi due figli, Aerys e Rhaella per essere sicuro che il sangue rimanesse puro. Anche tu discendi da quel sangue, esattamente come me e Dany. Venne predetto che una stella insanguinata avrebbe annunciato il suo ritorno, e sarebbe rinato tra il fumo ed il sale. Mia sorella è sopravvissuta per ben due volte al fuoco. Io sono stato graziato da lei e riportato tra i vivi, ma non credo di avere i requisiti giusti per poter essere considerato il principe della profezia. E da quello che mi è giunto sapere, anche tu eri morto alla barriera, ma sei tornato tra noi grazie ad un incantesimo di una strega rossa. –
-Vedo che vi siete bene informato, principe Viserys. Quello che avete detto corrisponde a verità! Sono morto e poi risorto. Ma ve lo ripeto non sono un principe, men che meno atteso da una profezia. –
-Potete negarlo se volete, ma il vostro sangue non può mentire. Voi siete per metà Targaryen. –
-Mio signore, la vostra affermazione è errata. – disse un guerriero della guardia del nord rivolto al suo re. Jon lo osservò incuriosito.
-Voi chi siete? –
-Non ho titoli, né il nome di un lord, ma sono stato tra gli uomini di Lord Umber e ho combattuto nell’esercito di re Robb, quando marciò a sud per vendicare la morte di lord Stark. – alzò appena il capo per guardare il suo nuovo re. Sansa e Bran si osservarono, quando sentirono parlare del loro fratello defunto. Lyanna notò che anche Arya aveva mostrato un leggero disagio e aveva abbassato gli occhi.
-Ditemi allora, in cosa avrei sbagliato? – Jon non riusciva a capire a cosa voleva alludere.
-Voi eravate un principe. – gli occhi grigi del re, lo fissarono stupiti. Non furono gli unici. Aveva l’attenzione di tutta la sala.
-Robb venne eletto re. Il Giovane Lupo venne chiamato. Riportando ad una nuova era di re del nord. – attese qualche istante un po’ intimorito da tutti quegli sguardi puntati su di lui – il mio signore mi disse che, nell’eventualità non avesse avuto figli dal suo matrimonio, aveva eletto voi come suo erede. Legittimandovi con il nome di Stark. Lord Umber e gli altri alfieri del Nord approvarono questa sua scelta. Di conseguenza vi ha reso principe del Nord. Quando siete stato eletto re, era già nei vostri diritti. –
Dopo quelle parole, nella sala piombò uno sconcertante silenzio. Jon guardò sua sorella Sansa, sulle sue guance scendevano calde lacrime di commozione.
-Jon sei uno Stark legittimo ora.- riuscì a dirgli appena.
-Nostro fratello aveva visto lungo e ti aveva già dato il titolo che meritavi. –disse solenne Bran.
Lyanna strinse la mano di suo figlio e Jon le sorrise, ma poi tornò a guardare la regina di fronte a sé.
Aveva un lungo abito semplice color cremisi con pizzo nero. I suoi capelli erano legati in una treccia laterale. Indossava la corona dorata con grossi rubini incastonati. Era di una bellezza sconvolgente, ma la sua espressione si era incupita ulteriormente. Non aveva smesso di guardarlo un solo secondo. I suoi occhi viola erano carichi di puro odio. Posò appena lo sguardo su suo fratello e poi si rivolse al re del nord.
-Se permettete, vorrei ritirarmi nelle mie stanze. – la sua voce tremava dal nervoso.
-Come volete, regina Daenerys. – Jon glielo concesse e la guardò uscire dalla sala. Immaginava che per lei non sarebbe stato per niente facile accettare il fatto che il suo titolo reale fosse diventato così saldo.
 
Il suo seguito la seguì ed il principe camminò velocemente per affiancarla.
-Dany quali intenzioni hai? –
-Hai imparato a conoscermi a quanto vedo! –
-Non precipitare le cose! Questo non vuol dire ancora niente! – la regina sbarrò gli occhi.
-Stai scherzando vero? Questo vuol dire tutto! Non starò qui a farmi prendere in giro! –
-Ma nemmeno lui ne era a conoscenza! Hai visto come hanno reagito, nessuno di loro sapeva niente delle ultime volontà del loro defunto fratello! –
-A quando pare è una prerogativa di ogni fratello maggiore! – lo guardò fisso.
Lui mosse la testa guardandola di traverso.
-Se sei adirata con me, non sfogare la tua frustrazione su di loro! –
-Ci sono altri metodi, e non dovrò nemmeno sporcarmi le mani! – disse sadica lei. Il principe le afferrò un braccio.
-Non te lo permetto! – La sua voce era tesa.
-Non mi dare ordini! Non eri più nessuno prima che io ti riportassi in vita! – era furiosa, ma non gli avrebbe permesso di mostrarsi debole.
-Dany ti ringrazierò sempre per averlo fatto! Te l’ho già detto un migliaio di volte. Hai sempre avuto il mio appoggio in tutto. – disse con tono dolce. Era sincero e sperava di farla calmare.
-A questo punto non so se mi sei mai stato davvero fedele, o se sotto hai sempre tramato per i tuoi fini! –
-Mi rattrista sentirtelo dire. -
-Sono molte le cose che mi hanno rattristata nei miei lunghi anni di esilio! Quando entrai nella Casa degli Eterni mi venne predetta questa frase: “tre tradimenti dovrai conoscere… uno per il sangue, uno per l’oro e uno per l’amore.” Credevo di averli già dovuti subire, ma a quanto pare l’ultimo eri tu! –
-Sono davvero dispiaciuto, Dany! Per tutto quello che hai dovuto passare da sola. Senza un fratello al tuo fianco, senza una famiglia e senza protezione. Io non ti ho mai tradito, ho sbagliato, lo ammetto. Avrei dovuto rivelarti quello che sapevo, ma volevo proteggerti. -
-Proteggere me o loro? Sì sincero!- suo fratello non rispose, abbassò solamente lo sguardo.
-Dimmi, ti piacerebbe che scaldassi un po’ le terre del nord? Magari usando il fuoco dei miei figli? – le sue labbra si incurvarono in un sorriso malvagio.
-Non lo farai! – strinse ancora di più il braccio della sorella. Il tono che gli era uscito sembrava il ruggito di un drago.
-Mi stai forse sfidando fratello? – disse la regina calma.
-Non avresti il coraggio di cominciare un’altra danza dei draghi! –
-Lo credi davvero? – si guardarono per qualche istante, il loro corteo era ammutolito dietro di loro. Tyrion aveva sbarrato gli occhi, la sua bocca era spalancata e le sue gambe tremavano.
-Dimmi, fratello. Se mai dovessimo ingaggiare battaglia, tu da che parte staresti? –
-Non mi puoi chiedere di scegliere! – si accorse che la stava stringendo ancora, sciolse la presa e notò che sul braccio della donna si erano formati dei segni rossi. Le passò le dita sopra come a volerle chiedere perdono. Lei spostò la sua mano con un gesto secco.
-Peccato che tu l’abbia già fatta la tua scelta! – scandì le parole con amarezza e si allontanò di qualche passo da lui.
 
La seduta venne chiusa e pian piano anche gli altri presenti nella sala uscirono in corridoio. La regina era riluttante e continuava a temere che Jon prima o poi attentasse alla sua vita per prendersi ciò che gli spettava. Tornò nelle sue stanze con Missandei e Verme Grigio, rifiutando il braccio di suo fratello. Jon, Sansa, Bran e Arya rimasero per conversare dei vecchi tempi. Lyanna preferì lasciarli soli. Trovò Ser Barristan che attendeva nel corridoio.
-Lady Lyanna. – disse salutandola con un inchino elegante – gli anni mi devono aver ottenebrato la mente, perché i miei occhi non vi abbiano riconosciuto il giorno che ci siamo rivisti ad Harrenhall! –
-Ser Barristan, per me è stato lo stesso finchè il principe Viserys non vi ha chiamato per nome! –
-Il mio volto è cambiato nel tempo, ma voi avete sempre lo stesso aspetto! Vi chiedo perdono, avrei dovuto ricordarmene! –
-Siete voi, che dovete scusarmi. Mi sono presentata sotto falso nome. Non potevate immaginarvi chi ero davvero! Sono felice di non essere più l’unica sopravvissuta di quel periodo. – l’uomo capì che lei si stava riferendo ai tempi del Grande Torneo.
-Sono stati giorni memorabili! Per voi ed il principe in particolare! – Lyanna gli sorrise. Lui era uno dei pochi a conoscenza del loro segreto.
-Avete sentito la sua mancanza? – gli chiese.
-Sempre. – rispose il cavaliere con rammarico - Avrei dovuto proteggerlo. Quello era il mio compito e ho fallito. –
-Non dovete addossarvi nessuna colpa, ser. Ho spinto il principe a fuggire dai suoi doveri, ho portato la morte nelle nostre famiglie e sono stata la causa della guerra che ne è seguita. Se c’è qualcuno da biasimare, quella sono io. – sorrise, ma il suo tono era malinconico.
-Io non credo che amare in quel modo una persona possa essere considerata una colpa! – espresse Ser Barristan.
Solo in quel momento lei ripensò a come gli occhi del cavaliere avessero sempre ammirato la bellezza di lady Ashara Dayne. Lyanna sentì una tristezza stringerle il petto. Anche voi avete perso una parte del vostro cuore quando la persona che amavate ha lasciato questo mondo?  Scoppiò in lacrime.
-Ser Barristan posso chiedervi il permesso per un abbraccio? – l’uomo la guardò con tenerezza e allargò le braccia per accogliere la donna. Lyanna si avvicinò e nascose il viso sul petto dell’uomo. Pianse nella sua stretta, sfogando tutta la sua tristezza, mentre lui le accarezzava dolcemente i capelli, con fare quasi paterno. Gli occhi del cavaliere incrociarono lo sguardo del principe Viserys, appostato chissà da quanto tempo ad osservare la scena. I due si guardarono per qualche istante, come se tra loro ci fosse una muta conversazione. Poi il principe venne avvicinato da Meera che gli chiese di seguirla. Lyanna ignara di tutto si ricompose e asciugandosi le lacrime gli disse:
-Grazie Ser Barristan. Sono davvero felice di avervi rincontrato. –
 
 
Note dell’autore:
Dite la verità, pensavate che fosse il capitolo dedicato a Viserys, vero?e invece il principe in questione era Jon, che fino ad ora non sapeva niente. A dire il vero nemmeno io, ma poi mi sono imbattuto su Wikipedia in un settore dedicato ai re del nord e trovando Robb, come ultimo re del nord, ho scoperto che in automatico aveva fatto principi e principesse i suoi fratelli e le sue sorelle, considerando poi Jon stesso suo erede e quindi principe al pari dei suoi fratelli. E' vero che con la morte di Robb, in teoria tutto dovrebbe essere caduto, ma mi piaceva rendere onore al gran personaggio che è stato (e che ora ci stiamo gustando come Cosimo de Medici!!). Ma torniamo a noi! Jon comincia ad aver paura per se stesso e per i suoi cari. È comprensibile. Sapeva che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato, ma sperava di non doverci fare i conti proprio ora che gli estranei erano alle porte. Sua madre poi gli parla dell’uovo e si ritrova un altro grattacapo da risolvere, ma prima di ogni altra cosa vuole consolidare la sua alleanza con la regina d’argento, o meglio essere sicuro che non si sia sciolta. Così organizza un consiglio in via del tutto eccezionale solo tra Stark e Targaryen (Tyrion casualmente l’ho incluso).
Nello stesso istante abbiamo una Daenerys sconvolta dalla notizia. Aveva appena cominciato a fidarsi di quel giovane re, e ora scopre che ha il suo stesso sangue e potrebbe rivendicare il trono che lei si è conquistata tra fuoco e sangue. Si confronta con suo fratello (che non indossa la maschera per la prima volta dall’inizio della storia) e abbiamo la prima rottura del loro rapporto, che prima invece sembrava così saldo.
L’alleanza sembra non sia ancora disfatta. Entrambi i regnati sono d’accordo sul mantenere stretti i loro regni contro il vero nemico, purtroppo però una delle guardie di Jon rivela un altro piccolo dettaglio, che nessuno conosceva in quella sala. La notizia ovviamente rende felici gli Stark, da notare come ora sembrano tutti uniti, passando addirittura oltre all’attentato di Arya nei confronti di Lyanna. Nell’altro schieramento invece le cose sembrano peggiorare.
Abbiamo un secondo scontro tra i due fratelli e questo porta alla seconda rottura. Ormai non c’è più fiducia. Dany si sente tradita dalla sua stessa famiglia. Viserys non riesce a farla ragionare. Ormai credo sia chiaro chi si celi sotto a questa maschera, molti di voi già lo intuiscono, ma non posso ancora fargliela togliere. Questo danneggerebbe irreparabilmente il loro rapporto, e Dany in un scatto d’ira potrebbe anche scagliare veramente i suoi draghi su tutto il nord.
Per addolcire un po’ le situazione un po’ troppo drastica, ho inserito un bell’abbraccio tra Lyanna e Ser Barristan. Almeno loro due anche se fanno parte di schieramenti opposti trovano un modo per mostrare un po’ di sentimentalismo.
Ora vi lascio un po’ a crogiolarvi in questo bel brodino…mi sento un po’ Daenerys in questo momento!
Grazie per aver letto anche questo capitolo, spero vi sia piaciuto. Attendo ogni vostro punto di vista!
E scusate se ci metto un po’ ma internet mi fa un po’ di bizze con quel maledetto virus!!
   
 
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