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Autore: tanjess    20/10/2016    2 recensioni
Non importa quanto ci vorrà, io ti ritroverò, e quando lo farò, saremo una cosa sola.. Avremo il nostro lieto fine. Non dimenticarti mai quanto sei speciale. Sei il più bello e raro dei fiori Regina... Solo io ti poso rendere felice, tu lo sai, devi solo farmi entrare nella tua vita… Ancora una volta..-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccoci qua. Scusate il ritardo ma è stata dura scrivere questo capitolo, infatti è un po' più lungo rispetto gli altri, ma da qui cominciano a esserci le parti un po' più piccanti.. Spero vi possa piacere ed emozionare, vi invito sempre a lasciare un commento, se vi va, per farmi sapere che ne pensate. E sempre qui sotto lascio il link per il sottofondo di oggi. Buona lettura, a presto amici!
link:
 https://www.youtube.com/watch?v=ETzJJzg7-UA



Finalmente Regina e Kathryn erano di nuovo in viaggio. Dopo aver salutato la bionda Regina si era chiusa in un silenzio totale per tutto il tragitto. Kathryn aveva provato ad aprire un qualsiasi argomento ma da parte di Regina non arrivò nessuna risposta. Era come se fosse su un altro pianeta. Alla fine Kathryn si rassegnò al fatto che l’amica non volesse parlare, ma si promise di chiederle se stava pensando alla ragazza , a suo avviso molto simpatica, che avevano incontrato poco prima. –Svolta a destra e continua dritto- Le indicò Kat. Regina svoltò a destra come indicatogli dall’amica e tornò ai suoi pensieri che, da quando aveva incontrato una certa biondina, in bene o in male erano sempre rivolti a lei. “Le permetto sempre di farmi fare la figura della stupida. Inoltre sembra sempre sapere cosa andrò a rispondere alle sue provocazioni, su ogni cosa, come se mi conoscesse da sempre e si diverte pure! Sono come un libro aperto, ma come fa?..” Regina non riusciva a trovare una risposta a tutte le domande che le frullavano in testa. Doveva ammettere che , anche se in modo poco pratico, era rimasta contenta di averla incontrata di nuovo. “E’ stata una bella caduta quella di prima, chissà se si è fatta male o se è davvero tutta intera..” pensò in tono più dolce rivivendo i momenti in cui aveva visto la donna andare al suolo dopo che la moto aveva sbandato. “Oh andiamo Regina! Da dove viene tutto questo sentimentalismo e apprensione nei confronti di quella donna?! Ci credo che sono un libro aperto, mi comporto come una ragazzina.. Il peggio è che mi chiedo se questo sia tanto un male… Dannazione, certo che si! Sono sposata! Sono felice, in qualche modo.. Basta devo smettere di farmi tutti questi complessi , non mi riconosco più!”
Regina era molto combattuta fra la sua ragione ferma, lucida e diligente, e il suo cuore che era tornato ad emozionarsi, a palpitare per una donna che neanche conosceva, un cuore ferito che aveva paura di tutto ma che nonostante ciò voleva essere felice, che voleva lei. –Ok fermati, siamo arrivate- regina si fermò, spense il motore e guardò attentamente il panorama che la circondava. Era di una meraviglia mozzafiato, davanti e tutto intorno a lei vi era un immensa distesa di terra libera. Era totalmente in mezzo alla natura. A occhio e croce Regina dedusse che dovevano essere due ettari di terra. Dietro era pieno di alberi che delimitavano il finire del terreno. –Allora che te ne pare?-
-E’ un posto meraviglioso, idilliaco direi!-
-Oh ti è tornata la parola, era ora. Bene sapientona, prova a indovinare quanto è grande.-
-Così a occhio direi due ettari-
-Ci sei andata vicino, sono due ettari e mezzo.-
-Ed è tutto edificabile?-
-Si, ma per fortuna, il nostro committente vorrebbe lasciare una parte di questo lato sinistro per poterci coltivare. Qui a destra invece vorrebbe creare una stalla abbastanza capiente per poterci far entrare quanto meno 4 cavalli, dei quali due maschi e due femmine, così può farli accoppiare. Ovviamente l’area destinata a loro dovrà essere adeguatamente circondata da un recinto apposito, comunque in seguito, se dovessi accettare, ti darò maggiori dettagli e tutte le informazioni di cui necessiti.- Disse Kathryn con aria professionale. Era insopportabile a volte ma quando si trattava di lavoro Kathryn era la persona più affidabile che conoscesse, e per lei era sempre un piacere lavorare con al suo fianco.
-Qui davanti invece dovranno sorgere diversi edifici ed ognuno di essi avrà una funzione differente.-
-Confermo, è un progetto molto, ma molto ambizioso-
-Già, anche io ci sono rimasta quando me lo hanno illustrato, fino  a quando non mi hanno spiegato le motivazioni..-
Regina fece qualche passo avanti per poter ammirare il paesaggio che aveva davanti. C’era una calma impressionante, tutto ciò che si sentiva era il cinguettio degli uccellini da sopra gli alberi. Inspirò fino in fondo l’aria pura di quel posto. “E’ un paradiso.” Guardò la vasta zona di terrà e cercò di figurarsi ciò che ne sarebbe dovuto venir fuori. Poteva venire bene avendo i giusti collaboratori. Quando si girò per vedere lo spazio destinato alle stalle sorrise. Si ricordò di quando suo padre la portava a cavalcare, di quanto si sentiva libera, spensierata e felice. In effetti era moltissimo tempo che non era riuscita più a sentirsi in quel modo. “Invece si.. Solo oggi.. Solo con lei….” Fece una smorfia di sufficienza al solo pensiero, ma in compenso l’angolo destro della bocca si sollevò leggermente disegnando così sul suo volto un semi sorriso. –Sai, era da tanto che non ti vedevo così, come oggi. Regina si girò a guardarla –perché? Com’ero oggi?- chiese lei con un tono di sfida
-nonostante fossi incazzata nera, eri raggiante e determinata a non dargliela vinta. Ho visto tornare la Regina che conosco da sempre. In senso buono ovviamente. Non so chi sia quella donna ne cosa ti abbia fatto, ma qualunque cosa sia ti sta facendo bene.-  
-Forse, o forse è solo un ulteriore sofferenza- Rispose tornando a fissare il terreno davanti a lei. Il sole stava tramontando e tutto aveva assunto un colore più intenso e indefinito allo stesso tempo. Gli occhi di regina contemplarono quei colori meravigliosi che andavano mischiandosi in un tutt’uno e questi le ricordarono l’ennesima persona. La sconosciuta dai biondi capelli. –Allora si può fare?- Chiese Kathryn interrompendo nuovamente i suoi pensieri. – Si c’è tutto lo spazio necessario, il terreno è perfettamente in piano quindi per me si può realizzare questo enorme e pazzo progetto.-
-Bene, allora avvertirò il cliente che si può procedere, ora devi solo dirmi se vuoi realizzarlo tu o se devo dirgli che si deve trovare qualcun altro.-
-C’è già un architetto?-
-Si, dice che è già provvisto anche dei migliori operai. Ha tutto, gli manca solo un buon ingegnere.-
-Se lavorerò io voglio conoscere la gente con qui andrò a lavorare, non voglio perdite di tempo ne malintesi, voglio persone affidabili. Se non riterrò che lo siano o le cambiamo con persone che conosco già o dovrà trovarsi qualcun altro.-
-Sei molto esigente, e lo capisco, vedrò cosa posso fare-
-In questo caso ti darò una risposta entro domani sera.-
-Va bene-
-Ok, adesso vieni che ti riaccompagno a casa, è tardissimo.-
tornarono alla macchina, fecero inversione e ripresero la strada verso casa di Kathryn lasciandosi alle spalle lo sfondo di un paradiso terrestre illuminato dal tramonto del sole.

18:30
-Come si chiama?- La domanda di Kathryn arrivò dal nulla rompendo il silenzio, e solo in quel momento Regina realizzò di non saperlo. Non si erano mai presentate a dovere.
- Non ne ho idea a dire il vero.- Regina non avrebbe voluto dare importanza a quella straniera, e per quanto avesse cercato di negarlo anche a se stessa, si rendeva conto che aveva bisogno di parlare con qualcuno di quello che le stava succedendo, e questo qualcuno non poteva certamente essere Malefica.
-L’ho conosciuta questa mattina. Sono andata a mangiare in un bar un po’ più fuori città, avevo voglia di qualcosa di nuovo. Insomma, ho trovato questo posto che si chiama “granni’s” e mentre io mi ero seduta all’angolo vicino alla porta tranquilla a farmi i fatti miei, è arrivata lei.- E così cominciò a raccontarle di come si avvicinò a lei dicendole che aveva occupato il suo posto, delle frasi mirate a stuzzicarsi a vicenda come se fosse la cosa più normale di questo mondo, di quanto l’avesse trovata irritante e anche arrogante, di come non voleva darla vinta a una donna così prepotente e sicura di se. Infine le raccontò del famoso ballo e di come lei, Regina Mills fosse rimasta affascinata, da quell’amabile sconosciuta. –Appena a sentito le note della canzone, mi ha preso la mano e mi ha trascinata al centro della sala, mi ha stretto a se e mi ha fatto ballare. Non so cosa mi sia preso in quel momento, ma non ho trovato la forza di reagire, non ho potuto fare niente. O forse sarebbe meglio dire, che non ho voluto..- ammise a voce alta -  Dopo tanto tempo il mio cuore ha ricominciato a battere in modo incontrollabile, come solo con Daniel successe, anzi, questa volta era ancora più forte. Non so come spiegarmelo, era come se stessi vivendo una favola, come se lei avesse fatto già parte della mia vita. Tutto questo è assurdo, lo so non ha senso. Ma era davvero come se per tutta la vita avessi aspettato quel momento, come se avessi aspettato lei..- Si prese una pausa per riflettere sulle parole che aveva appena pronunciato. –So che è sbagliato, me ne rendo conto, e io non avrei voluto neanche minimamente che accadesse tutto ciò, ma non sono riuscita ad evitarlo.- Regina trattenne il respiro in attesa che l’amica prendesse la parola per dirle che era una pazza squilibrata, e invece..-No, non è affatto sbagliato.- Questa fu la risposta che le diede Kathryn con uno strano velo di tristezza nel tono della voce.
-Si che lo è! Io sono sposata e ho sempre amato Malefica, sempre!- Disse Regina in tono autoritario, alzando inutilmente la voce. Forse volendo convincere più se stessa che l’amica. –Ne sei sicura?-
-Come?- Chiese regina sgomenta
-Ti sto chiedendo se ne sei sicura-
-Si che ne sono sicura!- Affermo con decisione Regina, forse troppa.
-Beh forse il tuo cuore non era del tutto d’accordo con te. Inoltre sei stata tu stessa a dirmi che ultimamente le cose fra voi due non vanno molto bene.-
-Si ma questo solo per il poco tempo che passiamo insieme, sono certa che se tornassimo come l’anno scorso tutto sarebbe..-
-Diverso?- La interruppe Kathryn finendo la frase che aveva cominciato la mora. –Si questo lo penso anche io.- Continuò Kathryn pensando che aveva ragione, le cose sarebbero andate diversamente se un anno fa non fosse successo tutto quel casino.
-Credo che molto semplicemente non fossi poi così profondamente innamorata di Malefica come credi e che ora che il tuo cuore ha trovato per chi davvero vive si sia fatto sentire. Quindi..-
-Kat! Mi stai spingendo a buttare all’aria il mio matrimonio? La mia relazione di 4 anni, se vogliamo contare anche i 3 anni di fidanzamento, per andare fra le braccia di una totale sconosciuta che forse mi ha solo fatto emozionare un po’ perché ci ha saputo fare, e che probabilmente si prenderebbe solo gioco di me?! Che razza di amica sei?!?!?- Regina era su tutte le furie, non era questo quello che si aspettava di sentire dalla sua migliore amica.
-Adesso calmati o finiamo come prima!- L’avverti l’amica riferendosi all’incidente del pomeriggio. –Ad ogni modo no, non ti sto dicendo questo, ti sto solo dicendo di non escludere niente e di ascoltare il tuo cuore se finalmente dopo tanto tempo a ripreso a parlarti. Proprio perché sono tua amica e ci tengo alla tua felicità ti dico così, perché sono stanca di vederti soffrire, le soluzioni ci sono sempre.- Regina non capì del tutto le ultime parole dell’amica ma afferrò ciò che cercava di dirle, anche se non era certa che fosse la cosa giusta. Regina si fermò davanti il cancelletto del giardino di Kathryn. Questa scese dalla macchina e prima di dirigersi al portone si rivolse ancora una volta a Regina.
-Pensaci Regina, alla fine non vale la pena vivere se quando si ha l’occasione di essere felici non la si coglie al volo, lottando, soffrendo anche per poterlo raggiungere. Perché alla fine ne vale la pena, credimi, io in qualche modo ne sono stata partecipe una volta, l’ho visto.- Kathryn pensò a quanto avrebbe voluto dire tutto a Regina, a quanto era stanca di tutto quello schifo. Ne era stata complice e ora se ne pentiva amaramente. Le tornò in mente quando, molto tempo prima, Emma riuscii a donare la felicità e l’amore vero a Regina e a quanto desiderasse che lei tornasse a ridere spensieratamente come quando  era con lei. Qualunque cosa avesse in mente Emma voleva aiutarla. Ormai aveva deciso, desiderava aiutarle a ritrovarsi, aiutarle ad avere il loro lieto fine. Avrebbe riunito Regina alla sua adorata Emma.
-Aspetto una tua risposta allora- Disse rivolta a Regina
-Si, certo- Rispose distrattamente, confusa dalle sue parole. La salutò e ripartì per tornare a casa.

Regina era confusa, ciò che le aveva detto l’amica l’aveva totalmente spossata. L’ei si aspettava, anzi, sperava in un discorso molto diverso da quello che le aveva fatto. Si aspettava un discorso su quanto fosse sbagliato il modo in cui si era comportata, che non era giusto nei confronti di Malefica, che non poteva permettersi tutto questo perché era sposata, perché aveva giurato fedeltà a una donna che nonostante tutto l’amava e che stava dando tutta se stessa per lei e che avrebbe dovuto dimenticare l’accaduto con la bionda andare a mettere le cose in chiaro e non rivederla più. E invece.. invece l’amica le aveva detto tutto il contrario, l’aveva a dirittura incoraggiata a seguire quello strano istinto che la spingeva sempre più verso la donna del bar. E ora si ritrovava ancora più confusa di prima. Forse non era stata una buona idea quella di parlarne con Kathryn. Lei le aveva detto di ascoltare il suo cuore e di seguirlo se era la strada giusta. Quel cuore che a lungo aveva taciuto ora aveva deciso di svegliarsi e di cominciare a parlarle di una sconosciuta di cui non sapeva neanche il nome. “Non so niente di lei, e l’ultima volta che ho provato a dare voce ai miei veri sentimenti ho sofferto moltissimo, e per troppo tempo, ho rischiato di perdermi, di morire per questo, ed è stata Malefica a salvarmi, a darmi un’altra opportunità. Non voglio ritrovarmi a stare di nuovo così male, non posso! E non voglio rinunciare a Mal, sto bene con lei, abbiamo sempre affrontato tutto insieme. Prima da amiche, poi da fidanzate e ora da sposate. Supereremo anche questo brutto periodo e saremo felici. Lei è il mio lieto fine.” Arrivò davanti casa, parcheggiò il veicolo e andò verso la porta.
 
19:00
Girò la chiave nella serratura, aprì la porta e la casa sembrava apparentemente vuota. Le luci erano tutte spente, ma provò lo stesso a chiamare la moglie, magari era di sopra.
–Mal, sono a casa, sei sopra?- Nessuna risposta.
-Mal?- Chiamò più forte. Ma ancora non ricevette alcuna risposta. Non era ancora tornata a casa. Regina in un primo momento si rattristò al pensiero che Malefica dovesse ancora tornare, ma poi pensò al lato positivo. Anche lei aveva fatto tardi e non aveva avuto modo di preparare tutto l’occorrente per la serata. Quindi si prese d’animo e cominciò ad organizzarsi per preparare tutto alla perfezione in modo da festeggiare finalmente il loro anniversario.

21:30

Due ore e mezzo di preparazione e tutto era perfetto. La tavola meticolosamente apparecchiata con l’argenteria buona. Il menù era degno di una regina. Esso comprendeva:
L’antipasto, baci di champignon, erano funghi, ovviamente, con crema di formaggio, pomodoro e olive.
Il primo che consisteva in un risotto con le vongole.
Il secondo, creps alle zucchine, prosciutto cotto e stracchino.
Infine il dessert, un tortino al cioccolato con cuore di lampone.
E per accompagnare il tutto, creò un atmosfera romantica grazie alla luce che emanavano le candele accuratamente sistemate al centro della tavola. Mancava solo una cosa, o meglio una persona.. Era tardi e ancora non aveva dato segni di vita dal pomeriggio. Regina provò a chiamarla. Il telefono squillava a vuoto. Non rispose. “Forse sta guidando e non può rispondermi” Decise allora di andare a cambiarsi per farsi trovare irresistibilmente impeccabile. Dopo qualche minuto perso a guardare l’armadio a vuoto, finalmente trovo il vestito perfetto. Il fortunato era un tubino nero a mezze maniche che aderiva perfettamente con le forme del suo corpo. Il tubino le arrivava fino a poco sotto le ginocchia. Dalla vita iniziava un meraviglioso ricamo in pizzo che lasciava intravedere i fianchi, la schiena, le spalle e una parte del petto. Il bustino che, ovviamente copriva il seno e buona parte dell’addome, le metteva ancora di più in risalto le sue forme. Abbinò a quel meraviglioso abito, un paio di orecchini pendenti in oro bianco, la catenina era fina e in fondo reggevano un cuore con dentro un cerchio dove all’interno vi era incastonato un brillante. E per concludere mise al collo una collana d’argento, la catenina era sottile ma resistente abbastanza da reggere il peso di un pendente a forma di goccia di un colore blu zaffiro. Teneva molto a quei due gioielli.  Da quando stava con Mal erano la cosa più importante. Non sapeva perché, in realtà non sapeva neanche chi glie li avesse regalati. Sapeva solo che ci teneva con tutto il cuore, che non aveva il coraggio di disfarsene, ogni volta che provava anche solo pensarlo le si spezzava il cuore, come quella volta che le chiese Malefica stessa di buttarli, lei non ce la fece, si sentì morire. Più volte in realtà aveva chiesto a sua moglie se sapeva chi glie li aveva donati, ma lei rispondeva sempre di non ricordare. Alla fine la convinse a tenerli. E quella sera sentiva il bisogno incessante di indossarli. E così fece. Si mise una goccia di profumo e fu pronta per scendere e aspettare l’imminente arrivo di sua moglie.
22:30

Di Malefica non c’era ancora nessuna notizia, aveva provato a chiamarla a mandarle messaggi ma niente. Cominciò a preoccuparsi.. Provò a chiamare uno dei colleghi della moglie che avrebbe dovuto partecipare anche lui alla riunione, che combinazione era anche un suo amico. –Pronto?-
-
Claudio ciao, sono Regina, scusami se ti disturbo ma volevo sapere se la riunione era terminata, se Malefica se ne era gia andata, perché ho provato a mettermi in contatto con lei ma non ho ricevuto nessuna risposta e sono preoccupata.-
-Ah ciao Regina, no veramente io sono gia a casa. Sono andato via prima perché mia moglie sta poco bene, sai con il fatto della gravidanza sono rientrato appena non c’è più stato bisogno di me. Sicuramente lei è stata trattenuta di più. C’erano molti punti da chiarire e credo farà tardi.-
-Ah, capisco. Quindi sta ancora lavorando..- Regina pronunciò la frase con un nodo allo stomaco che le impediva di respirare. –Mi dispiace Regina. Scusami ma ora devo andare, a presto-
-Ciao..- Regina si senti una cretina in piena regola. Le aveva creduto. Le aveva promesso che si trattava di poche ore che sarebbe stata a casa per festeggiare insieme e invece lei era ancora la in quel maledettissimo ufficio a lavorare. Beh lei non aveva intenzione di stare li ad aspettarla. Regina si alzò di colpo, spense le candeline sul tavolo, prese la borsa e uscì dirigendosi alla macchina.
23:00
Regina aveva guidato per mezz’ora senza una meta precisa, In un primo momento quando prese la macchina avrebbe voluto andare in ufficio da lei e trascinarla a casa, ma si era resa conto che sarebbe stata uno sbaglio, quindi ora voleva solo sfogarsi. Si fermò su un ponte, scese e si avvicinò alla ringhiera, si appoggiò con le braccia incrociate su di essa e rimase così a fissare il mare e la luna che si rifletteva in esso. Aveva lasciato lo stereo acceso ad alto volume ed era la sola cosa a tenerle compagna dato che le persone nei dintorni dovevano essere tutti a dormire. Le note dello stereo accompagnavano i suoi pensieri, che non facevano altro che colpevolizzare, ancora una volta, Malefica per essere mancata a un avvenimento tanto importante. La musica risuonava nelle sue orecchie e si lasciò trasportare da quel ritmo “Rocchettaro”, come lo definiva lei, che non era proprio il suo genere ma che in quel momento la aiutò a scaricare la tensione. Il suo sguardo puntava dritto alla linea d’orizzonte dove mare e cielo si fondevano diventando un tutt’uno. Si spavento, e si girò di scatto quando senti una leggera pressione sulle spalle. Nel votarsi i suoi occhi finirono dritti dentro quelli della bionda che stava in piedi davanti a lei. –Si prenderà freddo se non sta attenta- Le disse con dolcezza. La bionda le aveva messo la sua giacca rossa per ripararla dal freddo della notte. Sorpresa nel vederla li davanti a lei Regina non si lasciò sfuggire l’occasione di essere acida, nonostante le parole della bionda l’avessero fatta sciogliere. –Tre volte in un giorno, ci sono i requisiti per denunciarla per stallking lo sa?-
-Non è colpa mia se ovunque vado mi ritrovo lei davanti-
-Che cosa ci fa qui?- Chiese brusca Regina mentre i suoi occhi rimasero inchiodati in quelli della sua interlocutrice. – Ho avuto una segnalazione. Per quanto ognuno abbia i propri gusti musicali è tardi e sta tenendo il volume troppo alto-
-Ma di che sta parlando?- Regina incrocio le braccia al petto e la donna bionda invece mise la mani sui fianchi.
-Sono uno “sceriffo” uno dei cittadini ha chiamato per un rumore insopportabile al ponte, così sono venuta a controllare, e ho trovato lei- Disse avvicinandosi alla macchina e abbassando un po’ il volume della radio. –Ecco, così può anche restare senza disturbare la gente che desidera dormire- Le disse sorridendo.
 –Credevo avesse detto che è un medico- Le fece notare Regina tornando alla ringhiera a scrutare il mare. –Non ho mentito, è la verità-
-Quindi ha due lavori? Di giorno salva vite, e di notte le “distrugge”-
-Ahahaha no non proprio. Ho studiato medicina, quindi teoricamente potrei lavorare come medico, ma non era la mia strada e quindi faccio tutt’altro, come può vedere-
Regina non rispose.
-Come mai è qui tutta sola? È molto tardi. E vestita così potreste cadere nel mirino di qualche mal intenzionato-
-Come lei?-
-Per sua fortuna io non faccio parte di quella categoria. Dico sul serio, non ha nessuno che la aspetta a casa?-
-Sempre a farsi gli affari suoi vedo-
-E lei sempre a pungere chi cerca di avvicinarla- Rispose la bionda pungente
-No, a casa non c’è nessuno ad aspettarmi.-
-Vive sola?-
-No, sono sposata, -
-E il suo consorte le permette di uscire così? -
–In realtà no, dato che non lo sapeva. Aspettavo mia moglie. Ma lei non è ancora tornata perché è troppo occupata a lavorare per tornare a casa da sua moglie che la aspetta con una serata perfette per poter festeggiare il proprio anniversario!- Rispose Regina tutto d’un fiato alzando la voce.
-Mi dispiace, probabilmente non poteva rimandare, altrimenti sono certa che a quest’ora sarebbe stata a casa con lei a gustare la cena che le avete preparato- Regina fece una smorfia simile a un sorriso –E come sa che ho cucinato io? Questo non l’ho detto. Potrei aver comprato qualcosa di pronto.-
-No, lei ha l’aria di una donna che sa cucinare, e anche molto bene direi.-
-Non può dirlo con certezza, ma in effetti si, è così-
-Modesta-
-Solo quando ce n’è bisogno.- Disse girandosi verso di lei e sorridendo.
-Finalmente un sorriso vero, e anche molto bello aggiungerei.- Regina arrossì per il complimento.
-E lei? È sposata?- Disse per cercare di cambiare discorso.
-No a dire il vero, non ancora-
-Oh allora vuol dire che comunque c’è qualcuno nel suo cuore- ironizzò Regina
-Si ovviamente.-
-E’ una donna o un uomo?-
-Credo di non voler rispondere a questo-
-Oh adesso facciamo le misteriose. Va bene. E a quando le nozze?-
-Beh spero presto- Le disse la bionda guardandola intensamente
-Bene, quindi immagino che è felicemente fidanzata con la persona che ama. – Disse Regina quasi infastidita.
-Temo di no.-
-E come mai?-
-E’ complicato- Disse soltanto la bionda
-Oh capisco.- Regina, non ne era del tutto sicura ma le sembrò che la donna cercasse di dirle qualcosa. La guardava in modo troppo profondo. Solo che lei non riuscì a capire cosa stesse cercando di trasmetterle. –Lo sa, oggi parlando con la mia amica, mi sono accorta che non ci siamo presentate, non sono ancora a conoscenza del suo nome-
-Le interessa?-
-Beh saprei come chiamarla, anziché definirla “La bionda” o “La donna del bar” sono alquanto brutti detti così, non le pare?- La donna sorrise – Si in effetti si. Ma neanche io so qual è il suo-
-Beh propongo uno scambio equo, un nome per un nome- Regina le porse la mano –Sono Regina Milss- La bionda le strinse la mano e le fece un sorriso dolce –Le dona molto come nome.. Beh, adesso so che si chiama Regina, e che parla spesso di me.-
-Come?-
-Beh non volendo lo ha detto lei, ha detto che per parlare di me usa quei nomi poco belli-
-Direi che sono stata costretta a parlare di lei dato che ha esplicitamente parlato alla mia amica del ballo di questa mattina-
-Beh sono felice, che ne abbiate parlato.-
-Beh tocca a lei, qual è il suo nome?- La donna la guardò con uno sguardo furbo che allarmò Regina. –Lo scopra..-
-Cosa?-
-Se ci tiene tanto a sapere il mio nome non credo le sarà difficile scoprirlo. -
-Avevamo fatto un patto, un nome per un nome.- Disse regina assottigliando lo sguardo.
-Si ma non ho mai detto che gli lo avrei detto io.- Regina rimase a bocca aperta. C’era cascata ancora. –Sarebbe meglio che tornaste a casa, si è fatto veramente tardi, sua moglie potrebbe essere tornata ed essere in pensiero. –
-Si, certo.- A Regina non piacque molto l’idea di doversene andare, e dover salutare la sua nuova irritante e intrigante amica. –Grazie di tutto, spero di rivederla presto, e non perché debba venire ad abbassarmi il volume della radio- Le disse gentilmente con la voce piena di aspettative. Si tolse la sua giacca dalle spalle e glie la porse. –La tenga pure, non vorrei prendesse freddo proprio ora. E poi così magari, la prossima volta, il caso la porterà a restituirmi la giacca.- Regina ritrasse il braccio, si rimise la giacca rossa sulle spalle e sorrise.
-Si, forse.. Grazie ancora-
-Dovere- Rispose dolcemente la donna dagli occhi azzurri, chinando leggermente la testa.
Le due tornarono ognuno alla propria macchina. Regina guardò lo specchietto retrovisore centrale in cui vide la giovane donna che la guardava a sua volta. Si salutarono ancora silenziosamente, ed andarono via imboccando due vie differenti, ancora una volta.
00:00
Regina riaprì la porta di casa, posò la borsa sullo sgabello li vicino chiuse la porta e accese la luce. Si bloccò quando vide Malefica seduta sul divano che aspettava il suo rientrò. In un primo momento si sentii quasi in colpa, forse perché quel lasso di tempo che aveva trascorso fuori lo aveva passato in compagnia di quella donna. Poi tornò in se. “non hai fatto nulla di male, quindi smettila di complessarti Regina!” –Dove sei stata?- Le chiese Malefica in tono neutro
-Fuori, ho fatto un giro con la macchina. E tu invece?- Le domandò in tono sarcastico Regina -Io?.. Io sono stata in ufficio fino a poco fa.-
-Gia.. il lavoro. Ci avevo creduto. Che saresti tornata in tempo. Mi ero anche preoccupata e ho chiamato Claudio, mi ha “tranquillizzata” lui dicendomi che eri ancora la.- Le disse con rabbia -Beh come vedi non erano scuse, e ho cercato di svincolarmi ma erano argomenti che richiedevano la mia presenza. Mi dispiace.- Disse in tono più pacato. A dire il vero Regina prima che uscisse si era ripromessa di farle una lite coi fiocchi, ma ora che la vedeva li, davanti a lei, stanca e dispiaciuta, non aveva più alcuna voglia di litigare.
–Ho visto quello che avevi preparato. E’ meraviglioso. Mi dispiace aver rovinato il nostro anniversario. Ma vorrei rimediare..-
-E come? E’ tardi, ormai è tutto freddo e non credo sia ora di metterci a riscaldare tutto.-
Malefica si avvicinò a lei. E si soffermò sulla giacca rossa che portava a dosso.
–Di chi è questa?- Disse, come se sapesse gia la risposta. –Di una poliziotta, è venuta ad avvertirmi che dovevo abbassare la musica dello stereo dato che la gente nei dintorni si era lamentata, ha dedotto che avessi freddo e me lo ha lasciato.-
-Ma che gentile..- Rispose la moglie con tono ironico. Malefica la guardò come a rimproverarla, osservando il modo in cui era uscita.
-Quindi tu sei uscita così?- Malefica prese la giacca dalle spalle di Regina e la buttò a terra con rabbia, quasi con disprezzo. –Sei stupenda!- Le disse con tono che lasciava trasparire il suo desiderio. Regina notò la disapprovazione per il “reparto gioielleria” ma non ci fece caso. –Grazie, volevo essere impeccabile stasera. Ma alla fine è andato tutto all’aria-
-No, non è andato all’aria, e tu sei sempre perfetta!- Le cinse i fianchi con le sue mani e si fece avanti, facendola così appoggiare alla porta. Si chinò su di lei e posò le sue labbra su quelle morbide di Regina. –Mi sei mancata amore mio- le depositò un altro bacio
–Adesso voglio averti tutta per me.. credo che per oggi ti siano stati anche in troppi in torno.- Regina non disse niente, voleva solo assaporare quel contatto con sua moglie. Era da molto tempo che non la sentiva così vicina. Non sapeva cosa fosse cambiato in quelle poche ore, ma qualunque cosa fosse ne era felice, perché rivedeva la Malefica di una volta. –Ti amo Regina- Le disse prendendole il viso fra le mani e guardandola negli occhi con una dolcezza di cui Regina non sapeva fosse capace . Quelle parole per lei furono un pugno al petto. Pensò a tutti i dubbi che le erano venuti durante quella giornata assurda. Tutti i pensieri e le fantasie. Si vergognò e non riuscii a mantenere il contatto con quello della moglie. Alcune lacrime le rigarono il volto. –Perché piangi?- Le chiese preoccupata Malefica. –Nulla, non me lo aspettavo, mi ha fatto piacere. Tutto qui-
Mentì Regina. Non poteva certo dirle quanto si sentisse in colpa. “Sono stata una stupida, lei è mia moglie, lei è la mia vita. Lo è sempre stata!” Regina intreccio le sue braccia al collo di Malefica e la baciò passionalmente. Malefica si staccò appena, le loro labbra si sfioravano e i loro respiri accarezzavano l’una la pelle dell’altra. –Vieni, anche io avevo preparato una cosa.- Le disse maliziosamente. Le prese la mano e la portò con se al piano di sopra. Regina non volendo notò che le aveva preso la stessa mano che aveva preso la donna de bar quella stessa mattina e che la stava trascinando esattamente come lei. Avevano le stesse movenze. “Adesso basta! Non devo più pensare a lei! non mi pare proprio il caso!!” Regina si rimproverò e si concentrò solamente sulla figura della moglie.
Malefica prese un telecomando dal comodino, mise in play lo stereo che emise subito le prime note di una canzone. (*) –Adesso, sei mia!- Le disse guardandola come se volesse divorarla. Regina sentì un fremito a quelle parole, ma non disse niente, si limitò a guardare e ad ascoltare. Malefica si tolse la giacca lanciandola sulla sedia. Inizio a sbottonarsi la camicia e se la lasciò aperta. Avvicinò le sue mani al corpo di regina e l’avvicinò a se, muovendosi, strusciandosi su di lei. Regina le passo le mani sotto la camicia, toccandole le spalle e il petto.. Malefica si allontanò di colpo per fermarla e la girò, facendo si che la sua schiena aderisse al suo petto. I loro corpi ancheggiarono a ritmo di musica per qualche secondo, tempo nel quale Malefica baciò continuamente il collo liscio di Regina. Poi si allontanò leggermente per poter slacciarle la collana e toglierle gli orecchini che poso sul letto. Le abbassò la cerniera del tubino e accompagnò le spalline del vestito giu, fino a far scivolare Regina fuori da quell’incantevole abito. Regina rimase nuda, e Malefica si fermò due secondi a contemplare il suo corpo. Regina era in attesa di risentire le sue mani su di se, era eccitata e voleva solo che Mal la stringesse e l’amasse. Malefica, la fece girare di nuovo, ora erano faccia a faccia. Le depositò un bacio più rude e passionale, poi la spinse facendola cadere sul letto. Lei si tolse i pantaloni e rimase con indosso solo la camicia aperta che lasciava intravedere tutto. Regina guardò il magnifico corpo della moglie desiderando che si sbrigasse e che tornasse a baciarla. –Vieni qui..- La supplicò Regina. Malefica salì sul letto, mettendosi a cavalcioni sopra di lei e prese a baciarla, e ad accarezzarle il corpo, il viso, le spalle, le braccia, i fianchi.. Fece scivolare i suoi baci più in basso, sul collo, sul petto fino a che le sue labbra non incontrarono uno dei suoi seni.. Regina si sentì esplodere quando Malefica ne prese uno in bocca. Si eccitò, più di quanto gia non lo fosse, le sue mani andarono fra i capelli della moglie in segno di approvazione. Gemette, quando la mano libera di Malefica andò in cerca dell’altro seno, il suo corpo si mosse sotto di lei per il piacere che le stava procurando. Malefica senti sotto di lei il ventre della moglie che la chiamava e si eccitò a sua volta. Morse il seno di Regina e si staccò. La baciò e con la mano destra, senza troppi complimenti andò fra le gambe di Regina, che era gia pronta per lei. Regina mugugnò fra i baci della moglie e il suo corpo cominciò ad andare incontro ai movimenti della sua mano, mentre lei accarezzava a sua volta il suo corpo e le palpava i seni. Malefica prese un certo ritmo, e questo fece impazzire Regina, era completamente in suo possesso. Il tocco, i modi della moglie erano una cosa che le toccavano il cervello, le piaceva come prendeva il controllo e come la facesse sentire in quei momenti. Malefica accelerò il ritmo e a Regina sfuggirono dei gemiti molto più forti, che fecero sorridere maliziosamente Malefica. La presa sulle forme di Malefica diventò più forte e anche lei, per l’eccitazione dovuta nel sentire la moglie in quel modo e per cio che le stava facendo, gemette insieme a Regina. La sua mano si spostò andando a toccare un punto ben preciso e Regina urlo. Andò più veloce fino a che inaspettatamente fu dentro di lei e a Regina bastò qualche secondo per scoppiare e venire gridando. Si sentiva distrutta pur non avendo fatto chissà cosa. –Sei stata bravissima- Le disse Malefica posandole un bacio sulle labbra. Poi si accoccolò sul petto di regina pronunciando tre semplici parole
–Tu sei mia- Regina temette che la moglie avesse intuito qualcosa, ma quel pensiero fu messo da parte per lasciarne il posto a uno molto più terribile quando, riacquistando lucidità, si accorse che mentre veniva le era apparso il volto della splendida donna che aveva salutato poco prima di tornare a casa. Aveva pensato a lei.
   
 
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